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Autore: Avery Silver    03/04/2014    9 recensioni
Questo è un one shot diviso in tre capitoli, dedicato a tutte quelle che vogliono arrivare dritte al punto e invece sono costrette a seguire una storia intera.
I capotoli sono divisi in:
• Dubbi e verità. ( l'inizio.)
• Chiarimenti e dritti al punto ( sesso )
• Il dopo. ( dopo sesso. )
È ambientata alla festa di Halloween, solo che l'ho ritoccato un pochino…

va bene l'ho cambiato completamente XD
Ho messo il ratings arancione ma vi avverto che in realtà dovrebbe essere rosso.
L'ho creato anche perché ho visto che non è stato pubblicato niente del genere.
Baci dalla vostra Katy =*
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '🔥 Midnight Sun, the lightning ⚡ shadow ⚫️⚪️ '
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Ci dirigemmo ancora verso le scale cercando di evitare i ragazzi che, dimenandosi a ritmo della musica, rischiavano di travolgerci.
Un palco di legno marrone scuro troneggiava in mezzo alla sala con una band mai vista che suonava a tutto volume. La cantante era una ragazza con lunghi capelli castano scuro e una sfumatura di rosso nei ricci vaporosi, gli occhi erano di un'azzurro ghiaccio in un certo senso inquietante ma, da come era vestita, sembrava una ragazza molto eccentrica e creativa.
« And another one bites the dust – E un altro mastica la polvere. But why can I not conquer love? – Ma perché non posso io conquistare l’amore? » cantò.
Kay mi trascinò su per le scale e entrammo nel corridoio nero. Chissà in quale porta saremmo entrate.
« And I might’ve got to be with one – E potrei aver modo di stare con quello giusto.
Why not fight this war without weapons?– Perché non combattere questa guerra senza armi? » si chiese la cantante.
Uno, due, tre, quattro…
Alla quinta porta Kay si fermò.
« Adesso non ti impressionare, okay? » mi avvertì agitando le mani.
La guardai perplessa. Avevo già aperto tutte le porte prima, ma nessuna mi aveva particolarmente impressionato.
« And I want it and I want everything – E lo voglio e voglio tutto.
But there was so many red flags – Ma c’erano così tante bandiere rosse. »
Kay aprì la porta con uno scatto del polso.
E in effetti… la mia mascella rischiò di toccare terra!!!
La stanza ora era un vero e proprio centro commerciale, con tanto di corsie e manichini! 
I vestiti, pantaloni e le magliette erano a destra mentre a sinistra c'era il sacro tempio dei vestiti più sexy del pianeta! 
Top di velluto con ricami di bellezza inaudita e scollature vertiginose, camicette che sembravano fatte con reti di cielo stellato e vestiti di pelle di ogni qualità.
« Forte vero? » mi chiese allegramente Kay. Io la guardai con occhi luccicanti e una risata entusiasta.
« Oddio è bellissimo! »
Lei annuii bonariamente, poi batté le mani e disse: « Coraggio rimbocchiamoci le maniche ma… » alzò un dito ammonitore contro di me e disse, seria come la morte.
« Ti proibisco di mettere piede nelle corsie a destra. Chiaro? »
« Now another one bites the dust – Ora un altro mangia la polvere.
And, let’s be clear, I trust no one – E, siamo chiari, non mi fido di nessuno. »
Soffocai una risata in gola e non fidandomi della mia voce annuii.
« Bene. » ribadì severa e si immerse nei vestiti.
Io mi guardai intorno e, evitando la zona proibita da Kay, esaminai i primi vestiti che mi ritrovai davanti.
Dopo un po' un top attirò la mia attenzione.
 Era un bustino scarlatto con una profonda scollatura a v tenuto tutto assieme da tanti nastri rosso sangue, seta e raso rosso rigido, con abbinata una collana formata da tanti cinturini neri a girocollo con delle perle di granato attaccate ai vari cinturini in fila e sul l'ultimo giro un pendente a forma di fulmine fatto di rubino, contornato da ossidiana.
Era stupendo ma… un po' troppo stretto per me visto così.
