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Autore: verotile    31/03/2014    4 recensioni
[Noragami]
"Un antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite so destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai."
Jake Bohm (David Mazouz), Touch
citazione per il primo capitolino XP
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1#                                                                            FATE

E' da molto che ci penso. Passo nottate intere senza chiudere occhio. Il suo viso mi ritorna sempre in mente: prima succedeva raramente, quando chiudevo gli occhi anche solo per pochi secondi ma, adesso, sento costantemente la sua presenza. Il suo dolce profumo alla vaniglia che lascia una scia dietro di sè che continua ad alleggiare nell'aria nonostante la proprietaria se ne sia andata già da molto. Yukine non se ne accorge nemmeno, che io abbia un problema?
Di tanto in tanto prendo un block notes di Yukine (ovviamente di nascosto) e nelle pagine disegno lei, il suo dolce sorriso che mi riscalda il cuore; i suoi capelli, così morbidi e lisci, scrupolosamente tenuti in ordine di un bellissimo colore castano; e i suoi occhi, anch'essi castani, mi ricordano il cioccolato, quel delizioso cioccolato di prima qualità che tutti vorrebbero ma in pochi se lo possono permettere. Quella luce che li illumina quando si parla di qualcosa che le piace ma soprattutto la profondità di quegli occhi che sembra quasi che ti vogliano risucchiare in un turbine e ti scrutano meticolosamente, come per trovare la più piccola imperfezione di cui le ti fa sempre notare. Questa è un'altra sua qualità: la sincerità. Mi sono sempre piaciute le persone sincere. Dice tutto quello che le passa per la testa senza preoccuparsi dei sentimenti del diretto interessato (io). 
Quando mi disse che voleva stare con me ancora per un po' perchè non voleva che tagliassi i legami con lei, mi sentì incredibilmente felice. Sentivo la testa leggera, come se al suo interno, al posto dei muscoli e delle ossa, vi fosse cotone e una specie di nebbiolina si formò davanti ai miei occhi; delle scariche si riversarono sulla mia spina dorsale andando sù e giù, un cammino continuo, sentivo le vertebre tremare, avevo il timore che mi si sarebbe spezzata la schiena da un momento all'altro;  per non parlare della stranissima sensazione allo stomaco, come se ci fossero delle farfalle che svolazzavano di quà e di là ignare di quello che facevano e con le loro ali leggere, sottili e colorate, ad ogni battito accarezzavano le pareti di quella parte del corpo; il cuore, invece, accelerò all'improvviso, sentivo il battito risalirmi in gola, il collo che si gonfiava come anche le vene e le arterie, nelle quali ribolliva il sangue che mano a mano diventava sempre più ardente e veniva pompato verso tutto il corpo, in qualsiasi direzione arrivando anche nel viso, che divenne caldo, soprattutto nelle guance e nelle punte delle orecchie. Ma la cosa ancora più strana è che queste sensazioni le provo tutt'ora. Quando sto insieme a lei mi agito, le mani cominciano a sudare (e non solo quelle) e allora le sfrego sulla tuta da ginnastica, per la quale tutti mi prendono in giro, persino lei.
Già dal giorno in cui mi salvò capì immediatamente che è una persona speciale. Non ne conosco il motivo, ma ero consapevole del fatto che quella non sarebbe stata la prima ed unica volta che ci saremo incontrati. Siccome stava rischiando la vita a causa mia, decisi di proteggerla anche se in seguito, sarebbe stata di nuovo le a salvarmi. Ogni volta che prendeva la mia mano, un intenso calore improvviso mi pervadeva. Quando la vedevo combattere, il terrore che si potesse fare del male mi assaliva. E quando credetti che fosse stata rapita da Vaisravana, la rabbia si impossessò di me. Tutti questi sentimenti...non li ho mai provati prima. Cosa vogliono dire? 
Adesso che ripenso a tutte le volte in cui mi ha salvato mi viene da ridere: un dio che viene salvato da un umano....sembra una barzelletta.
Ma saltando tutta questa parte, visto che so che se continuassi a parlare seguendo questo discorso arriverei a raccontare tutta la mia vita (visto che l'ho già disegnata), quello che mi domando veramente è se il nostro incontro era già stato premeditato. E se esistesse una forza superiore, al di sopra persino degli dei, che controlla tutto il mondo? Sembra assurdo, ma se fosse la verità? E se questa avesse intrecciato il mio e il suo destino già da tempo immemore? Pensando a questo, adesso mi ritorna in mente una storia, una leggenda per la precisione, che origliai sentì da due ragazze che ne stavano parlando. In pratica, secondo essa ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Esso è indistruttibile e le due persone sono destinate, prima o poi, ad incontrarsi e a sposarsi. E un'idea romantica ma, a mio parere, con poca veridicità. Però sarebbe bello se io e Hiyori fossimo leg


<< Yato. Si può sapere perchè sei ancora sveglio a quest'ora? Sono le tre e mezza del mattino. >> Disse guardando la sveglia, assonnato. Si strofinò gli occhi e sbadigliò. << Se rimani con la luce accesa, oltre a non farmi dormire, sprechi corrente e, la corrente costa. >>

<< S-scusa. T-torna a d-dormire, sù. Domani ci aspetta una giornata pesante. >> 

Quando la vista divenne più lucida, Yukine notò che Yato era davanti alla scrivania sulla quale vi era appoggiato un quaderno. Assottigliò gli occhi per mettere meglio a fuoco.

