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Autore: always_castle    30/03/2014    4 recensioni
Dal cap. 4 [..] Avrebbe voluto dirglielo, non glielo diceva mai abbastanza, avrebbe voluto dirgli così tante cose..ma non fu necessario. Rick le poggiò una mano sul fianco, destandola dai suoi pensieri e la attirò più vicino a sè, abbracciandola con amore e regalandole uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Per il momento non sarebbe stato necessario usare le parole. Si erano parlati così, con il silenzio, ancora una volta. [..]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gina Cowell, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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CAPITOLO 1 - Cosa amo di te
 
-"Ehi"- esclamò con un sorriso Castle, non appena vide Kate entrare nella saletta relax del 12°. - "Sto preparando il caffè.."-
-"Si, lo vedo..Ma come mai sei andato via nel bel mezzo dell'interrogatorio? Di solito ti diverti tanto nel vedermi torturare i sospettati!"
- "Mmh, di solito si, ma stavolta il caso è stato davvero noioso, a dire il vero l'intera indagine lo è stata. Trama banale, niente colpi di scena, niente suspense, niente che suscitasse il mio interesse di scrittore insomma...- e le porse la tazza di caffè.
- "Beh Castle mi spiace deluderti, ma non tutti i casi sono interessanti come vorresti che fossero. Resta il fatto che io non posso permettermi di fare come te e andarmene nel bel mezzo di un interrogatorio!"- disse Kate sorridendogli.
- "Beh in effetti..."- affermò Rick, avvicinandosi maliziosamente sempre di più alla detective -"ah, e comunque, per la cronoca, non trovo i tuoi interrogatori divertenti; direi invece che li trovo piuttosto....eccitanti!"-
Kate poggiò la tazza ormai quasi vuota sul tavolo della sala relax e allacciò le braccia attorno al collo dello scrittore, il quale aggiunse: -"Penso che stasera dovremmo festeggiare!"-
-"Festeggiare cosa?"-
- "Beh il fatto che tu abbia risolto brillantemente l'ennesimo caso della tua sfavillante carriera!" - le disse, mentre le lasciava piccoli baci sulla guancia.
- "Si, certo Castle, fai poco il ruffiano! Per te ogni scusa è buona per...festeggiare!!"- affermò Beckett ridendo.
-" Mmh detective, sei sempre così maliziosa! Ma se non sai nemmeno in che modo intendevo festeggiare?"- e sfoggiò la sua miglior espressione da cucciolo offeso.
- "Oh povero...! E allora sentiamo, quale sarebbero queste tue intenzioni così caste e pudiche?" - gli chiese Kate, mentre con le dita affusolate giochicchiava con il colletto della camicia del suo scrittore.
- "Avevo pensato di portarti a cena fuori. Che ne dice detective?"-
- "Ok, ci sto! Però il posto lo decido io!" -
Castle la guardò con espressione dubbia, pensando a chissà quale location avesse in mente Beckett per la loro uscita serale e dopo poco le chiese: - "Ok ma...mi stavo chiedendo se al momento di pagare il conto, basteranno le mie umili finanze o se mi manderai in bancarotta!"-
Kate lo colpì con uno schiaffetto sul braccio, pur sapendo che Castle la stava prendendo in giro. Era consapevole che la detective non fosse una donna a cui piaceva frequentare i ristoranti particolarmente eleganti o di alta classe.
- "Ehi, lo sai che odio quei locali pieni zeppi di gente altolocata che ostenta la propria ricchezza in ogni modo e che trasuda arroganza da tutti i pori..."- affermò diventando improvvisamente seria. - "E sai anche che in mezzo a tutti loro mi sento a disagio.."- e abbassò lo sguardo, per evitare di incontrare gli occhi azzurri di Rick che, in quell'istante, la osservavano con dolcezza.
- "Non dovresti"- le disse lui, togliendola dall'imbarazzo che si era creato in lei per un momento. -"Avendo fatto parte di quella schiera di persone per lungo tempo in passato, posso assicurarti che quelli che tu definisci "altolocati", non sono altro che individui che si nascondono dietro la loro ricchezza e che cercano, in tutti i modi di colmare il vuoto che hanno dentro con l'ostentazione. E così pensano di suscitare l'attenzione e l'invidia di quelli che gli stanno intorno..."- lo scrittore esitò per un attimo, poi riprese:
-"Sai cosa penso io invece?"-
Kate scosse il capo negando e Rick continuò deciso: -"Penso che se uno di loro facesse la mia conoscenza adesso, non proverebbe invidia nè per il mio conto in banca nè per qualsiasi altra cosa legata alla mia fama di autore di best-seller.
