Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: LifeStream    30/03/2014    3 recensioni
" Heichou.. per quale motivo non è rimasto a combattere? [...] Che senso ha ormai ritirarsi se non abbiamo più un riparo? Tanto io sono più soltanto un peso. "
Levi stette un attimo in silenzio.
" Ti ho portato in un posto sicuro. Stavi per morire. "
" E per quale motivo? Non ha più senso tenermi al sicuro. " ribattè il più giovane.
" ..Non volevo perdere anche te. "
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Ciao a tutti questa è la mia prima fanfic su Snk, sulla mia coppia preferita: Eren e Levi! :3 Spero vi piaccia! ^^
ATTENZIONE: piccolo spoiler per chi non seguisse il manga!
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren, Jaeger
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti! ^_^ Era da un po' che pensavo di scrivere una fanfic Ereri, visto quanto mi sono innamorata di questa coppia, e finalmente mi sono decisa! XD Premetto che contiene uno spoiler per chi non stesse leggendo il manga.
Se volete ascoltare una canzone di sottofondo mentre leggete vi propongo “Ahum” di Zucchero., dal momento che l'ho ascoltata mentre scrivevo e mi ha ispirata parecchio! :3
Detto questo, spero vi possa piacere.
Buona lettura! <3
Kisss


 

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Oscurità.

Oscurità ovunque. Ne era circondato.

Non sentiva niente.

Non ricordava niente.

Dov'era? Cos'era successo? Era morto?

Non sapeva rispondere.

<< ......ren.. >> Una voce. Che fosse un sogno?

<< ...ren!! >> Di nuovo quella voce. Provò a rispondere ma non riuscì ad emettere alcun suono.

Non sentiva nemmeno il proprio corpo. Si sforzò di ascoltare. Iniziò a percepire dei suoni, dei brusii in lontananza. Ma il tutto era ovattato. Non riusciva ad attribuire un significato a ciò che sentiva.

<< Eren!!! Ti prego apri gli occhi! >> stavolta sentì chiaramente il proprio nome. Provò a rispondere ma nulla da fare. Il tono era quello di una persona disperata, una voce maschile. Non riusciva a riconoscerla però. Non riusciva a pensare.

Si sentì scuotere. I rumori si facevano più udibili. Sentiva urla in lontananza, lamenti, fruscii. Cosa stava succedendo?

<< ..Eren.. ti prego.. >> sentì una mano accarezzargli dolcemente una guancia.

<< ...nnn.. >> fu l'unico suono che riuscì ad emettere.

<< –! Eren..? >> Sentì la mano scivolare velocemente via dalla sua guancia. Aprì lentamente gli occhi, rimanendo per un attimo abbagliato dalla luce. Fu colpito istantaneamente da tutti i rumori che prima non riuscì a sentire e ne rimase frastornato. Cosa diavolo stava succedendo?

Era sdraiato supino. Poteva sentire la terra dura contro la propria schiena. La prima cosa che notò fu un viso poco distante dal proprio. Ci mise un po' per metterlo a fuoco.

<< ..Hei..chou.. >> pronunciò con fatica quell'unica parola, sentendo la propria voce roca e debole, e una fitta alla gola che gli rendeva difficile parlare.

<< Maledetto moccioso. Mi hai fatto davvero preoccupare! >> gli rispose il caporale, distogliendo lo sguardo. Aveva gli occhi lucidi?

Provò a muoversi, e sentì come scosse elettriche percorrergli tutto il corpo. Sentiva un dolore lancinante ovunque. << Nnn..! >>

<< Non ti muovere sei ferito! Non so nemmeno come tu possa essere ancora vivo.. Una persona normale sarebbe morta. >> disse col suo solito tono distaccato, ritornando a guardarlo negli occhi. Il suo sguardo era così profondo, triste, angosciato e stanco. Poteva leggere tutto ciò che stava provando nei suoi occhi, nonostante egli avesse cercato di ricomporsi, riassumendo la sua solita aria severa e autorevole. Rimase a guardarlo senza dire niente, respirando debolmente. Notò che aveva del sangue secco sulla fronte, e anche in viso era sporco. Era ferito anche lui? Si guardò per un attimo attorno, accorgendosi di essere in un bosco, erano circondati da alberi alti. I rumori che aveva sentito appena ripresa conoscenza erano lontani.

