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Autore: Wolfgirl93    30/03/2014    1 recensioni
La storia di due ragazzi legati da un legame fraterno che nemmeno il tempo o la morte potrà spezzare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando lo vidi su quel lettino credetti davvero di avere un'allucinazione, non poteva essere, lui non poteva essere li steso in un letto d'ospedale mentre strane macchine emettevano bizzarri rumori attorno a lui.
“Hey Alex, è da tanto tempo che non ci vediamo.” La sua voce bassa mi risulta ancora più ovattata dietro quella mascherina trasparente.
“Beh guarda, sono passati pochi mesi e ti trovo qui... Cosa ti è successo?” Chiedo tranquillo, non ho motivo di preoccuparmi, non per lui, sono sempre stato io quello cagionevole di salute mentre lui è sempre stato quello più forte tra noi.
Gabriel è mio fratello, purtroppo non abbiamo legami di sangue ma dentro di noi c'è qualcosa che ci lega sin nel profondo. Lui mi ha sempre fatto da fratello maggiore, da amico e pure da infermiere quando la mia salute calava a picco.
“Beh credo che tanto sarebbe venuto fuori comunque... Ho un tumore Alex, me lo hanno diagnosticato due mesi fa e purtroppo è in stadio avanzato. I dottori mi hanno detto che le possibilità che io sopravviva dopo un operazione sono pari a zero e quindi ho deciso di lasciar perdere.” Le parole di Gabriel sono tranquille quasi come se quello di cui stesse parlando fosse il tempo.
La mia mente non riesce a elaborare quelle parole, un dolore mi cresce nel petto come una voragine che ingoia i pezzi minuscoli del mio cuore ormai spezzato, il respiro mi si mozza e gli occhi mi si riempiono di lacrime. No! Gabriel non ha fatto nulla di male. No! Gabriel mi è sempre stato accanto e io adesso cosa posso fare per lui? No! Non posso pensare ad un mondo senza di lui, ad un mondo senza mio fratello.
Apro la bocca ma quello che esce è solo un rantolo, avrei così tante cose da dire ma rimangono tutte bloccate in gola impedendomi di parlare o di respirare.
Ormai sto già piangendo, non riesco a controllarmi anche se vorrei mostrarmi forte per lui.
“Piangere non è molto maschile.” Me lo ripeteva sempre, mi diceva che piangere non faceva per me ma poi ogni volta che una lacrima mi scendeva dal viso lui era il primo ad asciugarla.
“Hey, hey fratellino non piangere. So che non sarà tanto tempo ma io sono contento. Anche se breve ho passato la vita con una persona speciale, ho passato la vita con te, ti ho aiutato nella tua malattia e sono soddisfatto quel questo, non ho rimpianti.” Le sue parole risultano incrinate, sento che la voce gli trema ma lui fa di tutto per non farmelo notare.
Finalmente il fiume di parole che ho in gola esce “Perchè non me lo hai detto?! Mi avevi promesso che non avremmo avuto segreti! Siamo fratelli! Queste cose si dicono ai fratelli!” Il dolore misto alla rabbia mi fa stringere i pugni, le nocche sbiancano mentre le lacrime continuano a scendere.
“Mi dispiace, non volevo che ti preoccupassi, è dovere di un fratello maggiore non far soffrire il proprio fratellino.” Ammette lui sorridendomi, un sorriso che mi spiazza facendomi rimanere senza fiato.
Vorrei urlargli contro, dirgli quanto mi sento offeso e preoccupato, quanto vorrei poter fare qualcosa per lui, però so che sarebbero solo parole inutili; un tumore non è come un raffreddore, non guarisce con un po' di riposo, un tumore è li che ti divora pezzo per pezzo ogni secondo che passa.
Una mano calda mi accarezza la guancia umida e io sento che ormai le mie barriere sono crollate, mi stringo con forza a lui e spero che quell'attimo possa durare per sempre.
 

Alice: "Per quanto tempo è per sempre?" Bianconiglio: "A volte, solo un secondo."
 

E quel per sempre durò davvero poco, erano le 17:50 quando Gabriel iniziò a sentirsi male, i dottori accorsero nella sua camera e io fui costretto ad uscire, cercai di lottare per rimanere con lui ma due dottori mi portarono di peso fuori dalla stanza.
E' mio fratello dannazione! Vi prego non lasciate che muoia! 

Vorrei che tutto questo fosse solo un brutto sogno, vorrei rialzarmi con le lacrime agli occhi, correre da te… e stringerti forte, fino a farti male!
 

