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Autore: dolls_    31/03/2014    0 recensioni
*Questa storia si ispira alla canzone "Dear John" di Taylor Swift, se volete una trama più lunga leggete la traduzione della canzone*
Non l'avevo capito. Per me andava tutto a gonfie vele, stavamo insieme e sembravamo una coppia assolutamente fantastica.
Ma purtroppo il destino non giocava la carte del "tutto rose e fiori" per me.
Gli avevo scritto delle lettere. Era un po' il mio diario, gli avevo scritto le mie emozioni. Ma non gliele avevo mai inviate, quelle lettere.
Adesso avevo avuto il coraggio di farlo, avevo avuto il coraggio di donargli il mio cuore un'ultima volta nonostante quello che mi aveva fatto.
Ma quello era pur sempre un Addio.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Dear John

Aprii il cassetto chiuso a chiave e rovistai fra fogli e penne prima di trovare la cartella che conteneva tutte le mie lettere. Le estrassi dalla carpetta rossa trasparente e cominciai a leggerle una ad una, dalla meno recente alla più recente …
18/03/10
Caro John,

Probabilmente non ti ricordi chi sono, eri troppo ubriaco. Tu non mi riconosceresti se passassi per strada ma probabilmente ti avvicineresti a me se ti salutassi con la mano o abbozzassi un sorriso.
Non so perché ma sei rimasto impresso nella mia mente. Non posso cancellare il tuo viso dai miei pensieri e mi sento così stupida, ti ho visto una sola volta, ci siamo parlati una sola volta, non ti conosco neanche …
Forse sono pazza, ma ho sentito il bisogno di scriverti questa lettera che forse non ti invierò mai.
Ti ricordi? Quando mi hai vista la prima volta ti sei messo a ridere e mi hai afferrata per un braccio. Ridevi perché avevo un vestito rosso, dicevi che quel vestito mi servisse per apparire sexy ma il netto contrasto con i miei ricci biondi e i miei occhi azzurri da angelo era divertente.
Fu quello che ti spinse a fare il passo avanti, a parlare con me veramente, a offrirmi un drink … e a fine serata mi hai strappato un bacio a stampo e sei andato via ridendo.
Non credevo di poterlo mai scrivere a qualcuno, ma mi manchi. Cioè, ho bisogno di te, voglio un altro bacio, un abbraccio … Credo di essermi presa una cotta per te.
Non vorrei che questa lettera rimanesse per sempre conservata in un cassetto, ma non ho idea di come spedirtela, quindi, fin quando non sarà il momento giusto rimarrà di mia proprietà.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
 
 
22/03/10
Caro John,

è  incredibile! È successo proprio come mi ero immaginata io:
Ero per strada che camminavo con le cuffie alle orecchie. Ti ho visto dall’altro capo della strada e, involontariamente, ho alzato la mano per salutarti. Tu mi hai squadrata e ti sei avvicinato.
- Ciao – mi hai detto – Ci conosciamo? –
- Ci siamo incontrati ad una festa – ho risposto io sorridendo.
- Ah! Sei la ragazza col vestito rosso! –
- Te ne sei ricordato! –
Abbiamo chiacchierato molto. È stata la conversazione più bella della mia vita. Poi mi hai invitata a prendere qualcosa al bar e mi hai rubato il cellulare per inviarti un messaggio e avere così il mio numero. Ma io non ho ancora il tuo, tu hai cancellato il messaggio … perché?
Non riesco a smettere di pensarti. Sei come una droga, John, ti prego, smetti di scorrermi nelle vene.  È quel che desidero.
Ma allo stesso tempo non lo desidero. Sono stracotta di te. Ho … ho voglia di rivederti, tu no?
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
24/03/10
Caro John,

Oggi mi hai chiamata. Lo so che eri tu.
All’inizio mi hai messo un po’ di paura, non sapevo chi ci fosse al telefono, hai una voce così sommessa!Mi hai messo ansia, non sapevo più con chi stavo parlando.
Poi quando hai chiuso il telefono hai pronunciato: John.
Non posso essermelo immaginata, sarei pazza davvero.
Sei stato tu? Ti prego, rispondimi.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
25/03/10
Caro John,

