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Autore: Rivetra4ever    04/04/2014    1 recensioni
Ciao a tutti! :D
Questa è la mia prima fic, quindi siate clementi please.
Allora, adesso vi dico qualcosina sulla storia :3
Tutto ha inizio quando sebastian e Ciel stringono il patto. Nel secondo capitolo invece apparirà un nuovo personaggio Elis, sorella maggiore di Ciel.
Per scrivere la fic mi baserò anche un po' sul manga.
Spero che qualcuno di voi darà una letta alla mia storia ciauuuu
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Immerso nella rabbia, nella confusione e nella disperazione, un bambino stava invocando colui che da sempre era visto come l'essere che impedisce al uomo di avvicinarsi a dio. Stava invocando un demone...

nonostante la giovane età, sapeva perfettamente in cosa sarebbe andato in contro, ma a lui non importava.

“ahahah che stupido! Credi proprio che adesso il demone apparirà?” domandavano alcuni uomini al ragazzino “ahahahah povero illuso, sai che ai demoni piace vedere le persone che soffrono? Non ti aiuterà mai!!”.

Tutti i presenti stavano ridendo. Ma quando apparve il demonio davanti a loro, alcuni urlarono per a paura, mentre altri scapparono via.

Il demone, con lo sguardo stava cercando colui che l'aveva invocato. Quando lo vide un ghigno si dipinse sul suo volto “Ma guarda, un bambino” disse lui mentre si avvicinava alla gabbia dove vi era il bambino “Voi” guardò il bambino inginocchiato a terra “avete versato un pagamento molto grande. Adesso dovete decidere se volete stringere un patto con me, oppure no”.

“Io...” abbasso lo sguardo, per poi stringere i pugni “lo voglio! Voglio stringere un patto con te! Voglio vendicarmi!!” urlò in preda alla rabbia. Tese una mano verso il demone “dunque abbandonate la luce per scegliere la strada che conduce al inferno, bene” con forza prese con una mano il volto del ragazzino “in questo caso, inciderò su di voi il simbolo del nostro contratto” lo squadrò per bene “lo apporrò nel vostro occhi, signorino”. Detto ciò, il demone incise il suo marchi nel occhio del bambino.

 

Dopo aver stretto il patto, il bambino ordinò al demone, che ormai era diventato il suo maggiordomo, di uccidere tutti coloro che si trovavano in quella costruzione.

Una volta portato a termine il lavoro, i due uscirono da quel luogo.

“Demone, adesso che sei il mio maggiordomo devo chiederti tre cose” disse il conte guardando davanti a se, indifferente “mi dica, padrone” il demone guardò per un secondo il giovane “Voglio che tu mi protegga finché non avrò portato a termine la mia vendetta, devi ubbidire ai miei ordini senza replicare...e infine devi sempre essere sincero”.

-non sarà facile, anzi sarà una seccatura- pensò il demone seguendo il ragazzino.

“Signorino, che ne dice se ritorniamo alla villa?” “Non so dov'è...” il diavolo a quell'affermazione rimase stupito -ma tu guarda! Questo ragazzino non sa nemmeno dove si trova la sua casa... si può sapere dov'è cresciuto?!-.

“Come prima cosa andiamo al Royal hospidal, lì c'è una mia parente” “come desiderate” il demone sorrise. Anche se avrebbe voluto divorargli l'anima in quel istante. “diavolo, come ti chiami?” “Chiamatemi come volete, signor padrone” sorrise guardando il bambino.

“bene, ti chiamerò... sebastian...sebastian michaelis” “era il nome del suo vecchio maggiordomo?” doamndò il diavolo, anche un po' curioso “no, era il nome del mio cane” affermò tranquillamente.

-Mi...mi ha chiamato come il suo cane?! Maledetto marmocchio! Non vedo l'ora di poter mettere le mie mani sulla tua anima!-.

“Pittosto, lei, signor padrone, come si chiama?” “Ciel, Ciel Phantomhive”.

 

Quando il maggiordomo e il conte raggiunsero l'ospedale, era ormai sera. Stavano camminando per il corridoi dell'immenso ospedale alla ricerca dello studio della zia del conte.

“c-conte!” un voce di un uomo anziano, si udì in tutto il corridoio. Il conte riconobbe quella voce e si girò di scatto. Vide davanti a lui il vecchio servitore, Tanaka.

“Tanaka!” il giovane corse verso il vecchio e lo abbracciò “che gioia! State bene, mio piccolo padrone!” era felice di poter rivedere quel bambino.

 

Una giovane infermiera accompagnò Tanaka nella sua stanza e lasciò i tre da soli. Il vecchio, pregò il giovane e nero maggiordomo di prendersi cura del piccolo conte.

“Vecchio servitore... sai se mia sorella è ancora viva?”. Ci fu un momento di silenzio “Conte, fortunatamente sua sorella sta bene”. Il conte sorrise leggermente “Grazie, Tanaka”.

 

Dopo aver incontrato Tanaka, Ciel ebbe la fortuna di incontrare anche sua zia la dottoressa Dalles, nonché la sorella di sua madre.

La donna, curò le ferite del nipotino e gli diede dei nuovi vestiti, dato che quelli che aveva erano tutti strappati e sporchi di sangue. Avrebbe voluto che lui fosse andato a stare da lei, solo per quella notte, ma Ciel voleva andare a vedere con i suoi occhi cos'era successo.

“Ciel, stai attento” diete un dolce bacio sulla fronte del piccolo “si zia An, non preoccuparti, nessuno potrà più farmi del male” disse guardando Sebastian.

Anche la donne, posò lo sguardo su quel uomo vestito di nero “Signore la ringrazio, lei ha salvato mio nipote” “Madame, non deve ringraziarmi, sono solo un diavolo di maggiordomo” portò la mano al petto chiudendo gli occhi.

“sebastian, andiamo. Ciao Zia An, verrò a farti visita qualche volta”. Salì sulla carrozza insieme Sebastian.

 

Quando arrivarono davanti alla residenza Phantomhive, Ciel rimase scosso da quel che vide. Era terribbile, tutto era bruciato... non voleva crederci, ma purtroppo era la crudele verità.

Il diavolo esaminò per bene la villa bruciata -si può sempre rimediare-.

Mentre il conte si avvicinò alle lapidi dei suoi genitori, che si trovavano proprio accanto alla villa, Sebastian, in un batter d'occhio fece ritornare la villa come prima. Il conte non disse nulla, era senza parole. Sebastian lo accompagnò fino alla porta d'ingresso, poi con eleganza la aprì “Bentornato conte Ciel Phantomhive” “com'è possibile...?” mormorò incredulo l'umano “se non fossi in grado di fare una cosa del genere non potrei definirmi come tale” fu la risposta che ricevette.


Ciao a tutti ^^ ecco qui il primo capitolo della mia fic fatemi sapere cosa ne pensate ^^
  
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