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Autore: Ika19    03/04/2014    2 recensioni
Dal testo:
"Ed eccola là, bella come non mai, seduta su una panchina, sotto le stelle.
Uguale a vent'anni fa, bellissima.
È seduta su quella panchina e osserva il cielo.
Non l'avevo mai vista così.
Malinconica, sola.
Comincio ad avvicinarmi a lei, in silenzio, senza staccarle gli occhi di dosso.
Lei alza gli occhi e mi guarda.
Vedo passare i suoi occhi da malinconici a sorpresi, poi lei si alza e mi corre incontro.
L'accolgo tra le braccia, come se non avessi mai fatto altro per tutta la mia vita.
Affondo il viso tra i suoi capelli e inspiro profondamente l'essenza della ragazza che mi era tanto mancata.
-Klaus...- sussurra lei sul mio collo.-Sei tornato...-"
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Una piccola storia...

 

 

Klaus si fermò e si guardò intorno.

Inspirò profondamente.

Qui era cominciato tutto, in questa città, su questa piazza, Vent'anni fa.

Aveva passato tutta la sua esistenza millenaria a godersi la vita, e non si era mai accorto dello scorrere del tempo.

Poi, era arrivato in una piccola città americana, ed era cambiato tutto.

Aveva incontrato un gruppo di simpatiche palle al piede, i fratelli salvatore, una doppelganger testarda e il suo piccolo fratellino. Era stato essiccato da una bennet, aveva creato una banda di ibridi e ucciso metà della città. Aveva pugnalato e riunito la sua famiglia più volte che mai, aveva dtao balli e feste come non se ne erano mai visti.

Poi aveva conosciuto lei.

L'aveva notata subito, mentre passeggiava inosservato per Mystic Falls.

La prima volta che l'aveva vista era rimasto incantato a guardarla.

Aveva osservato i suoi capelli biondi ondeggiare e splendere sotto il sole. Era stato accecato da quel sorriso e da quegli occhi ridenti, come non gli era mai capitato prima.

Aveva visto il suo sguardo iroso quando lo guardava e il rossore sulle sue guance quando lo scopriva a guardare lei.

L'aveva amata come nessun'altra.

E l'amava ancora.

 

 

 

-Un Gin Tonic per favore...- dico al barman davanti a me.

A quanto pare il quarterback è riuscito a trovarsi un altro lavoro.

Probabilmente se Donovan fosse stato ancora qui dopo vent'anni gli sarei scoppiato a ridere in faccia.

Sorseggio lentamente il mio alcolico.

Non so nemmeno perchè mi sono fermato proprio qui.

A dire il vero negli ultimi tempi non so molte cose.

Non so perchè sto percorrendo l'America in macchina, non so perchè Rebekah si ostina a fare trattamenti di bellezza nonostante sia immortale, non so perchè Elijah si ostini a vestire sempre quegli orrendi completi formali.

Come non so perchè in questo momento Damon Salvatore stia entrando esattamente in questo Bar.

Si siede vicino a me.

-Chi non muore si rivede...- dice.

-Certo, io non posso morire, anche se avete provato a farmi fuori un paio di volte...- ribadisco io.

-Andiamo Klaus,- dice lui -Non sarai ancora arrabbiato spero!-

-Niente rancore.- gli porgo teatralmente la mano.

Ordina da bere.

-Dimmi Damon... Come vanno le cose nel vostro leggendario triangolo?- gli chiedo sorridendo.

-Ah, non posso lamentarmi, Elena ed io continuiamo a spassarcela alla grande. Sai al momento stiamo provando tutte le camere degli hotel più lussuosi in America. È veramente divertente far credere ai receptionist che siamo Gregory Peck e Audrey Hepburn.- sembra farsi pensieroso. -Per quanto riguarda Stefan... È sempre lo stesso pacifista benevolo. Ha accettato il fatto che io ed Elena stiamo insieme... Al momento si è stabilito da qualche parte in Arizona. Dice di aver trovato l'amore della sua vita...- sbuffa. -Buon per lui.-

Damon mi guarda concentrato.

-Dimmi Klaus... Cosa ci fai qui esattamente?-

-Sono qui per una rimpatriata con le persone che in passato hanno distrutto tutti i miei progetti di onnipotenza...- dico ironico.

