Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Engelsrufer    02/04/2014    2 recensioni
Hans torna alla corte di Arendelle per scontare la sua pena. Un colpo di stato si verifica nel paese dell'Ovest durante la visita della famiglia reale di Arendelle. Sebbene il suo cuore gli dica il contrario, il principe non vuole immischiarsi: dopotutto odia la regina Elsa. Oppure no?
Salve a tutti! Premetto che la storia non è mia, è una meravigliosa fic spagnola che ho trovato su un sito straniero. L'autrice, Abby Lockhart1, mi ha permesso la traduzione. Per chiunque volesse leggere la storia originale, vi lascio il link: https://www.fanfiction.net/s/10212024/1/The-Price-of-Politics
Buona lettura! ^^
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                             Funerale

Un messaggero arrivò cavalcando a gran velocità sotto la pioggia,e si fermò appena davanti alle porte chiuse del palazzo di Arendelle. Il cavaliere scese frettolosamente e, senza pensarci due volte, colpì con disperazione il portone. Una piccola fessura si aprì e, attraverso questa, apparvero due occhi.

«Chi è?» disse la voce dietro il portone.

«Il messaggero del porto di Arendelle» disse il cavaliere, togliendosi il grande cappello nero per mostrare il suo volto alla guardia dietro la porta. «Ho un messaggio urgente per Kai» disse, ed estrasse una busta bianca dai suoi abiti.

«Deve essere consegnata a mano?» domandò la guardia.

«Si» rispose il cavaliere, senza compiere nessuno sforzo nel mascherare la sua disperazione. «Il comandante ha insistito sull'urgenza di questo messaggio»

La guardia annuì e chiuse la fessura. Pochi secondi dopo il portone si aprì e il cavaliere entrò nel castello, seguito da un paio di guardie. Una terza guardia avanzò e si addentrò nel castello molto più di loro.

«Per di qua, signore» disse una delle due guardie, e il messaggero le seguì tra gli intricati corridoi del castello. Dopo un paio di minuti la guardia che si era allontanata si fermò davanti a Kai e ad una donna. Il messaggero di inchinò.

«Suppongo che abbiate un messaggio per me, signore» disse Kai.

«Si,eccellenza» disse il messaggero, consegnandogli la busta.

Kai la prese con mani timorose e la aprì. Estrasse la lettera malridotta e la lesse. Il suo volto si accigliò sempre più ad ogni parola, ad ogni rigo.

«Mio Dio...» disse Kai, portandosi la mano alla fronte. «Non è possibile...»

«Cosa è successo, Kai?» disse la donna. L’uomo la ignorò.

«Vi ringrazio per la vostra accortezza nel portarmi questo messaggio,signore» disse Kai al cavaliere,e si voltò verso le guardie. «Cavalieri, portatelo alle cucine ad asciugarsi e dategli da mangiare»

Il messaggero e le guardie si inchinarono.

«Grazie, eccellenza» disse il cavaliere, e si congedò, lasciandolo solo con Gerda.

«Cos’è successo, Kai?» chiese Gerda. L’uomo era costernato.

In risposta, Kai le consegnò la lettera. Gerda si lasciò scappare un grido di dolore e di tristezza.

«Oh…» fu l’unica risposta che riuscì a dare. Delle lacrime cominciarono a cadere dai suoi occhi. Quelli di Kai si riempirono di tristezza.

«Come lo…diciamo alle principesse?» chiese Kai.

