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Autore: AutumnLeaves98    31/03/2014    0 recensioni
Tom e Hal.
Una notte insieme e quello che ne consegue nella testa di Tom, i suoi pensieri, i suoi dubbi, i suoi... ripensamenti?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Hal Yorke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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tomxhal (1)
And all I want is the taste
that your lips allow


Ti amo.
Ti amo.
Glielo aveva sussurrato sulla pelle tutta la notte.
Ti amo.
Tra lenzuola umide e odore di rum.
Ti amo.
Si era addormentato alle prime luci dell'alba, in un intreccio di gambe e braccia, la testa di Hal nascosta contro la sua schiena nuda.
Era sicuro di aver continuato a mormorarlo anche nel sonno.
Ti amo.
Aveva sognato di lui e Macnair, a pesca, poi in una notte senza luna a guardare le stelle, poi suo padre che gli insegnava a costruire una bomba. I suoi ricordi felici.
Ti amo.
Si era svegliato di colpo, nel bel mezzo di un ricordo particolarmente vivido (lui e Macnair stavano correndo per i boschi, la mattina dopo una trasformazione, completamente disorientati -e nudi-, perché erano usciti dal territorio da loro prefissato di circa una ventina di chilometri, e Tom correva ridendo).
Hal era ancora dove lo aveva lasciato, dormiente e beato.
Ti amo.
Poi lo raggiunsero i sensi di colpa. Macnair non avrebbe mai approvato -era per quello che lo aveva sognato: per ricordarsi le regole di vita che si era autoimposto.
(Ti amo. Ma stavolta va nascosto, va messo da parte, come un segreto vergognoso)
Tutto quello che faceva, lo faceva come pensava avrebbe voluto suo padre, se fosse stato ancora vivo. Se i vampiri non lo avessero ucciso. Se non fossero mai andati nel Galles.
(Ti amo)
Tom si alzò e cercò i propri vestiti rovistando in giro. I suoi passi erano così rumorosi che risuonarono per tutta la casa. Durante questa operazione non aveva lanciato nemmeno mezza occhiata al vampiro nel suo letto -lui prima li uccideva in tanti modi orrendi e fantasiosi, i vampiri, non se ne innamorava. Tirò su col naso.
(Ti amo)
(Puoi rendermi felice?)
Si rivestì pigramente e guardò il suo vampiro -'non fidarti mai di uno di loro, figliolo', ma in questo aveva già fallito un paio di volte. Hal aprì gli occhi e subito lo cercò con una mano, facendoglio venire voglia di sorridere e, santo cielo, baciarlo fino a consumarsi le labbra a vicenda.
Ti amo.
Oh, Dio, ti amo.
"Buongiorno" disse questo, issandosi sui gomiti, lo sguardo annebbiato, non propriamente sveglio.
Tiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotia-
"Giorno, Hal" la sua stessa voce lo riportò sulla Terra, nel Galles, in camera sua, mezzo nudo, con in testa uno strano mantra che si ripeteva all'infinito.
Hal gli aveva sorriso, causandogli una piacevole stretta allo stomaco, e aveva allungato una mano verso di lui, in un chiaro invito a tornare sotto le coperte.
Tom si mordicchiò il labbro inferiore e cincischiò con l'orlo della canotta verde, indeciso sul da farsi. Sospirò con un sorriso, e tornò al suo fianco gattonando sul materasso, con lo sguardo basso.
Ti amo.
Fu così semplice sentire ogni dubbio scivolare via -per circa cinque minuti-, quando Hal lo strinse tra le braccia come fosse la cosa più semplice e ovvia da fare.
Ti amo.
Ti amo.
Ti. Amo.
Il suo vampiro gli lasciò un bacio tra i capelli corti ed ispidi e sistemò premurosamente le coperte sulle sue spalle.
(Tra quanto mi deluderai, Hal? Oggi, la settimana prossima, tra vent'anni?)
Ti prego.
"Che ne dici di prendere una giornata di permesso?"
Tom non rispose, preferendo nascondere il viso nell'incavo del suo collo. Ricordò la sera prima, quando era tornato a casa, lo aveva abbracciato e aveva respirato il suo odore.
Disifettante e pino. Così Hal.
Ora era completamente differente. Sudore, rum e sesso.
Ti amo?
Ti amo, ti amo, ti amo.
"Tom"
Il mio nome è mille volte più bello quando lo dici tu.
Gli sussurrò un 'che c'è' che nella sua testa suonò come un 'ti amo' urlato al mondo.
"Dicevi sul serio?"
Viso alzato di scatto, così vicino al suo. Espressione perplessa -quale pezzo della conversazione aveva perso?
"Eh?"
Sapeva di avere una faccia davvero stupida in quel momento.
Ti amo.
Hal distolse lo sguardo, quasi imbarazzato.
(Hal, non farmi del male)
Non riusciva a dirlo ad alta voce, ma cosa?
(Oh, Hal, per favore)
Il suo coinquilino gli prese il volto tra le mani -sorprendendolo con una lunga occhiata decisa -niente imbarazzo, niente dubbi, nessuna speranza, solo decisa, decisa, decisa.
"Stanotte. Hai detto più volte di amarmi"
Dio, Hal, certo che ti amo.
Tiamotiamotiamotiamo.
(Per. Favore.)
Ridacchiò come se proprio non riuscisse a farne a meno e lo baciò -com'era sua intenzione fare fin dal risveglio. Piano, brevemente, con timore.
"Come se non ci fosse un domani" aggiunse poi.
(Ti prego)
(Harry Yorke, non spezzarmi il cuore)
(O potrei spezzarti il collo)
Ti amo.
Ti amo.
Di nuovo glielo sussurrò sulla pelle, di nuovo fu incastrato tra Hal e il materasso, di nuovo fu suo e suo soltanto -come amava gli aggettivi possessivi-, di nuovo ogni dubbio svanì con un puff, magia.
Ti amo.
Lenzuola attorcigliate, respiri spezzati e mai finiti, parole smozzicate, graffi, morsi, carezze, baci.
Ti amo (ma tu non farmi male).


Il titolo è una citazione di Give me love di Ed Sheeran, (bless you, Eddie), e ho scritto tutto questo all'incirca quando ho finito la quinta stagione, e semplicemente avevo carenze d'affetto.
Non mi sembra che ci sia qualcosa da spiegare, quindi, con la speranza di non essere caduta nell'OOC, vi saluto con un bel BOOHYA. ^-^
  
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