Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: Sere_Swag    02/04/2014    7 recensioni
Justin si vuole prendere un pò di riposo dalla sua fama, vuole andare in un posto più tranquillo, anche se sarà difficile dato che è una star di fama mondiale! La sua guardia del corpo, Kenny Hamilton, gli propone di stare per un pò a casa da lui..farà in modo che i paparazzi non lo disturbino! Justin accetta ma non è a conoscenza della nipote di Kenny: Hilary!
Hilary ha 18 anni e frequenta il liceo in cui è anche la giornalista del loro notiziario. Ha perso i genitori quando aveva circa 11 anni e da lì è andata a vivere con lo zio Kenny e la zia Alicia. Si ritroverà a dover condividere la casa con Justin Bieber, la pop-star amata da milioni di ragazzine! Peccato, però, che lei non rientri in questa categoria..o almeno, non per ora..!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Kenny, Scooter Braun
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Eccomi ragazze" dice una voce dietro di me.

Stacco gli occhi da quei due, che ancora si stanno baciando, e mi giro, trovandomi dietro..

"Justin?" chiedo, sgranando gli occhi.
"Giaà, è il mio nome" sorride lui, sotto lo sguardo di tre ragazze sconcertate.
"Tu..tu, come fai ad essere qui? Insomma..sei anche lì" dico, girandomi, indicando la coppietta dalla parte opposta della strada.
"Ma che stai dicendo?" chiede Justin, guardando il punto indicato da me poco prima.
"Justin, quel ragazzo è identico a te" dice Chanel.
"Già" ribatte Rachel, annuendo.
"Oh, lui è il mio sosia. Se lo guardate da vicino si nota che non sono io, ma da lontano è identico a me" sorride, facendo spallucce. "Perchè stai piangendo?" chiede poi, notando il mio viso rigato da qualche lacrima.
"Pensavo fossi tu e non appena ha baciato quella ragazza..mi sono sentita malissimo" spiego, abbracciandolo forte.
"No, piccola. Non potrei mai tradirti, non più ormai. Amo e amerò solo te" mi consola lui, baciandomi la testa.
"Ti amo anche io, Justin" sorrido, baciandolo dolcemente.


Oddio, sono così emozionata. Sono nella stessa sala di registrazione di Justin Bieber, cavolo. E sono dentro ad una stanza, davanti ad un microfono che probabimente ha usato Justin incidendo 'Baby', 'One Time', 'OLLG' e il resto delle canzoni che hanno fatto felice milioni di ragazze.

"Okay, ora partirà la base, davanti a te hai il testo di tutte e tre le canzoni, nel caso ti dimenticassi le parole" mi avverte Scooter, tramite un microfono, seduto al di fuori della stanza in cui mi trovo. Justin è seduto accanto a lui, con le cuffie nelle orecchie.
Annuisco, mettendomi apposto le cuffie.
Parte la base e inizio a cantare.

[..]

"Bravissima, è andata benissimo, ora però devi dirmi se vuoi aggiungere dei pezzi alla canzone, se vuoi modificarla ecc, va bene?" chiede Scooter, guardandomi.
Annuisco.
"Bene, rifarò partire la registrazione appena effettuata, il tuo microfono sarà accesso, se vuoi aggiungere qualcosa in sottofondo, come seconda parte fallo senza problemi" mi sorride, facendo poi partire la base.

Aggiungo alcune parti, poi facciamo la stessa cosa con le altre due canzoni.

"Scooter, nella canzone 'Tell Me Something I Don't Know, potrei agguingere una voce maschile?" chiedo, togliendomi le cuffie.
"Certo, ti faccio sentire come canta questo ragazzo e mi dici se ti piace, okay?" chiede lui, facendo cenno ad un ragazzo di entrare nella sala con me.
"Va bene" annuisco, lasciando posto ad un ragazzo di colore, alto. Assomiglia un pò a Chris Brown.

Scooter fà partire una base e lui inizia a cantarci sopra, rappando. Finita la canzone si toglie le cuffie e si gira verso di me, sorridendo.

"Come sono andato?" chiede lui.
"Mi piace tantissimo la tua voce" annuisco. "Voglio che mi canti questi pezzi" gli dico, sottolieneando con una matita una parte di canzone.
"Va bene, Scoot fa partire la base" dice il ragazzo.

La canzone parte e lui inizia a cantare ,nel momento in cui tocca a lui, insieme a me.

"So here's the track 
 Like katrina makin' wave like your Madina 
 And make 'em say "i'm ready"  
Are you ready for it?" canta.
"Yeah i'm ready for it" rispondo. 
"Really ready for it?" ripete.
"Yeah i'm ready for it"
"Let's get ready for this" 

Facico un cenno con la mano e fermano la canzone, salvandola.

"Perfetto, è venuta benissimo" sorrido, ringraziando il ragazzo per la sua collaborazione.
"Di nulla" sorride, andandosene dalla stanza.
"Okay, queste tre canzoni sono state registrate quindi per ora il lavoro è finito, ti chiamerò io quando avremo novità." annuncia Scoot, mentre esco anche io dalla stanza.
"Va bene. Per quanto riguarda l'apertura dei concerti, invece?" chiedo, mentre prendo la mia borsa.
"Prima devi scegliere una canzone fra queste tre, poi ci gireremo su un video ed infine potrai cantarla ai suoi concerti" spiega Scoot.
"D'accordo" annuisco sorridendo.


25 Maggio 2014, New York, USA.
H.5.30am

Sono già sul set di 'Who Says'. Gireremo per prima questa canzone che sarà trasmessa poi nelle televisioni americane, così riuscirò a farmi conoscere almeno un pò. Poi potrò cantarla ai concerti di Justin, per farmi conoscere ancora di più.

"Quando hai detto che inizia il tuo tuor?" chiedo a Justin, mentre una truccatrice mi sistema il trucco.
"Il mese prossimo, il 5 Giugno" dice lui, bevendo un goccio d'acqua.
"Dovrò svegliarmi sempre così presto?" chiedo, sbadigliando.
"Ci saranno notti che non riuscirai a dormire proprio" commenta lui, sorridendo.

Mi corpo il viso con le mani, scuotendo la testa.

"Hilary, iniziamo a registrare. Allora, la musica parte e ti verrà fatto un primo piano. Devi partire con gli occhi chiusi e successivamente aprirli, trovandoti in uno studio fotografico. Mentre un fotografo ti sta facendo un servizio, tu canti continuando però a tenere lo sguardo fisso sull'obbiettivo della macchina fotografica. Nel momento in cui dici 'When you're a diamond in the rough' inizi a toglierti le scarpe, le tieni in una mano e con l'altra ti togli gli orecchini e quando dici 'I wouldn't want to be anybody else' butti alla tua sinistra gli orecchini e corri fuori dallo studio. Poi ci fermiamo e andiamo a riprendere fuori, d'accordo?" chiede il regista.
"Certo, ho capito" dico mettendomi le scarpe e posizionandomi.
"Okay, adesso partirà la base, tu chiudi gli occhi e aprili quando inizi a cantare. Ma aprili lentamente" urla nel megafono lui.

Annuisco e mi posiziono. I cameraman mi stanno attorno e davanti a me si posiziona un signore che farà finta di essere il fotografo nel video.

"Ah, Hilary, quasi dimenticavo. Quando inizia il video, mentre canti devi far finta di posare, quindi inventati delle pose e a volte sorridi all'obbiettivo, ma non sempre" mi avvisa.
"Va bene" sorrido annuendo.
"Okay, si gira fra 5, 4, 3, 2, 1, Azione" urla lui.

Tengo gli occhi chiusi mentre la canzone parte e li apro lentamente mentre inizio a cantare. Guardo dritto davanti a me, verso il 'fotografo' e poso un pò, sorrido una volta, mentre continuo a cantare. Nel momento in cui dico 'When you're a diamond in the rough', mi tolgo le scarpe, ponendole nella mano sinistra, mentre con la destra inizio a togliermi gli orecchini, proprio come mi ha detto il regista. Li butto a terra e corro alla mia destra cantando 'I wouldn't want to be anybody else', sorridendo.

"Stop" urla il regista. "E' grandioso. Ovviamente nel video verra montato alla perfezione la canzone registrata nella sala, quindi puoi anche cantare in playback. Ma se ti riesce meglio cantare davvero puoi farlo, i video sono tuoi" mi avverte lui.
"Per ora mi trovo meglio cantando realmente" sorrido.
"Perfetto, ora usciamo e continuiamo le riprese lì, muoviamoci o si farà tardi" urla nel suo megafono.