«Povere bambine» disse la donna.
 

~~~~~~~~~~
 

Dopo una breve discussione che diede loro modo di calmarsi e riordinare le idee, Kai e Gerda giunsero alla conclusione di dare la notizia alle principesse separatamente. Gerda insisteva nel farle consolare tra di loro, ma Kai temeva che Elsa perdesse il controllo, rivelasse il suo segreto o peggio, facesse del male ad Anna.

«Ricorda la nostra promessa al re e alla regina di Arendelle, Gerda» disse Kai. «Non lasceremo che Elsa faccia del male ad Anna senza volerlo»

Gerda salì sino alla camera di Anna. Non sarebbe stato facile comunicare alla principessa quanto era successo, ma non invidiava il compito di Kai, che doveva dirlo ad Elsa. Si fermò davanti alla porta della principessa più piccola e, dopo un momento di indecisione, bussò alla porta.

«Avanti» disse la voce giovanile di Anna. Gerda sospirò prima di aprire la porta. Non sarebbe stato facile.

«Principessa Anna» disse Gerda con voce grave.

«Gerda!» esclamò vedendola preoccupata. «State bene?»

Gerda forzò un sorriso triste.

«Vostra altezza, ho qualcosa di molto importante da dirvi» disse Gerda sedendosi sul bordo del letto e facendo un gesto affinché Anna facesse lo stesso.

«Oh» disse Anna,e si sedette accanto a Gerda.
 

~~~~~~~~~~
 

Kai non aveva ancora assimilato la notizia ricevuta che già si trovava davanti alla porta bianca e azzurra della principessa Elsa.

“No” pensò tra sé. “Non lo è più”.

Con mano tremolante, bussò alla porta un paio di volte.

«Già ti ho detto che non uscirò, Anna» disse la voce stanca di Elsa. Kai si schiarì la voce.

«Vostra…altezza» disse Kai con precauzione. «Sono Kai. Ho una…notizia importante da darvi»

L’uomo udì i passi leggeri di Elsa che si avvicinavano alla porta. Il tomo girà e apparve il viso preoccupato della principessa.

«Entrate, Kai» disse Elsa.

Kai entrò nella camera della ragazza mentre questa richiudeva la porta. L’uomo si guardò attorno. Era tutto in perfetto ordine, eccetto per alcuni pezzi di ghiaccio vicino alla finestra. Kai prese la sedia della scrivania di Elsa e si sedette, mentre la ragazza si sedeva sul bordo del letto.

Kai la guardò e non potette evitare di provare una grande tristezza per lei. Tuttavia si tenne a distanza. Sapeva cosa poteva accadere se Elsa avesse perso il controllo. Guardò con la coda dell’occhio la principessa mentre indossava dei guanti azzurri.

«Allora?» disse Elsa che, dopo aver completato l’operazione, poggiò le mani sulle ginocchia. «Che notizia volevate darmi?»

Kai si schiarì la gola. Elsa sorrise leggermente. Ricordava che faceva così quando era nervoso.

«Va tutto bene, Kai» disse Elsa «quando siete pronto»

«Vostra altezza…» disse nuovamente Kai con una nota dubbiosa nella voce. «La verità è che si tratta di una notizia importante e non so da dove cominciare»

Elsa lo guardò con intensità e non insistette.

«Il re e la regina di Arendelle si stavano recando al regno del’Ovest in nave» cominciò a raccontare Kai. «Andavano al funerale del re di quel paese, il fratello di sua maestà il re»

«Mio zio» disse Elsa.

«Sfortunatamente…» continuò Kai «c’è stato un incidente…»

Le mani dell’uomo iniziarono a tremare e un rivolo di sudore freddo iniziò a scorrere la sua fronte. Elsa aveva assunto un’espressione sorpresa e spaventata.

«La loro imbarcazione…è stata sorpresa da una tempesta» disse Kai con un filo di voce. «Elsa…»

La ragazza lo guardava con uno sguardo di terrore.

“Non lo dire, non lo dire…” pensò Elsa. “Non può essere vero…”

Kai cominciò a sentire un vento freddo soffiare nella stanza. Doveva finire di darle la notizia. Elsa già aveva capito, ma doveva terminare.

«La nave ha naufragato...» disse Kai. «Non ci sono sopravvissuti...»

Elsa portò le mano tremolanti al viso e si coprì gli occhi. Il pavimento sotto ai suoi piedi e il letto si congelarono all'istante.

"No, no, no..." mormorava Elsa.

«Vostra altezza...Elsa, mi dispiace molto» disse Kai con uno sguardo di dolore.

Elsa si alzò, Kai fece lo stesso. L'uomo fece il gesto di consolarla, ma Elsa fece un passo indietro.

