Nuova One-Shot
Buona lettura a tutti :)





Se c'era una cosa che Eleanor odiava era alzarsi da sola e vagare per una casa vuota, dopo una nottata infernale per via di incubi che ultimante la tormentavano.

Ma purtroppo succedeva spesso, lui era sempre in giro: concerti, interviste, photoshoot e tante cose da “persone famose”.

Era contenta per lui, aveva la vita che sognava e lavorava con i suoi migliori amici, ma lei... lei era sempre sola e sapeva di essere egoista quando pensava queste cose ma a volte desiderava che lui stesse sempre a casa sul divano, con un pacchetto di patatine in mano a fare zapping davanti la tv, oppure in cucina a tentare di fare un dolce che poi finiva nel cestino perchè diciamocelo, Louis Tomlinson era un grande cantante, ma anche un pessimo cuoco.

Quella mattina era un giorno speciale, anche lei aveva raggiunto i tanto importanti venti anni e davvero non vedeva l'ora ma si era svegliata particolarmente lunatica e la malinconia era tornata, sicuramente la copiosa e noiosa pioggia londinese non la aiutava a stare meglio. Amava quella città ma per carità, troppa acqua!

Erano le sette del mattino e se ne stava li in cucina, con una SUA felpa addosso e con una tazza di te caldo in mano, rivolta verso la finestra che contemplava la frenesia di quella città, nonostante il pessimo tempo. Tutta quella frenesia le trasmetteva una tranquillità...piacevole.

Ad un tratto la sua attenzione fu catturata dal cellulare che vibrava insistentemente sul tavolino di marmo di quella cucina immensa, non appena vide il nome che si illuminava sullo schermo ebbe una strana stretta allo stomaco e ignorandola rispose:

“Ehi!!” rispose

“Buongiorno love” aveva una voce calda Louis al telefono e ad El si aprì una voragine nel petto solamente a stentire quelle due paroline attraverso un telefono e si sentì immediatamente una stupida.

“Buongiorno a te Boo” disse lei dopo pochi istanti “che succede? Perchè mi chiami a quest'ora? ” chiese la ragazza preoccupata.

“Niente di così drammatico amore... devi dirti una cosa..” la voce di Lou era timida e titubante e ad El quella voragine nel petto si trasformò in un buco nero, temeva che fosse quello che pensava lei.

“N-non continuare ti prego.. h-ho già capito! Non puoi più venire...v-vero?” lo bloccò lei quasi sull'orlo delle lacrime

“Ehi, non piangere.. lo sai che non posso farci niente si tratta di lavoro e sono dall'altra parte del mondo, prenderei comunque un aereo e tornerei da te anche ora, ma sai benissimo che non mi è possibile” disse il ragazzo con tono piatto.

“S-si.. capito, colpa loro...di nuovo... Lou devo riattaccare...ciao!” troncò la chiamata El e lanciò il telefono in qualche angolo indefinito della cucina dando sfogo a tutta la rabbia che aveva tenuto dentro. Era sempre la stessa storia, faceva grandi promesse, poi chiamava e svaniva tutto.

Ad un tratto suonarono alla porta e le prese un colpo perchè chi era quel pazzo che alle 8.30 di una mattina gelida inglese andava da lei?
Andò ad aprire e fu tutto più chiaro perchè chi poteva essere se non quella matta di Perrie!

“Buongiorno bellissima e tanti auguri” urlò contenta, ma cambiò subito d'umore quando la mora l'abbracciò forte piangendo.

“Ehi che succede?” chiese preoccupata la bionda.

“Io...Lou...non...viene..e... stanca” non riusciva neanche a parlare e così dopo essersi sfogata tra le braccia della sua migliore amica, si sedettero sul divano ed Eleanor ricominciò da capo con il racconto.

“Piccola, mi dispiace tantissimo e sai che ti capisco perchè anche Zayn non torna mai o non ci sono io e fa male, ma siamo ancora qui, devi solo farti forza” parlò Perrie dopo aver sentito la versione dell'amica.

“Si, ma io... esce sempre qualche strano impegno all'ultimo minuto... qualcuno li su ce l'ha con me” commentò esasperata la mora buttandosi a peso morto sul divano.