« You did not break me – Non mi puoi spezzare.
I’m still fighting for peace – Sto ancora combattendo per la pace. » cantava la ragazza coi capelli rossi.
« Kay ho trovato qualcosa! » gridai senza una direzione particolare.
« Aaaarriiiiivoooo !!! » cantilenò e con un balzo e un mucchio di vestiti appesi alle braccia mi si avvicinò.
Alzai l'ometto per farglielo vedere e lei osservò il bustino con occhio critico.
« Well I’ve got a thick skin and an elastic heart – Bene, ho la pelle dura e un cuore elastico.
But your blade it might be too sharp – Ma la tua lama potrebbe essere troppo tagliente.
I’m like a rubber band until you pull too hard – Sono come un elastico fino a quando si tira troppo forte. »
« Sexy! Provatelo voglio vedere come ti sta'! » disse appoggiando gli altri vestiti che aveva scelto su una sedia accanto a uno specchio con la cornice d'oro.
Mi diressi verso la porta e la chiusi a chiave. Non si sa mai!
Mi slegai il foulard che avevo a mo' di top e mi infilai il bustino rosso sangue.
« But I may snap when I move close – Ma posso scattare.
But you won’t see me move no more – Ma tu non mi vedrai mai più muovermi.
Cause I’ve got an elastic heart – Perché ho un cuore elastico.
I’ve got an elastic heart – Ho un cuore elastico.
Yeah, I’ve got an elastic heart – Sì, ho un cuore elastico. »
« Mi aiuti con i lacci ? » le chiesi girandomi di schiena.
« Tesoro, non c'è molto da allacciare! » disse e la sentii tirare forte dei nastri alla base della schiena e allacciarli con dei nodi, ma solo alla base.
« Vieni, guarda se ti piace… » disse spingendomi davanti allo specchio.
« Ah! » disse srotolando la collana di pelle nera e me la allacciò, non prima di aver fatto molti giri intorno al collo e aver allineato per bene ogni pietra.
« Eeeecco fatto… » finì di allacciarmi la collana e poi mi spinse di nuovo davanti allo specchio.
Rimasi a bocca aperta. Era stupendo!
La scollatura era così stretta che mi stringeva il seno, alzandolo e mettendolo in mostra e in più era messo in risalto dalla collana. Il pendente era appoggiato sull'incavo del seno e il corpetto mi fasciava la vita mettendomi in risalto i fianchi. Mi girai e per poco mi venne un colpo.
Ho capito perché Kay mi aveva allacciato solo alla base della schiena. Perché in effetti non c'era alcun laccio, il corpetto mi lasciava la schiena scoperta. Solo vicino al l'osso sacro c'erano dei cinturini che tenevano insieme il top, bastava tirare quelli e sarei rimasta completamente nuda.
« And I will stay up through the night – E rimango in piedi tutta la notte.
Let’s be clear, I won’t close my eyes – Siamo chiari, non chiuderò gli occhi.
And I know that I can survive – E so che posso sopravvivere.
I walked through fire to save my life – Ho camminato nel fuoco per salvarmi. »
« Che ne dici? » mi chiese.
« Lo adoro! » per poco non strillai.
« Allora andata? » mi chiese.
« Andata. » acconsentii. 
Era sicuramente un ottimo alleato per farlo impazzire!
Ma…
Da quando un angel aveva il fegato di pensare cose del genere ?!?!
Ero proprio andata.
« Sono totalmente d'accordo. » approvò Kay.
Okay ora avevamo bisogno di un paio di pantaloni e delle scarpe.
« Mmmh che pantaloni potrei mettere ? » chiesi pensierosa.
Lei mi squadrò per un po' e infine annuì frugando nel cestino delle sue scelte.
« And I want it, I want my life so bad – E la voglio, voglio così tanto la mia vita.
And I’m doing everything I can – E sto facendo tutto quello che posso. »
Dopo aver lottato per un po' ne tirò fuori una mini gonna che si apriva a ombrello, un po' come quello delle ballerine ma con i lati più corti a mo' di minigonna, fatti di raso e pizzo rosso scuro e nero notte.
