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Autore: yua    09/07/2008    2 recensioni
lo so che la coppia è assurda, ma forse lo è così tanto da starci bene ^^ e perdonatemi eventuali errori, l'ho scritta così, come mi è venuta. piccola nota. la storia è "smieloserrima"; se la parola non è chiara, leggete e vedrete che comunque è la più adatta
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Miranda Lotto, Tyki Mikk
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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i'll follow you into the dark

I’ll follow you into the dark

Cercare qualcuno nelle tenebre più nere… certo sembra paradossale, lo so anche io, ma non sono capace di farne a meno. Non sono ancora così forte da resistere a me stessa, alla nuova persona che ho scoperto di essere.

Sono sempre stata una donna sola, che piangeva il suo misero destino ma che era incapace di prenderne le redini e di ricondurlo su una strada migliore. Mi hanno sempre trattato tutti con disprezzo, con odio, con paura, perché sì, sono sempre stata diversa. Così quando qualcuno mi si è avvicinato l’ho fatto entrare nella mia vita con gioia. Non mi importava di chi si trattasse, perché condurre da soli un’intera vita non è mai rientrato nelle mie capacità.

Da sola sono cresciuta, nell’Ordine Oscuro sono diventata una donna.

All’improvviso avevo dei compagni, non mi sentivo più inutile, all’improvviso mi è stata data l’occasione di credere in me stessa… e l’ho fatto. Ho raccolto la sfida, mi sono resa utile, mi sono schierata in prima fila su un campo di battaglia di cui fino a pochi mesi prima non conoscevo neppure l’esistenza, e mi sono fatta coinvolgere nella guerra.

L’ho fatto a tal punto che non ho esitato ad aiutare, un giorno qualsiasi, un giovane dagli occhiali spessi, dall’aspetto trasandato che mi chiedeva solo di afferrare la sua mano tremante, di trarlo al sicuro.

Sono stata una stupida? Sicuramente, ma, in fondo, come potrebbe Miranda Lotto non esserlo? L’uomo che ho aiutato si è avvicinato a me senza pregiudizi, come mai nessuno aveva fatto prima, neppure gli altri esorcisti. È stato tutto così silenzioso, così naturale che neppure sono stata capace di accorgermi di quello che mi stava succedendo dentro. Non mi sono resa conto che quel calore estraneo alla mia natura, quel calore che si sviluppava all’altezza dello stomaco ogni volta che rivolgevo il mio timido sguardo nella sua direzione non era causato da qualcosa di così strano…

Quel periodo lo custodirò gelosamente per il resto della mia vita nella testa, nello spirito, nel cuore.

La missione non richiedeva molto impegno, ma si era protratta a lungo, e passavo molto, molto tempo con quell’estraneo dai capelli corvini, col quale ho parlato a lungo. Anche lui aveva sofferto, ma era evidentemente più bravo di me a nasconderlo, e-che cosa bizzarra- da come si esprimeva sembrava la prima volta che parlava di se a quel modo. Che sciocca… pensandoci ora, potrebbe tranquillamente aver mentito… eppure mi piace credere che fosse sincero, che lo sia sempre stato, almeno con me.

In quel periodo ho avuto il mio primo segreto, - per la prima volta avevo qualcosa che fosse solo mio-, ho ricevuto il mio primo bacio. Venticinque anni, un po’ tardiva… per la prima volta ho sperimentato qualcosa che mai avrei immaginato. Forse non sono che una povera depressa che si è attaccata a qualcosa di cui in realtà non capisce nulla, ma credo di essermi innamorata veramente di quel uomo misterioso, mi aveva detto di chiamarsi Tyki, doveva essere solo uno sfortunato viaggiatore…

Ho vissuto come in un sogno, e come tutti i sogni, è finito.

“cercami nel buio” mi ha detto, prima di andarsene.

Alla fine l’ho saputo chi era.

Ed ora è comparso nella sua forma di Noah, non so come, ma l’ho riconosciuto subito. Ho riconosciuto il suo sguardo magnetico, anche se lo aveva nascosto dietro un paio di occhiali; ho riconosciuto la sua voce armoniosa; ho riconosciuto i suoi capelli corvini, ora non più scompigliati, ma pettinati attentamente all’indietro.

“è l’assassino di Allen!” mi hanno detto.

È l’assassino della persona che mi ha salvato dal mio baratro di disperazione, che mi ha fatto sentire come tutti gli altri. Lui, l’uomo che finalmente mi ha fatta sentire speciale, lui che mi aveva sussurrato parole sconosciute, che mi aveva finalmente fatta sentire completa… lui un assassino. È questa la realtà. L’uomo che ancora mi illudo di amare non è che un crudele e feroce assassino, è quello che dovrei ritenere il mio acerrimo rivale.

Proverà ad uccidere anche me?

Certo, per quale motivo non dovrebbe farlo? Sono solo un’esorcista.

L’ho visto nella sua vera forma e ho capito a quale oscurità si riferiva. Ho capito che l’unico luogo in cui posso credere di incontrarlo ancora è nell’oscuro regno della morte, lì dove prima o poi anche lui dovrà arrivare.

Eppure sono così malvagia se voglio vederlo con tutte le mie forze?

È così imperdonabile la gioia che prova il mio cuore?

Lui vuole uccidere le persone che mi hanno salvato… ma in fondo anche loro vorrebbero uccidere lui… che donna orribile.

Ad occhi chiusi, mentre i miei compagni sulla nave lottano, percepisco uno sguardo intenso rivolto verso di me. Quando sollevo il mio, di sguardo, quello che trovo ad aspettarmi è sconcertante: i suoi occhi sono colmi di…dolcezza? Tristezza? Rimpianto? Dolore?

Come faccio a dirti che ti amo? Come faccio a farti sapere che per sempre una parte del mio cuore tradirà i miei compagni sperando nel tuo arrivo? Come faccio a sperare che sopraggiunga quell’ombra in cui potrò vederti ancora? Con qual coraggio continuerò a vivere, mentre altri esorcisti cadranno combattendo contro la tua gente?...sono un mostro, lo so, eppure non posso farne a meno. Sei stato crudele, lo sapevi chi ero, eppure… per quale motivo continui a guardarmi così? Ti prego, smettila, è già abbastanza difficile fingendo di non sapere che in realtà anche tu ne soffri…

Poi, improvvisamente come è iniziato, tutto finisce, e tu sparisci ancora.

Cos’è che sento? Tristezza per i miei compagni feriti? Disperazione per gli innocenti morti? Dolore per le mie ferite? No, è…è qualcosa di diverso… è come una luce, un calore che si espande…

Che donna orribile, non sento nulla se non la gioia per la tua salvezza e per quella dolorosa consapevolezza di non essere l’unica tra noi due a stare male.

“ti seguirò… anche nelle tenebre…”è più una consapevolezza che non un incoraggiamento a me stessa, perché so che lo farò. So che morirò senza aver abbandonato questo amore folle, impossibile, ma in realtà non mi importa. Ti seguirò nel buio, questo è ciò che voglio.

  
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