Anime & Manga > La leggenda di Zorro
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Autore: telesette    04/04/2014    2 recensioni
Ora niente e nessuno avrebbe potuto più separarli, neanche volendo.
Vi era troppo da perdere, nella gioia di quell'istante, lungo o breve che fosse.
Entrambi erano appena diventati una cosa sola, un intreccio prezioso nel grande ricamo della vita, e tutto il resto era passato rapidamente in secondo piano.
Per sempre Diego l'avrebbe amata.
Non l'avrebbe mai lasciata.
Lolita era tutto il suo mondo, da prima di quella notte, e sempre sarebbe stata il motivo unico di tutta la sua esistenza...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.         
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...         
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.         
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.         
Ciao Gina!

 

 

 

***

La leggenda di Zorro ( 怪傑ゾロ, Kaiketsu Zoro no densetsu ) è un anime televisivo di 52 episodi realizzato dalla Ashi Productions e co-prodotto dall'italiana Mondo TV e dalla giapponese Toho nel 1995, per la regia di Katsumi Minoguchi.

clicca qui per guardare:
Zorro [Cristina D'Avena]

Amore senza maschera

Lolita era affascinata dalla luna quella notte.
Dopo tanti segreti e bugie, sia pure giustificati dalla necessità, quel pallido disco luminoso sopra le onde sembrava l'unica cosa sincera tra lei e Diego.
Immutata.
Era la stessa che guardavano da bambini, con tutti i sogni e le speranze di un futuro migliore, e la fanciulla non poteva fare a meno di sospirare estasiata al pensiero di una cosa tanto pura e innocente.
Vicinissima eppur lontana, come la giustizia.
Per anni aveva sognato, pregando affinché la giustizia tornasse nelle terre della California, e dentro di sé non aveva mai perso la speranza che le sue preghiere fossero ascoltate.
E come il miracolo della luna sopra le onde, capace di risplendere anche nell'oscurità più fitta, il cielo aveva fatto in modo di esaudirla.
Le aveva mandato Diego...
Da che era tornato, recitando la parte dello smidollato per non destare sospetti, Lolita si era sentita assai amareggiata. Non riusciva a credere che il bambino forte e coraggioso di un tempo fosse quello stesso buffone impacciato che si metteva a piangere ogniqualvolta un soldato alzava la voce.
Tante volte Diego l'aveva delusa.
Tante volte egli aveva accettato i suoi sguardi colmi di astio e disapprovazione, celando il rammarico dietro una maschera ancora più pesante di quella di Zorro, e si era fatto carico di tutte quelle figuracce e del disprezzo dei suoi cari solo per proteggerli da sé stesso.
Come Diego de la Vega, figlio del nobile Don Alejandro, l'eroico e temerario biondino aveva tanto da perdere.
Troppo!
Le vite di suo padre, Maria, Bernardo... e quella di Lolita stessa.
Tutti coloro a lui vicino rischiavano di pagare, come conseguenza della sua sete di giustizia, in quanto Raimundo non avrebbe certo esitato a far loro del male per ferire Diego nel suo punto più debole: gli affetti e la famiglia che egli amava più della sua stessa vita.
Per questo, la maschera di Zorro non era sufficiente da sola.
Era necessario fingere, sopportare ogni genere di umiliazioni, per non dar modo di collegare il "goffo" e timido Diego all'eroico e temerario Zorro.

- Lo sai, Diego - esclamò Lolita raggiante. - Le tue parole, quando eravamo piccoli... ce ne sono alcune che non ho mai dimenticato!

Diego parve stupito.
Evidentemente Lolita doveva nutrire grande stima e considerazione di lui, non solo per quanto riguardasse Zorro, ed era una cosa che affondava le radici proprio nell'infanzia che avevano trascorso assieme.
Il piccolo Diego era sempre stato un eroe, ai suoi occhi.
Un bambino forte e generoso, sempre pronto ad aiutare gli altri prima di pensare a sé stesso, e con un cuore ed una sensibilità tali da avvolgere chiunque avesse la fortuna di stargli accanto.
Nelle sue parole c'era amore.
C'erano coraggio, speranza, e la volontà per accogliere ogni giorno della propria vita come un dono.
Anche quando era morta sua madre, invece di abbattersi come chiunque al suo posto, Diego aveva accettato quell'immenso dolore dentro di sé con la consapevolezza e la maturità di un adulto.
Non aveva mai pianto.
Non perché non soffrisse, ma perché sapeva che le lacrime non l'avrebbero riportata in vita.
Esiste un disegno ben definito, nella vita e nella morte naturale delle persone, ed è una verità che non porta abbandono o sconforto bensì il fermo desiderio di tenere vivi coloro che amiamo... 
Nel cuore, dove nessuno può toglierci il ricordo di ciò che è stato e che rimarrà per sempre!

