Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: MayaNp994    31/03/2014    1 recensioni
Si dice che nell’epoca Sengoku, una giovane donna morì imprigionando il suo amato all’albero Sacro.
La donna prima di morire fece in modo che il suo spirito venisse assorbito dall’albero, in modo che quando il suo amato venisse liberato lei rinascesse dalle sue ceneri e potesse vivere con lui la vita che non hanno potuto vivere prima.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1. Un viaggio inaspettato

-Sai Kagome, c’è una leggenda legata a questo albero.- disse indicando il Goshinboku.
-Ah si? Sarebbe?-
-Si dice che nell’epoca Sengoku, una giovane donna morì imprigionando il suo amato all’albero Sacro.
La donna prima di morire fece in modo che il suo spirito venisse assorbito dall’albero, in modo che quando il suo amato venisse liberato lei rinascesse dalle sue ceneri e potesse vivere con lui la vita che non hanno potuto vivere prima..- si fermò per dieci minuti buoni. Poi altri dieci..
-Nonno.. e poi?-
-E poi… - si massaggiò le tempie.
Sospirai. –Non te la ricordi più, giusto?-
-Esattamente così!- disse sghignazzando.
Mi piacciono le leggende che parlano del Dio Albero. Ma chissà perché il nonno dimentica sempre la fine.
Ero ancora piccola quando il nonno cominciò a raccontarmi queste storie. Ricordo ancora che quando ero piccola feci uno strano sogno.
Ero nell’epoca Sengoku. Ero smarrita e sola. Piangevo dalla paura. Volevo la mia mamma e non la trovavo da nessuna parte.
Mi trovò un uomo, non ricordo il viso.
Era un uomo molto gentile. Mi prese con sé e mi difese da strani mostri che, non so perché, ci attaccavano.
L’unica cosa che mi ricordo era una lunga chioma argentata.
Quando mi svegliai mi ritrovai davanti al pozzo mangiaossa senza sapere come ci fossi arrivata.
 
Un giorno, mentre aiutavo mio nonno a impacchettare un po’ di cose, mi chiese di portare un grande arco malridotto e una faretra con delle frecce inutilizzabili, nella stanza del pozzo. Mi disse che quella roba era un cimelio di famiglia per qualche strano motivo.
Non entrai più in quel pozzo da quella notte.
Scesì con cautela le scale scricchiolanti e cercai un luogo adatto per riporre un oggetto così fragile.
Sbadatamente, inciampando in un pezzo di legno persi l’equilibro e caddi, insieme all’arco, dentro il pozzo.
Tutto intorno a me divenne bianco ed etereo. Non capivo cosa stesse succedendo, quando all’improvviso picchiai il sede sul terreno.
-Ahi!- dissi massaggiandomi la zona lesa. –Maledetto pezzo di legno.-
“Ora come farò ad uscire da qui..”
-Nonno!!- urlai. –Aiutami! Sono finita nel pozzo!-
Nessuno mi sentiva. “Maledizione!”
-Chi va la!- sentii una voce.
-Oh meno male! Sono qui! Dentro il pozzo! Perfavore mi aiuti ad uscire!-
-Sei un demone?- una vecchietta con una benda sull’occhio si affacciò.
-Un che?- chiesi stupita. –No signora sono solo una ragazza che è caduta nel pozzo.-
Dopo varie ore per convincerla a tirarmi fuori, finalmente lo fece. Anche se quello che vidi non era quello che mi aspettavo.
Non ero a casa mia.. C’era una bellissima foresta tutta intorno a noi. Un prato così verde che a Tokyo te lo puoi sognare e il cielo era così limpido.
Non si sentivano rumori di automobili o altri marchingegni. Si sentiva solo il vento e il fruscio degli alberi.
Ero meravigliata.
Risi. –Questa volta la testa devo averla battuta davvero forte..-
Mi voltai verso la vecchietta che mi aveva tirato fuori dal pozzo e la ringraziai di cuore.
-Prego piccola, mi chiamo Kaede e sono la sacerdotessa del villaggio.-
-Vi-Villaggio?-
Mi prese per mano e mi portò verso la sua capanna.
Mangiai e mi riposai. riflettendo su come potessi tornare indietro da quel posto sperduto.
 
-Kagome..-  era una voce femminile molto piacevole.
-Ancora due minuti, mamma..-
-Ehm.. Kagome, sono Kaede.-
Mi alzai di soprassalto e vidi Kaede sorridermi. Era una cara persona.
-Nel pozzo dove ti abbiamo trovata, abbiamo rinvenuto anche questo arco e queste frecce..- disse facendomeli vedere. –sono tuoi?-
-Non può essere… quelli che portavo con me erano malridotti e quasi mummificati.- Sgranai gli occhi, li presi in mano e li esaminai.. –Sono proprio loro..-
-Quell’arco è simile a quello di mia sorella Kikyo..- sorrise Kaede. –Posso giurarti che è in ottime condizioni. Sto andando a trovarla.. vuoi venire con me?-
-Certamente.-
 
Dopo dieci minuti di cammino, vidi in lontananza il Dio Albero. –E’ il Goshinboku!-
Dissi correndo verso l’albero sperando finalmente di ritrovare la mia casa.
-Kagome, aspetta!!- Non la sentii neanche.
Corsi, corsi più che potevo. Quando arrivai davanti all’albero, vidi una lapide ed un ragazzo con una freccia sul petto, che dormiva beato.
-Come hai fatto ad arrivare fin qui?- Mi chiese Kaede.
-Correndo?- “Ma che razza di domanda è?”
-Avevo eretto una barriera che nascondeva questo posto agli occhi umani- spalancò gli occhi.
-Barriera? Ma che?.. parli come se fossi uscita dalle leggende di mio nonno-
E fu lì che mi venne in mente la leggenda della ragazza morta e del suo innamorato.
Caddi in ginocchio. –Oddio. Sono nell’epoca Sengoku.-

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: MayaNp994