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Autore: heartbreakerz    31/03/2014    3 recensioni
[ AU, angel!Derek Hale x Stiles Stilinski. ]
Stringe al petto quella foto di loro due, di Stiles e Derek ancora insieme e sorridenti, e lascia che il sole asciughi le sue lacrime; chiude gli occhi e sente il vento tra i suoi capelli che lo accarezza come mani, come dita, come dita che conosce fin troppo bene. E non ha il coraggio di voltarsi e sperare, sperare di poterlo rivedere, perché se non fosse così potrebbe morire una seconda volta.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: Tutti i personaggi e le ambientazioni contenuti all’interno di questa storia non mi appartengono. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e non intende infrangere il copyright dell’autore originale.


 

Portami con te

 

Un soffice tappeto di foglie lo accoglie e il sole lo riscalda con i suoi caldi raggi; il silenzio è palpabile e quasi fastidioso: gli unici rumori sono quelli delle foglie secche che scricchiolano, gli uccelli che sbattono le loro forti ali e il suono attutito di un fiume scorrere.

Stiles apre gli occhi e si domanda se quello non sia il paradiso, perché lì attorno è tutto perfetto. Stiles è sicuro di non aver mai visto dei pettirossi volare così tranquilli da un ramo all'altro ed è sicuro di non aver mai sentito il vento suonare sinfonia più dolce mentre striscia tra i rami e le foglie di quegli alberi ormai vecchi e immensi, con le loro radici arricciate attorno a Stiles come una culla.

Stiles si chiede cosa sia quel bosco, da dove venga. Da dove provenga lui stesso. Non ricorda di essere arrivato lì, non ricorda di essersi addormentato tra le braccia di una quercia anziana. Eppure eccolo lì: sdraiato tra le sue forti radici, con le foglie come materasso e il sole a risalcarlo come una coperta.

Stiles si solleva e si guarda attorno. Non conosce quel luogo, non ricorda come c'è finito; ma ricorda di dover cercare qualcosa, ricorda che lì, lì in fondo, lungo quel sentiero incerto, c'è qualcosa che lo aspetta. Non sa cosa, ma sa che qualcosa c'è. E non può aspettare ancora.

Corre. Corre veloce, sempre più veloce, ma quel sentiero non ha fine. Corre, corre e non sa quando smettere. Così non smette. E corre, corre, corre, corre fino a che il dolore non gli si incastra tra le costole e gli impedisce di continuare. E semplicemente si lascia cadere a terra, in ginocchio col fiatone, davanti ad un ciliegio, un ciliegio in fioritura, con i suoi splendidi rami decorati e i teneri fiori che vengono trasportati dal vento.

Alza lentamente lo sguardo e davanti a lui vede un buco sul tronco dell'albero, come se un animale ci avesse scavato dentro, come se un piccolo picchio si fosse posizionato lì davanti e avesse costruito una splendida casetta, una casetta solo per sé stesso. Ma la casetta non è vuota: è possibile scorgere una piccola scatola nascosta lì dentro, una scatola in legno, probabilmente dello stesso legno dell'albero.

Stiles allunga le braccia e la afferra. Non ha paura che qualcosa sia nascosto lì, pronto ad attaccarlo, perché semplicemente sa che non succederà. Non sa come ne è sicuro, ma ne è sicuro, ne è estremamente sicuro: fintanto che rimarrà in quel bosco, niente oserà avvicinarglisi.

Appoggia la scatola davanti a lui e si prende qualche istante per ammirarla. Delicatamente lascia che le dita ne accarezzino il dorso levigato. Non si chiede cosa ci sia dentro, perché tanto non ha fretta.

Stiles non sa perché si trovi lì, ma sa di non aver fretta. Sa che nessuno lo sta aspettando. Sa che nessuno verrà a prenderlo. Semplicemente lo sa.

Le sue dita scivolano lentamente sul lucchetto della cassetta. Il lucchetto è già aperto. Lo toglie del tutto e lo lascia cadere lì a terra. Apre la cassetta e rimane sopreso: contiene fogli, fotografie e oggetti, e all'inizio non riconosce niente di tutto quello. Ma la verità è che non ci sta prestando abbastanza attenzione.

Prende fuori quella che deve essere una miniatura del suo pupazzo preferito di quando era piccolo. Ancora lo ricorda, quel pupazzo. Non lo scorderà mai; non scorderà mai come lo stringeva prima di andare a dormire, non scorderà mai come piangeva ogni volta che sua madre lo metteva da lavare. Lo ripone vicino al lucchetto.

