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Autore: marjane    07/07/2008    8 recensioni
Erragon. Un eroe. Una leggenda. Un nome. Sbagliato.
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazie per aver commentato! Come sapete avete fatto del bene a dei poveri orfanelli donando le vostre recensioni in beneficenza!!!

Sì, d’accordo, sorellina, adesso rispondo io ai commenti! Io sono Illidan, sono un ragazzo (per maggiori info guardate il mio account e le mie storie) e sono il fratello maggiore di Marjane.

Adesso sarà meglio rispondere in fretta (la mia camomilla sta finendo):

@Dango_mimesis:  Hai ragione, il film faceva davvero schifo (quindi non so se sarà possibile superarlo più di tanto in demenza!). Ripeto che non sono un’autrice, ma un autore!

@cicoria: Sì, questo è il capitolo dove arriva il demente, insomma, Erragon!

@stefy_81: Vedrai i successivi dialoghi tra Zurza e il capo! Anche per te vale ciò che ho detto a Dango_mimesis.

@Elby: siamo contenti che ti piaccia tanto! Anche Marjane ha i tuoi stessi problemi con i nomi di Paolini!

@Suikotsu: Bella l’idea dell’uovo, eh? E io sto sempre agli scherzi! Non ti pare ovvio???

Grazie anche a quelli che hanno messo questa fanfic tra i loro preferiti:

Akasuna no Chocolat
Elby
Suikotsu
(hai visto che ho imparato a farlo?)

 

 

Capitolo 2: Erragon

 

Scena 1: L’uovo

 

(Set: un bosco fitto e buio -quello di prima per risparmiare-. Un giovane ragazzo, Erragon, sta andando a caccia.)

 

Erragon:- Andiam, andiam, andiamo a cacciaaar!- (Gli animali scappano orripilati dal suo essere stonato. A un certo punto un uovo verde marcio compare in cielo. Lui non lo vede e gli cade in testa.)

 

Erragon:- Ouch!- (Sviene e rimane immobile per sei ore. Finalmente Erragon rinviene e guarda l’uovo con apprensione. Poi si ricorda che non conosce il significato di quella parola e tira un calcio all’uovo.)

 

Erragon (tenendosi il piede e saltellando per il dolore):- Ma brutto sasso del *****! Che dolore!- (Fissa l’uovo con quella che sembra concentrazione, ma in realtà è un tic all’occhio.)

 

Erragon:- Porca pepazza! Questo coso sembra di valore... Portiamolo al villaggio!- (Erragon si trova sulla Grande Spirale una catena montuosa enorme e misteriosa dove nessun cacciatore si addentra più da anni. Lontano miglia e miglia da casa, Erragon gira l’angolo e si ritrova nella piazza principale del suo villaggio.)

 

Scena 2: Il macellaio

 

(Set: nella stanza c’è sangue, coltelli, pezzi di carne e ossa. È una strana brutta stanza, ma per essere una maccelleria è relativamente pulita. Il macellaio è dietro al bancone.)

 

Erragon (appena entrato e con un piede fasciato):-“Il macellaio è un mio vecchio amico per fortuna.” Ehilà! Vecchia ciabatta!-

 

Macellaio (impugnando un coltello con aria omicida):- Come ti permetti??? Io non ti ho mai visto prima, idiota!-

Erragon (guardando il coltello con...con...va beh, insomma è impaurito!):- D’accordo, OK! Senti (Inizia a parlare con fare cospiratorio.) ho qualcosa che sono certo ti interesserà...- (Tira fuori la bisaccia con l’uovo dentro e la mostra al suo interlocutore con un sorriso trionfante.)

 

Macellaio (prende l’uovo e lo fissa con fare interessato, poi, d’un tratto perde tutto il suo interesse e lo getta sul piede non fasciato di Erragon):- MI FA SCHIFO!!!-

 

Erragon:- CHE DOLOREEE!!!!- (Entra il fabbro.)

 

Fabbro:- Finiscila di fare tutto questo baccano!!! Non riesco a lavorare!!! Tè!- (Colpisce Erragon in testa con il martello.)

 

Erragon:- AAAAAAUH!!!!-

 

Figlia del macellaio:- Sì, basta!!! Non riesco a fantasticare in pace su quel figo di tuo cugino!!! Prendi!!!- (Gli tira un calcio nelle palle.)

 

Erragon:- AAAAAAIIIHHHO!!! IL MIO PIPINO!!!-

 

Fabbro:- E ora sparisci!!!- (Lo prende per la collottola e lo butta in mezzo alla polvere della strada.)

