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Autore: IlaryGranatiero    29/03/2014    1 recensioni
Rihanna è una ragazza di diciannove anni, con un viso dai tratti fini, di carnagione bronzea, che mette in risalto i suoi occhi verdi come le foglie colpite dal sole. Una cascata di lucenti capelli color fuoco le incorniciava quel viso così accattivante, eppure quelle labbra perfette, carnose e rosee, raramente si incurvavano in un sorriso quando incontravano uno specchio. Bella in un modo naturale quasi ateo, come un raggio di sole che illumina un campo di fiori o un ruscello d’acqua fresca in un bosco incantato; senza vanità “indossa” la sua bellezza in modo naturale senza esaltarla, come un pavone con le sue stupende piume. Ma lei è convinta che la tanta bellezza di cui tutti parlano non sia vera, ma sia solo un modo per renderla felice, ma soprattutto per dimenticare la scomparsa dell’orco ubriacone e drogato, che ricordava di suo padre… Tutti quei complimenti non servivano a niente,tutti i giorni piangeva chiusa in quelle quattro mura, come solo un’ orfana, senza speranze può fare. La sua valvola di sfogo: è la danza, l’unica disciplina che le permette di dimenticare, di volare in alto nel cielo, toccare le nuvole, di sentirsi libera, conquistata, l’arte più compresa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il rumore della pioggia che cade sulle gelide rotaie, mi ricorda il buio, per un attimo lascio andare la mia mente, volo in alto, il vento mi trasporta, le nuvole diventano mattoni di ricordi, sono troppo forti per me, i più leggeri li contraggo, gli scanso , ma loro, mi rincorrono, cercano di prendermi, il ricordo mi opprime, mi distrugge, sento ancora le sue parole rudi. Non ce la posso fare, apro gli occhi, cerco di trattenermi, ma le lacrime cadono sul mio tenero visino, il dolore mi coglie in pieno, non riesco a liberarmene, grazie al cielo il treno sta arrivando, ancora stordita e piena di sofferenza, mi asciugo le goccioline umide e calde che percorrono il mio viso distrutto dal dolore. Senza perdere tempo, prendo la pesante valigia ed entro nel treno, lo immagino come una scala lunga e ripida, che mi porterà a raggiungere il mio sogno, si ne sono convinta non è un treno sporco e malridotto, ma il primo passo per raggiungere Milano, dove finalmente anche la mia vita avrà un senso.
Mi siedo vicino a una vecchietta di circa novanta anni, le otto ore di viaggio trascorrono abbastanza velocemente,strano ma vero, tutta opera della compagnia di alcuni ragazzi siciliani. Appena scendo quei tre gradini di fronte a me si presentano centinaia di persone che corrono, aspettano annoiati il treno, fanno l‘ elemosina, mangiano un panino o un pacco di patatine… Non riesco a orientarmi con tutta quella folla, giro in continuazione la testa, caspita non la trovo, continuo a pensare.
“Ciao Rihanna, com’è andato il viaggio?”
“Bene bene” dissi con voce sicura, zia è la solita donna protettiva e con mille ansie e preoccupazioni, non voglio farla preoccupare inutilmente, non voglio essere un peso, come tutti quanti mi considerano.
Guardo con i miei occhioni la città, sono affascinata dai monumenti, edifici antichi e negozi di moda che fin ad oggi potevo vedere solo sulle cartoline, sulle foto su Internet o sui libri. Tutto mi appare diverso, anche le nuvole sembrano essere dalla mia parte, sostenermi, darmi la grinta e l’energia di cui ho bisogno per andare avanti. Sto immaginando la mia nuova vita qui, in questa città piena di possibilità e arte, finalmente i miei sogni stanno per avverarsi, proprio ora che stavo per perdere le speranze la mia vita sta prendendo senso : non sarò più la vittima di tutti i pregiudizi, la fallita che i miei “amici” consideravano, non sarò più l’ultima ruota del carro, posso valere, anzi valgo, sono io la protagonista e non la comparsa.
“Vedo che ti piace proprio tanto Milano, anch’io quando mi sono trasferita ne ero colpita, ma dopo dieci anni, la polvere magica finisce e…”
“Si zia, ho capito”
“Ecco, siamo arrivati, sono sette euro” disse il conducente a gran voce.
Dopo che zia a pagato, mi giro e di fronte a me s’innalza un palazzo altissimo, a prima vista sembra antico, ma ben tenuto, molto fine e delicato, come si può notare dai classici ghirigori posti sotto i balconi. Ancora confusa dal lungo viaggio, entro nell’ appartamento, sistemo i miei vestiti, libri, fotografie  e trucchi  nella mia nuova cameretta. Dopo aver sistemato tutto, vado in bagno per fare una lunga e fresca doccia.
“E' pronta la cena” disse zia, con la sua solita vocina delicata
“Arrivo, sto finendo di vestirmi”
Dopo dieci minuti, vado in cucina e sulla tavola trovo la mia pizza preferita, coca cola e patatine. Conclusa la cena, andiamo in salotto, per sdraiarci sul lungo divano a elle, rosso lava, per vedere “Sex and the city”…

Autrice

Ciao a tutti, sono nuova qui su efp, se ci sono eventuali incomprensioni scrivetemi. Continuo a minimo 5 recensioni, perchè ho delle interrogazioni a scuola, quindi se non vi piace è inutile che scrivo altri capitoli

Baci Ila

  
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