Alla fine me l’hai confessato. Se stato proprio tu a chiamarmi, che sollievo!
Oggi siamo stati di nuovo al bar e mi hai invitata domani a mangiare una pizza nel ristorante più famoso e costoso di tutti.
Sei fantastico! Sei prefetto: affascinante, gentile, tenero, divertente e un po’ misterioso, proprio come piace a me.
Sei l’uomo perfetto, perché non stiamo ancora insieme?
Si lo so, sono pensieri che si spingono troppo in là, ci conosciamo da poco, ma la droga comincia a fare effetto subito, giusto?
Non so più cosa pensare.
Cioè, non ho più il tempo per pensare a qualcun altro o a qualcos’altro che non sia tu. Ti penso costantemente.
Mi chiedo costantemente se non sto correndo troppo. Mi chiedo se provi qualcosa per me, almeno un po’. Perché non saperlo è straziante. Non riesco a capire che cosa ti passi per la mente o chi.
Questo è così frustrante.
Ti voglio.
Ti voglio qui adesso, voglio sentire la tua risata, la tua voce. Voglio vedere i tuoi occhi, i tuoi capelli, il tuo sorriso. Voglio assaggiare le tue labbra un’altra volta.
Voglio te.
Ma, sinceramente, questo non è un sentimento troppo profondo da provare dopo esserci visti tre volte e dopo esserci sentiti al telefono una volta soltanto?
Non è troppo presto? Non è tutto troppo intenso?
Non vorrei essere coinvolta così tanto.
Ma so che tu non mi illuderesti. Credo di conoscerti bene, ormai.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
Ma mi sbagliavo. Non conoscevo il vero carattere di John. Non sapevo come si svolgesse la sua vita, chi frequentasse, chi fosse lui davvero …
 
29/03/10
Caro John,

Oggi ho parlato con una mia amica, Emily. Le ho raccontato di quello che provo per te, le ho chiesto se non fosse troppo presto, ho cercato di farle capire quanto fossi presa da te. Le ho raccontato la “nostra” storia con gli occhi che brillavano di felicità. Sai, Emily è sempre triste, ha gli occhi stanchi e spenti, sembra che pianga in continuazione. Non capisco come fa a passare i migliori anni della sua vita in queste condizioni. Ma quando ho finito di raccontarle quello che provo per te i suoi occhi si sono fatti seri, anche se dietro nascondevano sempre quella calcata velatura di tristezza, mi ha posato una mano sulla spalla e mi ha detto solo: - Scappa più velocemente che puoi – poi si è voltata ed è scomparsa.
Perché? Perché dovrei scappare da te?
Non ti conosce neanche … o forse si? Vi conoscete, John?
Perché dovrei andarmene via da te? Tu mi fai stare così bene, con te mi sento a casa, tu sei casa.
Ma tutti sembrano continuare a mandarmi messaggi d’avvertimento con gli occhi.
Cosa succede, John?
Perché nessuno capisce il nostro legame? La nostra storia?
Dimmelo, dimmelo tu che non c’è bisogno che io scappi.
Dimmelo, dimmelo che mi vuoi bene.
Dimmelo, dimmelo che per te sono importante.
Dimmi che mi ami …
Per favore, ho bisogno di sentirtelo dire, anche se non stiamo insieme, anche se tutto questo non ha senso … ho bisogno di te al più presto.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
 
 01/04/10
Caro John,

Questa è stata la nostra giornata.
Finalmente mi hai dimostrato chi siamo noi.
Finalmente mi hai stretto fra quelle braccia calde, mi hai protetta da sotto la tua ala.
Finalmente mi hai baciata, davvero stavolta.
Mi hai detto che mi ami, è così bello saperlo.
Così bello sentirtelo dire, vedere le tue labbra che si muovono per pronunciare quelle parole. È così bello amarti.
Adesso esiste un noi. Dimmelo che esiste un noi.
Sembra così scontato, ma ho bisogno di sentirtelo dire per sapere che è vero.
Non ho nient’altro da dirti, amore, perché ormai è tutto perfetto.
Per favore, scusami se non scriverò altre lettere, ma mi sembra inutile, ti ho dimostrato il mio amore, siamo una coppia, i miei pensieri posso dirteli a voce.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
18/04/10
Caro John,