« E chi ha parlato di pantaloni? » replicò lei con un sorrisetto sadico.
Ooookay…
Mi sembrava un po'… ridotto insomma.
Le presi la minigonna dalle mani e alzai un sopracciglio.
« Beh? Che aspetti, provalo! » si mise le mani sui fianchi e alzò un po' il mento.
Alzai gli occhi al cielo mi srotolai dai fianchi quella specie di pantaloncini di velo azzurro e mi infilai la gonna.
Sembrava fatta apposta per quel bustino, si intonava alla perfezione. Ma…
Mi sistemai davanti allo specchio e squadrai la gonna con occhio critico.
« Then another one bites the dust – Allora un altro mangia la povere.
It’s hard to lose a chosen one – E’ difficile perdere qualcuno che hai scelto. »
Dai, tra la mie mutande e la fine dell'ultimo strato della gonna ci dovevano essere sì e no 4 centimetri!!!
« Kay dai! Mi sento troppo esposta! » protestai.
Lei scosse la testa irremovibile.
« Tesoro, invece ti sta da Dio. Dovrebbe essere un complimento per te… » sorrise lei.
Sbuffai. 
Cavolo, non è che non mi piacesse ma…  mi sembrava che mancasse qualcosa…
« Vaaa beeeene, vedrò cosa posso fare per questo tuo incomprensibile disagio. » si arrese e, sbuffando, corse in fondo alla stanza, nel reparto intimo.
Cosa voleva fare?
Frugò un po' qua e la finché non trovò quello che stava cercando.
« Eeecco qua! » disse srotolandomi in mano un pezzo di stoffa nera che scoprii essere delle calze a rete.
Io la fulminai con un'occhiataccia ma me le infilai senza protestare.
« Aaaah così sei perfetta!!! Avevi ragione sai? » strillò entusiasta.
« Adesso basta che ti metti queste e sei pronta. » disse porgendomi delle scarpe nere con i tacchi a spillo, erano aperte in teoria. Formate da tanti cinturini di pelle e pietre rosse al centro, perfettamente intonate a quelle della collana.
« You did not break me – Non mi puoi spezzare.
I’m still fighting for peace – Sto ancora combattendo per la pace. »
« Ti sei messa le mutande di pizzo vero? » mi chiese mentre  metteva a posto il restante delle cose. 
« Sì, certo. » risposi distrattamente osservandomi per bene allo specchio.
Non sembravo nemmeno io!
« Well I’ve got a thick skin and an elastic heart – Bene, ho la pelle dura e un cuore elastico.
But your blade it might be too sharp – Ma la tua lama potrebbe essere troppo tagliente. »
« Okay ora passiamo al make up e all'acconciatura. » disse prendendo una sedia e posizionandola davanti al grande specchio. 
Io mi sedetti, un po' incerta e la osservai trafficare attraverso lo specchio.
« Allora, per i capelli niente di così complicato. » disse snodando le pietre e i nastri che avevo tra i capelli.
« Le ciocche d'avanti te le tiro all'indietro. Così da far risaltare gli occhi e te li faccio un po' ondulati, così ti risulterà il seno, okay? » mi chiese slacciando le ultime pietre dai capelli e raccogliendomeli tutti all'indietro con le mani.
« I’m like a rubber band until you pull too hard – Sono come un elastico fino a quando si tira troppo forte.
But I may snap when I move close – Ma posso scattare.
But you won’t see me move no more – Ma tu non mi vedrai mai più muovermi. »
Annuii e chiusi gli occhi, sentendo sulla nuca le sue mani esperte che mi bagnavano e curavano i capelli con le dita e lo spruzzino.
« Ti posso fare anche qualche treccina sparsa qua e la con  dei nastri rossi. Starebbero benissimo con la tua ciocca rossa. »
Non dissi niente, continuai a tenere gli occhi chiusi. Mi stavo preparando mentalmente a quello che avrei dovuto fare sta notte.
« Cause I’ve got an elastic heart – Perché ho un cuore elastico.
I’ve got an elastic heart – Ho un cuore elastico.