<< Ma quello...? >> 

<< N-non è niente. >> Il dio si girò completamente verso Yukine tentando di nascondere il quaderno. 
Yukine si alzò dal futon nel quale stava dormendo e si avvicinò. Un'aura oscura lo avvolse. Gli occhi divennero rossi e una vena cominciò a pulsargli nel collo.

<< Yato >> disse con voce profonda trascinando le lettere. A quel tono il dio sentì un brivido di paura << quello è il mio quaderno? >> 

E a quel punto Yato si pietrificò. Passò quasi un minuto, poi socchiuse la bocca, i denti che tremavano.

<< P-può essere... >>

Una serie di colpi inferti al povero (in tutti i sensi) dio susseguì quelle parole. Il pestaggio durò fino alla mattina poichè Yukine aveva scoperto che la maggior parte dei suoi quaderni erano ricoperti di disegni (capolavori). 
Comunque, Hiyori quel giorno andò a trovarli prima di andare a scuola e la vista fu scioccante: Yato era pieno di lividi, un occhio nero e gonfio, l'altro lucido; aveva dei tagli in tutta la faccia e gli arti; i capelli in certi punti erano di meno; rivoli di sangue gli scivolavano giù dalla fronte e infine, gli mancava qualche dente. Non chiese il motivo per il quale era ridotto così, ma dedusse che era stato Yukine, poichè aveva un'aria molto adirata e anche perchè i due si trovavano ai due lati opposti della stanza.

<< Buongiorno! >>

<< Ciao. >> Dissero all'unisono i due ragazzi con toni totalmente diversi: uno con la voce profonda e carica di rabbia e l'altro con la voce bassa, impastata a causa delle botte. 

<< Hiyori-chan!!! >> Strillò Kofuku sbucando da chissà dove e saltandole addosso, facendole quasi perdere l'equilibrio.

<< Kofuku-san...c-così mi soffochi. >>

La dea della sfortuna la liberò dalla sua morsa e poi le chiese:

<< Come mai sei qui? >>

<< Sono passata per salutarvi, tutto quì. Ma anche perchè...Yato. >> il dio alzò lo sguardo verso di lei. Hiyori tirò fuori dalla cartella marrone una scatola in metallo. << Questi sono per te. >> 

I lividi e le ferite di Yato guarirono improvvisamente e si avvicinò, prese la scatola tra le mani e la guardò.

<< Sono queste, vero? Non ho sbagliato? >>

<< Sì, sono queste! Le matite Derwent Watercolor!!!! WOW, le hai trovate! >> urlò portando verso il cielo la scatola, la guardò con gli occhi lucidi. << Quella da settantadue matite. Hiyori, ti amo! >> disse piangendo. 

A quelle parole, Hiyori arrossì e rise nervosa.

<< N-non ho fatto niente di che... >>

<< Scherzi, vero? Chissà quanto ti sono costate... >>

<< Non preoccuparti >> lo interruppe. << è stato un piacere. E' per ripagarvi di tutte le avventure che mi state regalando. Solo, usale, ma non consumarle subito. >>

<< ROGER! >>

Hiyori guardò l'orologio. << Cavolo. Scusate ma devo andare. Ci vediamo domani, oggi non posso venire con voi. >> detto questo si girò.

<< Grazie di nuovo, Hiyori. >>

La ragazza si voltò. In quel momento, per Yato, il tempo si fermò. I suoi occhi erano rimasti incantati da quella visione: Hiyori, con le guance leggermente imporporate, sfoggiava un sorriso smagliante; i capelli che svolazzavano nell'aria, come nel disegno che aveva fatto il giorno prima. Il suo cuore perse qualche battito, poi ritornò normale quando i secondi cominciarono a scorrere come sempre. Mentre la ragazza si allontanava, Yato notò qualcosa e corse verso di lei, prendendole delicatamente il polso.

<< Y-Yato? >> 

Il dio la lasciò, spostò lo sguardo verso terra, le guance color porpora per la vergogna e l'imbarazzo. 

<< Scusa. >>

<< Allora io vado. Ciao! >>

<< Ciao. >> sussurrò Yato guardando la sua figura allontanarsi. La seguì con gli occhi finchè ella non girò l'angolo.
Che strano. Per un attimo, una frazione di secondo, mi è sembrato di vedere un filo rosso che legava lei e me. Che sia stata la mia immaginazione?

E con questi pensieri, si portò la manò sinistra sulla bocca. Aveva lo stomaco tutto ingarbugliato e il cuore non accennava a rallentare. Il viso completamente rosso. La mente vagava in quei pensieri così non si accorse delle voci che lo chiamavano e di Kofuku che si era buttata, a peso morto, sulle sue spalle, e nemmeno di Daikoku che gli urlava contro dicendogli di lasciar stare la sua signora. 

 
"Un antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite so destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai."
Jake Bohm (David Mazouz), Touch





Rullo di tamburi......e si da inizio alla Yatori WEEK!!!!
YAY!!! OK, è da un casino di tempo che non posto una fic. Mi mancava T^T solo che a causa della scuola (sempre colpa sua) la mia immaginazione sta svanendo. Non riesco a leggere nemmeno un libro che non sia scolastico!!! (Apparte i manga, ovvio ;P)
Però, forse era meglio se non avessi scritto, se avessi continuato ad assentarmi da questo meraviglioso sito sul quale non sto più entrando (Folla: "Vergognati!" lancio di pomodori) Non vedo l'ora che sia l'11 giugno!!! Quanto vorrei mandare a fanculo i miei prof (ma prima devo farmi promuovere)
BTW, spero vi sia piaciuta.
Alla prossima!
Forse a domani >3<
P.S. scusate se ci sono degli errori, ma non avevo voglia di ricontrollarlo XP
  
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