Oggi facciamo un mese. Cioè, da oggi possiamo dire di conoscerci, ma prima di compiere un mese come coppia dobbiamo aspettare il 1° di Maggio.
Eppure oggi non è stato dolce come mi aspettavo:
Nessun sorriso, neanche uno di cortesia.
Nessun bacio, neanche per salutarmi.
Nessuna carezza.
Nessuna dolcezza sul tuo viso.
Nessuna benevolenza.
Mi hai gridato contro che il mio umorismo era troppo accentuato, che non ti piaceva. Mi hai detto cose orribili, sei stato crudele e non ti sei neanche scusato.
Questa è la fine della nostra relazione?
Non siamo durati neanche un mese?
La gente mi dice che sono la “poverina” e la “fidanzatina” di turno. Ma io non ci credevo. Allora perché ti comporti così con me?
Perché sembrava volessi farmi del male?
Avevi quello sguardo orribile.
Mi hai messo paura, John.
Dimmi che non è così. Dimmi che mi ami, che era solo un momento buio della tua vita, ti aiuterò a passarlo, così potremmo essere felici. Per sempre.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
Quel giorno mi fu data la dimostrazione di chi era il ragazzo con cui stavo. La dimostrazione del guaio in cui mi ero cacciata.
 
01/05/10
Caro John,

Oggi compiamo un mese di coppia. E tu non ci sei.
Sei andato via ieri. Mi hai detto che ero una stronza dopo aver passato le più belle settimane della mia vita. Settimane indimenticabili.
Ma non mi hai lasciata. Per questo ti scrivo così, per questo ti scrivo che oggi compiamo un mese di relazione.
Con te mi sembra sempre di giocare al tuo gioco di scacchi, anzi di essere parte di quel gioco, di vivere nel tuo gioco di scacchi … ma tu cambi le regole ogni giorno.
Non riesco mai a capire quale mossa farai, quale carta giocherai e quale devo giocare io per prenderti meglio.
Mia madre dice che ho perso la testa ma io le ho giurato che sto bene.
La mia camera è un campo di battaglia: cuscini, coperte, vestiti gettati all’aria perché non ti sento da ieri.
E anche se in questo momento mi telefonassi non saprei mai quale tipo di persona trovare all’altro capo della cornetta.
Non riesco mai a capire il tuo stato d’animo.
Sono troppo appiccicosa, John? Non ti dimostro affetto?
Cosa devo fare?
Mi sento sola qui, senza te. Mi sento sola perché non so con chi parlare.
Mi hai evitato di frequentare i miei amici. Mi hai detto che potevo avere solo amiche. Io ti ho ascoltato, come sempre. Ma le mie amiche se ne sono andate, tutte, non è rimasto nessuno, perché tutti se ne vanno prima o poi, è inutile negarlo.
Ma tu non te ne andrai, vero John?
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
Quella era stata la giornata più brutta della mia vita. Quella in cui avevo compreso che se ne sarebbe andato anche lui prima o poi. Ma lui è tornato, più dolce di prima e …
 
04/05/10
Caro John,

Sapevo che saresti tornato, amore mio. Sei così dolce.
Non ho più nulla da dirti.
Sei la perfezione.
Mi rendi felice.
sono tua.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
28/06/10
Caro John,

Scusa se non ti ho più scritto delle lettere, ma in questo mese sei stato così dolce che non sapevo più cosa scriverti, ti comunicavo le cose a parole.
Ma oggi mi hai messo paura, John.
Mi sembravi un animale.
Ho scoperto che fumavi.
Mi sono permessa di dirti di smettere.
Non immaginavo una reazione tanto violenta, John.
Hai scaraventato tutto in terra. Hai rotto piatti, bicchieri, hai contorto le posate. Mi hai anche dato uno schiaffo.
So che lo hai fatto solo perché eri arrabbiato.
Ma mi hai fatto male.
Mi chiedo se io non mi stia illudendo troppo sul tuo carattere.
Non mi merito un trattamento tanto feroce.
Io non sono un giocattolo.
Sono un essere vivente, provo delle emozioni … e tu non lo capisci.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.