 

Macellaio:- E prenditi la tua schifezza!!!- (Gli tira l’uovo in testa.)

 

Erragon:- Un giorno vi pentirete di tutto questo!!!-

 

Fabbro:- Sì, certo, perchè tu diventerai cavaliere di drago e dovremo tutti leccarti i piedi! Continua a sognare!-

 

Tutti gli abitanti:- Ha, ha, ha!!!- (Lentamente Erragon si rialza, si pulisce dalla polvere e si allontana a testa bassa dal villaggio. E’ un’ immagine tristissima tanto che parte la musica: “Something in the way, yeah, uuuh-uh...” Si dice che gli idioti dimentichino le umiliazioni e il dolore nel giro di sette secondi. Infatti Erragon si dirige a casa fischiettando. E la musica svanisce.)

 

Scena 3: Lo zio e il cugino

 

(La campagna circostante è splendida, i colori del tramonto rendono ogni singolo cespuglio speciale. Peccato che Erragon sia daltonico. Ora vi starete immaginando la fattoria di Erragon: una splendida costruzione bianca con un soffice tetto di paglia, un comignolo dal qual esce un delicato fumo azzurro e un giardino ben curato nel quale scorrazzano coniglietti e scoiattoli. Tutt’attorno aleggia un lieve odore di lavanda. Erragon si ferma davanti a un tugurio fatto di paglia e un materiale marrone su cui è meglio non indagare. Nel cortile è in corso uno scontro di pugilato fra le due bande di pantegane a cui i maiali assistono con gioia. Tutt’attorno aleggia un odore di... di... va beh, lo capite da soli!)

 

Erragon:- Ah, finalmente a casa!- (Erragon cammina fino a quella che si direbbe la porta, ma solo per via dello squallido pomo fatto di alluminio cuki, tenete al fresco i vostri cibi!, e bussa.)

 

Voce dall’interno:- Via, via! Non ho più formaggio da darvi! Non potete mangiarmi, sono solo un povero pensionato!-

 

Erragon:- Zio, sono io!-

 

Zio:- Figonio, che piacere sentirti! Stai attento alle pantegane, sono piuttosto affamate! Ora ti apro!-

 

Erragon:- No, zio, sono Erragon!-

 

Zio:- Erragon, aaah! (Emette un fischio acuto e le pantegane si radunano intorno alla porta.) È arrivata la cena, ragazzi!- (Le pantegane si avvicinano ancora di più a Erragon con l’evidente intenzione di mangiarlo.)

 

Una pantegana:- Accidenti! Ho dimenticato la mostarda!-

 

Erragon (mentre le pantegane accendono un falò):- Oh, beh! Prima di morire suonerò una canzone che verrà cantata per secoli e secoli!-

 

Zio:- Oh, no!-

 

Pantegane:- Oh, no!-

 

Erragon (estraendo la sua chitarra):- NananaAAAA!!!! TO BIIIIHIHIII WORKIG CLASSS IROOOOOOO IS ED SAMFING TU BI!!!!!! (Ovviamente plagiato da “working class heroes”-GREEN DAY. Perdonami Billy Joe. Nota di autrice.)- (Le pantegane sono in tumulto, corrono verso tutte le uscite calpestando i più deboli e squittendo di orrore.)

 

Zio:- OK, OK! Basta! Ti faccio entrare!- (La porta si apre. All’ingresso c’è un veccio uomo panzuto con una fronte e delle sopracciglia che farebbero invidia a Jack Nicholson e due occhietti il cui tick rivelano un carattere disturbato e psicotico. Nella mano destra tiene un badile e nella sinistra un coltello da macellaio.)

 

Zio:- Allora?-

 

Erragon:- Allora cosa?-

 

Zio:- Ma segui il copione, rincoglionito! Qui c’è scritto che sei andato a caccia, ma che non hai trovato un fico secco e quindi ti hanno fatto l’elemosina e io ti devo rimproverare perchè in questa casa non si accettano elemosine e soprattutto QUESTA CASA NON E’ UN ALBERGO!!!-

 

Erragon:- Scusa zietto, ma sono più preparato di te: visto che sapevo già che in questa casa non si accetta l’elemosina non l’ho chiesta! Geniale, no?- (Lo guarda con un sorriso speranzoso.)