- Mia madre è andata a riposare lassù - disse Lolita, rammentando ogni parola con grande affetto e sincera commozione per Diego. - Ma un giorno... tornerà!

Lolita aveva scolpito quelle parole e l'immagine di lui nella memoria.
Serio, nella sofferenza.
Sincero, nella speranza.
Non voleva che il dolce ricordo di sua madre, cui aveva sempre voluto un bene dell'anima, si perdesse dietro alla convinzione che l'amore finisse semplicemente con la morte.
Diego amava sua madre.
Avrebbe continuato a vivere per lei, portandola nel suo cuore, fino al giorno in cui si sarebbero riabbracciati lassù... dove la morte è solo un passaggio, per chi vive nel cuore delle persone, e la luce illumina con calore avvolgente tutte le anime destinate a riunirsi nello stesso cielo.
Un cielo azzurro.
Unico.
Anche se offuscato per la pioggia, sopra le nuvole il cielo ha la certezza di essere azzurro, per ogni uomo, donna o bambino capace di guardarlo con gli occhi della speranza.
Questo aveva imparato Lolita, dallo sguardo di Diego e dal suono delle sue parole.

- Tu per me sei sempre stato un esempio, Diego - ammise la fanciulla con un sospiro. - Da allora, ogni volta che guardo il cielo, non faccio che pensare alle tue parole e alla speranza che hanno saputo infondermi in tutti questi anni... Niente finisce, se siamo noi a non volere che finisca!

Diego sorrise.
La serenità di Lolita, così come il suo affetto, era la più grande gioia per lui.
Naturalmente ricordava tutto di quella notte, quando lui e Lolita erano soliti restare ore ed ore di nascosto sulla veranda della villa di Don Alejandro, e ciò gli riportava un misto di tenerezza e di nostalgia insieme.
Non c'era amore più grande e importante di quello della speranza.
La felicità e la gioia di vivere, con tanto delle piccole e grandi sofferenze di ogni giorno, è la prova che non si è fatti solo di catene e di privazioni.
C'è tanto di prezioso in un sorriso, in una parola sincera, o anche solo in un semplice sguardo.
Certo, vivere può voler dire anche soffrire, fa parte del percorso.
Ma se non esistesse l'amore a rendere grande l'uomo umile, elevando il suo spirito verso l'unica vera ricchezza dell'universo, che altro motivo ci sarebbe per rendere ogni più piccolo momento di felicità degno di essere vissuto?

- Te lo ricordi ancora - mormorò il giovane. - Dopo tutti questi anni...
- Dai, non sono passati poi così tanti anni - sbuffò Lolita. - Mi fai sentire vecchia, sennò!
- E' vero, scusami - fece lui imbarazzato, passandosi una mano sulla nuca.
- Il vento è così piacevole, stasera - sospirò lei sognante. - Sembra una carezza del cielo!

Come in risposta alla sua affermazione, un lieve filo di brezza si levò dalle onde.
Diego osservò rapito i lunghi capelli d'oro della fanciulla, splendidi come quelli di un angelo, e dentro di sé si rammaricò di averla cacciata in quella difficile situazione.
Se Bernardo non si fosse trovato costretto a rivelarle tutto, per non lasciarlo morire dissanguato dalle tremende ferite, Lolita non avrebbe potuto scegliere di affiancare Diego nella sua lotta contro le ingiustizie.
Non sarebbe caduta nel precipizio, rischiando di morire sfracellata tra le rocce, e la sua vita non sarebbe stata costantemente in pericolo quanto la sua.

- Ti chiedo scusa, Lolita - esclamò. - Non avrei dovuto coinvolgerti in questa brutta storia!

Ma Lolita non era affatto d'accordo.
Ora che sapeva la verità, non poteva assolutamente permettere che Diego rischiasse la propria vita da solo.
Da anni, ormai, era innamorata di lui.
Non era stata la maschera a fare di Diego un giustiziere: lui era già un uomo coraggioso, sotto tutti i punti di vista, e questo lei lo sapeva; sapeva di amarlo, di voler stare con lui, e di non volerlo perdere per nessun motivo al mondo.