Si, gli avevo scritto “con affetto” … dovevo essere matta per non capire che affetto per lui non dovevo provarne …
 
15/09/10
Caro John,

Fantastico quando dopo una lite si fa pace.
Le liti servono per riappacificarci e in questi mesi siamo stati più uniti che mai.
Ce lo meritavamo questo periodo bellissimo.
Ho capito che soffri un po’ di sbalzi d’umore, che non riesci a controllare la rabbia.
Hai bisogno del mio aiuto. Ti capisco.
Tutti dobbiamo farci aiutare da qualcuno, prima o poi, è naturale, è umano.
Ti amo.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
14/02/11
Caro John,

Come hai fatto ad illudermi per tutto questo tempo?
Pensavo saremmo durati per sempre.
No, non ci siamo lasciati.
Però oggi è San Valentino.
Non mi hai fatto neanche gli auguri.
Non pretendevo una sorpresa, ma almeno gli auguri …
Perché non ci provi a tenermi con te?
Non ci tieni a me?
Perché non lotti per il mio amore?
Sono così orribile come ragazza?
Scusami, scusami.
Mi hai delusa. Ma forse ti ho deluso anch’io in qualche modo in tutti questi mesi perfetti dove avevo cominciato a credere nel per sempre.
Ma forse il per sempre non esiste.
Non affianco a te comunque.
Io non ce la faccio più.
Io continuerò a lottare.
Ma sappi che se non metterai del tuo anche tu … io mollo.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
16/02/11
Caro John,

Oggi mi hai portato un mazzo di fiori dalla tua campagna.
Ti sei scusato per l’orribile San Valentino che mi hai fatto passare e ti sei reso disponibile per tutto quello che ti chiedevo.
Io credo di amarti ancore, ma sono così afflitta, non capisco mai cosa ti passi per la mente.
Ho bisogno di cautela, John.
Ho bisogno di qualcuno che mi ami.
Non ho più neanche mia madre accanto: mi ha accusato di vivere troppo nel tuo mondo. Mi ha detto che devo cambiare atteggiamento se voglio riconquistare la sua fiducia.
Ma John, non te ne rendi conto? Mi stai facendo perdere tutto …
Vali  così tanto? Vali quanto mia madre?
Se non ti amassi mi risponderei di no, ma purtroppo ti amo John …
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
Con quella lettera avevo cominciato a capire. Capire che per quanto amassi una persona non potevo permetterle di portarmi via tutto ciò che di più caro avevo a cuore.
 
28/02/11
Caro John,

Questa volta non ti scrivo perché abbiamo litigato come nella maggior parte dei casi. Ti scrivo per farti sapere che nonostante io ti ami, devi lasciarmi libera.
Ho perso tutto: amici, mia mamma, vita …
L’unica cosa che mi “resta” è mio padre. Ma io lui non l’ho mai conosciuto. È morto qualche mese prima che nascessi.
Mia madre ha sempre lottato per me con coraggio e determinazione, ha sempre preso il posto di tutti e due, ma adesso ha mollato.
Adesso sono io quella che passa giornate a parlare con una tomba, perché mia madre non ce la fa più. È sempre stanca e ha bisogno di riposo.
Mentre io le procuro solo problemi.
Ma non sono qui per scriverti una lettera sui miei problemi familiari.
Sono qui per dirti che, nonostante tutto, io ci sono.
Ci sono perché ho imparato ad esserci da questi avvenimenti di cui ti ho appena parlato.
Io ci sono, ma non venire da me solo quando hai bisogno.
Io ci sono, ma dovresti esserci anche tu per me, perché se non è così … io smetto di esserci. Sono stanca di sacrificarmi per il bene degli altri.
L’unica cosa che ti chiedo è di aiutarmi.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
 
12/03/11
Caro John,

Tra un po’ compiamo un anno.
Tra noi va tutto a gonfie vele.
Sono fiera di te perché mi hai dimostrato quanto vali.
Mi hai dimostrato che di te mi posso fidare, che per me tu ci sei sempre.
Sei la mia perfetta metà, a domani, amore mio.
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
Ma non mi rendevo conto di quanto fossi ingenua, del rischio … del guaio in cui mi stavo cacciando. Non mi rendevo conto di essere la tua …
 
