Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Tommos_girl93    02/04/2014    0 recensioni
Erano stati insieme per così tanto tempo che ormai facevano fatica a ricordarsi come si fossero incontrati, perché lui le avesse chiesto di uscire, come fosse nata la scintilla.
A casa lei era sempre sola e, le poche volte che c’era anche lui, lui era intrattabile, litigavano molto di più di quanto facessero l’amore, usavano le loro labbra più per insultarsi che per baciarsi.
Aveva tentato di dimenticarsi di lui, aveva deciso di cambiare vita ed evitare qualsiasi cosa che le ricordasse di lui, credeva di esserci riuscita. Fino a quella sera in discoteca.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Love & Cupid
 
Image and video hosting by TinyPic  
 
Erano stati insieme per così tanto tempo che ormai facevano fatica a ricordarsi come si fossero incontrati, perché lui le avesse chiesto di uscire, come fosse nata la scintilla.
A casa lei era sempre sola e, le poche volte che c’era anche lui, lui era intrattabile, litigavano molto di più di quanto facessero l’amore, usavano le loro labbra più per insultarsi che per baciarsi. Lei, era arrivata al limite, aveva deciso di farla finita con lui, era tornata a casa una sera e aveva preparato tutta la sua roba fuori dalla porta, per andare a stare dalla sua migliore amica. Gli aveva lasciato una lettera, non lo voleva proprio più vedere.
 
Aveva tentato di dimenticarsi di lui, aveva deciso di cambiare vita ed evitare qualsiasi cosa che le ricordasse di lui, credeva di esserci riuscita. Fino a quella sera in discoteca.
“Toh guarda, un fantasma” Disse una voce che lei non riconobbe in un primo momento, ma, non appena la sua mano le toccò il polso, la scarica di adrenalina le svelò il mistero. Lui.
“Ciao” Gli disse, constatando che era ubriaco, lo si vedeva negli occhi azzurri, aperti fino all’inverosimile, e nel lieve rossore che colorava i suoi zigomi. Sembrava solo.
“Non sei un fantasma però, e neanche un mero frutto della mia immaginazione. Strano”
“Cosa vuoi?”
“Parlare con te, se no non ti avrei neanche calcolato, non credi?”
Strinse gli occhi, cercando di capire cosa avesse in mente, ma l’espressione di lui era qualcosa di indecifrabile, così avvisò l’amica, poi lo seguì verso l’uscita. La serata era stupenda, il cielo era pieno di stelle e lei non credeva potesse essere così, in una notte d’inverno.
“Allora?” Domandò lei, fermandosi a pochi passi dall’entrata del locale.
 
“Sei sparita senza mezza parola”
“Ti ho lasciato una lettera”
“Da un giorno all’altro”
“Dovevi sapere che sarebbe successo”
“Non ti ho più vista”
“Era per il meglio”
 
Lui aveva tante cose da dirle, e per la maggior parte aveva ragione. Ma lei aveva una spiegazione per ognuna di quelle, seppure lui non riuscisse a capirle.
 
“Mi sono costretto a imparare ad odiarti”
“Hai fatto bene”
“Non ci sono mai riuscito”
 
Le si formò un nodo in gola, era passato tanto tempo da quando l’aveva sentito così trasparente con lei, così sincero. Lei lo sapeva, l’aveva fatto per lei, per lui, per entrambi. Lei lo sapeva, l’aveva scritto nella lettera. Allora perché non riusciva più nemmeno a convincere se stessa?
 
“Ti vedo bene” Cambiò discorso lui, spostando lo sguardo da lei alle stelle che decoravano il cielo. Era sempre stato un appassionato di cieli e stelle.
“Sai cosa c’è di bello nelle stelle?” Le domandò, tornando a guardare il volto di lei.
“Cosa?”
“Che più le guardi, più trovi da guardare, cose che prima non avevi notato. È un po’ come con te. Sei bellissima”
 
Lei arrossì, incapace di rispondere, incapace di distogliere gli occhi da quelli di lui, che sembravano in qualche modo più sobri rispetto a poco tempo prima. Lui sorrise, abbassando e poi rialzando lo sguardo. Non era difficile capire perché la sua lei più giovane se ne fosse innamorata da impazzire.
 
