"Mare calmo,
mare in tempesta,
mare liscio come se fosse coperto d’olio,
mare che cela inquietanti segreti,
mare che protegge splendidi tesori,
mare che ospita creature leggendarie e spaventose,
mare fatto di onde, tutte uguali e sempre diverse.

Mentre la guardava nuotare, pensò che lei era davvero una di esse: Nami, onda dal carattere mutevole come l’elemento che ne costituiva l’essenza, onda che nascondeva in sé paura e meraviglia.


Pietra dura,
pietra difficile da erodere,
pietra massiccia,
pietra che può celare tesori preziosi,
pietra che nasconde venature fragili,
pietra dura da scalfire, quasi intoccabile dalla furia degli elementi,
Pietra dalle sfumature calde della terra, compatta e solida.

Mentre lo guardava allenarsi, pensò che lui era davvero come una roccia: Zoro era bravo a proteggerla nel sole e nella pioggia e nel mare in tempesta, con poche fragilità e dal cuore prezioso come un diamante grezzo.


E quando si incontrarono i loro sguardi, fu come se un’onda avesse colpito uno scoglio di dura roccia:
lei scoprì di poterlo erodere se avesse avuto pazienza, una carezza dopo l’altra;
Lui scoprì che l’acqua fresca del mare poteva rinfrancarlo dal duro assedio del sole cocente, col suo morbido abbraccio avvolgente che smussava gli spigoli più duri.
Mare e terra, onda e scoglio, sempre in lotta, sempre insieme: si completavano e compenetravano, giorno dopo giorno, senza mai fermarsi.
A volte era l’onda ad arrendersi allo scoglio, altre, invece, era la dura pietra ad essere sommersa dall’acqua, in un gioco senza fine che si trascinava senza vincitori né vinti."