Yeah, I’ve got an elastic heart – Sì, ho un cuore elastico. »
Sentii le sue mani tirarmi indietro le ciocche davanti e iniziare a farmi delle treccine qua e la con dei nastri che prendeva una treccina sì e una no.
« Well I’ve got a thick skin and an elastic heart – Bene, ho la pelle dura e un cuore elastico.
But your blade it might be too sharp – Ma la tua lama potrebbe essere troppo tagliente. »
Sentii poi che legava le ciocche davanti dietro alla nuca assieme a un non so quale accessorio con le pinze.
Infine prese la piastra e iniziò ad arricciarmi i capelli evitando accuratamente di allentare le trecce.
« Ecco, ho finito. » annunciò soddisfatta, spruzzando la lacca sui ricci.
Aprii gli occhi e rimasi a bocca aperta. Ero bellissima! Non mi riconoscevo più! 
« I’m like a rubber band until you pull too hard – Sono come un elastico fino a quando si tira troppo forte.
But I may snap when I move close – Ma posso scattare.
But you won’t see me move no more – Ma tu non mi vedrai mai più muovermi. »
Quelli che mi aveva fatto con la piastra non erano boccoli ma vaporosi ricci un po' smossi con le dita. Le ciocche davanti erano state legate assieme a una rosa rossa di tessuto e i nastri erano neri e non rossi come aveva detto Kay.
« Oddio… » boccheggiai con gli occhi che mi brillavano.
« Vero! » replicò con un sorriso bonario.
« Adesso Make Up!!! » strillò trascinando vicino a lei un tavolino con sopra ogni tipo di trucco dalle ciglia finte al mascara.
« Allora vediamo cosa si può fare... » disse prendendomi il viso tra le mani.
« Mmmh… sì per te andrebbe benissimo… » dichiarò infine prendendo l' iliner nero.
« Chiudi gli occhi perché ti farò assomigliare a una gatta. » disse con un sorrisino.
Io la guardai allarmata ma feci come mi chiese.
Sentii il tratto viscido e freddo dell'iliner ricoprirmi sopra e sotto l'occhio ed estendersi sulle tempie. 
« Cause I’ve got an elastic heart – Perché ho un cuore elastico.
I’ve got an elastic heart – Ho un cuore elastico.
Yeah, I’ve got an elastic heart – Sì, ho un cuore elastico. » finì la canzone e i ragazzi esplosero in grida e applausi soddisfatti.
Kay prese il mascara e dopo diverse passate sentii spostare la sua attenzione sulle labbra. Passandoci sopra prima del rossetto secco e poi del lucidalabbra.
« Fatto! Sei pronta!!! » dichiarò allontanandosi. 
Aprii gli occhi e… cavolo quella non ero io!!! Era catwoman!!!
Mi aveva ricoperto tutto l'occhio con l'iliner risaltandone il colore chiaro delle iridi e la forma.
 E il colore si era esteso anche sulle tempie a mo' di cerbiatto.
Il mascara variava da nero sulla radice e rosso scuro sulle punte e sfumato nel mezzo. Le labbra erano rosse come il sangue, rese lucide e carnose dal rossetto e dal lucidalabbra.
« Kay… ti ringrazio… sul serio… SEI STATA GRANDIOSA!!! » gridai e lei annuì con aria saggia.
« Però ti chiedo solo una cosa… » mi disse alzando una mano per fermarmi « … appena incontri Sulfus stampagli una bel bacio sulla guancia. Vorrei proprio vederlo con la traccia del rossetto! » ridacchiò lei.
« Scherzi a parte, fallo seriamente okay? »
Annuii e l'abbracciai grata, lei mi accarezzò la schiena con aria confortante poi sembrò ricordarsi di qualcosa e si staccò facendo un passo indietro.
« Aspetta. C'è un'ultima cosa… » disse nascondendo le mani dietro alla schiena con aria furba.
« Cos… »
Kay mi spruzzò addosso un profumo… sapeva di rose… e qualcos'altro.
Molto buono!
Scoppiai a ridere e mi lasciai spruzzare tutto il corpo. 
« Ecco fatto… adesso sì che sei pronta! » 
Sentimmo bussare alla porta.
