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Autore: Fink    02/04/2014    2 recensioni
Perché, l’idea di saperla fidanzata ti darebbe forse fastidio? Macchè, vogliamo scherzare? Solo che, beh, è giovane, è una ragazza promettente, ti ci sei affezionato, come se fosse una figlia e non vorresti mai che tua figlia uscisse con uno omone con una maglietta attillatissima.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Armati di carta, penna e fantasia'
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Questa è una storia che avevo scritto tempo fa, dopo aver visto il film Love Actually. L'avevo pubblicata per mezzo minuto, poi l'avevo cancellata perchè non mi piaceva. Ora la ripubblico, rivista, riscritta e risistemata.



Crisi di mezza età

 
 
Titolo: crisi di mezza età
Challenge: sfida dei duecento prompt
Prompt: 147. Tradimento
Fandom: Love Actually
Personaggi: Harry, Karen
Raiting: verde
Tipologia: one-shot
Parole: 1168
 
 
 
Il cielo fuori dalla finestra ha assunto quel suo colore bianco argenteo e le nubi sono gonfie, come sempre prima di una nevicata.
Sposti lo sguardo sui documenti appoggiati sulla tua scrivania e ti appresti a firmarli, prima di chiamare Mia nel tuo ufficio.
Devi organizzare l’annuale festa di Natale, e tu detesti organizzare feste. Non ti sei mai sentito molto a tuo agio negli eventi mondani e, a dirla tutta, non ti hanno nemmeno mai interessato. Sei uno di quelli che la gente definisce un pantofolaio. Preferisci passare la serata seduto sul comodo divano del salotto, accanto alla tua gelida moglie inglese- come ama definirsi lei - un libro tra le mani e la voce di Joni Mitchell che riempie la sala.
Per fortuna quest’anno c’è Mia che si è dimostrata alquanto entusiasta di accollarsi questo compito.
La guardi entrare nel tuo ufficio e fermarsi a pochi passi dalla porta, in mano una penna e un blocchetto su cui annota l’elenco delle cibarie, dei possibili invitati e di chi evitare durante la festa, mentre tu snoccioli i nomi con voce annoiata.
“…non avrai per caso un orribile fidanzato alto un metro e novanta con la T-Shirt attillata da portarti dietro?” le dici con aria disgustata, più per l’idea di vederti comparire un omone strizzato in un abiti non adatti, che all’idea di saperla fidanzata.
Perché, l’idea di saperla fidanzata ti darebbe forse fastidio? Macchè, vogliamo scherzare? Solo che, beh, è giovane, è una ragazza promettente, ti ci sei affezionato, come se fosse una figlia e non vorresti mai che tua figlia uscisse con uno omone con una maglietta attillatissima.
“No. Me ne starò sotto al vischio…sperando di essere baciata.” La sua risposta arriva rapida, forse troppo.
“Davvero? Bene.” Le rispondi perplesso.
Si volta ed esce dalla porta guardandoti per un secondo, prima di chiudersela alle spalle.
Ha ammiccato. Come prego? Ha ammiccato. L’hai visto anche tu vero? No, impossibile. Harry caro, come al solito in questo periodo stai lavorando troppo, hai bisogno di staccare.
 

***

 

“Lei è molto bella.”
“Ah sih?” rispondi noncurante, come se non lo avessi nemmeno notato.
Bugiardo. Ecco inizi pure a mentire a tua moglie. Certo che hai notato che era bella. Non solo lo hai notato, anzi, glielo hai anche fatto presente mentre ballavate e lei ti sussurrava qualcosa all’orecchio. Com’è  che era? Ah sih – l’ho fatto per te, mio signore – o qualcosa di simile. Bravo! No davvero, complimenti.
“Lo sai che è carina tesoro.” Afferma mentre prende i vestiti per riporli con cura nell’armadio “Stai attento con lei.” La sua voce è bassa e ti guarda dritta negli occhi. Non ti sta davvero ammonendo, solo… sembra un po’triste, come se sapesse qualcosa che ancora a te sfugge.
Beh, vedi di non fare cazzate.
 

