Chiuse gli occhi, gustandosi l’immagine di Zoro a petto nudo, che sfoggiava quei pettorali di marmo che tanto le facevano perdere la testa.
Piccole gocce di sudore stillavano dal suo corpo, accarezzando la sua pelle bronzea.
E quei muscoli…
Quei muscoli perfetti che guizzavano ad ogni sforzo compiuto nel sollevare quelle pesanti zavorre.
Un dio fatto a persona.
Inconsciamente, si morse sensuale un labbro, stringendo le gambe.
Se ne rese conto solo quando ritornò in sé, distratta dall’ennesima lamentela di Rufy.
Arrossì, guardandosi furtivamente intorno, sperando che nessuno l’avesse notata.
La voglia, però, non se n’era affatto andata.
Forse, una piccola scappatella in quella palestra poteva anche farla.
Zoro non si sarebbe arrabbiato più di tanto, se gli avesse dato un valido motivo per averlo disturbato.