“Oh, andiamo.. nessuno ce l'ha con te! Ora vai a prepararti perchè è il tuo compleanno e non voglio sentire obbiezioni ragazza... si va a fare shopping oggi!” disse sorridente e convinta la bionda e “Agli ordini capo!” fu la risposta.

In una mezz'oretta erano insieme fuori di casa pronte per lo shopping matto che Perrie aveva in mente per quella giornata.

Due ore e molte buste dopo le ragazze erano tornate a casa al riparo dal freddo gelido di Londra e si stavano preparando perchè “Stasera si festeggia tra ragazze” se ne era uscita la bionda di punto in bianco mentre Eleanor era in un camerino a provarsi l'ennesimo vestito.

“E dove andiamo?” chiese la mora curiosa.

“Surprise” rispose semplicemente l'amica con un sorriso furbo in viso, uno di quelli che ti fanno pensare che qualcosa bolle in pentola, ma non ci pensò molto e continuò con quello che stava facendo.

“Ok, sono pronta possiamo andare” Eleanor uscì dalla sua camera con un vestitino nero che le arrivava fino a metà coscia e lasciava scoperta tutta la schiena e un paio di scarpe vertiginose sulla quale sperava di non cadere; aveva lasciato i capelli sciolti e passato la piastra, per il trucco aveva optato per qualcosa di semplice e non troppo esagerato.

“Andiamo allora” rispose una Perrie sorridente con un vestito rosa confetto a maniche lunghe e un paio di scarpe altrettanto vertiginose; anche lei aveva lasciato i capelli sciolti ma li aveva arricciati.

Durante il tragitto regnò il silenzio, Perrie era concentrata sulla strada ed Eleanor su altro; non si era fermata un attimo quel pomeriggio quindi non aveva avuto tempo di pensare al fatto che Louis non ci sarebbe stato nonostante l'avesse promesso.

Circa un'ora dopo arrivarono in un grande parcheggio, semi vuoto e “Siamo arrivate! Forza che le altre ci aspettano!” disse d'un tratto la bionda.

Le faceva già male la testa e la serata non era ancora iniziata... con un sonoro sbuffo uscì dalla macchina sbattendo con forza lo sportello e “Ehi, stai su! Vedrai che sarà una bella serata” le sorrise sincera l'amica prendendola per mano.

Si avviarono verso l'ingresso del locale più o meno sorridenti. Non appena entrarono nella pizzeria El notò con piacere che l'atmosfera era accogliente, le luci soffuse, si accorse di un altra stanza in fondo al locale con le porte chiuse e pensò che era la loro. Perrie organizzava sempre in grande.

Fu guidata dall'amica fino a quella famosa porta e non appena la aprì rimase immobile all'ingresso stringendo ulteriormente la mano della bionda, che sorrise soddisfatta.

Vide Danielle, Sophia, le altre ragazze delle Little Mix e soprattutto vide lui che se ne stava in piedi vicino ai suoi amici e colleghi, sorridente e soddisfatto della riuscita sorpresa.

Non si muoveva e allora Perrie le diede uno strattone e la mora cacciò un urletto mettendosi a correre verso Louis che intanto aveva spalancato le braccia proprio per lei.

Lo strinse a se Eleanor, come se fosse l'unica ancora che la teneva in vita e il moro ricambiò la stretta von altrettanta forza perchè per lui era davvero un ancora alla quale aggrapparsi e dalla quale non voleva allontanarsi. Era un abbraccio che sapeva di casa e sicurezza per entrambi ed entrambi lo avevano aspettato per un tempo che sembrava infinito, anche se in realtà erano solo due mesi.

La serata proseguì tranquilla e serena, tra scherzi, risate, regali e abbracci... e ad Eleanor davvero andava bene così perchè non se lo aspettava ed era al settimo in quel momento perchè tutto quello che per lei era importante era in quella stanza: le ragazze, gli altri della band e soprattutto Lui.

“Bene noi andiamo ora!” dissero ad un tratto Jade e le altre.

“Ehi, grazie mille per essere venute! E sappiate che me la pagherete per avermi tenuto nascosto tutto questo” rispose Eleanor ridendo e guardandosi in intorno e abbracciandole una ad una, voleva un bene dell'anima a tutte loro.

Ci fu una risata generale e “Uh! Guarda non sei capace di mettere paura neanche ad una mosca ragazza!” rispose Leigh-Anne facendo strani versi.