- Promettimi che non mi lascerai mai e poi mai...

Diego tacque, incerto su cosa risponderle, e subito lei si voltò a guardarlo seriamente negli occhi.

- Noi due staremo sempre insieme, vero, Diego?

Non era solo una domanda.
Lolita voleva la "certezza" di non doversi mai separare da colui che amava.
Poteva anche condividere una vita di lotte e pericoli, non era questo a spaventarla, ma non poteva rinunciare agli occhi limpidi di Diego o a ciò che le faceva battere il cuore in sua presenza.
Aveva pianto per lui.
Riso e sofferto, per lui e per ogni goccia di sangue versata dalle sue ferite.
Le mani di Diego erano le stesse che l'avevano salvata dal precipizio, oltre ad un'infinità di altre occasioni in cui aveva rischiato di fare una gran brutta fine, e tutto ciò che desiderava era di stringerle tra le sue e di sentirsi parte della sua forza e del suo immenso coraggio.
Non era Zorro, una maschera o un mantello anonimi, bensì l'uomo a cui donare il suo cuore e la sua anima per tutto il tempo che sarebbe stato.
Voleva Diego!
Voleva vivere con lui e per lui, a qualsiasi costo, e mai avrebbe accettato di essere messa da parte per nessuna ragione al mondo.
Per quanto comprendesse benissimo Diego, e non potesse fare a meno di ammirarne l'altruismo e la generosità, lo amava troppo per lasciarlo da solo lungo il cammino difficile che egli aveva deciso di percorrere sino in fondo.

- Lolita...

Diego non era stupido.
Sapeva benissimo dei sentimenti di Lolita, in quanto erano gli stessi che provava anche lui, per questo si sentiva ora combattuto su cosa risponderle.
Poteva forse mentirle ancora?
Dirle che non provava niente, pensando di proteggerla da sé stessa, e spezzarle così il cuore senza nulla in grado di giustificarlo?
Nemmeno lui voleva perderla.
Di tutto ciò che gli pesava, nell'indossare la maschera di Zorro, il disprezzo di Lolita era senza dubbio il peso più grande e più doloroso di tutti.
Diego si era fatto carico di tutto, pensando prima agli altri che a sé stesso, ma non poteva più fingere di essere quello che non era.
Poteva sopportare di essere preso in giro: le risate di scherno, le umiliazioni, di essere deriso e sbeffeggiato forsanche dal mondo intero... ma non poteva vedere altre lacrime sul volto di colei che amava.
Gli occhi di Lolita avevano già versato troppe lacrime, lacrime di amarezza ingiustificata, e dunque non era giusto portare una maschera anche con lei.
Doveva dirglielo.
Doveva essere sincero con lei sino in fondo, ricambiando l'amore con l'amore, senza più nasconderle nulla del suo cuore e dei suoi sentimenti.

- Dimmelo - gemette ancora la fanciulla. - Ti prego!

Fu in quel momento che Diego comprese.
La maschera doveva servire a proteggere i suoi cari, non sé stesso, e ostinandosi a voler tenere Lolita fuori da tutto questo non avrebbe fatto altro che agire egoisticamente.
Non era affatto giusto.
Non poteva decidere per lei, anche con le migliori intenzioni del mondo, perché amare significava anche "accettare" la volontà della persona in questione.
Lolita avrebbe preferito morire al suo fianco, piuttosto che lasciarlo da solo a combattere.
Non era una spadaccina, e nemmeno abbastanza forte da proteggerlo in effetti, ma era una donna innamorata e ciecamente convinta del proprio amore.
Con Diego al suo fianco, qualunque posto era per lei un paradiso.
Anche una fredda ed umida grotta affacciata sul mare, con i vestiti bagnati e la gelida brezza notturna che si insinuava tagliente come un coltello...
Mai avrebbe rinnegato di amare Diego, neppure sotto tortura o per paura di morire, e gli sarebbe rimasta sempre e comunque accanto nel bene e nel male.
Guardandola negli occhi, Diego si rese conto di non aver mai amato nessuno quanto lei... e c'era effettivamente un modo in cui poteva dirglielo chiaramente, un gesto che attendeva fin dal giorno in cui si erano rivisti sulla nave giù al porto, e non poteva più trattenersi oltre.