« Kay! Raf! Dobbiamo sorteggiare le camere uscite dai! » dichiarò la voce di Gas al di là della porta.
Ci guardammo perplesse.
Aprii di scatto, facendo gemere la serratura e saltare Gas.
Kay mi seguì a ruota e lo travolse aggrappandosi al bicipite.
« COME SORTEGGIARE!?!?!?!? » strillammo in coro.
Gas sgranò un po' i grandi occhioni nocciola, completamente imbambolato, vedendomi e mi ricordai subito con mio sommo imbarazzo di come ero vestita.
« Ehi calma calma… i superiori hanno stabilito così per evitare discussioni che altrimenti ci avrebbero fatto stare in ballo per giorni. Comunque Raf… wow… cioè… » balbettò Gas con una deliziosa sfumatura bordeux sulle guance.
« Senti tesoro non ti serve dire altro te lo assicuro. » lo soccorse Kay gonfiando fieramente il petto.
« È straordinariamente bellissima e super sexy okay? »
« Che è dire poco… » borbottò lui squadrandomi da capo a piedi.
Sembrava quasi intimidito.
Per poco non scoppiai a ridere a quella scena.
« S-Seguitemi dai… » brontolò dirigendosi verso le scale che portavano di sotto.
Il salone ormai era semivuoto. La canzone di quel gruppo doveva essere stata l'avviso della fine della festa.
« Ah! Eccovi voi due ! » ci gridò Uriè alzando una mano per farci segno di raggiungerla.
Dolce e Micky avevano smesso di chiacchierare e adesso mi fissavano che sorprese era dire poco ma Kay riuscì a zittirle solo con una fredda occhiata.
Kabalè mi fissava impassibile… non faceva trasparire niente dal suo viso. Mi guardava e basta.
« Avete già deciso le camere? » chiese Kay avvicinandosi.
« No, ancora no. Abbiamo deciso soltanto che per sorteggiare useremo una bottiglia… » le rispose Uriè incrociando le braccia al petto, imbronciata.
Come una bottiglia?
« Cioè la facciamo girare e… »
« Sì tipo il gioco della bottiglia, sai cos'è vero? » rispose seccamente Kabalè.
Le lanciai un'occhiataccia.
« Sì Kabalè… so' come si fa il gioco della bottiglia… » replicai calma.
« Ecco la bottiglia! » proruppe Gas con in mano una bottiglia di vetro verde, probabilmente di birra.
Sulfus lo seguiva a pochi passi di distanza, si mordeva nervosamente il labbro inferiore, torturandolo con le dita e i denti.
I suoi occhi incrociarono i miei e io mi persi dentro quegli occhi di topazio.
Lo vidi squadrarmi con un sopracciglio alzato e l'ombra di un sorriso sulle labbra.
Non mi accorsi di essere stata tutto il tempo in apnea finché non sentii la testa girarmi. Sbuffai, riprendendo fiato e distolsi lo sguardo.
« Allora ragazzi, formiamo un cerchio… » decretò Kay sedendosi per terra.
Obbedimmo senza fiatare, io mi sedetti di fianco a lei e a fianco a me si sistemò Uriè, di fianco a Uriè c'era Dolce seguita subito dopo da Micky, Gas, Sulfus e Kabalè.
Sulfus era proprio di fronte a me e ogni volta che mi lanciava anche la più piccola occhiata io arrossivo peggio di un pomodoro maturo.
Wow…
Gas sistemò la bottiglia al centro del cerchio.
« Allora, chi vuole girare? » chiese stiracchiandosi.
Certo che Gas aveva dei muscoli d'acciaio, degno di un sollevatore di pesi. E poi doveva superarmi di dieci o nove centimetri buoni, un vero gigante.
« Beh… io direi di fare a turno no? » proposi passandomi una mano tra i capelli guadagnando un'occhiataccia da parte di Kay che mi fece subito abbassare la mano. 
« Okay… » acconsentirono gli altri.
« Inizio io! » si lanciò Kay prendendo la bottiglia e facendola girare, senza aspettare il consenso di nessuno.
La bottiglia si fermò e indicò Micky.