Sono piuttosto sicuro, invece, che proverebbe invidia per le persone semplici ma meravigliose che ho al mio fianco, per l'amicizia vera che mi lega a loro e per la donna straordinaria che mi sta accanto ogni giorno e che tra qualche mese avrò la fortuna di sposare. Mi invidierebbero perchè qualsiasi loro bene materiale non potrà mai competere con  le fantastiche sensazioni e la gioia che sto provando io in questo momento della mia vita.
Tutto quello che loro possiedono, qualsiasi cosa sia, non potrà mai competere con te. Ecco perchè mi invidierebbero..."- concluse Castle con un sorriso che a Kate parve essere il più bel sorriso che avesse mai visto in vita sua.
Lo scrittore continuò a fissarla con quegli occhi dalla dolcezza disarmante e Beckett si ritrovò ad osservarlo con un'espressione inebetita sul volto per alcuni interminabili minuti. Dopo essersi ripresa dalle forti sensazioni che quelle parole le avevano suscitato, gli chiese sorridente:
-"Sai cosa mi piace di te, Castle?"-
Lo scrittore scosse il capo e con un gesto le fece segno di continuare, sicuro che la donna gli avrebbe detto qualcosa di dolce in seguito al discorso mozzafiato e a tutti i complimenti che lui le aveva appena fatto. Dovette ricredersi quando le parole e la risata della detective interruppero i suoi pensieri.
- "La tua infinita modestia!!!"- ed entrambi scoppiarono a ridere.
- "E' un modo carino per dirmi che sono e rimarrò per sempre uno spaccone vanitoso?"-
- "No Castle. E' un modo carino per dirti che ti amo anche quando ti comporti da "primadonna".- concluse la detective, avvicinandosi a lui e baciandolo dolcemente.
Rimasero così, abbracciati e stretti l'uno all'altro per alcuni minuti, finchè Rick non le sussurrò all'orecchio:
- "Allora tesoro, dove hai intenzione di portarmi stasera?"-
- "Da Remy's! Sono secoli che non ci andiamo e ho voglia di un mega cheeseburger e di tante patatine fritte."- esclamò Kate con un'espressione simile a quella di una bambina appena arrivata al Luna Park.
Castle la fissò per un istante con sguardo sognante e divertito, mentre Beckett si rese conto che forse il suo fidanzato avrebbe preferito qualcosa di più sofisticato, magari una cena a lume di candela, piuttosto che mangiare un rozzo panino e patatine che avrebbero di sicuro finito per mangiare con le mani, come erano soliti fare.
-"Ma forse da Remy's possiamo andarci un'altra volta, davvero non c'è probl.."- non fece in tempo a concludere la frase che si ritrovò le labbra di Rick sulle sue.
Quanto gli piaceva quando Castle la sorprendeva in quel modo e, nonostante fossero al distretto e lei stessa gli avesse ricordato più volte di mantenere un comportamento distaccato e professionale, ogni volta che lo scrittore le prestava anche la più piccola attenzione, lei non riusciva in alcun modo a restargli indifferente. Così, finivano per scambiarsi occhiate maliziose o sorrisi dolci che non sfuggivano allo sguardo attento di Ryan ed Esposito, i quali cominciavano a prenderli in giro, sogghignando e sghignazzando sotto i baffi.
Castle poco dopo si staccò da lei, le accarezzò con dolcezza una guancia e le disse:
 -"Affare fatto. Remy's è perfetto."-
Erano ancora stretti l'uno all'altro, quando l'I-phone di Castle cominciò a squillare, reclamando l'attenzione di entrambi. Kate si allontanò un pò da lui in modo da permettergli di prendere il telefono dalla tasca dei pantaloni, senza staccarsi però dal suo abbraccio. Lo scrittore diede un'occhiata allo schermo del cellulare per vedere chi lo stesse chiamando e rimase stupito quando lesse sul display il nome della sua editrice, nonchè ex-moglie Gina. Fissò il suo smarthphone per alcuni secondi, prima di rivolgere il suo sguardo a Beckett che gli domandò: -"Che fai? Non rispondi?"-
- "Mmh no, cioè si, devo assolutamente rispondere. Sono mesi che non mi faccio sentire e se non dovessi risponderle adesso, Gina verrebbe a prendermi per le orecchie fin qui al 12°...". Affermò terrorizzato, mentre continuava a rigirarsi il telefono tra le mani.
- "E allora rispondi! Non vorrei dover intervenire in difesa del mio fidanzato, mentre la sua editrice lo fa a pezzi con il suo sguardo inviperito e ammaliante da biondona-super-sexy!" aggiunse la detective con un tono tutt'altro che amichevole che allo scrittore non sfuggì. Sapeva bene che a Beckett Gina non stava per niente simpatica, e anche se lei non glielo aveva mai rivelato chiaramente, lui era certo che quest'antipatia che Kate provava nei confronti della sua ex-moglie, fosse nata in seguito a quell'estate che i due ex-coniugi avevano trascorso insieme negli Hamptons alcuni anni prima. Praticamente la detective era gelosa e i termini non proprio affettuosi che aveva appena usato per indicare Gina, non fecero altro che avvalorare la tesi dello scrittore.
