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Autore: ChibiNekoChan    04/04/2014    0 recensioni
La vita di ogni pony è colma di eventi di ogni genere, ed ognuno di essi contribuisce a cambiare la loro storia. Il passato va portato nel cuore, non nel presente. Bisogna imparare da esso, non viverci all'interno. Il futuro si costruisce con scelte dettate dalle nozioni imparate dal passato. Questa si chiama Vita.
Non ne esistono due uguali e chiunque può trascorrerla come preferisce.
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Volavano entrambi per aria, lui trasportava la puledrina sulle sue spalle e lei rideva divertita, le nuvole li circondavano, potevano sfiorarle con gli zoccoli. Le stelle brillavano come dei maestosi diamanti in quel cielo notturno ed entrambi sapevano che quell'attimo sarebbe rimasto per sempre nei loro ricordi: così sfuggevole e nonostante ciò così eterno.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volavano entrambi per aria, lui trasportava la puledrina sulle sue spalle e lei rideva divertita, le nuvole li circondavano, potevano sfiorarle con gli zoccoli. Le stelle brillavano come dei maestosi diamanti in quel cielo notturno ed entrambi sapevano che quell’attimo sarebbe rimasto per sempre nei loro ricordi: così sfuggevole e nonostante ciò così eterno.

La piccola di terra aveva gli occhi colmi di gioia - Quassù è fantastico! - esclamò estasiata.

Il padre sorrise lieto in risposta, continuando a trasportare la sua piccola “principessa” attraverso l’intensa coltre di nubi, mentre il vento scuoteva le loro criniere colorando la volta celeste.
Il pony adulto dalla criniera castana ed il manto candido, col cutiemark di un cuore azzurro stilizzato accerchiato da una margherita, prese un momento per carezzare dolcemente il capo della sua cara figlia, per poi volgere lo sguardo alla città che sostava silenziosa ma piena di luci ai suoi piedi - Hey Silverlake - le rivolse la parola - Vedi la città? - la piccola provò a guardare in giù ma subito si coprì gli occhi spaventata, sussultando - Non aver paura, ci sono qui io con te. - Le sorrise.

La puledrina allora deglutì e lentamente prese coraggio.

Scrutò attentamente coi suoi grandi occhioni il paesaggio immenso disperdersi aldilà dell’orizzonte. Aveva il mondo sotto ai suoi piedi, tanto che le sembrava di poterlo afferrare all’interno dei suoi zoccoli.

- Ti va di volare? - Le chiese, e la piccola dal crine blu e dal manto rosato come un confetto annuì decisa con le pupille che le brillavano.

A quel punto il padre fece un’ampia giravolta nell’aria, lasciando precipitare Silverlake che però non aveva per nulla paura.
Sentiva la presenza di suo padre lì per proteggerla.
E così infatti dopo qualche istante sentì due possenti zoccoli cingerle le zampe anteriori ed il busto, in una salda presa.

Le sembrava di zompettare sulla brezza.

La sua lunga criniera svolazzava incontrollabile a volte anche coprendole la vista del fantastico paese con le sue infinite sfaccettature, i suoi occhi cerulei si sgranarono rapidamente quando notarono il maestoso lago a fondovalle estendersi cristallino riflettendo i riflessi argentei della luna e delle stelle.

Skyride, il padre, rise con semplicità - Ti piace, mh? - e la puledrina quasi non sapeva cosa dire, la sua bocca era spalancata dalla sorpresa.

Decise di assentire e ridere insieme a lui.

Di lì a poco il silenzio prese parte alla loro tranquilla passeggiata nell’aria, ma a nessuno importava troppo, erano incantati dal panorama e non gli interessava più dei problemi, tuttavia quando il pony sentì la figlia tremare dal freddo decise di metterla nuovamente sulla schiena e scendere lentamente di quota.

Silverlake sbadigliò pigramente per poi rivolgere uno sguardo assonnato ma soddisfatto al padre - Di già? - chiese con innocenza, e senza aspettare una risposta poggiò il capo sul caldo pelo di Skyride, chiudendo gli occhi e rilassandosi.

Si addormentò presto, ed il pony adulto rimase in un umile silenzio per evitare di svegliarla.

Atterrò con maestria sul terreno, un ampio prato verde isolato e quieto, alla fine del quale si ergeva una modesta capanna in legno di abete, con un balcone che faceva capolino dalla facciata illuminato da due slanciate candele ancora accese.

“Casa dolce casa” pensò, entrando per poi chiudersi la porta dietro di sé.

Arrivò presto di fronte al lettino della piccola fiancobianco, nel quale la depose per poi coprirla con una morbida coperta e rimboccargliela.

Le stampò un bacio sulla fronte - Buona notte e buon compleanno principessa, sogni d’oro. - le sussurrò scostandole dal viso una ciocca di criniera.

- Buona notte, papà… - Disse lei in uno sbadiglio, tenendo le palpebre chiuse.

Un sorriso comparve sul volto di Skyride, assieme ad una piccola lacrima di commozione che rapidamente si infranse al suolo.
  
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