« Micky starà con… » annunciai mentre Kay rigirava la bottiglia che si fermò indicando Kabalè.
« … Kabalè. » finii seccamente.
Oddio, non sai quanto mi dispiace Micky…
Subito iniziarono a lamentarsi ma le zittii con un bel: "Mi dispiace ragazze ma è destino…".
« Tieni Kabalè, tocca a te girare. » disse Kay passandole la bottiglia.
« Okay… » sussurrò sadicamente.
Sbatté furiosamente la bottiglia a terra e la fece girare velocissima. Quando si fermò mi era venuta una leggera ansia per la furia omicida di Kabalè ma per fortuna la bottiglia indìco Dolce.
« Dolce starà con… » 
Kabalè fece girare ancora la bottiglia e questa indicò Kay.
« … Kabiria. »
« Ma che cazz… » borbottò furibonda seguita subito da Dolce che con un lamento da cucciolo ferito si era coperta il viso con le mani con aria teatrale.
« Eh Kay per favore almeno tu, non ti lamentare! » la rimproverai alzando gli occhi al cielo.
« Sulfus tocca a te. »  cinguettò Kabalè passandogli la bottiglia.
Lui prese la in mano e con calma la posizionò e la fece girare.
Aveva delle dita magnifiche, lunghe, bianche e affusolate.
La bottiglia girò e si fermò indicandolo.
Mi schiarii la gola, non fidandomi della mia voce.
« Sulfus starà… » annunciai con un flebile sussurro.
Lui mi guardò di sottecchi appena sussurrai il suo nome e con un sorriso fece di nuovo girare la bottiglia.
Oddio…
La bottiglia si fermò… indicandomi.
« … con me. » finii con voce strozzata, il cuore in gola e le guance rosse.
« Bene! Quindi Gas starà in stanza con Uriè… tenete, queste sono le chiavi. » concluse Kay alzandosi e tirando una chiave a ciascuna coppia.
La nostra chiave la prese Sulfus, iniziando a giocherellarci facendo tintinnare le chiavi.
« Forza ragazzi, tutti a letto… » disse battendo le mani per spronarci.
Tutti si lamentavano tranne me e Sulfus. Cavolo che imbarazzo…
Durante il tragitto per arrivare alle camere Kay mi fece l'occhiolino e Uriè si leccò le labbra alzando e abbassando le sopracciglia con fare allusivo.
Diedi una gomitata a entrambe che subito ridacchiarono divertite.
Affrettai il passo e raggiunsi Sulfus, gli camminai silenziosamente a fianco e lui mi lanciò un'occhiata, rallentando.
« Sei bellissima… » mi sussurrò all'orecchio con un sorrisino provocatorio.
Arrossii.
Ah!
Lo spinsi via con un colpo d'anca che gli provocò una risata sardonica.
Mmh… Dio quanto era bello quando rideva… 
Entrammo in un corridoio con quattro porte di legno nero. Quattro camere, uno ciascuno.
Kay mi fissò con aria significativa, quasi volesse ricordarmi di qualcosa…
Ma certo!
Le sorrisi raggiante e mi girai verso Sulfus. 
Stava aprendo la porta della nostra stanza e Kay si era appoggiata sullo stipite della porta di fronte alla nostra mentre Dolce iniziava a ravanare negli armadi e nel bagno.
Bloccai Sulfus per un braccio, con un sorriso malizioso.
« Beh… anche tu non sei male Sulfus… » gli sussurrai a un millimetro dalle labbra.
Poi lo baciai sulla guancia, vicinissima all'angolo della bocca.
Quando mi staccai la traccia del rossetto brillò sfacciata in mezzo al pallore della pelle.
Sentii Kay scoppiare in una fragorosa risata e ridacchiando gli disse: « Buona fortuna Sulfus, ne avrai bisogno credimi! », poi scomparve dietro alla porta.
Sulfus la guardò andare via, gli occhi confusi e poi si girò verso di me.
 Oddio la sua espressione…
La sua espressione è fuoco e ghiaccio allo stesso tempo…
Oh sì… quella notte mi sarei proprio divertita.
  
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