Erano ormai passati giorni da quando l’Oscuro Signore aveva sentito la prima fitta all’addome, ma non ci aveva badato. Aveva pensato si trattasse semplicemente di spiacevoli effetti dovuti alla pozione che lo aveva rigenerato. Forse i suoi organi interni non erano del tutto completi, ma si sarebbero riformati presto, un paio di giorni e tutto si sarebbe sistemato.
Aveva aspettato una settimana, ma il dolore non dava segno di voler diminuire, al contrario, anzi, aumentava. Aveva delle fitte tremende. Non riusciva neanche più a stare in piedi. Aveva radunato tutti i suoi fedeli mangiamorte per riuscire a capire di cosa si trattasse. Nessuno di loro era pratico di medicina, ma, anche volendo, non avrebbe potuto fare altrimenti. Non si poteva di certo presentare al San Mungo e chiedere una stanza per qualche giorno, né tanto meno andare a farsi uccidere in uno di quegli ospedali babbani dove tagliano le persone. Passarono ore ed ore ad esaminare la situazione, a cercare possibili cause esterne, - Secondo me è il posto, questa casa non mi è mai piaciuta-, -Ma sta zitta Lastrange!-, -Potrebbe essere un infezione…-, -Sì, e su quale taglio?-, -E se invece fosse…- possibili malattie, suggerimenti e stupidaggini provenivano da ogni parte della sala. A notte fonda la situazione andava peggiorando. L’Oscuro Signore era stato preso da una terribile febbre. Era diventato ancora più pallido di quanto non lo fosse già prima, e aveva iniziato a delirare, -Mamma, mamma non andare… papà prendimi imbraccio… ti odio… l’orfanotrofio…no, la pasta con i piselli noooooooooo, non la voglio! Fa schifo! È disgustosa!...la faccia nel cesso no, vi prego… ora sono un mago, i ragazzi dell’orfanotrofio non potranno più picchiarmi… grazie professor Silente… le arti oscure, si…seguitemi, io vi darò il potere… muori, ora tocca a tuo figlio…noooooooo…Potter ti ucciderò… ora sono rinato, niente potrà fermarmi…devo proprio prendere un po’ di sole, il solarium di strega bella più che mai è carino, e magari farmi fare un naso,manderò un e-mail per partecipare al brutto anatroccolo o a exstrime make-over, e farmi crescere i capelli, comprerò un po’ di crescina…-. Nessuno riusciva a capire cosa stesse dicendo, né cosa avesse, poi, un’illuminazione: - E’ APPENDICITE!!- come avevano fatto a non pensarci prima! Ora però c’era un altro problema, come avrebbero fatto a salvare il grande mago oscuro? Sarebbe stata davvero una misera fine.
“Niente può sconfiggere l’Oscuro Signore! (a parte Harry Potter e l’appendicite)”.
Sarebbe stato uno slogan alquanto poco efficace. Iniziarono ad andare tutti nel panico, chi avrebbe fatto l’operazione? Come? Nessuno sapeva niente di medicina. Sarebbe stato un disastro, avrebbero perso il loro capo per un’infiammazione che viene ai bambini. Poi una voce si levò dall’ombra:
-Farò io l’operazione-
Un uomo elegante e distinto avanzò tra i compagni sicuro di sé.
- Ma se tu non sai un cazzo di medicina!- Lucius Malfoy non aveva ancora parlato ed era già stato zittito
-Perché Lastrange, tu cosa ne vuoi sapere? Non conosci neanche una delle mie mille virtù-
-Si, come passare ore davanti allo specchio a pettinarti-
- Vocabolo che evidentemente tu non conosci-
- E comunque non sapresti da dove iniziare-
-Questo lo dici tu!-
-E sentiamo, come avresti intenzione di fare? Non sei un curatore!-
-No, MA NON HO PERSO UNA PUNTATA DI DOTTOR HOUSE!- strillò
il biondo esasperato sovrastando la fastidiosa voce dell’insopportabile
cognata, poi la superò dirigendosi verso il letto dove Voldemort stava ancora
delirando. Si girò verso di lei un ultima volta, -E ora, se vuoi scusarmi, ho
un’operazione da eseguire- poi prese la sua bacchetta. Tutti gli altri
indietreggiarono, ad eccezione di Codaliscia che corse direttamente via dalla
stanza. Lucius sollevò la bacchetta e la puntò sull’addome dell’ Oscuro
Signore, poi pronunciò un incantesimo, -Sectumsempra-. La pelle si squarciò
profondamente e il sangue iniziò a sgorgare dalla ferita. Un grido echeggiò
nell’aria: -CAZZO!- Voldemort tornò improvvisamente lucido, prese il biondo per i vestiti e iniziò a scuoterlo, -Lucius io ti
AMMAZZO!- Malfoy si scusò preso dal panico balbettando e cercò di finire il
prima possibile ma non sapeva che fare. Ok, doveva togliere l’appendice, sì, va
bene… ma qual’era l’appendice? Che colore aveva? Vedeva cose grigiastre, altre
rosa, altre rosse e marroncine che gli facevano anche abbastanza schifo, poi un
lampo di genio,
-ACCIO APPENDICE!-.
E l’appendice venne fuori, c’era solo un piccolo problema… non fu "solo" quella ad uscire. Lucius si ritrovò con l’involucro in mano e parte dell’intestino crasso sui vestiti. Strappò via l’appendice e la buttò per terra. Non sapendo cosa fare, rispinse dentro ciò che gli era rimasto appiccicato addosso. Poi si rese conto di non avere la minima idea di come richiudere la ferita. Si passò le mani tra i capelli prima di realizzare di essere completamente sporco di sangue e di altri liquidi non identificabili. Non sapendo che fare iniziò a dire,
-Cucio!- niente. Lo disse di nuovo, la ferita rimase aperta. Iniziò ad urlarlo.
-Cucio cucio cucio CUCIO CRUCIO!- Voldemort iniziò a contorcersi sul letto. Lucius si buttò ai piedi dell’Oscuro Signore chiedendo perdono. Non sapeva più cosa fare, ancora qualche minuto e sarebbe finita. In un quarto d’ora, da solo, aveva ucciso il mago oscuro più potente di tutti i tempi, ricercato da quindici anni da tutto il mondo magico. Avevano ormai perso tutti le speranze, paralizzati da quello che avevano visto, poi un uomo si fece largo tra tutti gli altri rimasti ammobili. Peter Minus puntò la bacchetta sull’apertura del bacino e gridò -REPARO!-. La ferita si rimarginò immediatamente. Poi prese dalla sua tasca una boccetta contenete uno stano liquido viola e la face bere al suo padrone. Passarono alcuni istanti. Voldemort improvvisamente si risvegliò. Tornò immediatamente lucido, e ricordò tutto quello che aveva passato fino a un attimo prima e si scaraventò su Lucius buttandolo a terra sotto di lui che cercava di strozzarlo.
-MALFOY IO TI AMMAZZO!-