***
 

Ma cosa diavolo ti è saltato in mente. Regalarle quella collana. Sei completamente ammattito. No dico, capisco che alla tua età un uomo possa entrare in crisi. Che l’idea di ricevere delle avances da ragazze più giovani sia lusinghiero, d’altronde si sa che molti uomini invecchiando  diventano più affascinanti, ma perdio… una collana!
D’accordo, lo so che era solo un regalo, senza alcun secondo fine, almeno da parte tua, ma vallo a spiegare tu.
Vallo a dire che si è trattato solo di uno scivolone.
E se Karen lo venisse a sapere?
No. E come potrebbe. Anche se vedesse la collana al collo di Mia,  non ha visto cosa stavi per comperare al reparto di gioielleria.
Prima o poi glielo dirai. È giusto, in fin dei conti non si tratta che di un regalo, non hai fatto nulla di male.
Si bravo, continua a ripeterlo, magari prima o poi finirai con il crederci davvero.
Impossibile che venga a saperlo.
Impossibile.
 

***
 

Karen ti prende in disparte, vuole chiederti un consiglio e già dalle prime battute, comprendi.
Lo sa. Lo ha capito subito. Ecco perché dopo aver scartato il tuo regalo è corsa via, ritornando poco dopo con gli occhi lucidi.
“…resteresti, sapendo che la tua vita è destinata solo a peggiorare o te ne andresti subito?”
Impossibile eh?
“Che idiota sono stato. Il classico idiota.” Non riesci a dire altro. La guardi allontanarsi e abbracciare i tuoi figli.
Rimani lì, in piedi, immobile, bile a fissare la porta da cui sono usciti. Dopo un tempo che non riesci a quantificare, forse un’ora, forse pochi minuti, ti incammini verso l’uscita, i piedi sono pesanti, ma mai quanto la colpa che ti grava sul cuore.
Esci nel parcheggio. Karen è seduta in macchina, al volante, i bambini sui sedili posteriori. Le fai cenno di partire senza di te. Hai bisogno di startene da solo e una camminata sotto la neve, che da poco ha ricominciato a cadere, è quello che ti ci vuole per schiarirti le idee.
Resteresti?
Le sue parole ritornano prepotenti ogni volta che svolti un angolo, ogni colta che fai un passo. La neve scricchiola sotto alle scarpe, così come hanno scricchiolato le tue certezze quando tua moglie ha pronunciato quell’unica parola, resteresti?
Io ti avevo avvertito. Te lo avevo detto di non fare cazzate. E non sono stato l’unico, anche Karen lo aveva fatto, aveva già capito il pericolo che poteva costituire Mia.
Mettiti nei suoi panni, prova sinceramente a rispondere alla sua domanda.
Resteresti?
Non lo sai, ma di una cosa sei sicuro, non perdoneresti un tradimento.
Il peso che avevi sul cuore ora si propaga anche alla tua amina e la tua mente si riempie di dubbi. 
Forse in questo momento Karen sta preparando una valigia, forse vuole starsene da sola per un po’  per capire se vale davvero la pena restare con un idiota come te.
Entri in casa e sali le scale, fermandoti a dare la buonanotte ai tuoi figli.
Ai vostri figli, il segno tangibile del tuo amore per lei.
Ti avvicini alla vostra camera, la senti singhiozzare sommessamente e ti fermi con una mano sul pomello della porta.
Pensavi che il tuo cuore si fosse già spezzato? Beh a quanto pare non del tutto, visto che senti l’ennesimo crack accompagnare i singhiozzi di Karen.
Alla fine ti decidi ed entri.
Ti siedi sul letto accanto a lei e le accarezzi una guancia. Lei nasconde il viso nel palmo della tua mano, lasciandosi cullare da quella carezza, come una bambina. Come al vostro primo appuntamento.
Ti sei davvero comportato come un’idiota, te lo ripeti ancora una volta poi, con un tocco gentile, le sollevi il mento e la guardi. I suoi occhi sono lucidi, ma fieri nonostante tu abbia fatto a brandelli il suo cuore.
“Perdonami.” Lo chiedi in un sussurro, prima di posare le tue labbra sulle sue , cercando di trasmettere tutto il tuo pentimento, tutto il tuo dolore in quell’unico semplice gesto.
Quando vi separate i suoi occhi sono ancora arrossati, ma ora ti sta sorridendo. “Supereremo anche questo” dice con una sicurezza che tu non hai.
Riesci solo ad abbracciarla e ti riprometti che mai, mai più lascerai che una stupida collana si intrometta tra voi.
 
   
 
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