Fiamme, fumo, caldo, tanto caldo e urla, grida d’aiuto che rimbombavano nella testa. Tutto questo stava succedendo attorno a me, mi guardai in torno, tutto ormai stava bruciando e dovevo muovermi ad entrare nell'edificio in fiamme ad aiutare i miei compagni e portare in salvo le persone intrappolate dalle fiamme e dalle macerie. Feci un respiro profondo e mi fiondai alla ricerca dei sopravvissuti, pregando di riuscire a sopravvivere e salvare tutti.
Vidi dei miei compagni portare in salvo due donne svenute, mi guardai attorno e senti un urlo d'aiuto provenire dalla mia destra, sicuramente un’altra persona intrappolata, così mi feci coraggio e mi diressi, dove l'istinto mi portava. Dovetti buttare giù un muro in fiamme poco resistente, ma soltanto dopo essermi assicurato che non avrei corso troppi pericoli. Iniziai a sentirmi debole, il troppo calore e fumo mi avevano trapassato le protezioni del casco e della tuta, l’incendio era divampato e diventato potente, ma dovevo continuare, non mi sarei mai perdonato di abbandonare una persona e lasciarla morire. Era il mio lavoro, la mia vita e dovevo resistere.
Di nuovo quell’urlo d’aiuto, questa volta più forte e più vicino, iniziai a sentire l'agitazione, finalmente ero quasi arrivato, ancora pochi metri e avrei portato in salvo quella persona intrappolata dalle fiamme e dalle macerie.
Un altro muro incenerito davanti a me, indietreggiai un attimo e con un calcio di quelli potenti lo abbattei, ed eccola li, una ragazza stesa per terra intrappolata da una trave, quando mi vide subito iniziò ad agitarsi e urlare aiuto, mi fiondai su di lei cercando di liberarla. Si copriva la bocca con la felpa per riuscire a non intossicarsi troppo per il fumo. Quando finalmente riuscì a tirarla fuori e averla tra le mie braccia la strinsi cercando di rassicurarla, ora dovevamo solo uscire il più in fretta possibile dall'edificio ormai quasi tutto in fiamme. Senti in lontananza l'abbaiare dei nostri cani, avevo lasciato il mio fidato compagno, Laky, un dalmata di appena tre anni a un pompiere meno esperto, così da avere un aiuto in più e una sicurezza.
Cercai di uscire da quell'inferno il più presto possibile per portare in salvo me e la ragazza, ma poi tutto accadde in pochi secondi, un forte rumore di distruzione, delle urla provenienti da fuori, strinsi a me la ragazza per proteggerla da qualsiasi cosa, poi un forte dolore alla schiena e alle gambe, infine tutto buio.

X= Eh poi? Che cosa successe?                               
X= Dai nonno, non puoi lasciare una storia in sospeso, siamo curiosi!
Ridacchiai dalla tanta voglia di vivere e sapere dei miei nipotini.
Mi guardai attorno ed eccolo li, il mio vecchio compagno di avventure, Laky dormiva accucciato accanto al camino, forse per via del calore e delle fiamme tanto famigliari, eh già, ormai la vecchiaia si faceva sentire e i ricordi riaffioravano molto spesso nelle giornate silenziose e passate in solitudine.
X= Liam tesoro ancora con questa storia?
Mi voltai sorridendo a mia moglie, la mia dolce amata.
L= eh amore, lo sai che sono curiosi e poi, mi piace raccontare come ti salvai da quell'incendio e grazie a cosa tutto mi potrò all'innamorarmi di te.
X= bleah nonno, tutta questa dolcezza non mi piace!
L= sta tranquillo nipotino, non dirò più niente. Ora tutti a letto che domani andremo al lago!
*= siii! Il lago!
Così come delle furie andarono entrambi i miei nipotini preferiti a prepararsi per andare a dormire.
La mia amata si sedette accanto a me accarezzandomi dolcemente la schiena, lei, la ragazza che avevo salvato quella sera era la mia ragione di vita, grazie a lei le mie giornate erano migliorate in un batter d'occhio! Dopo averla conosciuta ed essere usciti assieme ci innamorammo e passati un paio d'anni diventò mia moglie, non potevo essere più felice! Poi trascorsi diversi anni e difficoltà mi regalò Jasmine, la mia unica figlia, la mia principessa. Ora anche lei era sposata e con due figli, i miei adorati nipotini.
X= amore... ti piace sempre raccontare dell’incendio vero?
L= come non posso andare fiero? Grazie al mestiere da pompiere ho conosciuto la donna della mia vita, ne abbiamo passate tante. Di belle e di brutte, ma quella sera rimarrà sempre nel mio cuore.
X= mi rendi ogni giorno più fiera di te, sei il mio eroe e lo sarai sempre.
X= nonno, nonno, ti prego, prima di dormire, ci racconti ancora una storia?
L= tesorini è tardi, ma per questa volta facciamo un’eccezione, vi voglio raccontare una piccola cosa.
X= siii!! Nonna va bene?
Guardai mia moglie che sorrise e si accomodò accanto ai miei nipotini attenta ad ascoltare quello che avevo da raccontare.
L= sapete ragazzi... quando ero piccolo, ho sempre sognato di diventare un cantante, volevo essere famoso e scrivere canzoni, tutte le volte che mi chiedevano cosa volevo diventare da grande rispondevo: voglio fare il cantante... Ma quando andai a X-Factor e ben due volte, mi eliminarono dopo poche esibizioni, fu una delusione pazzesca, ma sapete... non sempre tutto va come si vorrebbe, a volte la vita può diventare brutta, ma a volte ti porta molta felicità. Se molti anni fa mi avrebbero detto che questo fosse stato il mio futuro avrei risposto certamente: allora, da grande voglio diventare un pompiere. Nonostante la voglia di diventare qualcuno d’importante era forte, l'idea di salvare le persone mi era sempre piaciuta, quindi ragazzi... non fermatevi alle prime delusioni, andate avanti con il sorriso e non fatevi abbattere, la felicità trionferà sempre.

Ed ecco qua un altro mio racconto, ho voluto scrivere questo perché… mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se i ragazzi non fossero stati presi a X-Factor e se non fossero diventati famosi, infatti, noi non so sapremo mai, così ho deciso di dare sfogo alla mia fantasia e immaginarmi ognuno di loro in una vita normale.