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Autore: AnnaDax    01/04/2014    8 recensioni
Dopo aver ricevuto informazioni sulla salute della Mizukage in dolce attesa, Tsunade decide di mandare in soccorso la sua allieva migliore, Sakura, in compagnia dei suoi ex compagni di squadra, Naruto e Sasuke. L'unico inconveniente è che il convento in cui riposa Mei Terumi è esclusivamente femminile. E' ora che la Sexy-no-Jutsu di Naruto diventi utile.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Tsunade lasciò il foglio scivolare dalle sue dita e morse la punta della propria penna.

Cattive notizie.

Mei Terumi, la Mizukage, non se la stava cavando bene. La sua salute, insieme a quella del bambino non ancora nato, andava peggiorando. I ninja medici di Kirigakure non erano abbastanza esperti per gestire la situazione.

E lei lo era. Ma era anche l'Hokage. Non poteva lasciare Konoha e andarsene dall'altra parte del mondo ninja.

La donna sospirò e piantò la testa tra i palmi delle mani. Erano le 9 di mattina e aveva già bisogno di sakè.

“Shizune,” chiamò la bionda. Nel giro di un attimo la sua fidata aiutante entrò nell'ufficio, tenendo Tonton tra le braccia. Il maiale guaì ma non c'era tempo per gli abbracci ora.

“Sì, Tsunade-sama?”

“Potresti chiamarmi Sakura, per favore? Ho una missione per lei.”

La mora annuì e se ne andò. Strofinandosi le tempie, l'Hokage sospirò e si stese sullo schienale della sedia.

Più di due anni erano passati dalla Quarta Grande Guerra Ninja e le cose stavano finalmente tornando a posto. La Haruno aveva superato le sue aspettative. Ora sapeva molto più di Tsunade stessa, e a questo la donna sorrise. Parecchie persone sottovalutavano la ragazza dai capelli rosa, ma lei era un prodigio, proprio come i suoi ex compagni di squadra.

Naruto stava lentamente venendo istruito per diventare un grande Hokage. E lei non vedeva l'ora di ritirarsi, era arrivato il momento per lei di uscire da quell'ufficio al meglio.

E per quanto riguardava Sasuke Uchiha – lui era bene o male lo stesso. Insieme all'Uzumaki, aveva combattuto e vinto contro Madara e Obito. E anche se il ritorno del ragazzo non era stato accettato amabilmente, le persone si stavano già lentamente abituando alla presenza della sua oscura aura in giro per le strade.

A parte questo, era un uomo libero solo con la specifica condizione che fosse costantemente monitorato da Kakashi, Naruto o lei stessa. Doveva fare rapporto giornalmente e a malapena gli venivano assegnate delle missioni. Tanto bastava per renderlo ancora più odioso, ma la bionda donna amava punzecchiarlo.

La porta dell'ufficio si aprì e gli occhi verdi incontrarono quelli d'ambra.

“Volevi vedermi?”

L'Hokage annuì e indicò alla ragazza di sedersi di fronte a lei. Sakura obbedì immediatamente, un leggero sorriso sulle labbra. Queste missioni segrete erano sempre un piacere.

“Sakura, ho bisogno di mandarti nel Paese dell'Acqua, così potrai curare la Mizukage. Mi ha scritto per chiederci di aiutarla.”

“Cos'è successo?”

“E' incinta.”

La ragazza storse la bocca. “Il bambino?”

“Entrambi. Non può mangiare correttamente, né dormire. Mei sta perdendo peso e i medici non possono fare nulla a riguardo.”

La Haruno annuì con determinazione. “Posso partire subito.”

“Beh, è urgente, ma abbiamo un problema. E' tenuta in un convento, per protezione. E' situato su una piccola isola vicino Kiri. Ad ogni modo, è un convento di sole donne.”

“Quindi?”

“Quindi, sia Tenten che Ino sono in missione, e non torneranno in tempi brevi. Hinata può accompagnarti ma non sarebbe abbastanza.”

“Perché? Sai può portarmi lì, viaggeremmo su uno dei suoi uccelli d'inchiostro. E in qualunque momento io debba tornare indietro, potrà venirmi a prendere.”

“Ci sono stati molti attacchi contro la Mizukage. Sembra che stiano cercando di farla fuori ora che è più vulnerabile. Non posso lasciarti andare da sola. E Hinata è l'Erede degli Hyuuga. Voi due sareste solo un grossa esca per i criminali di quelle terre.”

Sakura si accigliò. “Chi altri può venire? Voi dovete rimanere qui, no?”