- Avrei voluto dirtelo ogni giorno - ammise il giovane. - Non sai quante volte e quanto io abbia desiderato dirtelo... Lolita!
- Dimmelo adesso - fece l'altra in un soffio. - Non desidero altro...

Il "sì" negli occhi.
Entrambi rimasero a guardarsi per un istante, troppo emozionati per dirsi tutto a parole, e già i loro volti erano così vicini che l'uno poteva sentire sulle labbra il respiro dell'altra e viceversa.
Diego rammentava anche un'altro momento.
Una notte di alcuni mesi prima, quando nottetempo si era introdotto nella stanza di Lolita, con Dio come testimone per giurarle tutto il suo amore in silenzio.
Quella volta Lolita stava dormendo, e non poteva certo ricordarlo, ma Diego ricordava benissimo la linea rossa e delicata delle sue labbra.
Ogni suo lineamento.
Ogni sua curva.
Tutto, della fanciulla, si accompagnava armoniosamente a ciò che più amava di lei.
Non c'era nulla del quale Diego non fosse fortemente ed irresistibilmente attratto, compreso quel suo dolce caratterino ostinato e testardo che sovente la faceva finire nei pasticci, e ora aveva finalmente la possibilità di dimostrarglielo.

- Chiudi gli occhi - mormorò.

Lolita annuì.
Il tempo di abbandonarsi completamente, che già la mano di lui le andava sfiorando dolcemente la guancia, e le loro labbra si schiusero per scambiarsi una muta promessa.
entrambi non desideravano altro.
Niente più segreti tra loro.
Niente più sotterfugi.
Niente più maschere, ad oscurare e nascondere, solo la consapevolezza di un sentimento candido e puro come la luce del giorno.
E Diego era lì, con lei, caldo come la passione che rendeva il tocco della sua mano così intenso e piacevole.
Non poteva esistere momento più bello.
Né gioia più grande o importante.
Un gesto di una tenerezza infinita, il miracolo dell'amore, e tutto intorno a loro era diventato semplicemente una cornice.
E la luna stava a guardare.
Persino il mare si calmò, sia pure per un istante, quasi in segno di approvazione e rispetto per l'intimità dei due giovani innamorati.

- Ti amo, Diego - pensò Lolita, non appena le labbra di lui annullarono anche l'ultima breve distanza che ancora le separavano dalle sue.

Un bacio lungo.
Tenero.
Avvolgente.
Non era solo il primo, per Lolita.
Era unico!
Era il bacio che il suo cuore aveva atteso per anni: quello con l'eroe dei suoi sogni, con tanto di cavallo bianco e di spada dalla lama lucente...
In quel bacio, poteva sentire tutto l'amore di Diego riflesso nel suo, come se le loro anime fossero state messe di fronte ad uno specchio.
E Diego era autentico.
Reale.
Non era il sogno di una ragazzina romantica, dove tutto deve per forza essere "perfetto" e con la giusta atmosfera, bensì semplice e autentico.
Un amore vero!
L'amore che non chiede ma si trasmette spontaneamente, infondendo calore anche nelle membra intirizzìte dal freddo, e che si fa dono per entrambi attraverso un gesto antico eppure intramontabile.
Un bacio, appunto.

- Non lasciarmi mai - parve voler sottolineare Lolita, nel buttare istintivamente le braccia al collo dell'altro.

Ora niente e nessuno avrebbe potuto più separarli, neanche volendo.
Vi era troppo da perdere, nella gioia di quell'istante, lungo o breve che fosse.
Entrambi erano appena diventati una cosa sola, un intreccio prezioso nel grande ricamo della vita, e tutto il resto era passato rapidamente in secondo piano.
Per sempre Diego l'avrebbe amata.
Non l'avrebbe mai lasciata.
Lolita era tutto il suo mondo, da prima di quella notte, e sempre sarebbe stata il motivo unico di tutta la sua esistenza.
Da un bacio, una promessa.
Da una promessa, una realtà.
E la realtà, persino più bella dei sogni a volte, può travolgere i sensi con la stessa violenza del mare in tempesta.
Chi può dire cosa si cela nel cuore di chi si ama?
L'amore non ha bisogno di maschere.
Sin dalla notte dei tempi, quando tutto era semplice per definizione, se c'è una cosa che appare chiara ed evidente a dispetto della memoria e dei secoli... è proprio l'amore!

FINE

   
 
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