Damon solleva un sopracciglio.

Continuiamo a parlare di cose frivole per un po', fino a quando lui non dice:

-Sei bravo come compagno di bevute... Comunque non illuderti, non supererai mai Alaric in questo campo....- si alza dalla sedia. -Lui era il migliore. Ci si vede in giro.-

Esce dal locale con passo affrettato.

Mi giro e mi appoggio al bancone sospirando pesantemente.

Sorseggio annoiato il mio Gin tonic.

A quanto pare nessun'altro di interessante passerà di qui.

Lascio i soldi sul bancone ed esco all'aria aperta.

È una serata fresca e in cielo cominciano ad apparire alcune stelle.

Mi assale una strana nostalgia.

Questa notte è identica a quella in cui Lei è stata la prima volta nel mio letto.

Una leggera brezza mi soffia in faccia, portando mi suoni ed odori.

Tra i quali il Suo.

Riconosco immediatamente questo aroma leggermente floreale, misto a chiodi di garofano e cocco.

Non riesco a fare a meno di seguire questo odore, un profumo che mi da alla testa.

Ed eccola là, bella come non mai, seduta su una panchina, sotto le stelle.

Uguale a vent'anni fa, bellissima.

È seduta su quella panchina e osserva il cielo.

Non l'avevo mai vista così.

Malinconica, sola.

Comincio ad avvicinarmi a lei, in silenzio, senza staccarle gli occhi di dosso.

Lei alza gli occhi e mi guarda.

Vedo passare i suoi occhi da malinconici a sorpresi, poi lei si alza e mi corre incontro.

L'accolgo tra le braccia, come se non avessi mai fatto altro per tutta la mia vita.

Affondo il viso tra i suoi capelli e inspiro profondamente l'essenza della ragazza che mi era tanto mancata.

-Klaus...- sussurra lei sul mio collo.-Sei tornato...-

Le accarezzo la testa.

-Si... Si, sono tornato.-

Restiamo così per quelle che mi paiono ore, ore che non avrei mai voluto finissero.

Lei si stacca da me e mi guarda.

I suoi occhi si fanno improvvisamente arrabbiati.

Si stacca dalle mie braccia e mi da un pugno.

-Tu!-

Altro pugno.

-Perchè non ti sei fatto vivo nemmeno una volta in venti anni?!-

Altro pugno.

-Io, ho aspettato! E tu non mi hai nemmeno fatto sapere se eri ancora in America!-

Questa volta è uno schiaffo. I suoi occhi si riempiono di lacrime.

-Prima Tyler, in qualche modo l'ho superato....- singhiozza. -Ma poi se ne è andato Stefan, poi Elena e Damon, e infine pure tu mi hai lasciato... Io ti ho odiato per questo...-

Ormai le lacrime le scendono copiose dagli occhi.

Primma che possa picchiarmi di nuovo le blocco le mani e la guardo negli occhi.

-Caroline...- dico con voce calma. -Non pensare che io ti abbia dimenticata...-

Le asciugo una lacrima.

-Ti ho pensata ogni giorno...- le carezzo la guancia. -...e mi sono chiesto quando ci saremmo rivisti. Ed ora eccoci qui...-

La guardo negli occhi.

-Non sai quanto io ti abbia desiderata Caroline... Quanto io ti abbia amata...-

Sento le sue labbra improvvisamente bramose sulle mie.

Rispondo al bacio in modo quasi violento.

Assaporo la sua bocca, sento nella mia quel sapore che ho sognato per tutti quegli anni.

Le nostre lingue si intrecciano in una danza di bisogno e bramosia.

Sento le sue mani sollevarmi la maglietta e la fermo. Lei mi guarda confusa e io con un occhiolino le dico:

-Non vorrai farlo qui, Sweatheart...-

A velocità vampiresca ci ritroviamo nella sua stanza.

-Qui va bene?- mi sussurra lei nell'orecchio.

Come risposta mi avvento sulle sue labbra con ancora più desiderio di prima.

I nostri vestiti sono presto per terra, lanciati in giro per la camera senza riguardo.

Sento le sue mani ovunque su di me, sul petto, sulla schiena...