«Kai, per favore, uscite e lasciatemi da sola» disse Elsa cercando di reprimere le lacrime. «Ma...» disse Kai

«Non sto bene» disse Elsa, mentre una lacrima scappava al suo autocontrollo. «Non voglio farvi del male. Lasciatemi sola...e tenete Anna lontana da me, per favore»

Kai annuì e obbedì subito. Si voltò verso la porta e uscì. Prima di chiudere la porta, scossa la testa.

«Il re è morto» disse Kai quasi in un sussurro, ma lo udì ugualmente. «Lunga vita alla regina»
 

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Anna piangeva sconsolatamente sul grembo di Gerda.

«Basta, non piangete principessa Anna» disse Gerda con tono materno, accarezzando la principessa. «Andrà tutto bene. Dovete essere coraggiosa. Dovete essere forte»

Anna continuò a singhiozzare.

«Andiamo, vostra altezza» disse Gerda. «Dovete essere coraggiosa, per voi e per vostra sorella»

Anna emise un gemito.

«Voglio vedere Elsa» dichiarò Anna.

«Vostra altezza...» disse Gerda.

Anna la ignorò e uscì dalla stanza, e si diresse verso quella della sorella. Incontrò Kai, che era appena uscito.

«Vostra altezza» disse Kai.

«Kai, voglio vedere mia sorella» disse Anna.

Kai la guardò con tristezza.

«Vostra altezza, vostra sorella mi ha appena ordinato che vuole restare sola» disse Kai. «Desidera non essere disturbata da nessuno»

«Ma...» disse Anna, sentendosi ferita.

«Datele tempo, vostra altezza» disse Kai. « So che sentite la necessità di vederla, ma lei...è diversa»

Anna annuì e si gettò tra le braccia di Kai, per tornare a piangere.

Dietro la porta, Elsa ascoltò la conversazione e dolorosamente ascoltò il pianto della sorella.

"Mi dispiace, Anna" pensò Elsa. "Non sai cosa darei per abbracciarti e per piangere insieme, ma non posso rischiare di farti del male..."

Si gettò sul letto e diede sfogo al suo pianto.
 

~~~~~~~~~
 

Dopo una settimana cominciarono ad arrivare re, principi e delegati di altri regni per il funerale del re e della regina di Arendelle. L'intero regno piangeva la perdita del monarca. Tuttavia, erano curiosi di conoscere la nuova regina di Arendelle, una ragazza che tra pochi anni avrebbe raggiunto la maggiore età.

Elsa sapeva che non poteva uscire dalla sua stanza. Non poteva salutare i suoi genitori. Doveva fare questo ultimo sacrificio, per loro. Se qualcuno l'avesse scoperta...se Anna l'avesse scoperta...

Scosse la testa.

Era un rischio che non era disposta a correre. Mai l'avrebbe fatto.

Qualcuno bussò alla porta.

«Elsa?» ascoltò la voce di Anna. «So che sei lì dentro»

Elsa sentiva la necessità di aprire la porta, abbracciare sua sorella e piangere sulla sua spalla, ma si mantenne. Diede le spalle alla porta e vi si appoggiò contro.

«Tutti si chiedono dove sei» continuò Anna. Elsa non rispose. «Sono qui per te, fammi solo entrare»

"Come vorrei farti entrare, Anna" pensò la ragazza. "Ma l'ho promesso..."

«Adesso siamo sole, io e te» continuò Anna. «Cosa faremo?»

Elsa non riuscì più a contenersi. Lentamente scivolò accanto alla porta fino a sedersi a terra e si abbracciò le ginocchia, piena di dolore. Singhiozzò qualche minuto, fino a quando sentì Anna che si alzava e se ne andava.
 

~~~~~~~~~~~
 

La sera del funerale, Elsa uscì dalla sua stanza e scese a cenare. Gerda si sorprese vedendola nella sala da pranzo.

«Vostra...vostra maestà» disse la donna, inchinandosi. Elsa provò a fare un sorriso, senza risultati.

«Gerda, per te sono e sarò sempre Elsa» disse la ragazza. «Sono...calma, suppongo che posso interagire senza causare incidenti»

Gerda la guardò un po' preoccupata, ma fu Kai a rispondere.

