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Autore: dontlookback    04/04/2014    2 recensioni
“E’ da quando ci siamo conosciuti che desidero di farlo”
“Davvero?”
“Già nana…”
Avevano entrambi il cuore a mille e lo stomaco in subbuglio. Il sorriso di Martina si allargò ancora di più.
“Non smettere mai di sorridere, quando lo fai diventi ancora più bella”
“Sei talmente bassa che non riesci neanche a darmi un bacio”
“Sei tu che sei troppo alto, non io quella bassa”
“Se se, sempre la stessa scusa tu..”
“Non è una scusa…”
“Nana, stà zitta e baciami”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scontro fatale

Stava tranquillamente camminando per il corridoio della sua scuola per arrivare in classe. Non era particolarmente di buonumore quella mattina a causa delle sue due amiche che, ancora una volta, l’avevano lasciata sola in pullman senza dirle che avrebbero preso l’auto e non l’avevano neanche aspettata all’entrata. Non le era mai piaciuto ritrovarsi sola tra la gente, un po’ per paura di essere giudicata e presa in giro, un po’ perché si annoiava a non parlare con nessuno. E ancora si malediceva per quando, tre anni prima, al mattino stava zitta accanto alle altre che parlavano e ridevano, sentendosi di troppo e maledettamente fuori posto. Ringraziava di essere cambiata col passare del tempo, sia caratterialmente che fisicamente. Se prima si ritrovava a pensare che sarebbe rimasta sempre sola a causa della sua - indesiderata - acidità, del suo essere scontrosa e maledettamente sciocca in alcune situazioni, tanto da essere presa per deficiente, ora era quasi sicura di essere “normale”. Già normale, per il suo gruppetto di amiche. Quelle che finalmente avevano deciso di rimanere, quelle che continuavano a sopportarla, sostenerla e supportarla. Quelle che sorbivano i suoi scleri, i suoi pianti e le sue squallidissime battute che imperterrita continuava a fare. Col tempo aveva capito, o meglio, stava iniziando a capire, che non era lei ad essere sbagliata, erano gli altri a pretendere sempre troppo. Non era lei quella strana, erano gli altri troppo normali. Non era lei la bambina, erano gli altri quelli cresciuti troppo in fretta. E non era il giudizio degli altri che la doveva influenzare, era con se stessa che doveva stare bene. E per questo, aveva deciso di fare quello che desiderava da più o meno la terza media; si era tinta tutti i capelli di blu, sfumando qualche ciocca col viola. E la cosa migliore di quella tinta spettacolare, erano gli sguardi sconcertati, i mormorii e le risatine della gente alle quali lei, rispondeva con un fantastico mega sorriso. E non le era nemmeno importato quando le era stato detto di dover mettere gli occhiali. La settimana prima aveva sentito una della scuola lamentarsi di doverli mettere. Era una di quelle vanitose, diceva che le avrebbero rovinato il suo fantastico viso e quindi avrebbe messo le lenti a contatto. Lei invece, era andata a prenderli in compagnia delle amiche, che l’avevano aiutata a scegliere la montatura. Non troppo grande e non troppo spessa, nera, semplice, proprio come lei. E non le dava fastidio il fatto di doverli portare sempre sul naso, ci si era abituata. E oltre a tutto ciò, poteva ritenersi soddisfatta, anche se non l’avrebbe mai fatto, del suo corpo, di ciò che stava diventando. Le imperfezioni presenti sul viso e sul corpo, tipiche delle adolescenti, a poco a poco, cominciavano a sparire. Era diventata un po’ più alta dall’inizio delle superiori, riuscendo a raggiungere il metro e settanta, rimando però, sempre la più bassa del gruppo. Era contenta di aver cominciato ad andare a correre nei momenti liberi, rimanendo in forma ed era contenta di essere riuscita a riempire una terza, cosa che prima avrebbe soltanto sognato. Si piaceva un po’ più di prima e quindi, specchiarsi allo specchio qualche volta, non le dispiaceva più di tanto. E finalmente, le sue amiche non dovevano più pregarla di farsi fare una foto. Ora era lei quella che afferrava per prima il cellulare o la macchina fotografica e scattava foto a tutte, facendo i selfie più strani e buffi, in compagnia delle persone a cui più voleva bene. Sorrise, guardandosi i piedi, pensando che appena avrebbe varcato la soglia della classe, sarebbe stata assalita da quelle pazzoidi che si ritrovava come amiche. Peccato però che non aveva ancora fatto i conti con il destino, la sfortuna o fortuna, chiamatela come vi pare, fatto sta che, girando l’anglo, andò a sbattere contro qualcuno. Alzò lo sguardo, incrociando quello color cioccolato di un ragazzo. Sorrise imbarazzata mormorando uno “scusami” che l’altro sentì a malapena. Sorrise anche lui vedendo le sue guancie colorirsi leggermente di rosso.

