He Calls Her Name In An Empty House

Darren pose due piatti di porcellana bianca, colmi di pasta al sugo, sul grande tavolo di legno d'ebano, lanciando poi un'occhiata all'orologio appeso sulla parete di fronte a lui: erano ormai passati diversi minuti da quando aveva chiamato sua moglie, Cynthia, dicendole che la cena era pronta.

Sistemò le posate ed i bicchieri accanto ai piatti e gridò una seconda volta il nome di Cynthia. La sua voce roca e profonda rimbombò per tutto l'appartamento, seguita da un'indistinta eco.

Dal piano superiore, però, non giunse alcuna risposta.

Perplesso, Darren fece per allontanarsi dal tavolo, con l'intenzione di raggiungere Cynthia nella sua stanza e dirle di scendere prima che la cena si raffreddasse, quando un pensiero improvviso attraversò la sua mente, fermandolo.

Una reminescenza, o meglio, un'assopita consapevolezza, annidata nel suo inconscio, riemerse, spezzando la quotidianità racchiusa in quella tavola.

L'ho fatto di nuovo, si disse Darren, sospirando sommessamente.

Per l'ennesima volta, da qualche mese a quella parte, Darren aveva cucinato per due.

Per l'ennesima volta, aveva apparecchiato per due.

Per l'ennesima volta, aveva gridato il nome di Cynthia, aspettando che lei scendesse a passi leggeri le scale, comparendo poi in soggiorno, con un grande sorriso stampato sul volto.

Ma ciò non poteva che rimanere il ricordo di ciò che non sarebbe più accaduto.

Perché lei, Cynthia, era morta.