«Non vi preoccupate, maestà» disse l'uomo. «Gli invitati hanno ordini di non rivolgervi la parola e...sua altezza la principessa Anna già si è ritirata nella sua camera» aggiunse a bassa voce.

Elsa provò a fare un sorriso, questa volta con risultati migliori. I due servitori si inchinarono, e Kai si incaricò di dare l'annuncio.

«Sua maestà, la regina Elsa di Arendelle»

Quella presentazione suonò strana ad Elsa, sebbene fosse logica e aspettata. Tutti gli invitati si alzarono per ricevere la regina. L'unico posto libero era quello della capotavola dove, come sembrava, Anna aveva cenato qualche minuto prima. I servitori presero i piatti sporchi e ne collocarono di nuovi per Elsa.

La ragazza prese posto e guardò i suoi invitati, mentre i servitori riempivano di vino il suo calice e le portavano la cena. Alla sua sinistra riconobbe il re e la regina di Corona, che aveva già visto quando era piccola. La regina somigliava molto a sua madre, e le sorrise con affetto. Insieme a loro c'erano la principessa Rapunzel e il suo promesso sposo. I due chiacchieravano e, notando sguardo di Elsa, le rivolsero un breve sorriso carico di simpatia, che la ragazza si sforzò di restituire, senza essere sicura di esser stata convincente. Alla sua destra c'erano gli ambasciatori degli altri regni, il duca di Weselton e altri invitati. La sua attenzione fu catturata da una ragazza che sembrava un po' più grande di lei e un ragazzo della sua stessa età, che erano seduti quasi alla fine della tavola. Entrambi vestivano di nero, come tutti gli invitati, ma avevano un sorriso più triste degli altri. Triste, pieno di dolore.

"Quegli occhi sono come i miei" pensò Elsa.

Dietro di loro c'era una donna in piedi, alta e magra. Aveva il volto come se avesse ingoiato un rospo,e guardava alternativamente i due ragazzi davanti, con noia.

Il piatto con la cena di Elsa arrivò,e tutti continuarono a cenare. Conversavano tra di loro ma, fedeli alle parole di Kai, nessuno le rivolse la parola.

Alla fine della cena, Elsa chiamò Kai.

«Vostra maestà?» domandò l'uomo.

«Kai, ho una domanda da farvi. Chi sono quel ragazzo e quella ragazza laggiù, e perché quella donna li guarda in quel modo ?»

Kai alzò lo sguardo per vedere a chi si riferiva Elsa. Appena capì, abbassò lo sguardo verso terra.

«Vostra maestà, sono la regina Leo e il principe Jorgen, del regno dell'Ovest» disse Kai a bassa voce. «Sono cugini di vostra maestà. La donna dietro è la loro istitutrice»

«Perché ha quello sguardo?» domandò Elsa, più a sé stessa che a Kai. L'uomo le rispose ugualmente.

«Il padre è appena morto» disse Kai. «Il re e la regina stavano andando al suo funerale quando...» e si interruppe.

«Oh» si limitò a rispondere Elsa.