<< Cosa.. cosa è successo? >> chiese debolmente.

L'altro sospirò.

<< Le mura sono cadute. I titani ci hanno attaccati questa mattina. Ci siamo difesi come meglio potevamo, ma non c'è stato nulla da fare. In molti sono morti. Tu ti sei trasformato e hai affrontato il titano colossale. Lo stavi per uccidere ma quando hai visto il volto di Bertold ti sei bloccato. Lui ne ha subito approfittato, chiamando in aiuto il titano corazzato, con cui hai iniziato a scontrarti. Non so dirti di per certo quante persone hanno perso la vita e chi della squadra sia ancora vivo.. >>, detto questo il maggiore distolse lo sguardo. Eren sentì una fitta al petto a quelle parole. Probabilmente il caporale sapeva benissimo chi non ce l'aveva fatta. Chissà se Armin e Mikasa stavano bene.

<< Comunque il corazzato stava avendo la meglio su di te, ti stavano attaccando in due. Mi sono precipitato in tuo aiuto quando ho visto il tuo corpo da titano a terra, dilaniato. Erano riusciti a estrarti dal tuo corpo. Io e Acherman siamo poi riusciti a uccidere il colossale, e ti ho portato via da lì. Dopo non so cos'altro possa essere successo. >>

Non riusciva a credere in quello che aveva detto il caporale. Le mura cadute, cosa voleva dire? Non avevano più un posto sicuro in cui stare? Significava quello? No non era possibile. Si sentì soffocare. Avevano fallito? L'umanità aveva fallito?

Sentì un bruciore crescergli nel petto. Una rabbia immensa invaderlo. Non aveva di nuovo fatto nulla. Aveva sempre e solo detto che avrebbe sterminato i titani, ma alla fine erano state solo chiacchiere. Era impotente di fronte a loro. La sua rabbia e la sua determinazione non erano sufficienti a fermarli e annientarli una volta per tutte.

<< Heichou.. E' colpa mia. Sono di nuovo stato solo un peso. Voi tutti avete sempre riposto in me la vostra fiducia e le vostre speranze e io non ho fatto altro che deludervi. Sono un debole. Ora non c'è più nulla da fare, abbiamo perso. >> Fu colpito dalla verità delle sue stesse parole e fu troppo. Sentì gli occhi bruciare e le lacrime iniziare a scorrergli lungo le guance. Un senso d'impotenza lo invase.
Erano destinati a morire, presto o tardi. Non avevano più un riparo. Erano indifesi. Iniziò a piangere, non riuscendo a fermare i singulti. Non poteva sopportarlo. Non poteva essere accaduto davvero. Non riusciva ad accettarlo.

Sentì una mano calda stringere la propria.

<< Eren .. non è colpa tua. >> . Riaprì gli occhi e vide Levi guardarlo con aria triste. << Sono più forti di noi. Non abbiamo potuto fare niente. >>

Ricambiò la stretta a quelle parole. << Heichou.. per quale motivo non è rimasto a combattere? Lei e Mikasa insieme siete fortissimi, sicuramente sarebbe stato più utile se fosse rimasto sul campo di battaglia. Che senso ha ormai ritirarsi se non abbiamo più un riparo? Tanto io sono più soltanto un peso. >>

Levi stette un attimo in silenzio.

<< Ti ho portato in un posto sicuro. Stavi per morire. >>

<< E per quale motivo? Non ha più senso tenermi al sicuro. >> ribattè il più giovane.

<< ..Non volevo perdere anche te. >>

….

Cosa?

Aveva sentito bene?

Non seppe cosa rispondere.

Il più grande lo guardava così intensamente.