La frenesia dei dottori si fa mano a mano sempre più calma, un'infermiera esce fuori dalla stanza e mi guarda con uno sguardo rattristato “Se vuole può entrare, potrà dargli l'ultimo saluto.”
La guardo scioccato, l'ultimo saluto? No dannazione! Voi siete dottore dovreste riuscire a curarlo! Vorrei accanirmi su di lei urlarle che mio fratello non sta morendo, ma sarebbe inutile, non posso cambiare il destino.
Entro con calma nella satanza bianca, l'odore di disinfettante è così forte che mi fa arricciare il naso, Gabriel è steso nel letto il suo viso è bianco tanto quanto il colore delle pareti, sento il cuore stretto in una morsa mentre mi avvicino al letto.
“Hey, fratellone.” Sussurro sull'orlo delle lacrime, non voglio che mi veda piangere, non di nuovo.
Lo vedo accennare un sorriso da sotto la mascherina e sento il cuore spezzarsi ulteriormente.
“Alex, non devi piangere ok? Devi sorridere, sempre, lo sai che adoro quando lo fai perchè illumini le giornate delle persone.” La sua voce flebile sembra così stanca.
A quelle parole le lacrime prendono a scendere copiose dal mio viso, sento il cuore quasi morirmi in petto; una mano tiepida mi si posa sulla guancia umida e mi asciuga alcune lacrime, quando abbasso lo sguardo su di lui mi trovo spiazzato: mio fratello sta piangendo, lo vedo singhiozzare a fatica mentre le lacrime scendono dai suoi occhi e si infrangono sulla plastica della mascherina.
“Gabriel ti prego non morire! Ti prego non mi lasciare!” Urlo quelle parole con tutto il fiato che ho in corpo, spero che serva a qualcosa ma ormai è inutile.
“Hey campione, non piangere, va tutto bene. So che sarai forte e che diventerai un uomo splendido, ti voglio bene fratellino.” Quelle parole si affievoliscono piano piano, la sua mano scivola dalla mia guancia fino ad atterrare con un tonfo sordo sul letto.
“No! No! Gabriel!” Le mie urla fanno accorrere le infermiere, quando vedono il corpo senza vita di mio fratello mi guardano con tristezza.
“E' stato lui a scegliere di finirla così... Gli abbiamo proposto di fargli almeno una puntura per attutire il dolore ma ha detto che voleva rimanere lucido fino alla fine.” Ammette un'infermiera mentre altre due compilano le scartoffie di rito.
Sento che il mio mondo ormai è in pezzi e penso che niente potrà mai più essere felice, la voce di un dottore mi arriva ovattata alle orecchie, mi volto guardandolo con sguardo vitreo. “Gabriel mi ha chiesto di consegnarle questo, mi ha chiesto di darglielo dopo... La sua morte... Condoglianze.”
Afferrò quella piccola scatola fra le mani e come un automa esco da quell'ospedale sperando di far sparire quella voragine che ho nel petto, piango per tutto il tragitto e mi trascino in casa a fatica.
Mi butto sul divano di peso e mi rigiro quella scatola fra le mani, le lacrime continuano a scendere mentre apro la carta; dentro vi trovo un album, la copertina mi fa tremare: una foto di me e Gabriel, l'avevamo scattata dopo la mia dimissione dall'ospedale. Apro la prima pagina e leggo la piccola frase che c'è “Quando aprirai questo album io non ci sarò più, ma sappi che rimarrò per sempre con te, potrai anche non vedermi ma io sarò sempre vicino a te. Voglio che diventi forte e diventi un bravo dottore, so che sarai meraviglioso. Ti guarderò sempre da lassù e ti supporterò come ho sempre fatto. Ti voglio bene fratellino. Tuo fratello, per sempre, Gabriel.
P.S. Qui ti allego le nostre foto, così che ogni ricordo ti porti gioia e non tristezza e ricordati che voglio vederti sorridere.”
L'album mi cade dalle mani e si apre, una foto se ne sta in bella vista ad occupare la pagina: siamo io e lui che sorridiamo felici. Quel ricordo mi tocca il cuore e sento che le lacrime pian piano smettono di scendere, voglio essere forte e voglio diventare un dottore per far fiero mio fratello.
“Sarai fiero di me Gabriel, non ti deluderò.” Sussurrò quella promesso mentre un calore sconosciuto mi accarezza la spalla.

Quando una persona ci lascia, quando non è più qui e non possiamo più toccarla, o sentire la sua voce... sembra scomparsa per sempre. Ma un affetto sincero non morirà mai. Il ricordo delle persone che ci sono state care vivrà per sempre nei nostri cuori: più forte di qualsiasi abbraccio, più importante di qualsiasi parola.

   
 
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