La nuova regina notò che iniziava a formarsi del ghiaccio sotto ai suoi piedi. Guardò Kai con urgenza e si alzò. Tutti gli invitati fecero lo stesso. Elsa ringraziò inchinando un po' la testa, e si ritirò, seguita da Gerda. Una volta uscita dalla stanza, ci fu un mormorio generale.
 

~~~~~~~~~~~
 

Elsa era nella sua camera, cercando di conciliare il sonno. Prima si fosse addormentata, prima il dolore per la perdita dei genitori sarebbe passato. Prima sarebbe passata la paura che Anna uscisse a cercarla.

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Kai, che stava parlando con qualcuno fuori dalla sua camera.

«Siete sicura che volete che le assegni questa camera, madame Hilda?» disse Kai, ponendo enfasi su 'questa'. «Vi avverto che è una delle più fredde del palazzo»

"La seconda più fredda" pensò Elsa. "La più fredda è la mia".

«A sua maestà non importerà» disse una voce di donna, risuonando severa e con una nota sarcastica quando disse 'sua maestà'. «È necessario che tra sua maestà la regina e sua altezza il principe vi sia la maggior distanza possibile»

Ad Elsa sembrò quella conversazione sembrò strana, e la sua curiosità le fece prestare maggiore attenzione. Si alzò dal letto e si avvicinò in punta di piedi alla porta. Spense la candela che si trovava sopra il comodino nell'entrata della stanza, in modo che la sua ombra non si vedesse sotto la porta.

«E questo perché,madame?» domandò Kai dopo una pausa.

«Oh, questi erano i desideri del defunto re» disse madame Hilda «che i suoi figli fossero tenuti separati in modo che se accadesse qualcosa ad uno, l'altro sarebbe stato al sicuro»

Kai si schiarì la gola.

«Madame» disse Kai. « Vi assicuro che non accadrà niente a nessuno degli ospiti di questo castello»

Madame Hilda emise un grugnito che Elsa non seppe come interpretare.

«D'accordo madame» disse Kai alla fine. «Farò preparare questa stanza per sua maestà. La stanza per sua altezza il principe è già pronta»

«Molto bene» disse madame Hilda, ed Elsa udì i passi della donna che si allontanavano.

"Kai era un buon amico dei miei genitori" pensò Elsa. "Sta soffrendo come noi,ma si sforza di aiutarci a sopportare il dolore".

Elsa si allontanò dalla porta e tornò nel letto. Udì il movimento dei servitori nella camera accanto e finalmente madame Hilda ritornò. Elsa non si alzò, cercando di ignorare ciò che accadeva fuori, ma non poté fare a meno di ascoltare.

«Vostra maestà, la vostra stanza è pronta» disse madame Hilda, di nuovo con una nota di sarcasmo sulle prime due parole.

«Grazie» disse la voce di una donna giovane «anche se non capisco perché vi impegnate tanto a tenermi separata da mio fratello»

«Vostra maestà» disse madame Hilda. «Ricordate la vostra...condizione. Non potere esser così egoista da mettere a rischio vostro fratello»

"Condizione?" pensò Elsa. Ricordava che a volte suo padre chiamava in maniera simile i suoi poteri,ma non ricordava la parola esatta.

La giovane donna sospirò.

«Buona notte, vostra ,maestà» disse madame Hilda. «Per qualsiasi cosa, chiamatemi subito»

Elsa udì la porta chiudersi e una risata fredda provenire dal corridoio.
 

~~~~~~~~~~~~~
 

Pum...pum...pum...

Elsa si trovava nel mondo dei sogni, ma qualcosa la disturbava, qualcosa cercava di svegliarla.

Pum...pum...pum...

Dei colpi costanti. Ormai sveglia, Elsa aprì gli occhi e si guardò intorno. Mancava ancora qualche ora all'alba. La giovane regina tornò nel letto e chiuse gli occhi.

Pum...pum...pum...

"Stupido vento" pensò Elsa cercando di addormentarsi, senza successo. I colpi erano regolari. Sembravano coinvolgere oggetti di diverse dimensioni. Elsa si alzò e scostò la tenda, per poter vedere attraverso la finestra. Si sorprese vedendo che non c'era vento. Ma allora...

Pum...pum...pum...

Il rumore non proveniva dall'esterno, non era il vento. Proveniva dalla camera accanto.

"Cosa sta succedendo?"

Elsa cercò nell'oscurità una candela, e l'accese. Mise la candela accesa sulla scrivania mentre indossava una vestaglia sulla camicia da notte. Quella notte faceva particolarmente freddo, tanto che Elsa provò un lieve brivido quando uscì dal letto. Prese i suoi guanti azzurri e se li mise. Una volta indossati la vestaglia e i guanti, prese la candela e aprì la porta della camera.

"Due volte in un giorno" disse tra sé "spero di non farci l'abitudine".

Senza pensarci, camminò lungo il corridoio fino a giungere alla fonte del rumore.

Pum...pum...pum...