Arriviamo al centro di New York e noto che le strade sono poco affollate.

"Non ho mai visto New York vuota" dico a Justin, non appena scendo dalla macchina.
"Hanno pagato per avere queste strade più o meno vuote" mi spiega Justin.
"Va bene, fra un pò verrà il tramonto, quindi cerchiamo di non sbagliare nulla nelle riprese" dice rivolgendosi allo Staff. "In quanto a te" continua guardandomi. "Ogni cosa tu credi sia giusta fare, falla. Il video è tuo e se vuoi arrampicarti sugli alberi e cantare in stile Tarzan, puoi farlo" sorride lui.
"Per ora preferirei seguire te" rido.
"Benissimo, allora iniziamo. Togliti di nuovo le scarpe e tienile nella mano sinistra. Mentre canti 'na na na', inquadreremo prima i tuoi piedi nudi che camminano sul marciapiede e poi te. Inquadreremo anche delle vetrine o delle insegne eccetera, con le stesse parole della canzone per collegarle al video." spiega lui.
"Va bene. Quindi ora mi metto a camminare e intanto canto, giusto?" chiedo, iniziando a togliermi le scarpe, rimettendole nella mia mano sinistra.
"Esatto" annuisce, sedendosi sulla sua sedia.
"Dovrò tenere questo vestito per tutta la durata del video? E' abbastanza scomodo girare con questo addosso" faccio una smorfia, alzandolo per non inciampare.
"No, più in là ti cambierai. Ho intenzione di farti girare la fine del video in  riva al mare con dei musicisti dietro di te" mi spiega.
"Ah, menomale" annuisco, sistemandomi i capelli in modo da non averli davanti agli occhi.
"Facciamo una cosa, mentre cammini per le strade di New York, smetti di cantare, guardati attorno. Tanto ci sarà la canzone di sottofondo, quindi è come se stessi cantando" mi avverte lui, iniziando a prendere il megafono.
"Va bene" annuisco.
"Si inizia fra 5,4,3,2,1. Azione!" urla il regista.

La canzone parte ed io cammino continuando a cantare. Noto che i cameraman mi inquadrano i piedi, le scarpe e poi il viso.
Inizio a fare la parte in cui canto per tutto il tempo, finchè il regista mi ferma e mi fà registrare le parti in cui mi guardo attorno, camminando lentamente.

"Benissimo, ovviamente queste parti le monteremo insieme. Ora andiamo in un posto poco lontano da qui per registrare il ritornello" dice lui, iniziando a camminare per quella via, mentre ordina ad un ragazzo di portargli la sedia dietro.

Annuisco e cammino, insieme a Justin, dietro al regista.

"Guarda che puoi mettertele le scarpe, sai?" ghigna Justin.
"Sono stanchissima e le scarpe sono troppo alte per la mia stanchezza. Preferisco camminare a piedi nudi" commento, continuando ad impugnare le scarpe.

Arriviamo in un punto deserto, dove c'è un grande muro grigio con la scritta 'That's the price of Beauty' a caratteri enormi. 

"Benissimo, ora ti rimetti le scarpe e giriamo qui. Appoggiati principalmente al muro mentre canti e sorridi spesso in direzione della telecamera. Poi dopo un pò inquadreremo l'arrivo di un taxi su cui tu salirai correndo. Il tassista è pagato per girare in punti di New Yowk in cui ci sono delle insegne che contengono la parola 'Beautiful' o 'Beauty'. Iniziamo a girare questa parte. C'è qualcosa che non ti è chiaro?" chiede lui, facendo un cenno ai cameraman che subito si posizionano.
"No, tutto chiaro" annuisco, pulendomi velocemente i piedi e rimettendo le scarpe.
"Benissimo. Si gira fra 5,4,3,2,1. Azione!" urla dal megafono.

Appoggio una mano al muro e inzio a cantare, sorridendo in direzione della telecamera. A volte mi stacco dal muro, mi tocco i capelli oppure mi reggo un pò il vestito, continuando a guardare lì.
Il regista mi ferma e mi fà ripetere il ritornello, dicendomi che quel pezzo verrà attaccato più avanti, al prossimo ritornello.
Dopodichè raggiungo la panchina poco lontana da lì e mi siedo, per poi notare il taxi e correre entrandoci dentro.

"Stop!" urla il regista. "Perfetto, ora una macchina si affiancherà a voi e continuerà a registrarti, mentre il taxi ti porta nella prossima 'tappa' " mima le virgolette.
"Va bene" annuisco, abbassando il finestrino.

Il regista dà il via e non appena il taxi prende un pò di velocità inizio a cantare, sporgendomi di poco dal finestrino, per permettere all'aria di spostarmi i capelli dal viso.
Il taxi si ferma dopo poco e il regista mi spiega che devo ripetere l'inizio del video. Ci troviamo in un area più che deserta, fatta quasi tutta da sabbia. 

"Ora prendi di nuovo le scarpe in mano e canti 'na na na' e il resto della canzone. Ci fermiamo al ritornello." dice.

Mi dà il via e faccio come mi ha detto, tenendo le scarpe nella mano destra, stavolta. Mentre con la sinistra mi alzo di poco il vestito per non inciampare mentre cammino.
Ripetiamo la scena, ma stavolta devo camminare più lentamente e guardarmi intorno, anche se non c'è nulla da guardare. 

"Stop! Era magnifica." urla il regista. Sorrido. "Ora saltiamo il pezzo del ritornello e passiamo al seguito. Nel pezzo successivo, mentre la tua voce ripete il ritornelo in modo più calmo, correrai dentro una specie di bagno che ora ti mostrerò. Mentre corri dentro, ti sciogli i capelli. Una volta dentro dovrai toglierti il vestito, ma si vedrà solo il pezzo in cui appoggi il vestito al 'muretto' che divide te dalla telecamera. Da lì uscirai con un paio di short ed una maglia, indossando ai piedi delle scarpe semplici. Ti avvicinerai allo specchio e farai finta di struccherai. Poi continuerai a cantare, guardandoti allo specchio, come se stessi dedicando queste parole al tuo riflesso. Facciamo questo pezzo, per ora." mi dice e poi ci dà il via.

Corro dentro questa specie di bagno, mentre con la mano sinistra mi sciolgo l'acconciatura, ravvivandomi i capelli. Dopodichè il regista mi ferma subito.

"Va bene, vai insieme a Lisa, ti mostrerà dove cambiarti" mi sorride lui. "Cinque minuti di pausa" urla poi, bevendo un sorso d'acqua.

Annuisco e seguo Lisa, notando Justin dietro di noi.
Mi mostra una specie di mini camerino allestito lì, alla provvista. Justin mi aspetta fuori mentre mi tolgo il vestito e indosso i pantaloncini, la maglia e le scarpe.
Esco e Justin mi sorride, mentre delle truccatrici mi tolgono il trucco, mettendomene uno molto più leggero addosso, quasi invisibile.

"Sei pronta per il finale del video?" chiede lui, guardandomi.
"In che senso?" chiedo, mentre mi sistemano anche i capelli.
"Sò come finirà il video, buona fortuna" mi fà l'occhiolino, andandosene.
"No, aspetta, cosa intendi dire" lo rincorro, ma vengo fermata dal regista.
"Parlerai dopo con Justin, tanto è qui. Non scappa, ora continuiamo le riprese" dice.

Annuisco e ritorno in bagno insieme ad una ragazza che mi spiega come fare con la storia del vestito.
Entro in quella specie di Toilette, con un muretto non troppo alto che la separa dai lavandini, con il vestito in mano.
Appena si inizia a girare, 'lancio' il vestito addosso al muro e poi esco dirigendomi verso gli specchi. Mi avvicino ad uno e inizio a far finta di struccarmi, continuando a cantare, guardandomi. Appena sto per arrivare al ritornello butto la salviettina nel lavandino in acciaio e corro fuori, verso l'uscita.

"Perfetto, ora devi camminare verso il mare, mentre canti il ritornello. Devi seguire una strada, continunando a guardarti intorno. Riconoscerai dove devi fermarti perchè abbiamo preso delle fan di Justin, che faranno il video con te, fingendosi tue fan. Non per offesa, solo che non sei ancora conosciuta come cantante, quindi è impossibile prendere tue fan. Ma queste ragazze dicono che sei molto simpatica, quindi abbiamo deciso di inserirle nel video. Tu appena le vedi, ti blocchi e sorridi, poi corri verso di loro, buttandoti nella folla. Loro ti abbraccieranno e poi andrete tutti insieme nel mare. Non troppo a riva" mi spiega lui.
Sospiro. "Va bene" annuisco. 