<< Non saprei che fare se perdessi anche te. Nulla avrebbe più senso. >>

Sentì il proprio battito accelerare a quelle parole.

Provò lentamente a tirarsi su a sedere. Il dolore era diminuito. Si sentiva male a vedere quell'espressione nei suoi occhi. Ma cosa poteva dirgli? Il resto della sua squadra era morto solo per colpa sua. E non sapeva ancora se c'erano state vittime nella nuova squadra speciale. Solo a pensarci si sentiva mancare.

<< Heichou..io.. >> disse esitante.

Levi allora avvicinò il viso al suo, appoggiandogli la mano libera sulla guancia. Poteva sentire il suo respiro. Rimase a fissare quegli occhi grigi così vicini a lui. Brillavano di una luce diversa ora, che non aveva mai visto nel caporale.
<< Taci, moccioso.. >> gli sussurrò quest'ultimo. Poi azzerò le distanze, posando le labbra sulle sue.

Il più giovane rimase paralizzato a quel contatto, che durò poco più di un istante.

Quando incrociarono di nuovo i loro sguardi a Eren si bloccò il respiro, conscio di quello che era appena accaduto.

L'aveva baciato?

Cos'era questa nuova sensazione che sentiva crescere nel petto?

<< Ti amo, Eren. >>

Sentì le guance in fiamme, e il cuore battere impazzito. Voleva rispondergli , dire qualcosa, ma rimase come imbambolato, incapace di proferir parola.

Gli si avvicinò e premette a sua volta le labbra sulle sue. Il più grande fu colto alla sprovvista da quel gesto da parte del più piccolo. Non se lo aspettava. Gli cinse allora la vita con l'altro braccio, avvicinandolo maggiormente a sé.

Il bacio stavolta fu diverso, dapprima timido e goffo, fino a farsi più intenso e desideroso.

Si aggrappò al moro, stringendolo a sé. Per un attimo si sentì leggero, la mente libera da pensieri e preoccupazioni. Sentiva solo il calore del corpo del caporale, la sua mano intrecciata tra i suoi capelli, e i loro cuori battere veloci. Si dimenticò di quanto era successo poche ore prima.

Assaporò ogni singolo istante come fosse l'ultimo. Tutto quello che voleva in quel momento era davanti a lui, stretto tra le sue braccia.

Sentì lacrime leggere scorrergli lentamente lungo le guance, stavolta per la felicità che sentiva dentro. Avrebbe solo voluto che quel momento durasse per sempre.

Levi sciolse il bacio, allontanandosi leggermente per poter guardare il più giovane negli occhi, e gli prese il viso tra le mani.

<< Eren, ti prometto che troveremo un modo per venire fuori da questa situazione. Raduneremo le forze rimaste e escogiteremo qualcosa. >> gli disse, con quel suo sguardo serio e deciso.

Il più giovane non potè fare a meno di sentirsi in parte tranquillizzato da quelle parole.

<< Non dobbiamo perdere la speranza. Non finchè non saremo finalmente liberi! >> continuò il caporale.

Una nuova luce di determinazione e speranza si riaccese nel ragazzo-titano. Sentiva una nuova energia a spingerlo adesso. Non doveva mollare, non finchè avesse avuto Levi al suo fianco. Non poteva permetterselo, non lui che era la speranza dell'umanità.

Gli prese la mano e gliela strinse.

<< Hai ragione. Non dobbiamo mollare proprio adesso. Dobbiamo spazzare via quei maledetti titani! >> disse risoluto.

Si rialzarono, le mani strette l'una nell'altra: << Vinceremo noi. Ad ogni costo! >> disse il giovane.

Sì doveva essere così. Non avrebbe mollato. Mai.

<< Ce la faremo.. Conquisteremo la nostra libertà! E fino a quel momento promettimi che rimarrai sempre al mio fianco.. Levi. >>

Si scambiarono uno sguardo, pieno di cose non dette. Sapevano entrambi che tutto ciò non era altro che un sogno. Probabilmente non avrebbero visto una nuova alba.

<< Te lo prometto, moccioso. >>

  
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