Elsa si guardò attorno. C'erano due guardie negli estremi del corridoio, ma erano profondamente addormentate. La ragazza li invidiò perché dormivano senza preoccupazioni, mentre la loro regina non riusciva a prendere sonno. D'altra parte, fu sollevata dal non dover rispondere alle domande. Si diresse verso la stanza accanto alla sua e bussò alla porta.

Toc...toc...

Pum...crack...

Nessuno rispose, si continuò a sentire lo stesso colpo secco, accompagnato dal suono del vetro che si rompeva. Elsa sospirò. Sperò che non fosse così frustante per sua sorella ogni volta che andava a bussare alla sua porta.

«Posso entrare?» disse Elsa a bassa voce, con attenzione, per non svegliare le guardie nei corridoi. «Sono la re... Voglio dire, sono Elsa»

Di nuovo, l'unica risposta fu il costante colpo.

«Va tutto bene?» insistette Elsa «sto entrando» disse, girando la maniglia della porta.

Quasi rimase senza fiato vedendo quello spettacolo.

La stanza era come la ricordava, una stanza per ospiti inutilizzata da vari anni, perché il re e la regina non invitavano nessuno a palazzo per paura che si scoprisse il segreto di Elsa; anche la vicinanza alla sua camera la fece divenire la stanza meno utilizzata del palazzo. A volte Elsa si nascondeva lì per non incontrare Anna.

Un grande letto al centro della camera. Sopra, una figura coperta si muoveva violentemente. Elsa sentì alcuni lamenti e dei denti che battevano. Ma tutto questo non spaventò la giovane regina.


Tutti gli oggetti della stanza fluttuavano nell'aria. Le candele fluttuavano in cerchi intorno al letto. Un enorme baule,senza dubbio pieno di vestiti, era il responsabile del rumore che aveva svegliato Elsa, e colpiva furiosamente la parete affianco, della camera della ragazza. Un ornamento di cristallo volò affianco ad Elsa e colpì violentemente la parete, andando in pezzi. La candela nella mano sinistra di Elsa si spense.

Elsa fece qualche passo indietro, spaventata, e contemporaneamente si abbassò la temperatura nella camera. Di conseguenza, la figura sul letto si mosse più violentemente e gli oggetti più velocemente. Elsa provò a tranquillizzarsi e respirò profondamente.

"Cosi, Elsa, respira..."

Elsa si avvicinò alla figura sul letto dopo aver regolato la temperatura. Vide che si trattava della giovane regina che aveva visto durante la cena. Tremava sotto le coperte, ma dormiva profondamente. Una candela quasi colpì Elsa alla fronte, ma la evitò. Con un movimento dolce ma sicuro Elsa scosse la ragazza e la obbligò a svegliarsi.

«Svegliati»

PUM...crac...crac...crac...pum...

La ragazza aprì gli occhi improvvisamente, e tutti gli oggetti che stavano fluttuando caddero con forza a terra. Il baule fece un forte fragore e giacque immobile. Gli altri oggetti caddero e rimasero fermi al loro posto.

«Non sono stata io» disse la ragazza, spaventata.

«Non sei stata a fare cosa?» disse Elsa

«Niente, non ho fatto niente» insistette la giovane.

«Calmati» disse Elsa con gentilezza «perché non mi racconti cosa è successo?» aggiunse, accennando intorno a sé.

La ragazza la guardò con puro terrore.

«Calma» disse Elsa «io sono Elsa, e tu sei...?»

«Leo» disse la ragazza.

Elsa la guardò. Aveva i capelli lunghi e castani, e i suoi occhi erano identici a quelli di suo padre.

«Leo» ripeté Elsa guardandola. Sembrava un po' più grande di lei, ma aveva lo stesso sguardo di Elsa quando temeva di aver fatto male a qualcuno con i suoi poteri. «Così sei la nuova regina dell'Ovest?»

Leo annuì.

«E tu la nuova regina di Arendelle?»

«Così sembra» disse Elsa con tristezza.

«Mi dispiace per i tuoi genitori» disse Leo con tristezza «ho saputo che...stavano venendo al funerale di mio padre»

«Già» rispose Elsa.