Non mi sento tanto pronta ad affrontare un gruppetto di fan di Justin. Iniziamo a girare e faccio come mi è stato detto, finchè non vedo il gruppetto sulla sabbia, che circondando dei ragazzi con delle chitarre. 
Corro, raggiungendoli e prendo il microfono iniziando a cantare con loro. Poi rifaccio la scena, buttandomi tra la folla, ridendo e scherzando con quel gruppo di ragazze che mi abbracciano. Corriamo verso il mare, mentre la canzone sta per finire. Ci fermiamo poco più in là della riva e ci schizziamo un pò d'acqua, poi mi abbracciano di nuovo e continuo a cantare con loro accanto. Per finire vengo inquadrata in primo piano, mentre dico le ultime parole e sorrido. 

"Ora dobbiamo scrivere sulla sabbia le parole 'The End' poi dobbiamo farle portare via dall'acqua e solo allora il video sarà finito." ci avverte il regista.

Io e le fan di Justin scriviamo con dei legnetti la scritta The End e poi ci allontaniamo, mentre il cameraman riprende l'acqua che porta via quelle parole.

"Stop!" urla lui. "Il video è ufficialmente finito" urla poi.

Tutti noi battiamo le mani ed io ringrazio tutto lo staff e il regista. Ci sono state delle scene in più tagliate e delle scene ripetute e il regista mi ha detto che verranno inserito nel 'Dietro le quinte' del video.

22 Giugno 2014,San Diego, USA.

Il Tour di Justin è iniziato da Aprile e al momento ci troviamo a San Diego. Stasera ha un concerto qui e fra due giorni ne ha due a Los Angeles. Da stasera inizio ad aprire i concerti di Justin e sono più che emozionata. Da quando avevo finito di fare il video non sono successe molte cose, finchè il mio video non fù trasmesso in tv e tutti mi videro. Molte persone iniziarono a fermarmi per strada, ma nulla di pazzo. Non ero ancora conosciuta da molta gente, ma i miei follower su Twitter erano aumentati di un centinaio circa. Molti messaggi erano da parte di alcune ragazze che si complimentavano con la mia voce e con il video, dicendo che è venuto benissimo. 
Riguardo alla famiglia; Justin ed io siamo sempre più uniti e dove va uno va l'altra. La pancia inizia a vedersi, cresce. Sono, ormai, al sesto mese e fra un pò dovrò prendere i vestiti pre-maman.
I genitori di Justin, insieme a Jazzy e Jaxon, sono andati di nuovo a vivere in Canada. Non li vediamo da un pò, ma Justin è tranquillo dato che fra un pò dovrà andare lì ad esibirsi.

"Sono tornato, amore" annuncia Justin, entrando nella stanza dell'Hotel in cui alloggiamo.
"Oh, eccoti. Iniziavo a pensare che ti fossi perso" lo prendo in giro, andando ad abbracciarlo.
"Ti ho comprato un pò di cose. Sai, quei vestiti adatti alle donne incinte" spiega, sciogliendo l'abbraccio e posando le buste al centro del letto.

La stanza non è chissà che cosa. E' semplice, composta solo dalla camera con bagno incluso. Ha un letto matrimoniale ed una porta-finestra accanto che porta ad una terrazza che affaccia sulla spiaggia privata.

"Grazie, Jus" lo ringrazio baciandolo.
"Di nulla, principessa" sorride lui.
"Dentro l'armadio c'è una busta con un vestito che ti ho preso tempo fà per la tua prima esibizione dal vivo, prendilo e dimmi se ti piace" sorride indicando con un cenno della testa l'armadio dietro di lui.

Corrugo la fronte e mi avvio verso l'armadio aprendolo. In basso si nota una grande busta bianca, semplice. Justin ha coperta la marca con della..vernice (?)

"Hai coperto la marca della borsa con la vernice?" rido, tirando fuori la borsa dall'armadio.
"Si, così non saprai mai di che marca è" sorride.
"Lo leggo dall'etichetta dentro al vestito, genio" ribatto, aprendo la borsa.

Lui fa una finta faccia offesa, così gli lascio una bacio sulle labbra e tiro fuori il contenuto della borsa.
Estraggo un vestitino tutto rosa pallido ricamato con del pizzo sulla parte del seno, mentre il resto ricade morbido.

"Ne ho scelto uno che non ti avrebbe stretto la pancia, spero ti piaccia" sorride imbarazato lui, mentre guarda la mia reazione.
"E' bellissimo, Justin" poso il vestito sul letto e lo abbraccio, circondando il suo collo con le mie braccia.
"Sono felice che ti piaccia, guarda cosa c'è insieme al vestito" sorride.

Mi stacco e guardo dentro la borsa trovando un braccialetto dello stesso colore del vestito. E' formato da soli cuoricini. Tre file di cuoricini rosa pallido, è bellissimo.

"C'è ancora una cosa nell'armadio" sorride lui, indicandomi l'armadio aperto.

Vado verso di esso e prendo la scatola bianca, aprendola. Delle scarpe alte, anch'esse rosa pallido, occupano la scatola.

"Wow, Justin. Dove le hai trovate? Sono tanto semplici quanto belle" sorrido io, tirandole fuori.
"Sò che per te non và bene stare sui trampoli, ma per questa volta possiamo fare un'eccezione, no?" chiede timoroso.
"Certo" annuisco, rassicurandolo.


H: 9.10pm

Sono nel backstage, fra un pò tocca a me ed io sto per morire d'ansia. Ho addosso il vestito che mi ha comprato Justin, insieme al bracciale e alle scarpe. Ho lasciato i miei capelli mossi, al naturale, e mi sono messa addosso un lieve velo di trucco, abbinandolo al rosa pallido del vestito e degli accessori. Persino le mie unghie, stasera, sono smaltate di rosa pallido.
Justin dice che assomiglio ad un confetto. Mi viene da sorridere al solo pensiero.

"Allora, principessa, come stai? Sei pronta?" chiede Justin, piombandomi alle spalle, sorridendo.
Scuoto la testa. "No, sono tesissima" rispondo, continuando a distruggermi le mani.
"Hey, non ce nè bisogno. Sò che non sei una di quelle ragazze timide ed è già un passo avanti, ma sò anche che hai una voce stupenda. Piaci già a molte persone, non hai nulla da temera, al massimo se ti lanciano del cibo puoi comunque mangiarlo" sorride lui a fine frase.
Gli tiro un lieve coppino, ridendo.
"Hey, potrei morire, sai?" scherza lui, toccandosi il punto in cui l'ho picchiato poco fà.
"Certo" sorrido io, continuando a giocare con le mie mani.
"Hilary, 60 secondi e tocca a te" mi avverte un ragazzo dello staff.
"Va bene, grazie" gli sorrido.
"Justin, vieni con noi, dobbiamo fare gli ultimi accertamenti" lo richiama un uomo.
"Buona fortuna piccola, Ti amo" dice, baciandomi.
"Ti amo anche io, Jus" lo bacio, poi guardo mentre se ne và dall'altra parte del backstage.
"Hilary, prendi il microfono e preparati. Fra 40 secondi sei in scena" mi avverte un altro ragazzo, porgendomi un microfono.
"Grazie" sorrido nervosamente.
"Sarai bravissima, ne sono sicura" dice una voce alle mie spalle.
"Sel?" urlo, stupita, girandomi.
"Si, sono proprio io" sorride lei.
"Fra pochissimo devo andare" piagniucolo io, abbracciandola.
"Ce la farai, ne sono sicurissima" mi sorride.
"Hilary, 10 secondi" dice il ragazzo che mi ha dato il microfono.
"Buona fortuna" dice Selena, sorridendo.
"Grazie" sorrido nervosamente.

Il ragazzo mi porta su una piattaforma mobile.

"Hilary in scena fra 5,4,3,2,1. Vai" annuncia lui. 

La paittaforma si alza sempre di più e le urla delle fan diventano sempre più acute, riconoscendomi. Le luci mi accecano per quei pochi secondi e noto l'arena stracolma di fan urlanti e felici, che saltano e piangono o che reggono cartelloni enormi dedicati a Justin. 