“Sfortunatamente, sì.”

Le due si guardarono, pensando a fondo. Tutte le kunoichi di Konoha che passarono nella mente di Tsunade furono scartate in fretta. Una non era abbastanza grande, l'altra non era abbastanza forte... Non c'era scampo, tutte le ragazze utili non erano disponibili.

Improvvisamente, la ragazza con gli occhi di smeraldo che aveva davanti si alzò, un largo sorriso sul volto.

“Cosa?” chiese la donna.

“Naruto.”

“Cosa?” ripeté l'Hokage, non sicura di aver sentito correttamente.

“Naruto,” sentenziò Sakura. “Ha una tecnica che lo trasforma in ragazza.”

“Tsunade restò a bocca aperta. “La Sexy-no-Jutsu? Non essere ridicola,” disse, ma non poteva fare a meno di immaginarsela in pratica.

“Perché no? Naruto, da pervertito quale è, ha padroneggiato la tecnica alla perfezione. Probabilmente può rimanere in forma femminile per giorni. Magari settimane. Inoltre, non sarebbe la migliore scorta possibile, specialmente se Hinata viene con noi?”

“E' una cosa da pazzi.”

“Lo so,” chiarì la Haruno. Dopo essersi scambiate uno sguardo, le due risero.

“Sarai capace di frenarlo dal fare qualsiasi cosa di stupido?”

“Ovvio,” la ragazza fissò e sistemò il guanto sulla sua mano in modo aggressivo. “A parte che non sarò io la sua maggiore preoccupazione. La sua ragazza è perfettamente capace a tenerlo fuori dai guai.”

Tsunade rise ma tornò presto a essere seria. “E ancora, anche se possiamo spingerci a tanto, Naruto non sarebbe comunque abbastanza. Pensi che Sai sarebbe contrario a impelagarsi in questa situazione?”

“No, rispose Sakura, uno strano guizzo negli occhi. “Ma Sasuke lo sarebbe.”

-.-.-.-.-.-.-.

“Tu... Mi stai spedendo in una missione... Dove dovrei impersonare una ragazza?”

L'Hokage annuì.

“Sei assolutamente seria?”

“Sì.”

Lui sbatté le palpebre. Gli occhi blu si mossero dalla donna a Sakura e, infine, a Hinata che sedeva tranquilla sul sofà alla sua destra, un vago sorriso sulle labbra rosate.

A quel punto Naruto tornò alla donna e le rivolse il più grande sorriso di cui era capace. “Quando partiamo?”

“Appena insegni a Sasuke quel... jutsu.”

La mascella dell'Uzumaki cadde. Per un momento rimase scioccato. Poi notò che fosse una cosa razionale da fare, considerando quanto fosse importante quella missione. Poi realizzò anche quanto fosse spassosa, ed era in procinto di scoppiare in una risata, quando la porta dietro di lui si aprì.

Sasuke Uchiha fece il suo ingresso, gli occhi neri fissi su Tsunade. Si fermò di fronte alla scrivania, ignorando con il suo freddo atteggiamento tutti i presenti nella stanza.

“Voleva parlarmi.” Era più un'asserzione che una domanda.

La bionda donna lo guardò e non poté trattenere un sorriso. I suoi occhi incontrarono quelli di Sakura ma riportò subito l'attenzione sul giovane uomo.

“Sì. Ho una missione per te.”

Lui alzò un sopracciglio. Non gli erano state assegnate missioni per mesi. Dopo la guerra non si fidavano di lui per qualsiasi cosa che riguardasse il villaggio. Considerando le strane occhiate che le altre persone nella stanza gli lanciavano, non doveva aspettarsi nulla di buono.

“Che missione?”

“Una missione di livello 'A'. Potrebbe rivelarsi persino una 'S'.”

Il suo volto si girò a lato per guardare Naruto che si era buttato sul sofà vicino alla Hyuuga, affondando la testa nei suoi capelli. Da quella direzione arrivava uno strano suono. Stava ridendo?

“Che bisognerebbe fare?”

“Voi tre scorterete Sakura al Paese dell'Acqua così che possa curare la Mizukage in malattia.”

“E sarebbe una missione di livello 'A'?”

“Sì.”

“Perché?”

“Perché... sarà... difficile. Vedi, il posto in cui riposa Mei-san, è un convento. Per sole donne.

“Quindi dovremmo infiltrarci all'interno?”

“Dovrai esserlo.”