19/03/11
Caro John,

la ragazza col vestito pianse per tutta la strada verso casa …
Perché? Perché hai deciso di farmi una cosa del genere?
Avevamo deciso di incontrarci nello stesso luogo in cui c’eravamo conosciuti. L’abbiamo fatto apposta dato che compivamo un anno di conoscenza.
Io avevo scelto di indossare lo stesso abito rosso di quella sera per farti una sorpresa.
Ma tu me ne hai fatta un’altra di sorpresa.
Quando sono entrata ti ho cercato tra la folla … e alla fine ti ho individuato.
Stavi seduto al bar con due ragazze, due gemelle da urlo: seno abbondate, labbra gonfiate, capelli biondi e lisci, vestiti che lasciavano intravedere tutto, rossetto rosso e ciglia rifatte.
Una ti stava baciando, l’altra ti accarezzava il petto. Tu non sembravi turbato dal loro comportamento.
Mi sono avvicinata con gli occhi pieni di lacrime.
Ti ho guardato scuotendo la testa e così una lacrima è caduta dalle mie ciglia fino al pavimento.
Tu mi hai notata.
Ti sei accorto di me.
Ma prima di rivolgermi un briciolo d’attenzione hai ovviamente finito di baciare le labbra della ragazza che stavi consumando.
Poi mi hai detto che potevi spiegarmi.
Oggi mi hai porto le tue scuse, mi hai detto che eri ubriaco, che non ti eri reso conto di quel che facevi, che non era tua intenzione.
Ma mi sembravi sobrio ieri sera.
E tu hai il mio nome sulla tua lunga lista di persone tradite che non capisco.
Non pensi che a 19 anni sono troppo giovane per essere usata per i tuoi bui e contorti giochi, quando io ti ho amato tanto?
Sei un esperto nel chiedere scusa e nel confondere le idee, ma questa volta no, questa volta non ci sei riuscito.
Non ti sei mai impressionato nel vedermi superare tutti i tuoi test.
Ti sei solo limitato a dire: << Tu sei Diversa>> e oggi ho capito il perché:
Io ho preso i tuoi fiammiferi prima che il fuoco riuscisse a raggiungermi.
Era questo che intendevi: Io ho avuto il coraggio di non lasciarmi consumare da quelle fiamme che facevano così male. Era questo che non hai voluto farmi capire.
Avrei dovuto saperlo …
Avresti dovuto saperlo …
Con Affetto,
la ragazza col vestito.
 
Sospirai. Gli avevo detto addio, ma non lo avevo ancora dimenticato del tutto. Così presi un foglio e una penna, il mio modo per dire addio del tutto a John, e cominciai a scrivere con la mia bella grafia rotonda …
 
01/04/14
Caro John,

è passato molto tempo dall’ultima volta che ti ho scritto una lettera. Oggi avremmo compiuto 4 anni di relazione. Ma sai che ti dico? Stare lontana da te mi ha fatto bene, adesso sono felice …
Non riuscivo più a comprendere il tuo malato bisogno di dare amore e poi portarlo via.
Non so se ti sia successo qualcosa nella vita che ti ha fatto diventare l’orribile uomo che sei, ma ho un’unica cosa da dirti.
Adesso sto brillando come dei fuochi d’artificio sopra la tua triste e vuota città.
Vedo tutto ora che te ne sei andato.
Non pensavi che io fossi troppo piccola per essere presa in giro?
La ragazza col vestito pianse per tutta la strada verso casa … ma un attimo dopo ha capito che senza te stava meglio.
Avresti dovuto saperlo …
Quindi adesso, voglio dirti addio, John.
Addio, per sempre.
Taylor.
 
Mi presi quindi di coraggio e infilai tutte le lettere in un’unica busta più grande e le spedii a John. Tutte in una volta, come un diario. C’eravamo messi insieme il 1° di Aprile: pesce d’Aprile. Avrei dovuto capirlo. Speravo che si sentisse in colpa leggendo le mie lettere e che il senso di colpa lo rodesse dentro. Io non lo avevo perdonato, né mai avevo contato di farlo. Nel profondo del cuore sapevo che dovevo perdonarlo e forse era stato proprio così: l’avevo perdonato ma allo stesso tempo non gli avevo più rivolto la parola, né più lo avevo visto. Stavo bene. Gli avevo detto Addio per sempre.
 
Ciaoooo a tutti,
eccomi qui con una seconda One-shot davvero speciale.
Speciale perchè scriverla mi ha lasciato dentro un senso di desolazione che è un po' quello che volevo creare.
Inutile scrivere una storia dove tutto va a gonfie vele, dove tutto è rose e fiori, no?
Spero che la storia vi sia piaciuta,
ditemelo con una recensione, accetto anche le critiche.
Avevo pensato che se la storia sarebbe piaciuta l'avrei scritta in più capitoli.
Ma fatemi sapere voi cosa ne pensate.
Un bacioooo <3
- Kikkia
 
  
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