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Autore: KeyLimner    31/03/2014    0 recensioni
"Sento i capelli che cadono.
Mi scivolano a folte ciocche sul collo sotto le forbici impietose della parrucchiera, e la mia nuca è sempre più scoperta… sempre più nuda. E assieme ai lunghi e setosi ciuffi ramati di cui sono sempre andata tanto fiera, sento cadere anche la maschera che ho indossato per tanto tempo..."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sento i capelli che cadono.
Mi scivolano a folte ciocche sul collo sotto le forbici impietose della parrucchiera, e la mia nuca è sempre più scoperta… sempre più nuda. E assieme ai lunghi e setosi ciuffi ramati di cui sono sempre andata tanto fiera, sento cadere anche la maschera che ho indossato per tanto tempo. È una sensazione indescrivibile.
Per certi versi, questa nudità mi fa sentire terribilmente indifesa, esposta. Non c’è più alcuna nessuna barriera tra me e gli altri. Non posso più nascondermi dietro la spessa cortina che mi ha sempre protetta da quando ho memoria… e questa sensazione di inermità mi spaventa.
D’altra parte, una strana euforia mi ribolle nelle vene.
Ho paura di alzare lo sguardo per controllare la mia immagine nel grande specchio. Ogni volta che le mani dell’estetista sfiorano il mio capo con tocco sapiente, un fremito mi attraversa tutto il corpo, e sento la pelle del collo accapponarsi. A tratti vorrei gridarle di fermarsi… raccogliere piangendo le manciate di capelli che si accumulano ad un ritmo vertiginoso sul pavimento… cercare disperatamente un modo per riattaccarle. Ma resto inchiodata al mio posto. Le mani serrate con tale vigore attorno ai braccioli della poltroncina che le mie nocche sono sbiancate.
«Ecco cara, ho finito».
Oh no. Oh no. Non ce la faccio. Non voglio guardare. No, no… non me la sento. Fatemi uscire. Lasciatemi vivere per sempre nell’ignoranza.
La mia testa si solleva come mossa da una forza invisibile.
Resto a bocca aperta.
C’è una ragazza che mi fissa nello specchio. Una ragazza con i miei stessi lineamenti, i miei stessi occhi azzurro ghiaccio, il mio stesso naso un po’ a patata. Ma è totalmente diversa da me.
Sembra più grande… più matura. E allo stesso tempo più sbarazzina. Il suo sguardo, sebbene attonito, è più accattivante. Il suo volto emana una strana aura provocatrice.
Ci metto un po’ a realizzare che quella ragazza sono io.
Volto il capo da una parte e dall'altra, ancora incapace di riconoscere come mia la nuvola di ricci che ondeggia come un alone fiammeggiante attorno al mio capo, seguendone i movimenti.
Dove sono tutti i miei capelli?
Mi ritrovo a cercarli nel vuoto che sembra essersi aperto all’improvviso intorno al mio collo, come se dovessi vederli rispuntare da un momento all’altro. Poi abbasso la testa con aria ebete, e vedendo la montagna di boccoli ammassata ai miei piedi realizzo per la prima volta la portata di quello che ho fatto.
O cazzo.
Sento già nelle orecchie le urla di mia madre, che non ha mai osato avvicinare un paio di forbici ai miei capelli… esclusa quella volta al centro estivo, perché qualche imbecille mi ci aveva appiccato in mezzo una gomma da masticare. Le proteste delle mie amiche e di Mike mi risuonano già nella testa, con voci stridule, incredibilmente realistiche. Mike! Che cosa mi dirà Mike?
Da quando ci siamo messi insieme, ogni volta che usciamo mi accarezza i “furon-capelli” almeno una volta, e mi chiama dolcemente “la sua Raperonzolo”. Mi sento quasi in colpa. Ora non sarò più la sua Raperonzolo.
Ma il rimorso dura solo un istante.
Poi, un lampo di determinazione accede gli occhi della mia omonima nello specchio. Una malizia che non mi appartiene - pardon, non mi apparteneva. Non sono più Raperonzolo.
Sì, è un’altra persona quella che mi guarda dallo specchio. Ma guardandola bene, esaminandomi da entrambi i lati per scrutare il profilo svelato della sua mascella dal taglio netto, della sua gola nervosa… sorrido. Sì, decido. Mi piace quella persona.
  
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