Sasuke sbatté le palpebre. All'inizio voleva chiederle che cosa intendesse. Poi lentamente realizzò. Diede un'altra occhiata a Naruto, immaginando esattamente il perché fosse coinvolto. Il suo jutsu diventa-ragazza era un segno distintivo del Jinchuuriki.

Ruotando sui tacchi, l'Uchiha si voltò e si diresse dritto verso la porta. Sfortunatamente, sembrava che il suo ex-compagno di squadra se lo aspettasse e se lo ritrovò davanti, a bloccargli la strada.

“Spostati, dobe.”

“Dai, non fare così. Sarà divertente.”

“No, non lo sarà. Ora muoviti.”

“Sasuke.”

Il moro si girò per fissare l'Hokage con la coda dell'occhio.

“E' una specie di scherzo?” chiese a denti stretti.

“Assolutamente no. E' più che seria come faccenda. La vita di Mei, come quella del bambino, dipendono da noi e dalla nostra pronta esecuzione. Purtroppo, la maggior parte delle ragazze che avrei potuto assegnare a questa missione sono via. Se anche Hinata fosse stata assente, probabilmente avrei coinvolto persino Sai.”

Sasuke non poteva farcela e si stampò il palmo della mano sul viso. “Non lo farò.”

“Inoltre,” continuò la donna, “ricordi il patto che abbiamo stipulato con il resto dei Kage, vero? Dopo la guerra è stato deciso che potessi tornare un uomo libero se avessi obbedito ai miei comandi.”

“Qua stiamo parlando di umiliazione.”

“Sì. Umiliazione in cambio di una vita umana. Anzi, le vite in palio sono due.”

Il ragazzo la guardò con sguardo feroce. Per quanto non volesse ammetterlo, le sue argomentazioni erano valide.

“Comunque,” Narutò parlò alle sue spalle, “dovremo semplicemente stare lì e sembrare delle ragazze. Alla fine della giornata, nelle nostre camere, potremo essere maschi quanto ci pare.”

I due ragazzi si scambiarono un lungo, concentrato sguardo. Poi Sasuke si voltò verso Tsunade.

“No.”

Provò ancora ad andarsene ma l'Uzumaki lo trattenne. Con loro stupore, Tsunade si alzò, i palmi pericolosamente piazzati sulla scrivania.

“Sasuke, ti rendi conto che dire no significa disobbedire al diretto ordine dell'Hokage, vero? Ciò vuol dire prigionia immediata.”

“Bene,” esclamò, riuscendo a liberarsi dalla presa di Naruto. “Mi dica qual'è la mia cella che ci vado da solo.”

La donna sbatté le palpebre. “Ascoltami,” si sedette di nuovo, cercando di controllare se stessa. “Non rischierò che la vita di una mia amica, la vita del leader di Kirigakure, venga sprecata perché tu sei troppo orgoglioso per accettare questa missione. Senza contare che sono i tuoi compagni quelli da proteggere. Io ti sto assegnando a questa missione. Sakura la guiderà, quindi ne risponderai a lei. Hai un giorno per imparare la Sexy-no-Jutsu.”

Detto questo, Tsunade tirò fuori una pila di documenti da uno dei cassetti della scrivania e cominciò a leggere. Un chiaro segno che l'incontro era finito.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.

“Sasuke, smettila di essere così testardo. E comunque, dove stai andando?”

“Ad ammazzarmi,” spiegò il ragazzo.

Naruto rise. Si stavano dirigendo entrambi alla tenuta degli Uchiha. Una lunga catena di abitazioni completamente disabitate. Vivere là da solo sembrò molto deprimente all'Uzumaki.

I due ragazzi camminarono verso la casa principale. Sasuke provò a scacciarlo, ma il biondo non mollava. Alla fine i due si sedettero al tavolo da pranzo e diedero inizio a una delle solite battaglie di sguardi.

“Guarda, lo facciamo per proteggere Hinata e Sakura.”

“Sono abili kunoichi, possono proteggersi da sole.”

Naruto sospirò. “E comunque, nessuno lo verrà a sapere. E' importante per noi rimanere sotto copertura mentre saremo lì, ricordi? Questo significa che nessuno ne sarà a conoscenza. La tua reputazione rimarrà intatta.”

“No.”

“E' importante.”

“Ho detto no.”

“Beh, come ti ha detto Tsunade, non hai molta scelta. Ora lasciami spiegare.”




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Se anche a voi piace veder soffrire l'Uchiha questa è la fic che fa per voi! XD

Link all'originale----->Girl Problems

Ciauu :D
  
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