Leo si sollevò e guardò il disordine intorno a sé, preoccupata.

«Sei stata tu» disse Elsa.

Leo non rispose, deglutì e guardò Elsa con preoccupazione.

«Non ti preoccupare, domani mattina qualcuno verrà a pulire» disse Elsa con un sorriso «e poi quegli ornamenti erano orribili»

Invece di sorridere, Leo si abbracciò le ginocchia e vi nascose il viso.

«Quindi hai capito» disse Leo «già hai capito che l'ho fatto io...»

Elsa la guardò con intensità, interrogandola con lo sguardo. L'altra non alzò il viso.

«Ho... una maledizione» disse Leo «posso muovere le cose con la mia mente, se lo desidero. Però se mi spavento, i miei poteri vanno fuori controllo e provoco disastri come questo. Starai pensando che sono un mostro»

Elsa rimase congelata. Era la stessa parola che usava lei per descriversi. Un mostro che doveva essere rinchiuso. Un mostro che poteva fare del male ad Anna.

«Non lo sei» disse Elsa a bassa voce.

«Non cercare di consolarmi» rispose Leo, alzando lo sguardo e guardandola negli occhi «Lo dici solo perché tu sei normale, e vuoi farmi sentire bene. Perfino madame Hilda pensa che sono pericolosa, non mi lascia avvicinarmi a mio fratello»

Elsa sospirò, e si avvicinò al letto, sedendosi al bordo.

"Poteva dirglielo?"

Elsa sospirò.

«Ti racconterò un segreto, visto che conosco il tuo» disse Elsa. Si tolse il guanto dalla sua mano destra e la mostrò a Leo. Il suo palmo brillò, e produsse un fiocco di neve. Leo si fece scappare un'esclamazione di sorpresa, e si portò le mani alla bocca.

«Tu...tu...»

«Shhh» disse Elsa «anche io perdo il controllo se mi emoziono o mi spavento. Per questo anche io mi sono allontanata da mia sorella. Una volta le feci del male con i miei poteri, senza volerlo...»

Leo non sapeva cosa dire. Guardava solo Elsa e la sua espressione da preoccupata divenne curiosa, poi sorrise.

«Incredibile» disse lei «non avrei mai pensato che qualcuno avesse un segreto come il mio»

«Neanche io» disse Elsa «devi promettermi che non dirai niente a nessuno, nemmeno a mia sorella. Neanche io dirò niente»