Passo i palmi sul suo dorso e sento quella pelle così liscia scorrermi sotto le dita...

Senza sapere bene come, ci ritroviamo sul letto, io sopra di lei.

Comincio a baciarla dietro l'orecchio, continuo con il collo e poi scendo sul suo petto.

Strofino il naso sulla sua pancia e scendo ancora...

La sento trattenere il respiro quando bacio la dove ogni donna vorrebbe essere baciata.

La carezzo nei suoi punti più sensibili e lei sembra svenire tra le mie braccia, fino a quando in un momento particolarmente rovente lei dice:

-Klaus ti prego...-

Non me lo faccio ripetere due volte.

Facciamo l'amore con così tanto... Amore, che non credo che qualcun' altro abbia mai vissuto una cosa del genere.

Ad un certo punto del nostro vortice di passione lei mi prende la testa tra le mani e sussurra tra i gemiti:

-Klaus... Dimmi... Qual'è il gesto più intimo tra due vampiri?-

-Scambiarsi il sangue...- rispondo io tra gli ansimi.-Ne sei sicura?-

In risposta lei piega indietro la testa scoprendo il collo.

Io mi abbasso per mordere quella pelle delicata e intanto le premo il mio polso sulla bocca.

Succhio il suo sangue, mentre lei fa lo stesso con il mio.

Così finiamo quella notte infuocata, Lei tra le mie braccia, io dentro di lei e il suo sangue nel mio corpo e il mio nel suo.

 

 

 

 

 

Un raggio di sole colpisce il suo bel viso addormentato.

Passo lievemente le mie dita sul suo viso e lei si muove.

Apre un occhio e mi guarda.

Sorride.

-Buongiorno...- mormora assonnata.

-Buongiorno a te, sweetheart...- dico io piano.

Lei mi guarda ancora un po' e poi mormora ancora:

-Questa è stata la notte più bella della mia vita...-

Io la guardo e ridacchio.

-Certo che lo è stata. Non credo che tu abbia mai fatto del sesso ibrido bollente così... Bollente con nessuno. Mi sbaglio forse?-

Lei mi guarda corrucciata nel ricordare quella volta nel bosco dove ero nel corpo di Tyler.

-Quella volta non vale! Non era veramente Tyler...- mette il broncio.

Ridacchio ancora.

-Sei adorabile così...- la bacio sulle labbra.

Ci facciamo le coccole ancora un po' fino a quando io le chiedo:

-Dove andiamo?-

Lei mi guarda senza capire.

-Facciamo un viaggio, ho tutti i soldi che voglio. Vuoi?-

Lei mi guarda sbigottita e poi mi salta al collo urlando una serie acutissima di sì entusiasti.

-Potremmo andare in oriente, per esempio Madagaskar. Sai lì c'è questa deliziosa cittadina, Morombe. Sole tante spiagge, hotel di lusso...-

Caroline sorride maliziosa e chiede:

-Quando si parte?-

Io la guardo e annuncio:

-Anche adesso se vuoi!-

 

 

 

 

Tre mesi dopo, su una spiaggia, Morombe.

 

Klaus si fermò e Caroline lo guardò stranita.

Il suo vestito di lino bianco svolazzava intorno a lei e i suoi occhi erando riparati da un enorme cappello bianco.

-Cosa c'è amore?-

Chiese all'originale vicino a lei.

I piedi affondati nella sabbia e quel viso bellissimo illuminato dal sole, l'uomo che amava rispose:

-Sai Caroline, C'è una cosa che non ti ho ancora mai detto.-

La ragazza si sporse verso di lui:

-Cosa?-

Niklaus fissò il lontano orizzonte, per poi guardare la donna che amava negli occhi e dirle:

-Ti Amo.-

Caroline sorrise.

-Ti Amo anch'io.-

Restarono così per un po' e poi Caroline disse:

-Qual'è la prossima tappa?-

Klaus la guardò.

-Scegli tu...-

Lei lo guardò di rimando e sussurrò:

-Sai, mi piacerebbe fare il giro del mondo...-

Klaus le lasciò un bacia sulla tempia.

-Certo, Sweatheart...- disse.- Abbiamo tutta l'eternità.-

 

The End


 

  
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