 

Zio (restituendo il sorriso con un ghigno psicotico):- Uh, che divertente! (Di colpo cambia espressione e punta avanti il coltello.) Tira fuori il cibo!-

 

Erragon (sudando freddo):- Ora che mi ci fai pensare ho lasciato l’elemosina proprio lì, su quel ponte immaginario sul Pò, a destra dei Caraibi. Vado e torno!- (Erragon cerca di scappare, ma sbatte la testa contro quella che sembra una parete di roccia.)

 

Quello che sembra una parete di roccia:- Ehi, guarda dove vai, pirla!- (Erragon alza lo sguardo su Figonio, il suo fighissimo cugino con i capelli biondi e mossi al vento, gli occhi azzurri, un fisico tipo Swarzennegger e un sorriso a trentantrè denti. Per chi si chiedesse perchè trentatrè denti, è perchè Figonio non la smette mai di sorridere, anche adesso che è incacchiatissimo, perciò trentadue ci pare riduttivo.)

 

Erragon:- Oh, ciao Figonio!-

 

Figonio (prende una zappa da terra e comincia a zappare convulsamente sempre sorridendo):- Prendi la zappa, forza!-

 

Erragon e lo zio (guardandolo allibiti):- E perchè mai?-

 

Figonio (guardando lo zio come se lo vedesse per la prima volta, sempre sorridendo):- Cosa ci fai tu qui? Vai a raccogliere le carote! Devo dire a Erragon che parto per salvarmi dai soldati che vogliono mandarmi al militare! Ma tu non devi saperlo e perciò non te lo dico!-

 

Zio:- Oh, ti prego dimmelo che vai via per non fare il militare!-

 

Figonio (sempre sorridendo):- Assolutamente no! Ora fila via! (Lo zio se ne va un po’ deluso. Erragon guarda il cugino con perplessità. Ma non conoscendo neanche il significato di questa parola decide di andare in casa a prendere il dizionario. E quindi si avvia verso la porta.) Dove vai tu???-

 

Erragon:- A prendere il dizionario...-

 

Figonio (sempre sorridendo, prende una spada di legno giocattolo e comincia a percuotere il cugino):- Difenditi vile marrano!-

 

Erragon:- Ahi! Ma che fai? Che ti prende? Ahi! E poi che vuol dire “marrano”?-

 

Figonio (sbuffando, ma continuando a sorridere, prodigioso!):- Adesso dobbiamo fare a botte, possibile che sia io l’unico che legge il copione??? E ricordati che in questo film ci far stare tutto, ma abbiamo solo un’ora e mezza!!! Perciò alloziol’hogiàdettoadessovado CIAPS!!! (Si china, tira un ultimo ceffone ad Erragon, tira fuori non si sa bene da dove la sua valigia e sparisce dietro un albero. Erragon guarda incredulo nel punto in cui il cugino è sparito. Decide di andare a sedersi su un masso contemplando il cielo al tramonto e pensa con infinita tristezza alle scelte che bisogna compiere nella vita con in sottofondo un brano musicale strappalacrime, quindi si avvia e passando vicino all’albero ci trova dietro Figonio che si sta premendo le mani sugli occhi.) Nonmivedenessunononmivedenessunononmivedenessunononmivedenessuno...- (Erragon lo guarda pensieroso. Poi entra nel tugurio che chiama casa e ne esce con un’intera banda liceale. Cammina silenziosamente premendosi il dito sulle labbra fino al cugino e poi schiocca le dita. La banda comincia a suonare all’impazzata.)

 

Banda che suona all’impazzata:- Paraponzi-ponzi-po! Parapaponzi-ponzi-ponzi-poo!- (Figonio si riscuote dal suo stato di demenza. Guarda Erragon con uno sguardo assassino e comincia a rincorrerlo con la valigia gridandogli dietro maledizioni che è meglio non ripetere adesso. Ma pregherei tutti voi di notare come il tramonto dietro i due che si rincorrono richiami la sensibilità dei lettori a qualcosa di più degno di quest’emerita cagata! Erragon torna maciullato dopo un po’ dallo zio che sta raccogliendo le carote in mezzo al porcile.)

 

Zio:- Allora è partito?-

 

Erragon (la voce è deformata dal momento che ha una tuba di ottone infilato sulla testa e sul petto):- Eh, sì!- (Lo zio scoppia in lacrime e abbraccia un maialino che grugnisce in maniera consolatoria. Cala il silenzio e la notte mentre Erragon cerca di liberarsi dalla tuba.)

 

  
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