Risse no buone

Semyon Brezhnev era sempre stato un ragazzo allegro. Seppur vivendo in una Russia dove le cose non stavano andando bene, la sua vita non era tanto male.
Aveva una madre e una sorella che lui aiutava facendo lavoretti nella città dove vivevano.
Suo padre era un soldato dell’esercito, ne era sempre stato fiero, e continuava ad esserlo benché non lo vedesse da 10 anni.
Era grato per tutto quello che lui aveva fatto per farlo crescere al meglio. Ricordava bene come la notte, suo padre entrava di nascosto in camera sua e gli rimboccava le coperte. Semyon non aveva mai fatto parola a nessuno di quel gesto paterno, perché sapeva che non era un gesto comune e che la gente avrebbe deriso suo padre se lo avesse fatto.
Poi, dieci anni prima era arrivata la chiamata alle armi e suo padre era partito, senza mai essere più tornato. Tuttavia, questo fatto riuscì ad unire Semyon ad un altro ragazzo.
Una testa calda di nome Ivan.
Anche suo padre era stato chiamato alle armi e questo unì i due ragazzi. Erano inseparabili, o almeno era quello che Semyon credeva.
Mentre Ivan cresceva, la sua voglia di attirare l'attenzione aumentava. La perdita del padre aveva avuto un effetto diverso su di lui, voleva che la gente la smettesse di paragonarlo all'uomo che era suo padre.
Così Ivan iniziò a frequentare postacci, a bere e fumare e, soprattutto, a partecipare a risse.
Semyon cercò più volte di farlo tornare in sé, così come più volte lo riportò a casa di sua madre ricoperto di sangue e lividi.
Un giorno però quando lo riporto a casa, Ivan non rideva dicendo che se non fosse stato per Semyon che cercava di dissuaderlo a quel punto il suo avversario sarebbe già andato all'altro mondo.
No.
Ivan era rimasto zitto.
Era zitto quando la madre gli si gettò contro piangendo.
Era zitto quando Semyon lo portava in braccio verso casa sua, col volto rigato di lacrime.
« Semyon sono stato un idiota, avevi ragione, le risse sono merda totale... Se solo ci fossi arrivato prima... » aveva detto, prima di zittirsi per sempre tra le braccia del ragazza scuro, il suo cuore che cessava di battere.
Da quel giorno Semyon fece un veto. Solitamente la sua gente non faceva veti, perché una promessa fatta un giorno sarebbe potuta diventare una persecuzione nel futuro.
Semyon promise che mai più nessuno sarebbe morto per via di una rissa, non se lui era nei paraggi.
« Risse no buone » disse Simon, bloccando i pugni di Shizuo, come un tempo faceva con Ivan e come suo padre gli aveva insegnato anni prima...

 

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In realtà questa ficiton l'avevo già pubblicata come primo capitolo di una raccolta sui vari pg di Durarara che, non riuscendo pià a mandare avanti avevo eliminato...
Solo che questa di Simon, o Semyon, mi era piaciuta, motivo per cui ho deciso di ripubblicarla :)
Giusto per far vedere che sono viva e che non sono morta xD
Sto solo passando un brutto periodo della mia vita da "scrittrice", per questo non pubblico più niente... <--- parlo a quelle buon'anime che leggono la mia fiction Bloocy fangs e beastly hunter, che non aggiorno da quasi due mesi...
Se chi sta leggendo questa fiction legge anche l'altra... chiedo perdono, infinitamente... Sto cercando di uscirne, spero di riuscirci presto :)
Un bacione...
Cocol <3