Come le fragole sul pan di spagna
Era un ventilato giorno d’estate e mia madre, Belladonna Took, sedeva su prato verde accanto a me, mentre il vento scuoteva le sue onde indomabili, che io ammiravo ammaliato, immaginando il muggito del mare.
I suoi occhi brillavano di una luce così potente e allegra, che quella del sole a confronto pareva levarsi pallida e triste.
Era bellissima in quel suo vestito rosso, che mi faceva pensare alle fragole sistemate con cura sul pan di spagna.
Lei, a un tratto, mi mise una mano fra i capelli e me li scompigliò; quel gesto abituale, ma ogni volta carico d’affetto, fu in grado di travolgere ogni angoscia e mi fece trovare una parte di me che non avevo mai esplorato.
Quel giorno incappai nella mia parte Took.
La trovai nell’angolo più remoto del mio corpo: aveva una flebile voce, ma negli occhi portava la stessa forza di mia madre.
Lei mi porse una mano, ma io esitai prima di afferrarla e fu allora che la parte Baggins mi tirò indietro.
“Non fidarti”, esclamò in tono fermo e sprezzante, ma con sorpresa non l’ascoltai e con la curiosità di un bimbo, afferrai la mano di quella nuova amica, che immediatamente spinse la mia immaginazione lontano.
Circondai un fiore con le mani e iniziai a giocare, fu piuttosto imbarazzante, se ci ripenso.
«Che fai? » mi chiese mia madre con un brillante sorriso.
«Io sono il suo eroe, la sto proteggendo» ammisi nel tono più valoroso che avevo appreso dai miei libri.
Mamma rise, ma senza beffarsi di me, dopodiché mi porse un ramoscello.
«Ti servirà una spada allora» dichiarò seria, mentre io sbattevo le palpebre quasi per riprendermi da un colpo inaspettato, che mi aveva disordinato.
«U-una spada? » domandai impressionato e tramando al suono di quell’ultima parola.
«Ma certo, Bilbo, prendila! » m’incoraggiò con una dolcezza tale, che non potei fare diversamente, curioso, ma al contempo tremante.
Prima che potessi afferrare quel pezzetto di legno, o meglio quell’arma, vidi mia madre voltarsi, poiché la voce di Bungo, mio padre, aveva attirato la sua attenzione.
«Dobbiamo tornare a casa adesso, dev’essere ora di pranzo! » lei raccolse i piatti con cui avevamo fatto la seconda colazione, dopodiché si alzò.
Guardai per un paio di secondi quel ramoscello a terra, poi l’aiutai a portare il cestino che conteneva gli avanzi del cibo e insieme tornammo verso casa Baggins.
Quel luogo pian piano affievolì la mia parte Took, che nuovamente si addormentò e così, col passare degli anni, mi dimenticai della sua esistenza.