“Non preoccuparti”

Lei fece per allontanarsi quando lui riprese a parlare. L’aveva notata più volte in corridoio ridere e scherzare con altre ragazze, appoggiata al termosifone tra le loro aule, pensando che fosse davvero niente male e che anche il suo sorriso fosse stupendo. D’altro canto, anche la ragazza l’aveva notato parecchie volte alla finestra vicino al termosifone dove stavano lei e le altre. Più volte si era ritrovata a pensare che fosse di una bellezza sconvolgente, di quelle rare, quasi introvabili. Era alto, magro e aveva le braccia muscolose. La pelle leggermente ambrata, i capelli neri sempre tirati su in un ciuffo e aveva spesso quel po’ di barba che lo rendeva dannatamente sexy, come dicevano in molte. E poi il suo sorriso… Era spettacolare, da far girare la testa. Ok, forse non l’aveva soltanto notato, ma ammirato in silenzio, parlare con i suoi compagni, e le sue compagne di classe.

“Sei in 4a H vero?”
“Già… E tu in 5aG, no?”
“Siamo vicini di classe… Ahah comunque… Zayn  piacere” 
“Vicini di classe? Forte ahah! Beh, io sono Martina”
“Non ti va bene vicini di classe, Martina?”


Scherzò lui, enfatizzando il suo nome. Lei ridacchiò scuotendo la testa, pensando che finalmente, non solo lei era solita dire stranezze. Parlarono camminando, arrivando, fin troppo presto a parere di entrambi, davanti la classe del ragazzo. Si fermarono finendo il discorso intrapreso ed entrambi sorrisero.

“Beh, ci si vede qua in giro…”
“Già… Ciao Zayn”
“Buona giornata”
“Anche a te”


Si sorrisero ancora una volta e lei fece quei pochi passi che la dividevano dalla sua classe mentre lui entrò nella sua, salutando tutti quanti, pensando però alla ragazza dal sorriso stupendo. Lei entrando sorrise ancora, salutando con un “buongiorno a tutti!” fin troppo allegro. Le amiche l’abbracciarono sotto lo sguardo degli altri loro compagni che pensavano fossero soltanto delle povere stupide sfigate che passavano i sabato sera a fare pigiama party nelle loro case piuttosto che andare in discoteca ad ubriacarsi. Salutò anche la prof si spagnolo con un euforico “buenos días profe” che fece sorridere anche l’insegnante. Aspettò il suono della campanella in corridoio, chiacchierando allegramente con tutte quante, tralasciando l’incontro/scontro con Zayn. Ne avrebbero parlato quella sera a casa di Arianna. Passate le prime due ore uscirono per l’intervallo e, quando Jessica, una delle “vip” della classe aprì la porta, si ritrovò davanti Zayn Malik: il ragazzo più figo della classe accanto e dell’intera scuola. Lui fissava la porta aspettando la nanerottola dai capelli blu con cui aveva parlato due ore prima e quando la vide uscire dalla classe ridendo, sorrise come un cretino, pensando ancora a quanto fosse bella. Intanto lei aveva smesso di ridere e alla vista del moro si era paralizzata, sotto lo sguardo attento delle sue amiche che saettava da lei al ragazzo e poi sorrise anche lei, come una perfetta imbecille. Lui le si avvicinò, salutando però tutte. Samantha, che era la migliore amica di Martina, le diede un pizzicotto sul fianco, indignata del fatto che la ragazza non le avesse detto nulla. I due continuarono a guardarsi sorridendo finchè lei, per rimediare al “danno”, decise di presentare le ragazze al moro. Sapeva che le avrebbero rotto le scatole per mesi perché non aveva detto nulla; insomma, il moro le aveva rovinato i piani…

“Ehm… Zayn loro sono le mie amiche: Samantha, Sydney, Cassiedy, Skyler e Arianna”
“Piacere ragazze, io sono Zayn”


