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Autore: MartaAka97    02/04/2014    2 recensioni
-Se non vuoi far parte della sua vita, almeno lasciale un ricordo-. Il moro non rispose. Si alzò e cominciò a correre ...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'amore di uno shadowhunters

Se avesse saputo che l’amore potesse essere così devastante, non si sarebbe mai innamorato. Matthew era sdraiato nel letto, nella sua stanza all’Istituto e guardava il soffitto, mentre rigirava lo stilo nella mano. Scostò i capelli corvini dalla fronte e chiuse gli occhi scuri. Si morse il labbro, sbuffando per l’ennesima volta.
-Hai intenzione di dirmi cosa ti succede, o continuerai a sospirare per il resto della giornata?-. Guardò Vincent, seduto sul cassettone vicino alla porta. Stava intrecciando i suoi lunghi capelli biondi con fare svogliato. –Non ho niente- gli disse. L’altro rise. –Matthew- iniziò –Sono il tuo parabatai. Lo sento se hai qualcosa che non va-. A quelle parole, il moro scattò agilmente in piedi, fissandolo. Incrociò gli occhi chiari dell’amico. –Non è una cosa semplice- borbottò imbarazzato.  –Rimarrò attento-. Matthew fece un respiro profondo e poi parlò. –Mi sono innamorato di una mondana. Non pensavo fosse possibile… Inconsciamente ogni giorno sono andato al parco dove l’ho vista la prima volta e ci rimanevo fino a tarda sera, quando lei rientrava a casa- fece una pausa, cercando di decifrare l’espressione del compagno. –E’ quasi tre mesi che lo faccio, e mi sento un idiota. La seguo sempre, perché ho il timore che qualche demone o creatura del Mondo Invisibile possa attaccarla o farle qualcosa-. Vincenti si alzò, raggiungendolo con passo elegante, sua caratteristica. –Qual è il problema?- domandò, mettendogli una mano sulla spalla. –C’è più di un problema- disse l’altro, esasperato. –Non ha la Vista, è una mondana e tra un giorno si trasferirà in una città francese-. –Matthew, ma tu la ami?-. Il moro incrociò le mani dietro la testa e diede le spalle a Vincent.  -Si, purtroppo. Ho scoperto tutto di lei, ed è una ragazza meravigliosa, quella che vorrei avere accanto per tutta la vita- confessò a fatica il ragazzo. -E hai pensato di lasciare l'Istituto e diventare un mondano? Per questo sei così  giù di corda?- Matthew vide l'espressione preoccupata del suo  parabatai. -Non lo so... ci avevo pensato. Ma se poi a lei non piacessi? Se non fossi il suo tipo? Cosa mi rimarrebbe?-. -Se non provi, non puoi saperlo- ribatté l'altro. -La posta in gioco è troppo alta per rischiare... perderei te, l'Istituto, gli altri e la mia vita da Cacciatore- rise -E io amo essere un Cacciatore-. Si guardarono: uno sguardo complice. -Allora- disse il biondo -Posso vedere questa ragazza?-



Arrivati al parco, la trovarono sulla panchina dove era solita sedersi. Aveva un blocco da disegno in mano e stava abbozzando la fontana davanti a lei. I lunghi capelli rossi, erano fermati in uno chigon disordinato. Il dolce viso era chino sul foglio: gli occhi azzurri si muovevano velocemente, seguendo i movimenti della mano. Vista l'esile statura, e il fisico snello, occupava una piccolissima parte della panca. -Cavoli Matthew- fece Vincent -Davvero un'ottima scelta!-. I due risero e raggiunsero la ragazza. Il moro le si sedette vicino, come faceva sempre, mentre il compagno si appoggiò sullo schienale, guardando il disegno. -E' veramente brava- constatò. -Come si chiama?-. -Corinne De La Croix- rispose prontamente l'altro. -Fra due giorni tornerà in Francia-. La ragazza firmò il disegno e cambiò foglio. -Definitivamente?-. -Già... hanno deciso così- disse sconsolato. Toccò la mano della ragazza, che la ritrasse per strofinarla con l'altra. -Darei tutto perchè potesse vedermi... Vorrei poterle dire quanto la amo e quanto sia fantastica... -. -Fallo- gli intimò Vincent. -Vestiti da mondano, togli la runa, e chiedile di uscire-. -No, non sarebbe giusto... potrei spaventarla e non voglio. Passerei da stalker-. -Andiamo! Tanto poi partirà!- continuò l'altro -No Vincent- fece Matthew, secco. -Tra un giorno se ne andrà e non la vedrò più. Non voglio fare casini-. -Ma!- -No- lo interruppe. -Va bene così-. Il biondo sospirò, irritato. -Io dico che dovresti lasciare un segno della tua esistenza- disse -Se non vuoi far parte della sua vita, almeno lasciale un ricordo-. Il moro non rispose. Si alzò e cominciò a correre, senza fermarsi ai richiami dell'altro Cacciatore. 


Arrivò a casa di Corinne. Si era arrampicato sull'albero che dava sulla finestra della stanza della ragazza. Ormai il sole stava tramontando. Qualche istante dopo vide la rossa entrare nella sua stanza. Aprì la finestra e si appoggiò al davanzale, guardando in direzione del ragazzo, che, come spesso capitava, fece finta che potesse vederlo. Corinne prese il suo blocco da disegno e cominciò a disegnare, ma fu interrotta subito dalla madre, che la chiamò dal piano di sotto. Matthew scese fino alla punta del ramo e saltò all'interno della camera. Le parole di Vincent gli rimbombavano in testa: "Se non vuoi far parte della sua vita, almeno lasciale un ricordo". Prese la matita e cominciò a scrivere. 

Tornato nella sua stanza all'Istituto, trovò Vincent a braccia incrociate, un ghigno furbo sulle labbra. -Beh?- il moro sorrise e si buttò a peso morto sul letto. -E' andata-. Capendo a cosa di riferisse il biondo rise, e poi uscì, lasciandolo solo. 


Corinne era tornata al piano di sopra, per impegnarsi nel disegnare l'ultimo tramonto visto dalla sua finestra. Con grande sorpresa, notò che sul suo blocco c'era un foglio piegato. Lo aprì e a terra cadde un piccolo fiore azzurro, privo di stelo, sicuramente appena raccolto. Lesse il biglietto:

                         "Sapere che non potrò più vederti, mi distrugge, ma sono felice. 

                         Ti ringrazio per avere fatto battere il mio cuore, come nessuna aveva mai fatto.

                        Spero che troverai la persona giusta per te e che riuscirà a renderti felice, più di quanto non avrei voluto fare io.

                                                                                                                                             Ti amo Corinne. 

                                                                                                                                                      Tuo per sempre, M. "

La scrittura era disordinata, tipica dei ragazzi, ma a lei non importava: non aveva mai ricevuto una dichiarazione d'amore e per la prima volta si sentì amata e ebbe la sensazione di conoscere quell' M, come se l'avesse sempre avuto vicino. Piegò accuratamente il biglietto, notando che in un angolo era stato disegnato un simbolo, formato da varie linee circolari ed eleganti.

Corinne si sedette sul davanzale e cominciò a disegnare. Un sorriso imbarazzato, increspava le sue piccole labbra rosse. 

 

 

 

Spazio Autore. 

Questa storia non è niente di che, ma ho avuto piacere a scriverla, visto che Shadowhunters è una delle mie saghe preferite. Posso solo dirvi, buona lettura :)

 

 

  
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