"Buonasera San Diego, come state?" chiedo, scendendo dalla piattaforma, percorrendo le scale, arrivando sul palco.

Le ragazze urlano in risposta e posso giurare di aver appena notato un ragazzo con una maglia di Justin addosso.
Sorrido e la base di 'Who Says' parte, così inizio a cantarla, esibendomi per la prima volta.
Man mano che canto noto la gente che si diverte e alcune persone cantano insieme a me, cacciando l'ansia dal mio corpo. A fine esibizione faccio un piccolo inchino e saluto le ragazze, poi esco dalla parte inferiore del palco, ritrovandomi nel backstage.

"Dio Hil, sei stata bravissima" mi prende in braccio Justin, sorridendo.
"E' stato bellissimo, Justin" sorrido mentre mi mette giù.
"Sei stata bravissima" mi viene incontro Sel, abbracciandomi.
"Justin, devi andare" lo avverte una ragazza.
"A dopo amore" mi dà un veloce bacio prima di salire sul palco.


Finito il concerto salutiamo tutti e andiamo in hotel. Sono le due di notte e sono stanchissima, anche perchè stavo cantando e saltando da dietro le quinte, mentre Justin si esibiva, quindi mi sento la persona più stanca del mondo.

"Manca poco alla nascita della bimba" mi fà notare Justin, mentre ci distendiamo sul letto.
"Già. Dovremmo iniziare a comprare i vestitini e dovremmo fare una cameretta per lei" dico, accoccolandomi al suo petto.
"Ha un'idea che mi frulla in testa da un pò" sussurra Justin, stringendomi a sè.
"Quale?"
"Vuoi venire a vivere da me?" chiede, guardandomi.
"Dove?" chiedo, fissando i miei occhi nei suoi.
"In California a Calabasas" dice. "Sò che è lontanissimo da dove abiti, ma andremo a trovare i tuoi zii ogni volta che potremo" dice.
"Per me va bene, ma ci sarà il posto per la nostra bimba?" chiedo, guardandolo.
"Scherzi, vero? In casa mia c'è posto per la mia famiglia, la tua famiglia e la nostra" ride lui.
"Cosa?" lo guardo, sgranando gli occhi. "E' impossibile" scuoto la testa.

Lui si siede e prende il telefono dalla tasca dei pantaloni, cerca qualcosa sul telefono e poi mi fà cenno di alzarmi. Mi siedo accanto a lui e aspetto che Justin mi faccia vedere ciò che vuole farmi vedere.

"Questa è casa mia" sorride lui, scorrendo varie foto prese da internet.
"Cavolo" gli prendo il telefono dalle mani e continuo a guardare le immagini. "E' enorme. Quanto diavolo ti è costata? Un anno di lavoro?" chiedo sgranando gli occhi.
"Dal vivo è ancora più bella" sorride lui, prendendomi il telefono dalle mani.
"E quella sarà casa nostra?" chiedo guardandolo.
"Certo" sorride lui. "Se tu lo vorrai" aggiunge, posando il telefono sul comodino.
"Sì che voglio" sorrido, abbracciandolo.
"Hilary, attenta. Sto per cadere" dice lui, appoggiando una mano al pavimento per sostenersi.
"Scusa" sorrido, alzandomi.
"Dai, andiamo a dormire, domani abbiamo la giornata libera. Non vorrai mica sprecarla dormendo, vero?" sorride, aprendo lievemente la finestra.
"Esatto" dico, iniziando a togliermi il vestito che ho addosso da ore.

Apro l'armadio mettendomi un pantaloncino ed una maglietta senza maniche, mentre Justin si spoglia restando in boxer.

"Notte principessa" dice lui, abbracciandomi.
"Notte, principe" mi accoccolo a lui e chiudo gli occhi, addormentandomi poco dopo.


"Buongiorno principessa" mi sveglia Justin, baciandomi la guancia.
"Giorno" mormoro, stropicciandomi gli occhi. "Che ore sono?" chiedo mettendo a fuoco.
"Sono le 9am" mi sorride lui.
Sorrido anche io e mi alzo, stirandomi.

"Vestiti, voglio portarti in un posto?" mi dice lui, vivacizzandosi il ciuffo perfetto.
"Dove?" apro l'armadio, cercando qualcosa di comodo.
"Calabasas" sorride.
"A proposito di Calabasas, sapevo che abitavi ad Atlanta non in California" tiro fuori dall'armadio una maglia larga grigio chiara e un paio di leggins large, neri.
"Tutti sanno, o meglio pensano, che io abiti ad Atlanta, ma non è affatto così. Lo dico per avere un pò di privacy e finito il tour torno a vivere lì, in California" si siede sul letto in attesa che io finisca di prepararmi.
"Quindi finito il tour saluto i miei zii e vengo da te o aspettiamo qualche mese prima di farmi lasciare il nido?" chiedo, dirigendomi in bagno.

Non è molto grande come bagno, ma è comprensibile.
Non mi curo di chiudere la porta, poggio i vestiti sul water chiuso e inizio con il lavarmi la faccia.

"Come preferisci. Io preferirei far venire da me i tuoi zii per un pò, giusto per fargli vedere dove vivrai, poi ritorneranno a New York. Lo prendo come un modo di ringraziarli dell'ospitalità ricevuta in questi mesi" spiega.
"Sì, mi sembra un ottima idea, ma dovremmo iniziare a dirglielo" finisco di lavarmi la faccia e inizio a truccarmi, facendo attenzione a non sbavare la matita mentre parlo.
"Il tour è iniziato da poco, magari potremmo accenare a Kenny il fatto che tu voglia venire a stare da me, poi spieghiamo meglio la situazione sia a lui che ad Alicia" sento la sua voce più vicina e, non appena mi giro, lo ritrovo appoggiato allo stipite della porta. "Hai finito?" cheide lui.
"Devo solo vestirmi, intanto prendimi le supra nere" dico, mentre inizio a infilarmi i pantaloni.
"Fra un pò diremo addio agli Hotel e daremo il benvenuto ad una casa a quattro ruote" mi avverte lui, mentre mi prende le scarpe che ho lasciato sotto al letto.
"Vivremo nel tuo Tuour Bus?" chiedo, spazzolandomi velocemente i capelli, giusto quel necessario per sciogliere i nodi.
"Si, insieme alla mia crew" sorride porgendomi le scarpe.
"imbarazzante" commento a bassa voce, prendendole.

Le metto e prendo la borsa infilando come prima cosa il cellulare, dopodichè ci infilo altre piccole irrilevanti cose ed esco dalla stanza, seguita da Justin.

"Walter ci aspetta sul retro. Davanti all'uscita principale ci sono troppe fan ad aspettarci, sarebbe impossibile uscire" mi avverte, trascinandomi verso il retro.
"Walter? E' la tua nuova scorta?" chiedo, corrugando la fronte.
"No, è la tua" sorride guardandomi.
"La mia? Ma non mi serve!" esclamo contrariata.
"Tranquilla, anche io dicevo così" mi fà l'occhiolino ed esce da una porta.

Lo seguo e ci ritroviamo sul retro, in un vialetto senza uscita, davanti al macchinone di Justin. Mio zio ed un uomo sui trent'anni ci aspettano lì.

"Hilary, lui è la tua nuova guardia del corpo, Walter" lo presenta Justin.
"Piacere" gli tendo la mano.
"Il piacere è mio" mi sorride, mostrandomi i suoi perfetti denti bianchi.

Sale in auto, nei sedili anteriori, insieme a mio zio, mentre io e Justin entriamo nei sedili posteriori.

"Kenny, non voglio auto con la porta scorrevole, intesi?" la sua voce esce autoritaria e se non fosse il mio ragazzo gli avrei tirato un pugno in faccia per il tono che ha appena usato nel rivolgersi a mio zio.
"Non preoccuparti, useremo solo questa macchina" sorride lui, mettendola in moto.
"Preparati. Appena la macchina passa davanti all'entrata sentirai le urla" sorride lui, guardando fuori dal finestrino.
"Ma i vetri sono oscurati, come potrebbero riconoscerti?" chiedo io, aspettando di passare dall'entrata.
"Riconoscono l'auto. La uso spesso, quasi sempre" sorride lui, facendomi un cenno con la testa verso il finestrino.