Sorrise e iniziò a parlare con loro. Passarono insieme l’intervallo e anche quello successivo dove Zayn presentò alcune ragazze della sua classe, quelle con cui aveva legato di più, a Martina e le altre cinque. Inutile dire che la sera stessa, quando tutte e sei si erano riunite a casa di Arianna, Martina era stata bombardata di domande ed era stata praticamente obbligata a raccontar loro dello scontro di quella mattina. Col passare del tempo, Zayn e le ragazze iniziarono a stare insieme durante gli intervalli, poi ad aspettarsi all’entrata e all’uscita, a fare il pezzo da scuola alla fermata del pullman insieme e infine a passare interi pomeriggi a cazzeggiare nei parchi o a casa di qualcuno di loro. E intanto sia Zayn che Martina, iniziavano a provare qualcosa di forte l’uno per l’altra, nascondendoselo a vicenda. Erano ormai diventati migliori amici, o almeno così credevano. A volte uscivano da soli o se ne stavano a casa di lei, o di lui stesi sul letto a parlare per ore di tutto quello che gli passava per la testa. La gente li scambiava per fidanzati e molteplici erano state le volte in cui entrambi erano stati massi in imbarazzo dalle loro madri. Se ne andavano in giro ridendo, dicendo le cavolate più assurde, tenendosi per mano e abbracciandosi con così tanta semplicità, che a loro sembrava la cosa più normale del mondo. Non era importante quello che pensavano gli altri, erano Zay&Marty, Marty&Zay, erano loro e basta. Il ragazzo si preparava ad affrontare la maturità con il supporto dei suoi compagni, delle sue nuove amiche ma soprattutto della nana dal sorriso stupendo. E dopo aver passato l’esame fantasticamente, Zayn poteva dire addio allo studio, ai libri e a tutto ciò che riguardasse la scuola e rilassarsi per almeno tre mesi, prima di andare all’università. Martina intanto, con voti eccellenti, così come tutte le sue amiche, era riuscita a passare in quinta e, anche se con una valanga di compiti, poteva godersi le sue, molto più che meritate, vacanze, con la sua compagnia ormai allargata.
Ancora una volta quell’estate, erano usciti soltanto loro due. Samantha e Sydney erano in vacanza con i loro genitori, Cassiedy dai nonni e Skyler e Arianna impegnate a fare da animatrici in un oratorio mentre, Ellen, Silvia e Caroline - le amiche di Zayn - erano andate a festeggiare i loro diplomi in America. E loro, erano andati a mangiare un gelato e poi si erano messi a camminare nel campo da calcio dove Zayn giocava. Stavano camminando ridendo come al solito, era praticamente impossibile vederli fare le persone serie. Non riuscivano a tenersi il broncio per più di dieci minuti. Avevano litigato qualche volta in quei mesi ma non riuscivano a non parlarsi e ogni litigata si concludeva con una sonora risata da parte di entrambi e poi un abbraccio. E quel pomeriggio si erano abbracciati forse anche più del dovuto. Ancora una volta lei aveva sparato una cavolata assurda ed erano scoppiati a ridere entrambi, pensando che la risata dell’altro fosse la più bella che avessero mai sentito. E mentre erano lì a fare gli idioti, gli irrigatori del campo vennero aperti, iniziando a bagnare l’erba e di conseguenza, gli unici due deficienti là dentro. Si guardarono e ripresero a ridere finchè lui non la prese in braccio iniziando a girare, ridendo ancora più forte. E poi si fermò di botto guardandola negli occhi, facendole riappoggiare i piedi sul prato. Continuarono a guardarsi, avvicinandosi sempre di più. Le mani di Zayn sui suoi fianchi, gli occhi di Zayn riflessi nei suoi e infine, le labbra di Zayn sulle sue. Un contatto che durò troppo poco per entrambi. Si guardarono ancora negli occhi, riavvicinando poi le loro labbra, unendole così in un vero e proprio bacio. Una mano del ragazzo si spostò dal fianco alla guancia della ragazza, accarezzandola dolcemente mentre, le mani della ragazza stringevano la maglietta ormai fradicia del ragazzo. Si staccarono ancora di poco, e Zayn poggiò la fronte su quella della ragazza. Continuarono a guardarsi negli occhi e sorrisero all’unisono.

“E’ da quando ci siamo conosciuti che desidero di farlo”
“Davvero?”
“Già nana…”


Avevano entrambi il cuore a mille e lo stomaco in subbuglio. Il sorriso di Martina si allargò ancora di più.

“Non smettere mai di sorridere, quando lo fai diventi ancora più bella”

E lei inevitabilmente arrossì, facendo intenerire il ragazzo che l’abbraccio posandole un bacio tra i capelli bagnati. La ragazza alzò il viso guardandolo e si alzò in punta di piedi per arrivare alle sue labbra.

“Sei talmente bassa che non riesci neanche a darmi un bacio”
“Sei tu che sei troppo alto, non io quella bassa”
“Se se, sempre la stessa scusa tu..”
“Non è una scusa…”
Nana, stà zitta e baciami”


Ancora una volta le loro labbra si incontrarono. E Martina non potè far altro che ringraziare mentalmente Skyler e Cassiedy per non aver preso il pullman col lei quella mattina di qualche mese prima. Se non fosse stato per loro, lo scontro fatale non sarebbe mai avvenuto…
  
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