Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: vanexa14    05/04/2014    0 recensioni
"la Il mio sogno e quello di essere figlia unica e di essere l’unica erede della mia famiglia...." leggete se volete sapere
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
IL SOGNO DI UNA VITA MIGLIORE
la Il mio sogno e quello di essere figlia unica e di essere l’unica erede della mia famiglia, perché mia famiglia un tempo era molto numerosa e faceva parte di una classe sociale alta (anche ora) ma, dopo sono successe molte cose come il suicidio del mio bisnonno perché era troppo pesante per lui fare parte del governo e quindi si ritirò dalla carriera politica e dopo sei mesi morì. Anche mio zio fece questa fine perché aveva tutti contro e sua moglie lo lasciò, portandosi con se i suoi quattro figli, lasciandolo solo e questo lo portò al suicidio. Quindi la mia famiglia si è ridotta parecchio perché abbiamo una discendenza sia cinese (da parte di mia mamma) e spagnola (da parte di mio papà). Questo perché al tempo dei conquistadores, alcuni spagnoli sono rimasti nelle Filippine e uno di questi, Ferdinando Ventura, che  è mio bisnonno si era sposato con Jolanda. Dalla loro unione nacquero il mio nonno Cresenzio ed Edward II. Ma, ritorniamo a me e alla linea di successione: i pronipoti sono obbligati a crescere fino ai sei anni con i nonni tranne i primi sei mesi che passavano con i propri genitori, poiché questi lavoravano non hanno molto tempo. Io, insieme a mio cugino John e Alexis che è sua sorella siamo cresciuti con i nonni, ma loro vedevano ogni anno i loro genitori, invece, io li vedevo ogni due anni e quindi non festeggiavano con me il Natale, l’Anno nuovo e il mio compleanno: non sono mai venuti neanche una volta però mi facevano i regali ogni mese e mi sostenevano economicamente, i miei nonni sono diventati genitori per me perché sono cresciuta con loro, fino quando non ho compiuto sei anni e i miei mi hanno portata in Italia. Ma, anche qui non mi dedicavano tempo e mi toccava rimanere a casa da sola e così mi sono fatta una vita tutta mia e solitaria, perché i miei non vogliono che io esca di casa, perché una volta stavo per annegare perché mi ero tuffata a loro insaputa. Da piccola ero cagionevole di salute e mi toccava andare ogni settimana dal medico ma, col tempo mi sono rinforzata. Ecco perché, non potendo uscire, leggevo un sacco di libri in casa ho una stanza dove li colleziono e li rileggo spesso quando non so cosa fare. I miei genitori non sono sempre stati così iperprotettivi con me, praticamente non mi badavano neanche (tranne quando mi ammalavo), neanche ora lo fanno ed ho imparato a non parlare molto con loro. Non facciamo mai una conversazione lunga, ci salutiamo e basta e ognuno per conto suo: questa è la regola di casa, finché non è arrivata mia sorella Valerie, che ha preso tutte le attenzioni, soprattutto quello di mio papà che neanche si chiedeva come sto o se sto bene o male. Anche se l’angioletto della famiglia sono io non ho avuto molti attenzioni dai miei e per questo sono diventata una persona poco socievole, timida, insicura, molto pessimista e chiusa sempre in se, come se dovessi fuggire dal mondo intero. Perché quando sono a scuola, soprattutto nel mio primo hanno di superiori ho subito atti di bullismo. C’erano dei compagni che ogni giorno facevano di tutto per rovinarmi la giornata, mi facevano brutti scherzi tipo quello della lavagna su cui avevano scritto “Serva della gleba” ma, ormai ci sono abituata perché forse voglio soltanto una vita migliore, piena di attenzioni (ma, non troppa) dove poter stare bene.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: vanexa14