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Autore: allanon9    01/04/2014    2 recensioni
Missing moment tra la 1x23 e la 2x01.
E' il giorno del funerale di Tommy.
Che cosa spinge Oliver a prendere la decisione di tornare sull'Isola?
Quello che può essere successo secondo me.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oliver Queen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Autore: Allanon9
Spoilers : 1x23 / 2x01
Pairing: nessuno
Raiting: verde (per tutti)
Desclaimer: I personaggi della serie Arrow citati in questa fanfiction non mi appartengono,
ho solamente presoliberamente spunto dalla serie di proprietà della CW.

  Escape

Oliver si diede un'ultima occhiata nel grande specchio che c'era nella sua stanza.
Per essere già in maggio c'era freddo e pioveva.
"La giornata ideale per un funerale." Si disse amaramente.
Si sistemò la cravatta per l'ultima volta distogliendo lo sguardo dai suoi occhi cerchiati per le lunghe ore di veglia, riflessi nello specchio.
Si diresse rigidamente verso il corridoio e si fermò in cima alle scale sentendo la voce di Diggle.
"La macchina è pronta Miss Queen" Disse l'uomo rivolto a sua sorella  Thea.
"Grazie Mr Diggle, chiamo Oliver e arriviamo." Rispose la ragazza con la voce rauca.
"Sto scendendo Thea." Le disse Oliver palesando la sua presenza.
"Stai bene?" Gli chiese lei notando lo sguardo tormentato del fratello.
Oliver non aveva parlato molto, in quegli ultimi due giorni, nè dell'arresto della loro madre nè della morte di Malcom e Tommy Merlin, il primo ucciso dal Giustiziere e il secondo morto durante il terremoto che aveva distrutto The Glades.
"No." Le rispose lui rigido, poi con una smorfia che Oliver pensava fosse un sorriso le disse:
"Tranquilla Thea, ora andiamo."
Salirono in auto e stettero in silenzio per tutto il tragitto verso la chiesa dove si sarebbe tenuta la funzione.
Diggle una rassicurante presenza accanto all'autista.
Oliver si guardò velocemente intorno appena entrò con Thea al braccio nella piccola chiesa, evitando accuratamente però la navata centrale dove il feretro di Tommy era posizionato.
Molta gente era intervenuta: il detective Lance e Laurel erano in prima fila, ma come poteva essere altrimenti?
Laurel singhiozzava aggrappata al braccio del padre distrutta.
Poi c'erano amici di scuola e di bagordi, alcuni parenti e lui e Thea e Diggle e in fondo alla chiesa, in disparte, Oliver vide Felicity.
Lei e Tommy non avevano mai avuto modo di conoscersi bene ma Felicity era lì per lui, Oliver ne era sicuro.
Un leggero calore invase il suo cuore spezzato.
Dolce Felicity sempre pronta a sostenerlo.
La funzione non fu molto lunga e alla fine della benedizione il prete chiese se qualcuno volesse dire qualcosa su Tommy, e molti lo fecero ma non lui.
Non poteva raccontare a tutta quella gente di quanto aveva amato Tommy: era stato un fratello più che un amico per Oliver e Thea, di come erano cresciuti insieme fin dalle elementari, di come erano diventati giovani uomini insieme, di come gli erano mancati la sua amicizia e il suo sostegno nei giorni bui sull'Isola.
Non poteva dire quanta sofferenza gli aveva provocato il tenergli nascosta la sua identità di Giustiziere e dopo, quando l'aveva scoperto, quanto lo faceva soffrire che lui lo considerasse un killer.
E non poteva nemmeno dire quanto si sentisse in colpa per essere andato a letto con la sua ragazza proprio qualche ora prima che lui morisse e quanto l'aveva distrutto non poterlo salvare.
No non avrebbe detto nulla.
Si sarebbe tenuto tutto dentro come aveva imparato a fare sull'Isola.
Se solo avesse provato a condividere anche solo una cosa di Tommy con chiunque di coloro che erano lì, si sarebbe frantumato davanti a tutti e Oliver Queen, il sopravvissuto, non poteva spezzarsi così.
No! Avrebbe tenuto a bada le emozioni che stavano rischiando di sopraffarlo.
Il peggio però venne al cimitero.
Oliver aveva perso tante persone care in quei cinque anni primo fra tutti suo padre, che si era ucciso davanti a lui,
ma quando l'aveva seppellito lui era solo col suo dolore e nessuno, come invece stava succendo ora, si era avvicinato per fargli le condoglianze e compatirlo.
Oliver si sentiva soffocare, voleva fuggire lontano da tutto e da tutti.
Thea piangeva silenziosamente aggrappata al suo braccio mentre calavano il feretro nella buca e il becchino vi buttava le prime palate di terra.
Oliver sentì gli occhi bruciare per le lacrime ma le ingoiò, aveva già pianto troppo.
Alzò gli occhi lucidi e incontrò lo sguardo dispiaciuto di Felicity e poi di Diggle e quello colpevole e disperato di Laurel.
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Poteva sopportare quegli sguardi pietosi da chiunque ma non dai suoi più cari amici, non da Laurel.
Fu in quel momento che prese la sua decisione: aveva tradito tutti non solo Starling City.
Non era riuscito a salvare The Glades da Malcom Merlin nè Tommy dalle macerie del CNRY, non aveva più nessun diritto di rimanere lì, sarebbe andato via.
Dove?
Ma nell'unico posto nel quale, paradossalmente, si sarebbe sentito libero: Lìan Yù.

Arieccomi con un'altra Oneshot, non riesco a fermarmi una volta partita per cui...buona lettura e recensite.
Smack.
Gracia

  
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