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Autore: 5secondsof1D    02/04/2014    0 recensioni
Un'altra volta, è successo un'altra volta! Merda...
Faccio finta di non averlo visto e continuo a camminare.
"Cammina Sara, cammina, non fermarti, lui non ti ha visto, non ti ha visto..."
Vengo distratta dai miei pensieri da una voce maschile:-Potresti almeno salutare piccola!
Ora lo uccido, giuro che lo faccio!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 8
Pov. Sarah



La sera prima della vigilia Zayn mi portò a casa sua.
Appena entrammo l’odore di vernice mi inondò le narici, infatti sul pavimento c’erano bombolette di colori spray, pennelli e vasetti di vernice.

Un appartamento nel centro di Londra con un piccolo ingresso, cucina con penisola, salotto ampio con un televisore enorme, due bagni, una stanza(credo la sua) con un letto a due piazze, comodino di legno bianco, un armadio e un armadio basso, sempre di legno bianco, con uno specchio attaccato alla parete, una seconda stanza(credo per gli ospiti) e tante finestre.
Chissà quanta luce che c’è di giorno, pensai.

-Belle pareti- dissi sorridendo quando accese le luci e mi fu possibile ammirare i graffiti sulle pareti di tutto il salotto, restai immobile a fissarli: erano stupendi, e c’era disegnato qualsiasi cosa.
-Tutta la casa è così?- chiesi curiosa.
-No, solo qui, nelle stanze da letto ci sono pareti bianche e in cucina e in bagno ci sono le piastrelle- rispose anche lui ammirando il capolavoro sulle pareti.
-Sei bravissimo, ma… come mai?-
-Non so, avevo bisogno di esprimere la mia passione su superfici sempre più grandi e mia mamma non mi permetteva di dipingere le pareti di casa sua, ma questa è casa mia quindi posso dipingere su qualsiasi cosa- mi rispose ridendo.
All’improvviso mi venne in contro correndo un cane enorme nero e mi saltò addosso e l’unica cosa che riuscii a fare fu urlare, in risposta Zayn rise vedendo il cane leccarmi la faccia e scodinzolare, poi lo trascinò quasi via.
-Bene, vedo che gli piaci- rise, e io risi nervosamente.
-Tranquilla, è un tontolone- mi rassicurò, e il cane abbaiò.
-Credo che non sia d’accordo con te- risi e accarezzai il cane e lessi la targhetta appesa al collare di cuoio, Buck.


Il resto della serata lo passammo sul divano, con Buck steso sul tappeto avanti a noi, ma quando mi accorsi di che ora si era fatta…
-Devo andare, accidenti si è fatto tardissimo…- dissi alzandomi in fretta, ma Zayn mi prese dal braccio delicatamente.
-Non puoi chiamare i tuoi e dire che resti a dormire da Giulia?- e fece in faccino triste.
-Io…- lo guardai e sorrisi -d’accordo…-
E così restai a dormire da Zayn.
                                                   
                                                            **
 
Il mattino dopo mi svegliai alle 8:40, appena vidi il numero brillare sulla radiosveglia del comodino balzai a sedere sul letto e mi accorsi che non era il mio letto, e che non avevo il pigiama, o qualsiasi tipo di vestiti; guardai alla mia destra e c’era Zayn che ancora avvolgeva il mio corpo e che dormiva alla grande, e questo mi fece sorridere.
Mi guardai intorno. Pareti bianche, che quasi stonavano con quelle del salotto.
Mi ricordai che alle 8 dovevo essere a casa di Giulia, così spostai il braccio di Zayn, mi alzai, raccolsi i miei vestiti e corsi in bagno a lavarmi.
Quando uscii dal bagno Zayn ancora dormiva, ma decisi di lasciarlo dormire.
Mentre camminavo per il corridoio mi si affiancò Buck e gli accarezzai il dorso.
Arrivai in cucina e vidi un blocchetto di post-it, su uno ci scrissi:
         
          “Devo essere a casa di Giulia alle 9 per preparare il pranzo.
             Ci vediamo tutti lì alle 13:00. Irving Street n.24.”

