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Autore: SuperEllen    07/07/2008    7 recensioni
*«Orochimaru come compagno non era il massimo, ma almeno lui era un ninja! Questo ragazzino sembra un babbeo! Sempre a fare casino!» si lamentò Sasori.
«Neanche lo conosci, come puoi essere certo che sia così terribile?» cercò di farlo ragionare qualcuno con una voce dura e profonda, che a Deidara sembrava potesse essere Kisame.
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Questa è la mia prima SasoDei. Non è eccessivamente spoiler, però per comprendere l'atteggiamento di Deidara nei confronti di Itachi bisogna aver letto il capitolo 359, perciò inserisco "spoiler" tra gli avvertimenti.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Akasuna no Sasori , Deidara, Kisame Hoshigaki
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Io ti piaccio

Io ti piaccio?

 

Deidara si guardò allo specchio. Si sistemò i vestiti nuovi, storse il naso nel vedere ancora una volta quelle poco artistiche nuvolette rosse e poi si ammirò di nuovo allo specchio, girando su se stesso.

Quei vestiti non gli stavano male, dopotutto. Potevano anche cominciare a piacergli.

Quello che mai avrebbe cominciato a piacergli erano i suoi compagni. Sembravano tutti così freddi, così antipatici… Specialmente quel maledetto Itachi!

Solo Sasori era diverso. Cioè, anche lui lo trattava come tutti gli altri, ma in compenso aveva qualcosa che gli altri non avevano, che lo rendeva migliore.

Quella mattina per la prima volta lo aveva visto fuori da quella marionetta. A dire il vero la prima volta che lo aveva visto, che risaliva appena al giorno prima, aveva creduto che quello fosse il suo vero corpo. Ma poi un ragazzino dai capelli rossi era apparso davanti ai suoi occhi e tutto era cambiato.

Sasori sarebbe rimasto un marionettista antipatico e noioso, ma ai suoi occhi era il più bel marionettista antipatico e noioso di tutto il mondo.

A quel pensiero arrossì leggermente.

 

Soddisfatto di come risultava la sua immagine, Deidara lasciò la stanza e cominciò a camminare per il covo dell’Akatsuki. Voleva esplorare un po’ il posto, per non rischiare di perdersi in futuro.

Nel passare davanti ad una porta socchiusa, venne attratto da una voce ormai familiare. Era quella di Sasori, che stava parlando con qualcuno.

Incuriosito, si avvicinò per sentire meglio.

 

«Orochimaru come compagno non era il massimo, ma almeno lui era un ninja! Questo ragazzino sembra un babbeo! Sempre a fare casino!» si lamentò Sasori.

«Neanche lo conosci, come puoi essere certo che sia così terribile?» cercò di farlo ragionare qualcuno con una voce dura e profonda, che a Deidara sembrava potesse essere Kisame.

«Kisame, ma che domande fai? Il moccioso a cena si è fatto saltare in aria il piatto e si è riempito di zuppa! È un deficiente!» si scaldò Sasori.

Kisame, nel ricordare gli avvenimenti di quella sera a cena, scoppiò a ridere come se dieci mani gli stessero facendo il solletico.

Non riuscendo a far smettere di ridere Kisame, Sasori si concentrò allora sull’altro interlocutore.

«Non so davvero che fare, Itachi. Il ragazzino non fa altro che parlare di esplosioni, e poi penso che abbia qualcosa che non va. Oggi quando mi ha visto uscire da Hiruko è rimasto almeno cinque minuti imbambolato con un’espressione da ebete!» continuarono le lamentele del traditore della Sabbia.

«Magari gli piaci.» fu l’unico commento del moro, che servì solo a far ridere Kisame così forte da cadere dal letto con un tonfo sordo.

«Tu credi?» domandò scettico Sasori.

«Ne sono certo, ma se vuoi puoi chiederglielo di persona visto che è qui fuori dalla porta.» constatò l’Uchiha.

 

Deidara rimase paralizzato sul posto. Quella conversazione lo aveva shockato e umiliato già abbastanza, ed in più lo avevano anche scoperto ad origliare.