“Ehi! Voi smettetela di ridere di me...non è colpa mia se sono una brava ragazza” si pavoneggiò la festeggiata scherzando.

“Dai, ora andiamo davvero, ci si sente... ciao a tutti ragazzi” disse Jessy alla fine.

Salutate le ragazze Perrie prese Zayn per mano e “andiamo anche noi!” disse sorridendo.

“Va bene, piccioncini e Perrie... domani dobbiamo lavorare non me lo sfinire ti prego!” rispose Harry di botto, beccandosi uno schiaffo dietro la testa da Liam.

“Ehi amico piantala di fare il cretino!” parlò uno Zayn completamente rosso per la vergogna.

“Ahahahah.. okok, a domani Malik!” la voce del biondo irlandese si fece spazio tra le infinite risate degli altri.

“Notte a tutti” disse Perrie ancora presa dalle risate degli altri. Corse ad abbracciare la sua amica che ricambiò molto felice di poter avere l'occasione di ringraziare la sua bionda nel silenzio di un abbraccio.

“Ehi, che dite.. andiamo anche noi?” se ne usci Liam rivolgendosi a Harry e Niall. Erano rimasti solo loro a lui aveva capito di essere d'intralcio a quella coppietta che non aspettava altro che rimanere da sola.

“Ma... già?” disse Niall con la bocca piena di patatine. Ma quel biondo ha sempre fame? Pensò Eleanor mentre lo guardava sorridente.

“Si biondo e smettila di mangiare come se non ci fosse un domani” parlò Harry avvicinandosi all amico per rubargli una patatina.

“Ehi, tu piantala di fregarmi il cibo ok?” ribattè Niall ed erano tutti di nuovo a ridere come dei matti.

“Ok, andiamo!” Liam si riprese e parlò con tono autoritario.

“Va bene papà” Harry si mise sull'attenti e si beccò un altro ceffone, stavolta dal biondo però”.

“Oh, ma stasera ce l'avete tutti con me?!” disse Harry alzando il tono di un ottava.

“Ahahahaahahha.... se non la smetti di fare il cretino Hazza te ne becchi altri!” fu Louis a rispondere tra le risate.

“Ok, ho capito me ne vado prima di rimanerci secco!” disse Harry alzando le mani in segno di resa, sorridendo.

“Ehi tu, trattami bene Lou e ancora tanti auguri” parlò di nuovo il riccio rivolgendosi ad Eleanor

“Tranquillo Haz non lo uccido mica eh!!” rise la mora andando ad abbracciare i tre ragazzi che se ne stavano andando.

“Notte Tommo, ci vediamo domani” disse Niall e “notte ragazzi” li salutò Lou.

Erano solo loro due ora ed per El era sempre come se fosse la prima volta perchè ogni volta che era vicina a lui si sentiva come se le mancasse la terra sotto i piedi, sempre come la prima volta.

Fu Louis a parlare per primo “allora, piaciuta la sorpresa” aveva un tono di voce che era un misto tra il divertito e lo speranzoso.

“Si come no... stamattina mi hai fatto passare le pene dell'inferno dopo la tua adorabile chiamata, amore” replicò El con un tono da finta arrabbiata.

“In mia difesa dico che Perrie ha messo in piedi un casino per far riuscire questa cosa” Louis scoppiò a ridere al ricordo della bionda che organizzava la festa.

“Quella matta un giorno me la pagherà! Ma ehi... se le due sorprese sono sempre così belle allora può fare tutti i casini che vuole!” in quel momento erano tanto vicini da potersi respirare.

“Mmh... sono d'accordo” sussurrò il moro contro le labbra della sua ragazza.

E si baciarono, di un bacio che sapeva di “rimani con me” e “non ti lascerò mai”.

Quello che successe dopo... è tutta un altra storia.

Ci furono tanto amore, speranze e soprattutto promesse fatte in una stanza che sapeva di loro...

...Perchè non hanno bisogno di troppe parole, ma di abbracci, carezze e baci che hanno il sapore di amore, vita e libertà.

Si amano di un amore che, in realtà, conoscono solamente loro...Nonostante tutto e tutti loro sono capaci di sapersi amare di un sentimento che non si può realmente scrivere.

FIN