Guardo il punto indicato e noto la piccola folla diventare sempre più grande, man mano che l'auto si avvicina. Un gruppetto di ragazze inizia ad urlare, attirando l'attenzione del resto che subito notano la macchina passare. Le guardie lì presenti all'uscita iniziano a trattenerle, per fare in modo che non si scaglino contro l'auto.

"Pazzesco" commenta Walter, guardando la scena.
"E' la prima volta che vedi una scena del genere?" chiede Justin, smettendo di guardare le fan.
"Si, è la prima volta che lavoro con persone famose" lo corregge Walter.
"Non lo sapevo" si rabbuia lui.
"Perchè quella faccia?" gli chiedo.
"Avevo chiesto un uomo con dell'esperienza, non un novellino" mi spiega Justin a bassa voce, visibilmente irritato.
"Non preoccuparti, imparerà" sussurro io, cercando di calmarlo.
"Ho brutte esperienze con i novellini, farò in modo di farti avere un altro bodyguard" dice lui, iniviando un e-mail ad una società a me sconosciuta.

Dopo circa mezz'ora di viaggio decido di rompere il silenzio.

"Manca ancora molto alla tua lussuosa villa?" chiedo, girandomi verso di lui.
"No, siamo quasi arrivati" nota lui, riconoscendo le strade del suo quartiere. "Sai, è meraviglioso vivere qui, perchè è un quartiere privato, non accessibile a persone senza fama. E' solo per le celebrità ed è molto carino e tranquillo come quartiere" mi spiega lui.
"Per me è tutto nuovo" sorrido felice di vivere con i vip.
"Anche per me lo era, ma fidati che appena il successo riempirà ogni parte di te, sarà ancora più bello e ti ci abituerai poco dopo. All'inizio ogni cosa ti sembra surreale, meravigliosa e quando ti esibisci per le prime volte ti senti emozionatissima. L'idea che tutte quelle persone sono lì per te, per sentirti e piangono perchè finalmente ti hanno visto, è meraviglioso" sorride lui, perdendosi nei ricordi.
"Deve essere bellissimo avere così tanti milioni di fan che ti sostengono" sorrido.
"Bellissimo? Solo?" mi guarda. "E' molto più che bellissimo, è davvero unico e perfetto. Ti senti veramente completo, senti che non potresti chiedere di meglio dalla vita, senti che quelle ragazze che ti aspettano notte e giorno sotto l'hotel fanno parte della tua famiglia. Senza di loro non saresti nulla tu, è solo grazie a loro se riesci a realizzare i tuoi più grandi sogni. Volevo salvare mia mamma dalla povertà e amavo la musica più di ogni altra cosa ed è solo grazie a loro se sono riuscito a diventare un cantante e ad uscire dalla povertà. Senza di loro non sarebbe stato possibile e sicuramente ora non starei qui, su un lussuoso macchinone a parlare con la donna della mia vita, in viaggio verso la mia enorme villa in California" sorride lui, accarezzandomi la guancia.
"Ragazzi, due minuti e siamo arrivati" ci avvisa Kenny.

Poco dopo noto un enorme cancello in ferro, altissimo, sorvegliato da centinaia di telecamere.

"Se è un quartiere per vip, perchè c'è tutta questa sorveglianza?" chiedo, uscendo dall'auto, guardandomi accanto.
"Non si sà mai" scrolla le spalle lui, venendo al mio fianco.

Un maggiordomo apre il cancello e la macchina entra dentro, noi la seguiamo ritrovandomi in una vasta area verde e grigia - a causa dell'enorme quantità di sassolini che disegnano una stradina.

"Buongiorno, Justin. Provvederò a chiamare Lisa e Maya" sorride l'uomo, chiudendo i cancelli.
"Non è necessario, sono qui solo per mostrare la casa alla mia ragazza, Hilary. Stasera sarò di nuovo in viaggio" sorride lui, percorrendo la via di ciotoli insieme a me e il maggiordomo.
"Io sono Carl, lieto di conoscerla" mi sorride lui, porgendomi la mano.
"Hilary e dammi del tu, per favore." sorrido io, stringendogli la mano.
"Sarà fatto" sorride lui. "Ora, se permettete, vado ad innafiare il giardino. Le piante di Pattie crescono bene, quest'estate faranno i frutti" sorride lui, dirigendosi alla nostra sinistra, verso un ampio prato verde.
"Sembra la casa di quelle persone antiche, nobili" sorrido, guardandomi attorno. "Manca solo il castello ed è fatta" commento, dirigendomi verso l'entrata della casa insieme a lui.

Un enorme salotto piastrellato di mattonelle bianche appare davanti a me. E' illuminato dalla luce solare proveniente dalla grande porta-finestra alla nostra sinistra che affaccia su un enorme giardino.

"Qui è tutto enorme" sorrido entrando.
"Togliti le scarpe" mi ordina, iniziando a togliersi le sue.

Annuisco togliendomi le scarpe.

"Dove le metto?" chiedo tenendole in mano.
"Dalle a me, le metto nella scarpiera insieme alle mie" dice prendendole.

Entra nel salotto e si gira alla sua sinistra, aprendo una scrpiera in legno antico, dove ripone le nostre scarpe.

"E' bello tornare a casa" sorride lui, facendomi avanzare.
"Il salotto è un pò spoglio" commento storcendo la bocca.
"E' ovvio, a momenti dovranno ristrutturare la casa, quindi quasi tutta casa è spoglia" sorride lui.
"Da quant è che non venivi qui?" chiedo.
"Qualche mese" scrolla le spalle lui. "Quando eri in come ci sono venuto per rifugiarmi da quel terribile incubo" spiega, salendo le scale che portano ad un secondo piano.
"Qui cosa c'è?" cambio discorso, ritrovandomi al primo piano.
"Ci sono le stanze principali come la cucina, il salotto, la sala giochi, il bagno" elenca lui.
"Quindi il piano terra è costituito solo da quell'enorme salone?" chiedo, sbarrando gli occhi.
"Esatto" annuisce.
"Poi qui al secondo piano c'è l'area notte" mi accompagna fino al secondo piano."Ci sono due bagni, due camere matrimoniali, due camerette e due camere per gli ospiti" dice lui,, indicando le varie porte.
"E sopra cosa c'è?" chiedo notando un altro piano. Saliamo le scale, ritrovandoci all'ultimo piano.
"C'è l'aria 'svago' " mima le virgolette. "Come ad esempio la sala giochi, la palestra, la sala della musica, la piscina al coperto e il cinema" mi spiega lui.
"Ci sono due sale giochi?" chiedo.
"Si, quella sotto è per Jazzy e Jaxon, questa è per noi. Contine il flipper e altri giochi" dice lui. "E' come se fossimo alle giostre" ride lui.
"Ma non mi torna una cosa" dico contando le stanze.
"Il cinema prende tre stanze mentre la piscina prende quelle due" mi spiega lui, indicando.
"Wow" sorrido.
"Ma ora vedresti solo enormi stanze vuote" scrolla le spalle, portandomi al pian terreno.
"Sembra di visitare il castello di qualche principessa" sorrido io, guardando verso il giardino.
"Vuoi vederlo?" chiede. "Gira attorno a tutta la casa" sorride lui.
Annuisco.

Usciamo e mi ritrovo in una vasta area verde, contornata da alti siepi che permetto di stare in pace. Ci sono due alberi di pesco e di ciliegio davanti a noi.

"Era a questi frutti che si riferiva prima Carl?" chiedo a Justin.
"Si. Dall'altra parte del giardino ci sono varie piante che sono state piantate da mia mamma. Voleva aggiungere un tocco suo a questa casa" sorride lui, spiegandomi. "Più in là, invece, c'è una piscina con capienza di circa venti persone, ma anche quella è in ristrutturazione" indica una aprte alla mia destra.
"Posso vederla?" chiedo
"Certo" mi sorride, incrociando la sua mano alla mia.

Mi porta fino al 'retro' della casa, dove un grande buco sotto al terreno prevale in tutto il giardino. In quest'area c'è più sole, ma è normale, dato che davanti alla porta-finestra ci sono i due alberi che vietano alla luce del sole di arrivare a noi. Delle mattonelle azzurro accesso coprono un pezzo di piscina vuota. Alla fine della piscina, invece, ci sono delle mattonelle celesti.