Lo squillo insistente del telefono distolse Rick dai suoi pensieri e così decise di rispondere.
- "Segreteria telefonica di Richard Castle. Il signor Castle risponderà solo nel caso in cui la sua editrice non abbia intenzione di ammazzarlo. In caso contrario, il signor Castle ci tiene a farvi sapere che vorrebbe vivere ancora a lungo la sua vita da pluripremiato scrittore di fama mondiale" rispose con tono innocente, suscitando il sorriso di Kate, che si era momentaneamente accomodata sul divano della saletta e stava sfogliando una rivista.
- "Richard!! Quando avrai finito di fare il bambino, gradirei parlare con te di una cosa molto, molto importante. Magari DI PERSONA, dato che sono mesi ormai che non ti fai nè sentire nè vedere!!"- affermò alterata Gina dall'altro capo del telefono.
-" Si, lo so, mi dispiace, sono stato molto impegnato in questo periodo.."- rispose Castle, mentre Beckett sorrise divertita alle parole dello scrittore e alzò gli occhi al cielo pensando a quanto fosse inverosimile quella scusa, visto e considerato che tutti gli impegni di Rick erano gestiti direttamente dalla sua agente Paula e da Gina stessa e quindi sapevano perfettamente che Castle non aveva avuto alcun impegno di recente.
- "Bel tentativo Richard! Comunque VOGLIO, PRETENDO, ESIGO che tu venga alla Black Pawn oggi stesso! E non accetto scuse idiote. Dobbiamo assolutamente parlare di una cosa importante Richard!"- e ciò fece intuire allo scrittore che sarebbe stato inutile continuare a mentire spudoratamente.
- "Ok, verrò più tardi. Anche se non capisco che cosa sia successo di così importante da doverne discutere con tanta urgenza..."-
- "Tu vieni qui e ne parliamo, ok? MI RACCOMANDO RICHARD!"- disse Gina con tono severo, e poi concluse la chiamata.
Castle rimase qualche istante con il cellulare stretto in una mano, mentre Kate distolse lo sguardo dalla rivista che, con poco interesse, stava leggendo e lo posò su Rick.
- "Wow, ho notato che era più simpatica del solito...non ho avuto nemmeno bisogno del vivavoce per sentire quello che stava sbraitando dall'altra parte del telefono! Che hai combinato Castle per farla arrabbiare così tanto? Ti sei dimenticato di firmare il seno di qualche ochetta tutta-tette-zero-cervello che era presente all'ultimo incontro organizzato con i tuoi fan?" - concluse Beckett, continuando a punzecchiarlo con quelle frecciatine che ormai erano il pane quotidiano del loro splendido rapporto.
- "Adoro quando fai la gelosona, detective. Non puoi immaginare quanto lo adoro!"- scherzò Rick, avvicinandosi nuovamente a lei, che ormai si era alzata dal divano.
- "Non sono gelosa Castle!  E' solo che mi dispiacerebbe vederti affogare nelle tette enormi e palesemente rifatte delle tue fan..quindi lo dico solo per il tuo bene!"-
- "Oh, quanto sei premurosa ma soprattutto schifosamente BUGIARDA!"- e scoppiarono di nuovo entrambi a ridere.
-"Gina ha detto che vuole, ANZI pretende, ANZI esige assolutamente vedermi più tardi. Dobbiamo parlare di una cosa importante. Ti spiace se prima di andare da Remy's passiamo per la casa editrice? Magari se non ti va di salire, puoi aspettarmi in macchina, ci metterò poco, non penso sia una cosa lunga.."- concluse spostando una ciocca di capelli dal viso di Kate.
- "Ok. Nessun problema!"- lo baciò e poi aggiunse: -"Ora però fammi tornare di là dai ragazzi; IO, a differenza di qualcun'altro, ho un lavoro impegnativo!"- gli regalò un sorriso e uscì dalla sala relax.








► Salve a tutti. E' la prima storia in assoluto che scrivo. Mi sono appassionata alle FF da pochi mesi, ne ho lette tantissime qui su EFP e poi qualche giorno fa ho avuto questa ispirazione e ho cominciato a buttare giù qualche riga (anche per ingannare il tempo in attesa della 6x20). L'idea iniziale era quella di scrivere una one-shot, poi l'ispirazione è aumentata e alla fine è nata questa long (anche se i capitoli saranno soltanto 4). Essendo la mia prima storia, chiedo umilmente perdono a quelle poche pazze persone che decideranno di leggerla. Ho tanto da imparare e spero che, grazie ai vostri consigli e, perchè no, anche alla vostre critiche, possa migliorarmi pian piano sempre di più. Che altro dire...basta! :) I commenti sono sempre graditi. Baci baci
  
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