Intrecciò il mignolo con quello di Elsa

«Promesso»
 

~~~~~~~~~

Alcuni mesi dopo l'incidente dell'Inverno Eterno ad Arendelle la regina Elsa si trovava nella sala da pranzo del castello, circondata dalla sua famiglia: Anna, Kristoff e Olaf. Mentre facevano colazione, Kai si avvicinò con un vassoio e lo consegnò alla regina.

«Corrispondenza, vostra maestà»

«Grazie, Kai» disse Elsa. Prese le due buste che erano sul vassoio. Una bianca e una violacea. Aprì prima la seconda.

«Elsa» disse Anna con la bocca piena «ti ha scritto di nuovo?»

«Usa le buone maniere, Anna» disse Elsa, senza alzare gli occhi dal foglio che stava leggendo «e comunque si, Leo mi ha scritto di nuovo»

«Pfff» disse Anna dopo aver ingoiato un toast «sembra che parli più con lei che con me»

Elsa rise e prese un sorso dalla sua tazza di caffè.

«Assolutamente no» disse Elsa «la regina Leo ed io abbiamo molte questioni da discutere per il bene delle nostre nazioni...»

«Bla bla bla» disse Anna.

Elsa la ignorò e lesse la lettera della sua amica dell'Ovest. Tutto sembrava essere in ordine. La regina guardò sua sorella e Kristoff. Adesso che ci pensava, tutti sapevano che aveva dei poteri, ma nessuno eccetto lei conosceva il segreto della regina dell'Ovest. Forse non era un buon tema di conversazione.

«Leo ti saluta, Anna» disse Elsa terminando di leggere la lettera. «Dice che le fa piacere che hai incontrato qualcuno che ti rende felice» aggiunse, guardando con la coda dell'occhio Kristoff. Il biondo arrossì e deglutì a fatica il pezzo di toast, facendo ridere le due sorelle.

Olaf non mangiava, si limitava a canticchiare intorno alla tavola. Elsa posò la lettera violacea sul tavolo e aprì l'altra. Lesse le prime righe e si accigliò.

«Cosa succede, Elsa?» disse Kristoff, il primo a rendersi conto che qualcosa non andava.

«Questa lettera...» disse Elsa «viene dalla Isole del Sud»

Anna e Kristoff impallidirono.

«Forse parla di quello che è successo con...?» cominciò Anna, ma non riuscì a dire il nome che era nella mente di tutti.

Hans.

«Sfortunatamente si» disse Elsa.

La regina fece una pausa per continuare a leggere le lettera, tra lo sguardo preoccupato di Anna e Kristoff. Più tempo passava, più la temperatura della camera si abbassava.

«Elsa...» disse Anna intrecciando le braccia per non sentire freddo.

La regina arrossì.

«Scusate» disse. «Non sono buone notizie»

Anna e Kristoff la guardarono attentamente.

«Il re delle Isole del Sud chiede perdono per il completamento di Hans» disse Elsa, pronunciando con difficoltà il nome del suo quasi-assassino. «Ma poiché è un membro della famiglia reale, non sarà condannato»

«Cosa?» dissero Anna e Kristoff contemporaneamente.

«Il re ritiene che la pena migliore per il suo comportamento sia mandarlo alla mia corte come ambasciatore speciale e consigliere» continuò Elsa, tornando alla lettera.

Alzò lo sguardo sui due, che erano a bocca aperta.

«Quindi» concluse Elsa «Hans arriverà la settimana prossima. Non posso rifiutarmi, o taglieranno i commerci con noi,e dato che già ho sospeso quelli con Weselton, non possiamo perdere altre rotte di commercio.

Anna era indignata.

«Elsa, non puoi...» disse Anna «dopo tutto quello che mi ha fatto, come ha giocato con me,e poi lui...Hans...ha provato a ucciderti...»

«Lo so» disse Elsa, pensierosa.

Dopo qualche secondo di silenzio, la ragazza continuò.

«Credo che la cosa migliore sia che Kristoff resti qua a palazzo per esserti vicino e proteggerti» disse Elsa. «Parlerò con Kai per assegnare due guardie ad Hans, con il pretesto che vogliamo proteggerlo, perché in questo paese tutti lo odiano per quello che ha provato a fare. Così sapremo tutti i suoi movimenti»

Guardò la lettera violacea sul tavolo e le venne un'idea.

«Anna» disse «ho una missione diplomatica da affidarti»

«Se la missione diplomatica è non colpire Hans di nuovo, temo che resterai delusa» disse la principessa. La regina rise.

«Non è questo» disse Elsa. «Mi piacerebbe che andassi con Kristoff nell'Ovest e portassi un trattato di commercio alla regina»

Gli occhi di Anna si illuminarono

«Davvero?» esclamò, e corse ad abbracciare la sorella. «Grazie, grazie Elsa»

Elsa sorrise leggermente, mentre Kristoff la guardava con curiosità. Alla regina era venuta quell'idea per allontanare Anna fino a quando Hans non si fosse sistemato e lei non fosse stata sicura che il suo piano procedeva bene.



 

Nota della traduttrice: Salve a tutti! Salve a tutti! Premetto che la storia non è mia, è una meravigliosa fic spagnola che ho trovato su un sito straniero. L'autrice, Abby Lockhart1, mi ha permesso la traduzione. Per chiunque volesse leggere la storia originale, vi lascio il link: https://www.fanfiction.net/s/10212024/1/The-Price-of-Politics Grazie per aver letto. Spero di aver fatto una buona lavoro, tradurre è più dura di quanto pensassi! E' difficile fare una traduzione più o meno letterale me allo stesso tempo rendere anche lo stesso significato, ma è molto gratificante. Tradurrò prestissimo i prossimi capitoli, baci. Nives96
  
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