"Hanno finito da poco di ricoprire il pavimento della piscina, oggi pomeriggio riprendono a coprire anche le pareti, poi la riempiranno di nuovo e delimiterrano il suo perimetro con delle piccole mattonelle bianche" mi spiega lui.
"Non vedo l'ora di vivere in questa reggia. Ti immagini come sarà bello passare le giornate qui, con nostra figlia?" sorrido, guardandomi attorno.
"Già e c'è anche molta privacy grazie alle siepi alte. Da me è impossibile che i paparazzi disturbino" sorride lui. 
"Nella casa ad Atlanta c'è molta meno privacy" commento, tornando in casa.
"E molto meno spazio" aggiunge lui. "Ora andiamo, dobbiamo prendere l'aereo ed andare a Los Angeles" ride lui, guardandomi.
"L'aereo? Mi stai prendendo in giro, vero?" mi metto le scarpe.
"Si" continua a ridere lui. "Ci vorranno circa quaranta minuti in macchina" mi avverte lui.
"Giudi tu?" chiedo.
"No" scuote la testa. "Guida tuo zio e nel frattempo io cerco una guardia del corpo, dato che non ne hai una" dice lui, tirando fuori il telefono dai pantaloni.
"Ma.." mi ferma.
"Non più" sorride lui, uscendo da casa. "Carl, noi andiamo. Ci vediamo fra qualche mese" richiama Carl, che prontamente si avvicina a noi con dei guanti verde scuro alle mani e un innaffiatoio dello stesso colore in mano.
"Arrivederci Justin, Hilary" ci saluta sorridendo, con un cenno del capo.

Lo salutiamo anche noi e ci dirigiamo in macchina, notando che accanto a mio zio non c'è più Walter. Partiamo a mi sdraio, appoggiando la testa sulle gambe di Justin, mentre lui parla al telefono con qualcuno.

Mi sveglio, ma non sento più le gambe di Justin sotto di me, bensì sento qualcoso di più morbido e caldo. Apro gli occhi notando attorno a me solo buio. Capisco di essere in un letto, ma non capisco dove, fincè non sento delle voci maschili. Ryan e Justin.

"Hilary..Ah, sei già sveglia. Justin mi ha detto di venirti a svegliare" esclama Ryan, aprendo la tendina del letto in cui sono sdraiata.
"Dove sono?" chiedo, sedendomi.
"Nel Tour Bus di Justin Bieber, dolcezza" scherza lui, sorridendo.
"Devo sentirmi fortunata?" chiedo, scendendo dal letto, notando che non ho più le scarpe.
"Hey, dovresti" dice Justin, sbucando da non so dove.
"Oh, mi scusi allora, mi fingerò fortunata" dico, sotto lo sguardo divertito di Ryan.
"Ah, stasera dovrebbe venirci a trovare Ryan" dice Justin, rivolto a Ryan.
"Quanti Rayn" commento ad alta voce.
"Bhe, ma io sono unico nel mio genere" si pavoneggia Butler.
"E menomale" ride Justin.
"Scusami tesoro" dice Ryan, per poi correre dietro a Justin.
"Cos'è tutto questo casino?" chiede una voce alla mie spalle.
Mi giro trovandomi un ragazzo a petto nudo davanti a me. "Chaz" sorrido, salutandolo con un abbraccio.
"Hilary" sorride sorpreso, abbracciandomi. "Come stai?" chiede staccandosi dall'abbraccio per guardarmi meglio.
"Bene, tu? Non hai una bella cera" commento guardando il suo volto simile a quello di uno zombie.
"Oh, è perchè stavo dormendo" si stropiccia gli occhi lui. "Cos'era quel casino che ho sentito prima?" chiede poi, posando il suo sguardo oltre le mie spalle in cerca di qualcosa..o qualcuno.
"Erano Ryan e Justin" faccio spallucce.
"Tu, invece, da dove spunti fuori?" chiede poi, sedendosi sul letto accanto al 'mio'.
"Justin mi ha portato a vedere la sua reggia a Calabasas ed evidentemente mi sono addormentata in macchina, sò solo che poi mi sono ritrovata qua" scrollo le spalle.
"Sei la prima ragazza che sale su questo Bus" commenta lui, guardando verso la mia destra, per scorgere i ragazzi.
"Ma sò che nella crew ci sono anche delle ballerine" corrugo la fronte.
"Si, ma la crew stà negli altri due bus, questo è solo per noi tre e anche per Ryan Good, quando ci viene a far visita" spiega lui.
"Oh, Justin ha detto che stasera verrà" sorrido, annuendo.
"Magnifico, è da tanto che non si fà vedere. Era troppo preso con la sua ragazza per ritagliare del tempo per noi" scherza lui, posando i gomiti sulle sue gambe, unendo le mani.
"E' fidanzato?" chiedo, sorpresa.
"Lo era. Con Ashley Benson" 
"Credo di essermi persa qualcosa" faccio una smorfia.
"Ti và di mangiare un pò? E' quasi l'1pm" dice lui, guardando l'orologio al polso.
"Certo, muoio di fame" dico, posando una mano sulla pancia.
"Mi sembra più che normale" dice lui, alludendo alla bambina.
"Justin l'ha detto a tutti, eh?" chiedo, alzandomi e seguendolo verso la parte di pullman in cui sono spariti Justin e Ryan.
"Già. Quando ha saputo di essere il padre ha voluto festeggiare con tutto il personale" ride lui.
"Che imbarazzo" mi copro il volto.
"Eccoci arrivati" esclama Chaz, rivolto a Ryan e Justin seduti su quella specie di divanetto.

Siamo verso la fine del pullman e c'è un piccolo tavolo rotondo di legno, contornato da un divanetto a forma di 'C' ricoperto da un morbido tessuto. Alla sinistra di questo piccolo spazio c'è un mini-frigo diviso in due parti: cibo sopra e bevande sotto.

"Allora, scegli cosa vuoi da mangiare e da bere e accomodati vicino alla popstar" esclama Chaz con fare teatrale, aprendo il frigo.
"Un tramezzino ed un succo alla pesca vanno bene" annuisco, sedendomi vicino a Justin.
"Ecco a te" posa ciò che gli ho chiesto proprio davanti a me. "Qualcun'altro vuole mangiare?" chiede poi.
"No, abbiamo mangiato prima" risponde Ryan, contnuando a guardare il suo pc nero firmato 'Apple'.
"Infami! Mangiate e non mi svegliate" li sgrida Chaz.
"Sei sicura che non hai ancora fame?" chiede Justin, mentre Ryan e Chaz parlano ad alta voce di cose futili.
"No, solo che non è esattamente salutare il cibo che contiene quel frigo" dico, mangiano il tramezzino.
"Vuoi andare a mangiare fuori?" chiede lui.
Annuisco. "Si" dico, mangiando.
"Justin, hai dimenticato? Devi andare da Jasper per le prove" dice Chaz.
"Se vuoi l'accompagno io" si offre Ryan, scrollando le spalle.

Noto che il pc è magicamente scomparso, eppure nessuno si è mosso da lì.

"Per te va bene?" chiede Justin.
"Mh?" chiedo, non capendo cos'ha detto.
"Ti ho chiesto se ti va bene essere accompagnata da Ryan" ripete, sorridendo.
"Oh..si, ma si deve mettere una maglia addosso" guardo Ryan.
"Oh, certo. Non mi chiamo Justin, non esco senza maglia" ride lui, andando a mettersi una maglia.
"Secondo me si è andato a vestire solo per sfuggire da Justin" commento finendo il mio tramezzino.
"Si, è così, fidati" risponde Chaz.
"Vi sento" urla Ryan dal suo letto.

Noi ridiamo e mentre Ryan si veste io finisco di mangiare e bere.

"Ci vediamo dopo, piccola. Se vuoi ti dò qualcosa per comprarti qualcosa" dice lui, alzandosi dopo di me dal divanetto.
"Qualcosa per comprarmi qualcosa?" sorrido al gioco di parole. Lui sorride insieme a me. "Va bene, ma solo se dopo te li posso restituire" dico io.
"Non se ne parla nemmeno" dice lui, scuotendo la testa.
"Allora non voglio niente" mi metto le scarpe, mentre aspetto Ryan.
"Me li darai quando Scooter ti pagherà, va bene?" chiede lui, abbracciandomi da dietro.
"Va bene" finisco di allacciarmi le scarpe con Justin appicciato a me e poi mi giro, trovandomelo di fronte.
"A dopo" mi saluta con un bacio, notando che Ryan è pronto.
"A dopo" ricambio il bacio e poi saluto Chaz con un abbraccio.