Poi lo staccai e lo attaccai sul tavolo.
 La corsa da Piccadilly Circus a Irving Street fu molto stancante e più lunga del solito, forse perché non volevo lasciare il calduccio della casa di Zayn per addentrarmi nella neve (o fose non volevo lasciare Zayn?).
Arrivai a casa di Giulia alle 8:15, un notevole ritardo per Carmen, sua madre, e infatti mi aprì lei e mi fece la predica.

-Mi scusi ancora signora Brown, ma sa bene che la puntualità non è proprio il mio forte…- cercai di giustificarmi.
-Va bene, si scusata, in fondo sei come mia figlia- e mi sorrise.
Dopo aver salutato Giulia ci mettemmo io, lei e sua mamma a lavoro, mentre sua maestà Austin Barnabas Brown, anche detto Billy o anche il diavolo, o anche la peste, faceva sogni d’oro e il signor Brown era a lavoro, anche la vigilia di Natale, ma lavorava alla National Gallery, e quindi veniva pagato profumatamente, ma sarebbe tornato per le 12, lo aveva promesso.


Preparammo tutto ciò di tradizionale in un pranzo puramente inglese (anche se la famiglia Brown era anglo-irlandese) e alle 12:30 in punto… Billy scese le scale, vestito, lavato e pettinato, ed entrò in cucina, facendo lo sgambetto alla sorella-facendo quasi cadere la teglia con il pesante tacchino-che era su tutte le furie.

-BILLY PRENDI UN FOTTUTO PANINO E NON FARTI VEDERE FINO AD ORA DI PRANZO!- gli urlò in faccia la sorella maggiore(come se gli importasse)
-Juliette Diana Brown! Chiedi subito scusa a tuo fratello!- la riprese la madre.
-Cosa?! Sei pazza per caso? Non hai visto che mi ha fatto lo sgambetto?! E poi stava cadendo il tacchino!-
-Billy va ad apparecchiare, Juls dà posate e bicchieri a tuo fratello.-
-Sisi…- rispose sbuffando e risi quando fece finta di accoltellarlo con uno dei coltelli che gli passò per mano.

Poi finalmente si fecero le 13 e arrivarono Niall e Zayn, entrambi con 3 buste piene di regali che andarono a posare in soggiorno sotto l’albero addobbato elegantemente accanto al camino scoppiettante.
Quando Billy vide Niall gli corse in contro e quest’ultimo lo prese in braccio al volo perché, a Billy stava stranamente simpatico Niall.
Uscimmo dalla cucina e mentre salutavo Zayn e Niall calmava Giulia, entrò in casa il signor Brown: un uomo sulla quarantina, alto, pochi capelli marroni, diplomatico, colto, una noia, ma ance simpatico e irlandese.
Appena entrò la figlia baciava il fidanzato e, anche se il signor Brown e Niall vanno d’accordo, può essere shoccante vedere la sua piccolina baciare il ragazzo, ma poi entrambi si ricomposero e lo salutarono, poi presentai Zayn ai genitori di Giulia(anche se lei gli aveva già raccontato tutto di lui).
-Ah, il ragazzo che ha salvato la mia piccolina! Ti ringraziamo infinitamente- disse il signor Brown stringendo energicamente la mano di Zayn.
Furono interrotti da Giulia che mi trascinò via urlando che dovevamo ancora cambiarci.
 
Il pranzo andò bene, e la sera andammo tutti a mangiare a casa di Louis, anche se la madre ancora non accettava che stesse con Harry; perfino le sue sorelline si erano abituate a vederli insieme e per loro era completamente normale.
Dopo la cena ci scambiammo i regali e dopo aver fatto tutti quei giochi natalizi di carte e tombola, tornammo ognuno a casa propria.


Angolo autrice
Salve a tutti e scusate se ho pubblicato il capitolo natalizio a inizio Aprile hahahahahaahahah
Mi sento davvero in colpa, ma per un lungo periodo ho dovuto studiare molto, visto che ero rimasta indietro col programma.

Cosa ne pensate? scusate se è un po' corto lol 
Comunque il prossimo e ultimo capitolo sarà l'epilogo e credo che lo pubblicherò a fine settimana, o domani(se ho tempo di scriverlo) anche perchè voglio finirla subito, anche se so che mi mancherà molto..
Ma se vi piacciono le mie idee e il modo in cui scrivo e volete che scriva un'altra ff dite, e mi metto a lavoro :) 

AllIneedisNiall xx
  
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