Prende fuori una lettera. Una lettera scritta dal suo amico, il suo migliore amico: Scott. E' un invito, un invito ad un matrimonio. E Stiles non dimenticherà mai le lacrime che ha versato durante la cerimonia; non dimenticherà mai i sorrisi che si sono scambiati durante il discorso. Ripone la lettera vicino al peluche.

Prende fuori un distintivo e lo riconosce subito. E' il distintivo di suo padre, il distintivo dello sceriffo di Beacon Hills. Stiles non abbandonerà mai il ricordo di suo padre che lo sveglia e lo abbraccia durante i suoi incubi; Stiles non abbandonerà mai il ricordo della buonanotte che suo padre gli rivolgeva tutte le sere prima di andare a dormire. Ripone anche il distintivo vicino agli altri due oggetti.

Stiles ha ormai capito che quella scatola contiene tutti i suoi ricordi felici. Ma è sicuro che manchi qualcosa. Prende tutti i fogli e li lancia via, cerca tra gli oggetti, scava tra le foto, ma non trova niente.

Non finché una fotografia in bianco e nero di due visi sorridenti non cade da un ramo dell'albero.

L'odore del bosco gli solletica il naso e il vento gli carezza la pelle, e Stiles comincia a riempirsi di consapevolezza; perché ormai Stiles l'ha capito, l'ha capito di essere morto. E sa di non essere l'unico: anche Derek, il Derek con il quale ha passato tutto quello, tutto quello che c'è nascosto in quella scatola, anche Derek è morto. E non ha avuto modo di salutarlo, dirgli addio, ringraziarlo.

La cosa lo rende triste. Così decide di lasciarsi andare alla tristezza.

Stringe al petto quella foto di loro due, di Stiles e Derek ancora insieme e sorridenti, e lascia che il sole asciughi le sue lacrime; chiude gli occhi e sente il vento tra i suoi capelli che lo accarezza come mani, come dita, come dita che conosce fin troppo bene. E non ha il coraggio di voltarsi e sperare, sperare di poterlo rivedere, perché se non fosse così potrebbe morire una seconda volta.

Ma si gira e lo vede, lo vede in tutta la sua bellezza, lo vede con le ali spiegate e i suoi soliti jeans scuri e quella T-shirt verde come i suoi occhi che lo copre delicatamente fino ai fianchi; lo vede e capisce che è reale, perché le sue mani gli sfiorano il viso. E Stiles smette di piangere.

«Cosa sei?» sussurra.

«Il tuo angelo custode» risponde in un sorriso.

«Lo sei sempre stato.» Non è una domanda. Stiles ne è sicuro.

Derek annuisce appena. Lo aiuta a sollevarsi da terra e lo allontana dai suoi ricordi, dai ricordi della vita che ha appena lasciato. Gli indica una via, una nuova via che Stiles deve percorrere.

E Stiles pensa che sia arrivato il momento di separarsi. Di nuovo. Ma va bene così, perché l'ha rivisto; perché l'ha sfiorato ancora; perché ha potuto sentire per un'ultima volta il suo profumo. E tanto gli basta per essere felice.

«Be', allora ciao» dice con un sorriso. Lo saluta con una mano e si volta; punta lo sguardo verso l'orizzonte ma non riesce a vedere una fine. E' quasi spaventato, non sa dove andrà a finire, e i suoi passi sono incerti. Talmente incerti che non è nemmeno sicuro di essersi mosso sul serio.

Ma, quando sente una mano sulla sua spalla, si gira. Si trova davanti Derek, il suo splendido Derek, le sue grandi, bianche ali ripiegate dietro la sua schiena e i suoi occhi verdi screziati d'oro brillanti come mai nessun sole ha brillato. E i due si lasciando andare in un tenero abbraccio.

«Dove pensi di andare senza di me?» sussurra Derek sulle sue labbra.

Le loro labbra si sfiorano e Stiles finalmente lo capisce: quello è davvero il paradiso.


 


Okay, quindi questa è la seconda fanfiction per oggi, lol.
Vi chiedo scusa per questa cosuccia, ma era da un po' che volevo un angel!Derek, e quando mi è venuta l'ispirazione della scatola dei ricordi non ho potuto fare a meno che montarci attorno questa piccola oneshot.
Spero che vi sia piaciuta, anche se è molto semplice e senza troppe pretese.
Alla prossima e grazie per aver letto,
heartbz.
   
 
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