Io e Ryan usciamo dal Tour Bus e noto che siamo parcheggiati davanti alla spiaggia.

"E' pazzo Justin a parcheggiare qua" esclamo, facendo attenzione a non essere investita da una folla. Ma non c'è nessuno.
"Abbiamo cambiato il bus, quindi non ci riconosceranno" spiega lui, mettendosi gli occhiali da sole.

Camminiamo a braccetto fino ad un Fast Food da me reputato 'perfetto'.

"Lontano e affollato. Non lo reputerei perfetto" commenta Ryan, stufo di stare in quella fila.
"Vai a prendere un tavolo, qui ci penso io" dico a Ryan, notando che una cassa ha aperto e che quindi sarà più smaltibile la folla.
"Vado a sedermi laggiù" mi avvisa sorridendo.

Annuisco e lo guardo, finchè non si siede. Non posso definire Ryan un ragazzo brutto e nemmeno Chaz si può definire così, solo che Ryan ha una bellezza particolare rispetto a Chaz. Se Justin non esistesse sceglierei Ryan, ma per fortuna Justin essite ed è mio. Sorrido al pensiero, notando che due persone sono andate via e che quindi devo muovermi di un pò. Mi giro sentendo degli schiamazzi, notando che è appena entrato un gruppo di tre raggazzine sui 17 anni che ridono e scherzando. Sembrano me e le ragazze in versione leggermente più giovane. La ragazza al centro con dei capelli boccolosi, quella alla sua destra con i capelli neri e quella alla sua sinistra con i capelli biondi. Siamo decisamente noi in un altro corpo. Mi rigiro, notando che fra poco tocca a me.
Richiamo Ryan, non molto lontano da me, e gli chiedo se vuole qualcosa, ma mi risponde scuotendo la testa mimando un 'Sono a posto così', così annuisco e appena tocca a me ordino un panino medio, delle patatine piccole, un cappuccino ed un gelato all'amarena confezionato. Mi posizionano il tutto su un vassoio e mi dicono la somma. Solo cinque dollari, pensavo che quì la roba costasse di più. Vorrà dire che i duecento dollari di Justin avanzeranno di sicuro.

"Eccomi" sorrido a Ryan, strappandolo dai suoi pensieri.
"Eccoti" sorride lui. "Dopo dobbiamo tornare subito sul pullmano o ci facciamo un giro?" chiede lui, guardandomi mangiare. "Sai, sarebbe un peccato sprecare una giornata di sole" sorride guardando fuori.
Annuisco. "Volevo andare a comprare qualcosa" dico. "Se non ti dispiace" aggiungo subito dopo.
"Oh, certo che no. Non ho mai fatto shopping con una ragazza, voglio vedere se è davvero terribile come dicono" sorride lui, scherzando.
"No, non lo sarà. Non sono quel tipo di ragazza che si prende mezzo milione di vestiti, li butta addosso al suo accompagnatore e poi occupa il camerino per due ore di fila, provando tutti quei vestiti uno dietro l'altro" rido, continuando a mangiare.
"Guarda Hilary, quella ragazza ti assomiglia" esclama Ryan, indicando una ragazza alle mie spalle.
Mi giro notando la ragazza che ho notato mentre ero in fila. "Oh, si. L'ho notata anche io. Le sue amiche assomigliano alle mie" dico, prendendo il mio telefono, mostrando una foto mia di Rachel e Chanel fatta quando eravamo in centro.
"E' vero" ride lui. "Cavolo, che figata" esclama preso da un attacco di pazzia.
Rido. "Calmati Butler" rido, prendendogli il braccio e poggiandolo sulla superficie del tavolo.
"Si, okay. Sono calmo" si ricompone.

Una volta finito di mangiare usciamo da lì e ci incamminiamo per delle strade a noi sconosciute.

"Come mai c'è così tanta gente? C'è qualche festa?" chiede Ryan, guardandosi attorno, in cerca di qualche striscione o cose simili.
"Forse ci troviamo nel centro della città ed è affollato come a New York" scrollo le spalle, in cerca di qualche vetrina che attiri l'attenzione.
"Stasera ti devi esibire?" chiede Ryan, guardandomi.
"Si, volevo comprare qualche vestitino per queste serate, finchè non riesco ad avere le mie valigie con tutti i miei vestiti" annuisco.
"Se vuoi possiamo andare in quella vetrina" indica una vetrina con tre manichini vestiti da dei vestiti lunghi.
"Certo, vediamo" dico, annuendo.

Ci dirigiamo verso quel negozio e notiamo che è più grande di quel che sembra da fuori. Non ha solo una vetrina, ma ne ha quattro ed è davvero grande ed affollato. Noto anche un'altra entrata poco pù lontana da dove siamo entrati noi e un altro bancone alla fine del negozio.

"E' pieno di telecamere" esclama Ryan, guardando in alto.
"Vabbè io i soldi li ho e ho intenzione di pagare, quindi sono apposto" alzo le mani, ridendo.
"Vuoi i vestiti o delle maglie e pantaloni?" chiede lui.
"Vestiti" lo guardo, fermandomi insieme a lui.
"Allora andiamo lì" indica uno spazio di negozio denominato 'Vestiti'.

C'è di tutto e di più. Dai vestiti 'vedo non vedo', ai mini vestiti, ai vestiti da sera, a quelli da ballo.

"Che figata assurda" esclama lui, notando un vestitino cortissimo rosa e oro pieno di pietrine e frange.
"Quello è per un ballo di cui ora mi sfugge il nome. Credo sia per il bambo o qualcosa del genere" sorrido, notando la sua espressione.
"Hilary, guarda quello, come brilla" sorride, indicando un vestito su un manichino.

Ci avviciniamo e lo guardo con attenzione. E' un vestito corto tutto argentato e glitterato, ma ha un velo azzurro attaccato poco più sotto del seno che colora di azzurro anche il resto del vestito in basso. 

"E' bellissimo" dico guardandolo.
"Compralo, ti starebbe benissimo" sorride lui, guardandomi.
"Quanto costa?" chiedo cercando il cartellino.
"Mh, 120 dollari" dice leggendo il prezzo.
"Va bene, lo prendo" dico, prendendone uno da un attaccapanni.

Lo porto in cassa e lì noto che ci sono vari rossetti e trucchi di marca. Prendo un rossetto rosa.

"29 dollari un rossetto?" chiede Ryan, leggendo il prezzo.
"E' di marca" rispondo, aspettando che la ragazza mi metta il vestito in una borsa insieme al rossetto.
"Sono 149 dollari" esclama la commessa, porgendomi la borsa con dentro i miei acquisti.

Le porgo 150 dollari e mi dà un dollaro di resto che regalo a Ryan, perchè non me ne faccio nulla.

"Okay, mi rimangono 50 dollari e devo comprarmi delle scarpe, dici che ce la faccio?" chiedo a Ryan non appena usciamo dal negozio.
"Lo spero per te, anche perchè ho lasciato il portafogli sul bus e non posso darti nulla" fà una smorfia.
"Non ti avrei chiesto nulla a prescindere" scrollo le spalle, iniziando a camminare per quelle vie con lui accanto.

Poco dopo entriamo in un negozio di scarpe, colpita da un paio di tacchi in vetrina.

"Scusi, quanto costano quei tacchi bianchi con il tacco brillantinato?" chiedo alla commessa.
"Trenta dollari. Le vuole?" sorride.
"Certo" sorrido.

Cerca il mio numero ed intanto io tiro fuori i soldi.

"Justin mi ammazzerà" piagniucolo una volta fuori dal negozio.
"Guarda il lato positivo, non li hai spesi tutti" sorride lui, aiutandomi con le borse.
"Già. Riesci a vedere che ore sono?" chiedo.
"Non credo di farcela, prendi il mio telefono, è nella tasca dei pantaloni" dice sporgendo il suo fianco sinistro verso di me. 

Uso la mano libera per prendere il telefono, anch'esso un i-Phone, e lo sblocco notando una chiamata persa di Justin.

"Sono le 5pm e c'è una chiamata persa di Justin" sorrido per il nickname datogli da Ryan, ponendo di nuovo il telefono nella sua tasca.
"Vabbè, non lo richiamo. Tanto stiamo arrivando." scrolla le spalle, continuando a camminare insieme a me.
"Ryan, perchè ci stanno guardando?" chiedo, notando un gruppetto di circa cinque - o forse di più - ragazze, poco lontane da noi.
"Perchè sei Hilary Hamilton" commenta lui, come se nulla fosse.
"Ma non sono ancora conosciuta" dico io, sorpresa.
"Eppure la tua faccia fa da cover al telefono di una delle ragazze" commenta Ryan, guardando il telefono di una ragazza.

