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Autore: Emma Fantasy Wilkerson    02/04/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe se I personaggi di di Percy Jackson e di Harry Potter si incontrassero per far fronte ad una nuova minaccia?
-A Percy sembrò che il tempo rallentasse e per un attimo incrociò lo sguardo del ragazzo seduto sul sidecar, gli occhi del color del mare dell’uno incontrarono quelli verde smeraldo dell’altro e, da quel momento, seppero che si sarebbero rincontrati. -
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 2
 
Doveva svegliarlo, non c’era altra scelta, doveva sapere se i suoi sospetti erano fondati. Si precipitò su per la scala a chiocciola ma prima che potesse entrare nel dormitorio dei ragazzi sentì qualcuno urlare. Il suo cuore cominciò a battere all’impazzata: “di nuovo i sogni, allora avevo ragione!” corse a più non posso e spalancò la porta della stanza di Harry, Ron, Seamus, Dean, Neville e momentaneamente di Percy.
-Miseriaccia, Hermione! Che ci fai qui?- chiese Ron.
-Ho sentito urlare, pensavo…- ma poi vide che Harry stava benissimo –che è successo?-
-Niente- rispose Percy sbucando da dietro la tenda rossa del letto, era madido di sudore –I soliti incubi che vengono a trovarmi ogni notte dal mio viaggio nel Tartaro.-
Hermione sgranò gli occhi: -Sei stato nel Tartaro?-
Il semidio non rispose,  non voleva riportare a galla i ricordi.
-Beh, io… se è tutto a posto…- Hermione fece per andarsene ma si bloccò alla porta, voltandosi per guardare Harry –Fareste meglio a dormire, perché non so se dopo quello che ho da dirvi avrete più voglia di chiudere occhio. A domani.-
E sparì, lasciando i ragazzi da soli.
-Per gli dei, assomiglia davvero tanto ad Annabeth.- osservò Percy, ancora scosso per l’incubo.
-Harry, che cosa credi che intendesse?-
Il mago scosse la testa, conosceva Hermione tanto da sapere che aveva fatto delle ricerche, ma non riusciva ad immaginare cosa la turbasse. Si toccò la cicatrice e fu allora che capì: aveva ricominciato a formicolare.
 
Hermione guardò Ron mentre faceva sparire dal piatto tutto ciò che aveva in pochi minuti.
-Ma tu non la smetti mai di mangiare?-
-Che c’è? Ho fame!-
Percy arrivò al tavolo insieme ad Annabeth, Nico e Grover, ma non si sedettero subito, presero invece del cibo, lo misero nei piatti e si avvicinarono al focolare magico che, gli altri notarono solo ora, era stato acceso al centro della Sala. Uno ad uno fecero cadere nel fuoco metà delle loro porzioni, anche gli altri amici dei semidei li imitarono.
-Dovresti prendere esempio da loro, Ronald- commentò Hermione alzando gli occhi al cielo.
Quando tornarono, gli amici chiesero spiegazioni.
-Offerta agli dei.-
-Non mi pare di avervelo visto fare ieri sera.- constatò Ginny.
-Questo perché abbiamo espresso stamattina il desiderio che venisse acceso un focolare, per le nostre usanze. Speriamo solo che gli dei non se la prendano troppo per la nostra dimenticanza-
Nessuno incrociò lo sguardo di Harry quando, poco dopo, i gufi consegnarono la posta, sapevano cosa provava al solo pensiero.
-Ve l’avevo detto!- esordì Ginny d’un tratto mettendo in mezzo al tavolo la Gazzetta del Profeta -Io me lo sentivo che quella ne avrebbe combinata un’altra delle sue.-
In prima pagina v’era il titolo del nuovo libro di Rita Skeeter: “Severus Piton: Santo o Scellerato?”, a nessuno sembrava possibile, prima Harry, poi il “triangolo amoroso Harry/Hermione/Krum”, poi Hagrid, Silente ed infine questo!
-Chi è?- chiesero in coro i semidei e Grover.
-Una giornalista a cui avremmo dovuto chiudere il becco da un po’ di tempo.- rispose Harry, rosso in viso –Ha divulgato parecchie notizie false riguardo a diverse persone.-
-Beh, alla fine la storia di Silente non era poi così falsa…-  ribatté Ron.
-E lui?- chiese Annabeth indicando l’immagine di Piton –non sembra un tipo molto simpatico… aspetta, ma questa foto si muove?-
-Come ogni altra cosa qui, se non l’hai notato Sapientona. Persino i quadri!-
Harry non avrebbe voluto raccontare la storia di quello che per lui era ormai diventato l’uomo più coraggioso che avesse mai conosciuto, ma spiegò tutto ciò che aveva visto nel Pensatoio, un anno prima, aggiungendo anche la loro esperienza personale con il professore.
-Non era mai stato molto gentile con me, ma alla fine mi ha sempre protetto.-
-Ancora a raccontare questa storia ragazzo?- una testa sbucò dal portafrutta in mezzo al tavolo, facendo spaventare i semidei e Grover (Tranne Nico, ovviamente) –Ormai la sa tutto il mondo.-
-Buon giorno Sir Nicholas, è un piacere rivederti.- salutò cordialmente Hermione –Ragazzi, lui è Nick Quasi-Senza-Testa, il fantasma di Grifondoro.-
-Nick Quasi-Senza-Testa? Come puoi essere quasi senza testa?- domandò inorridito Grover, che non sopportava per niente i fantasmi.
Glielo mostrò, ignorando le facce disgustate che fecero i malcapitati.
-Allora Harry, mi hanno detto che sarai di nuovo il Capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro, quest’anno!- Harry annuì, emozionato al solo pensiero di ritornare sulla scopa, gli era mancato.
-A questo proposito, quando sono le selezioni?-  chiese Ginny nuovamente interessata alla conversazione. La ragazza voleva entrare nella squadra delle Holyhead Harpies una volta finiti gli studi e non vedeva l’ora di ritornare a volare.
-Che gioco è il Quidditch?- chiese Nico a nome di tutti, che sembravano un po’ spiazzati dalle tante cose che non sapevano, così i maghi dovettero spiegare loro come funzionava e quali erano le regole.
Piper e Hazel raggiunsero il tavolo dicendo che dovevano andare ad allenarsi, ma Hermione li bloccò: -Vediamoci al Cerchio di Pietra alle quattro e mezza, oggi pomeriggio. Ho una mia teoria su… ehm, ve lo dico dopo.-
Quando se ne furono andati, Harry prese il braccio della ragazza e la guardò negli occhi: -Tu non pensi davvero che…-
-Non lo so, solo tu puoi dirmelo.-
Le lasciò il braccio, no, non era possibile.
 