Sentì dentro di sé un’ondata di rabbia montare come se stesse per esplodere, poi il suo viso si tinse di rosso dalla vergogna e cominciò a correre.

Non sapeva dove stava andando, corse e basta. Voleva mettere più distanza possibile da quello stronzo di Itachi e… da Sasori…

 

Anche da dentro la stanza sentirono i passi di Deidara allontanarsi di corsa.

«Si sarà offeso.» furono le parole dette con noncuranza da Itachi.

Sasori gli lanciò un’occhiata indecifrabile, poi scattò in piedi e si lanciò verso la porta. L’Uchiha alzò un sopracciglio, dubbioso, poi diede un’occhiata al suo compagno come a chiedergli come mai l’altro era uscito così di fratta.

«Che ne sai, magari a lui piacciono i ragazzi biondi e imbranati!» rispose Kisame alzando le spalle e fingendosi serio, per poi scoppiare di nuovo a ridere.

 

Sasori inseguì Deidara attraverso quel corridoio e quello successivo, poi lo intrappolò in una zona senza via d’uscita. Il nuovo arrivato dell’Akatsuki maledì le spropositate dimensioni del nascondiglio, ed il fatto di essere lì da un solo giorno. Comunque aveva poco di cui lamentarsi: ormai il suo compagno gli si stava avvicinando passo dopo passo, e lui doveva trovare un modo per districarsi da quella situazione.

«Perché sei scappato?» domandò Sasori dopo averlo raggiunto.

«Non ho intenzione di farmi prendere per il culo da te, uhn!» gridò Deidara in risposta.

Alcune lacrime si formarono ai bordi degli occhi azzurri, ma il ragazzo si impegnò con tutte le sue forze per trattenerle. Doveva essere forte, doveva essere più forte. Ormai faceva parte dell’Akatsuki e certe reazioni non poteva più permettersele.

Però la conversazione che aveva sentito gli aveva fatto male, tanto male. E questo non poteva negarlo.

«Deidara io non voglio prenderti per il culo!» rispose il marionettista, senza nemmeno pensare prima di aprire bocca.

Sasori si stupì della sua stessa affermazione. Pochi minuti prima, in compagnia di Itachi e Kisame, stava effettivamente prendendo in giro il suo nuovo compagno, eppure in quel momento gli sembrava di aver detto la verità nell’affermare che invece non era sua intenzione.

«Perché mi hai seguito, uhn?» domandò il biondo, abbassando il volume della voce.

«Io ti piaccio?» domandò invece in risposta il rosso, lasciando l’altro completamente spiazzato «Secondo Itachi ti piaccio…»

Deidara avvampò di vergogna.

«Ma che dici, uhn… Ma figurati…» farfugliò l’amante delle esplosioni.

I borbottii del traditore della Roccia vennero però interrotti dalle labbra di Sasori che si posarono sulle sue.

Dopo un attimo di esitazione, il nuovo arrivato dell’Akatsuki dischiuse le labbra, ed il suo compagno approfondì quel bacio.

Quando si separarono, sul viso del ninja della Sabbia Rossa si dipinse un ghigno che non prometteva nulla di buono.

«Io ti piaccio.» questa volta non era una domanda, bensì un’affermazione.

«Sembra che anche io ti piaccia, uhn.» sussurrò Deidara, passando sensualmente le braccia intorno al collo del suo nuovo compagno ed amante, prima di dare inizio ad un altro bacio.

 

 

Note:

Dunque, questa era la mia prima SasoDei. L'idea mi è venuta in mente così, all'improvviso. Una persona mi aveva detto su msn di aver visto una fic con Deidara etero, e siccome per me convinta yaoista è una delle visioni più strane che si possano immaginare... Beh, diciamo che per rifarmi la bocca ho deciso di scrivere una SasoDei. L'ambientazione, come penso abbiate capito, è il giorno dopo l'ingresso di Deidara nell'Akatsuki.

Che dire, spero abbiate apprezzato. Ringrazio tutti coloro che hanno letto la storia! ^^

  
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