Ha come cover la mia faccia, presa da una scena del video 'Who Says'.

"Cavolo, non pensavo di essere amata e consciuta" esclamo, guardando avanti.
"Tutti ti amano, Hil" commenta lui sorridendo.

Sono fissati tutti con questo soprannome. No, okay, Ryan è il secondo che lo usa ed è la prima volta, ma mi ricorda tantissimo i miei genitori. 

"Ti ha dato fastdio che ti chiamassi così? Justin lo fà sempre, ma magari è solo per lui quel soprannome." si scusa notando il mio improvviso cambio d'umore.
"Oh, no. Non preoccuparti, solo che mi ricorda tantissimo i miei genitori. Da piccola venivo chiamata così solo da loro, nessun fastidio, puoi chiamarmi così se ti piace di più" sorrido, rassicurandolo.

Chiudo gli occhi subito dopo accecata dal flash di una macchina fotografica.

"Ma che diavolo è stato?" chiedo, conoscendo già la risposta.
"Merda" esclama Ryan, guardando la decina, forse quindicina, di persone dietro di noi. "Accellera" mi ordina, mentre mi porge una borsa.

La prendo mentre lui chiama Justin, chiedendogli una guardia. Gli dice dove siamo e poco dopo mio zio arriva. Notiamo che le  persone sono più di prima.

"L'effetto di Twitter" commenta Ryan, prendendo le borse dalle mani.

Mio zio, si mette dietro di noi, tenendo lontani i paparazzi e ci scorta verso il bus, dove troviamo Justin preoccupato. Appena le ragazze lo vedono iniziando ad urlare e correre verso di lui. Chaz prende le mie borse e saliamo in fretta sul pullman, mentre Alfredo mette in moto. Partiamo e seminiamo tutti, dirigendoci verso il posto in cui Justin deve fare il concerto.

"Tutto apposto?" mi chiedono in contemporanea Justin, Chaz e Ryan.
"Si, non mi hanno assalita. Calmatevi" sorrido, posando le borse sul tavolino in fondo al pullman.
"Hai speso tutto?" chiede Justin, sbirciando i miei aquisti.
"No, mi sono rimasti venti dollari" rispondo.
"Che record. Nessuno avrebbe saputo farsi bastare duecento dollari qui" esclama Chaz, piombando dietro di me.
"Sei ancora a petto nudo? Non hai freddo?" gli chiedo girandomi.
"No, abbiamo giocato a calcio fino a poco fà" spiega lui, indicando Justin.
"E' per questo che c'è un coccio di vetro a terra?" chiede Ryan, prendendo il pezzo di quello che sembra un vaso.
"Colpa mia" alza la mano Justin, sorridendo.
"Menomale che non era di Pattie quel vaso" sorride Ryan, buttando via quel pezzo.
"Che bello questo vestito" esclama Chaz, tirando fuori il vestito comprato.
"Un rossetto 29 dollari?" chiede stupito Justin, leggendo lo scontrino.
"Le ho fatto la stessa domanda" scrolla le spalle Ryan.
"Ma non è troppo caro?" chiede Chaz, sedendosi accanto a Ryan.
"No, è di marca" rispondo io, prendendo il rossetto dalle mani di Justin.
"Ma i trucchi li hai, perchè devi spendere altri soldi" piagniucola Justin, accasciandosi al divano.
Dato che tutti sono seduti, mi siedo anche io, trovandomi Chaz accanto. "Perchè non mi hai portato le mie valigie qui" spiego.
"Vorrà dire che andremo a prendere le tue valigie, basta che non spendi altri soldi" ride Justin, seguito da tutti noi.


E' arrivata sera e fra pochi minuti devo aprire il concerto di Justin. Ho addosso il vestito comprato oggi, insieme alle scarpe e al rossetto. Riguardo al resto del trucco, ho un ombretto brillantinato argento, abbinato al mio vestito, del mascara, dell'eyeliner e un pò di cipria.
Ho in mano il microfono che continuo a stringere e rigirare nelle mani, segno di tensione. Mi sento ancora più tesa di ieri, peccato che non ci siamo Selena a tranquillizzarmi.

"Eccomi qui, mi stavi cercando?" chiede una ragazza alle mie spalle.
Mai dire mai,Sel è alle mie spalle. "Oddio, si. Menomale che sei qui, riesci a tranquillizzarmi, sei come la camomilla" sorrido, andando ad abbracciarla.
Lei ride, abbracciandomi. "Sarai fantastica come ieri sera, anzi sarai meglio. Tu sii te stessa e divertiti" sorride lei.
"Grazie" le sorrido, preparandomi davanti al punto in cui devo uscire. "Guarda quanta gente" sgrano gli occhi.
"Ce la farai" mi sorride lei. "Buona fortuna" mi abbraccia un ultima volta e fà due passi indietro.
"Hilary, 10 secondi e vai" mi dice un ragazzo, restando accanto a me. "5,4,3,2,1, Vai" mi dice, scappando dall'altra parte del backstage. 

La base parte e tutte le persone presenti iniziano ad urlare riconoscendo la base. Cammino lentamente e appena inizio a cantare mi faccio vedere, scatenando altri urli.
Cammino da una parte all'altra del palco e man mano che canto ci metto più foga nel muovermi, presa dall'entusiasmo e dall'adrenalina.
Le ragazze saltano e cantano con me, riempiendomi di gioia. Sorrido mentre canto e ricambio il saluto di qualche ragazza lì vicino.
Noto qualcosa di familiare in una ragazza in prima fila che continua a sventolare la mano in mia direzione come segno di saluto. La riconosco e mi ricordo di averla vista oggi in quel fast food. E' la ragazza che mi assomiglia, mentre ne vedo una, qualche posto più indietro che mi riprende e capisco subito chi è. E' la stessa ragazza che ha avvertito le altr su Twitter, la ragazza con una mia cover per il telefono. Ricambio il saluto alla ragazza che mi assomiglia e una volta finito di cantare, saluto le ragazza uscendo di scena.
Appena entro nel backstage, Jutin, Sel, Ryan e Chaz mi assalgono abbracciandomi e facendomi i complimenti.

"Domani sera voglio che mi presenti, così inizi ad interagire con il pubblico" sorride Justin, mentre un ragazzo lo avverte che fra pochi secondi deve andare.
"Va bene, ora và e buona fortuna" gli do un bacio e lui entra in scena, volando come un angelo sulle note di 'All Around The World'.


E mentre lui canta, io penso.
Penso a quanto possa essere perfetta la mia vita e a quanto possa essere perfetto lui. Penso che questo sia solo l'inizio di una nuova favola che ha come protagonisti me, lui e la nostra bambina, frutto del nostro amore.
Ma non è ancora finita qua!

________________________________________________________________________________________________________________________________

-SPAZIO AUTRICE-
Bonjour, ragazze! Come avrete notato, siamo quasi alla fine della storia :( 
Ma..ho deciso di fare il Sequel :D Yeee! Si, sono abbastanza pazza. Mi scuso per il ritardo, non lo faccio a posta, davvero. Sto cercando di prolungare un altro pò la storia, quindi aggiungo pezzi futili e magari anche non interessanti e mi trovo in difficoltà sul cosa scrivere. Non so precisamente quando finirà, potrebbe essere che finisca il prossimo capitolo oppure che continui un altro pò. Spero che comunque il capitolo sia di vostro gradimento e perdonatemi se non vi avviso, ma EFP è pazzo e succede un casino ogni volta che cerco di contattarvi per avvisarvi (però quando rispondo alle e-mail non mi si blocca). Vi avviserò dell'aggiornamento rispondendovi alla recensione, per chi recensisce. 
Bene, vi lascio con gli outfit di Hilary, sperando siano di vostro gradimento.

Hilary #1


Hilary #2


Baci, Sere <3


P.s. Spero non vi dispiaccia se ho preso in prestito i video e le canzoni di Selena Gomez facendole diventare di Hilary. E' solo che non compongo canzoni e quindi non posso inventarmi nulla e di prendere le canzoni di varie cantanti non mi andava, così mi sono basata solo sulla Gomez :)
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Sere_Swag