“Non è facile smettere di guardarti, non lo è mai stato. Il tuo viso è… è qualcosa di incredibile. Hai cambiato il trucco, o forse lo hai fatto solo per stasera. Ti dona”
“Grazie… Anche tu stai bene. Capelli più lunghi, come piacevano a me”
“Non li ho più tagliati”
“Sì, beh, mi piacciono”
“Mi manchi”
 
Lei stava cedendo, si vedeva chiaramente. Si vedeva dal modo in cui giocava con le ciocche di capelli che le circondavano il viso, da come si guardava le scarpe, ma soprattutto dai suoi occhi, che le prudevano, minacciavano di far scendere calde lacrime salate. Anche lui le mancava.
 
“Già”
“Ti dispiace se…”
 
Lui le prese la mano, avvicinandosi a lei, circondando le spalle di lei con le braccia quando sentì che era fin troppo fredda. Lei lo lasciò fare, non aveva la forza, fisica o psicologica, di allontanarlo. Di nuovo condividevano lo stesso calore. Di nuovo condividevano lo stesso ritmo del cuore. Dopo tanto tempo.
 
“Perdonami”
 
Le lacrime di lei avevano avuto la meglio, lì, in quell'abbraccio che aveva inconsciamente desiderato così a lungo. Avevano cominciato a cadere, lente, impietose, bagnavano il suo viso tanto quanto la camicia di lui.
 
“Non sono mai stato davvero arrabbiato con te”
"Ma io sì. Ti prego dimmi che mi perdoni"
"Ti perdono. Ora perdonami tu. Perdonami per non essere stato quello che tu volevi. Perdonami perché sono stato uno stupido e mi sono lasciato sfuggire tutto quello che di più caro avevo. Non puoi scapparmi di nuovo, non puoi lasciarmi ancora"
 
Anche la voce di lui era rotta, più di una volta era stato costretto a fermarsi per ingoiare il nodo che aveva, finire quel discorso era stato un traguardo per lui. Anche lei strinse quell'abbraccio ed eliminò lo spazio tra loro.
 
Condividevano ancora, o forse qualcuno potrebbe dire nuovamente, il loro amore, come si fossero conosciuti di nuovo, la scintilla stava rinascendo, prendendosi il suo tempo, assicurandosi di diventare fuoco ardente che non si spegne.
 
Io li guardavo quella sera. Guardavo l'amore rinascere, rafforzarsi, in quel vicolo buio dove passavano inosservati. Li vedevo scambiarsi in quell'abbraccio tutto quello che ognuno si era ripreso dall'altro, litigando e separandosi, li vedevo alzare gli occhi, sfiorarsi quasi timidamente, in contatti incerti, in sensazioni fugaci che facevano battere entrambi i loro cuori. Li vedevo incrociare gli sguardi, colmi di sentimenti troppo a lungo repressi, colmi di passione. Il mero pensiero che avrebbero ricominciato ad amarsi, o anche soltanto che avrebbero ricominciato a tenersi per mano, guardarsi con occhi innamorati, mi faceva tremare di emozione.
 
 Probabilmente potrei risultare inquietante, ma che posso farci, io sono Cupido e, anche per quel giorno, il mio lavoro era completato.


Writer's corner:
E poi boh, scrivo one shot dal punto di vista di Cupido... Mah.
Ho scritto questa storia più che altro come uno sfogo, poco altro ma... è la prima storia originale che pubblico, e sono molto emozionata per questo ahah
Avevo letto la frase delle stelle e mi ha ispirato a questa cosa... Spero che vi piaccia :)
-S

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Tommos_girl93