I semidei si allenarono tutto il giorno nei pressi del Lago Nero, Grover si era finalmente tolto stampelle, scarpe finte, pantaloni e berretto, mostrando la sua vera natura di Satiro.
-L’avete sentita l’ultima? Valdez è interessato alla tizia stramba dei Corvonero.- lo canzonò Clarisse.
-Ehi! Luna non è stramba.-
-Per gli dei, Leo! Datti un contegno.- commentò Hazel e tutti scoppiarono a ridere, come non facevano da molto tempo. In effetti era da un anno che non stavano così bene, senza troppe preoccupazioni, se non si contano i problemi al Campo:  la guerra contro Gea era stata spietata, aveva portato via molte vite, tra cui quella di Tyson, di Chris Rodriguez, Will Solace, parecchi figli di Ares e di Ermes e persino qualche cacciatrice, compresa Phoebe. 
Arrivate le quattro, si sedettero al Cerchio di Pietre in attesa degli altri. Percy non sapeva che cosa aspettarsi da Hermione, la trovava una ragazza parecchio strana, ancora più strana della sua Sapientona, ma di sicuro sapeva il fatto suo.
Quando arrivarono erano presenti anche Seamus, Dean, Neville, Calì e Padma, Luna (Per la gioia di Leo), Lavanda, Ernie e Hannah, poiché come spiegarono facevano parte dell’Esercito di Silente, ed anche loro avevano diritto di sapere.
I semidei non sapevano che cosa fosse quell’associazione, ma non c’era tempo per altre risposte, Hermione andò dritta al punto:
-Io e Harry abbiamo un’idea su chi ci sia dietro agli attacchi dei nostri nemici. Odiamo doverlo dire, ma sospettiamo che Voldemort non sia del tutto morto.-
I maghi sgranarono gli occhi e impallidirono all’istante, sembrava che le vecchie paure fossero tornate ad assalirli.
-Ma non l’avevate sconfitto?- chiese Jason.
-Sì, è quello che credevamo, ma poi ad Harry ha ricominciato a bruciare la cicatrice e… pensavo che fosse tornata la connessione tra la sua mente e quella di Voldemort, per questo sta notte mi sono precipitata nella vostra stanza quando ho sentito le urla.-
-Ma com’è possibile? Gli Horcrux sono stati distrutti, ce l’avete assicurato voi.- ribatté Neville, visibilmente scosso.
-Lo so io.- rispose Nico, che essendo figlio di Ade di entrate e uscite dagli inferi ormai se ne intendeva –Qualcuno deve aver spiegato ai vostri come riportare indietro i morti, o forse hanno usato l’anima di questo… Voldemort, per risvegliare uno dei nostri.-
-Chi credi che abbiano deciso di svegliare stavolta?-
Il ragazzo scosse la testa, neanche lui poteva saperlo –speriamo solo che non sia una persona troppo forte, altrimenti siamo spacciati.-
-Dov’è finito il tuo coraggio di Angelo? Non mi dire che hai paura.- lo sfotté Clarisse, e lui le lanciò un’occhiataccia che farebbe scappare qualsiasi persona… che non sia la figlia di Ares.
-Beh, chiunque sia…- cominciò Piper, ma un colpo di tosse richiamò l’attenzione di tutti. Da dietro una roccia sbucò Malfoy. I maghi sfoderarono velocemente le bacchette ma lui alzò le mani in segno di pace: -Non ho cattive intenzioni, ve lo giuro.-
-Che vuoi?- chiese Ron con un tono così minaccioso che i semidei si spaventarono, non capendo quale fosse il problema.
-Passavo di qua e non ho potuto fare a meno di sentire la vostra conversazione. Dovreste scegliere meglio i posti dove parlare di cose così delicate.-
-E quindi che farai, andrai a dirlo a Voldy?-
Draco lo fulminò con lo sguardo e fu Luna a scogliere la tensione: -Calmati, Ron, lascialo parlare!-
Per qualche minuto rimasero in silenzio, in attesa che il loro nemico si esprimesse, e quando lo fece lasciò tutti di stucco: -Pensavo… non è che c’è un posto libero nel vostro Esercito?-

Spazio Autrice 

Ecco il terzo capitolo della storia, spero che continui a piacervi. 
Non uccidetemi per aver ammazzato Tyson e Chris, non volevo farlo ma mi sono fatta prendere dall'entusiasmo e quando me ne sono accorta... puf! Era fatta...
Recensite se vi va! ^^
   
 
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