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Autore: cami25    05/04/2014    1 recensioni
l'amore. quel sentimento per cui si vive e per cui si muore. che si devo conquistare... con ogni mezzo.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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~1-capitolo primo (madara)
Una furia cieca prese possesso del demone .
A quell’ordine la scintilla della rabbia  si era accesa espandendosi  sempre più.
Madara non accettava ordini da quell’essere sogghignante,Satana non  poteva dargli ordini ,non lo ammetteva , non più.
Si sentiva superiore e non riusciva a capire perchè la loro differenza di natura dovesse determinare  la superiorità di uno dei due .
La vendetta era ciò che voleva. Vendicarsi della prepotenza che nessun diritto aveva dato a Satana .
Camminava per i neri corridoi con un’idea in mente. Avrebbe strappato quel sorriso pieno di vanto e sicurezza.
Una guerra. Ecco quello che voleva ;Quello che avrebbe ottenuto.
Richiamò Toma, un suo fratello  delle tenebre .
Il biondo  lo aspettava nella tenuta del moro,immersa nelle quercie  dalle autunnali foglie  gialle e arancioni .
“ti aspettavo “ gli disse il ragazzo dagli occhi  color nocciola  fermo davanti alle porte di legno della casa di  Madara.
“se mi aspettavi allora conosci già i miei piani “ gli disse con gli occhi color rosa confetto che ridevano, mentre l’espressione  rimaneva beffarda.
“certo “ risposeToma serio .
“accomodiamoci” dicendo così superò il biondo entrando nella grande casa.
Le domestiche prepararono le comare per gli ospiti,ci sarebbe voluto un pò.
Madara e Toma furono i primi, ma molti altri si sarebbero ribellati a Satana.Madara trovò altri due demoni superiori.Le gemelle Ayami e Ayara.
Avevano accettato perchè lui le aveva accudite fin da piccole  e sapeva che un giorno sarebbero state utili. E quel giorno era arrivato,dando credito alle sue teorie .
Insieme a Toma era riuscito a convincere Kent , un demone forte e calcolatore. Se aveva accettato voleva dire che la causa ne valeva la pena, e aveva una  buona percentuale di riuscita .
Non che Madara non credesse  in ciò che pianificava ,ma una conferma  lo faceva sentire  ancora di più nella retta via .
Così formarono i grandi cinque. Ricordati in tutta la storia. Cinque demoni all’altezza di Satana .
Ma questo derivò dalla grande  guerra che la mente di Madara scaturì.
Ci vollero due anni  per raggiungere la quota di soldati che il demone voleva.
Lui e gli altri quattro capi della spedzione andarono negli Inferi. Tutti gli sorridevano,si sentivano frasi come :” sono loro...”;” quelli che lo vogliono sfidare”; “che coraggio”. Alle  parole di timore ,ammirazione e scherma Madara rispondeva sorridendo .
Al posto di salire agitazione  o rimorso , l’unica cosa che sentiva crescere era una gioia prorompente,mentre camminava con passi leggeri nel corridoio nero che portava al soggetto della sfida .
Stanva davanti a Toma che chiudeva  la fila insieme alla’altro biondo,mentre le due gemelle stavano un passo dietro di lui ,pronte a proteggerlo.
Con un botto fece spalancare le grandi porte che aprivano la visuale sullo studio di Satana.
Non era solo. Accanto  a lui Madara osservò un ragazzo. Moro,occhi rossi,davvero bello .
Avevano interrotto una conversazione ,ma la sua vendeta era molto più importante di qualsiasi cosa.
“ti propongo una guerra” disse lanciando un foglio e un kunai  piantandolo alla poltrona .
La pelle scura si lacerò incisa dalla lama argentea .
Un lampo di smarrimento  passò negli occhi dell’uomo e il suo sorriso perse la solita sicurezza.
La pazzia si manifestò in un macabro sorriso.
Ma il piccolo attimo di incertezza era svanito con la stessa velocità con il quale era comparso .
E fissava tutti con sufficienza .
Il sangue del demone ribolliva per l’odio .
Non capiva più nient’altro al difuori della fiamma che lo bruciava .
Inpugnò la katana che teneva al fianco . Toma si avvicinò mentre il ragazzo stringeva il bordo rosso e ricamato dell’arma.
Sapeva che se Madara avesse perso il controllo avrebbe colpito alla cieca,rovinando ogni piano.
Con un colpo la estrasse. Puntò la lama argentea contro l’uomo odiato.
Di risposta il ragazzo al fianco  di  Satana estrasse un pugnale.
Si chiese in un  barlume di lucidità chi lui fosse.
“riponilo Daniel “ disse Satana guardandolo e abbasando la lama .
Daniel... il  nome gli diceva qualcosa ... a sì!
Aveva sentito parlare ,qualche tempo prima, di un figlio di Satana. E il nome suo nome  corrispondeva a quello del ragazzo che aveva di fronte .
“mettiamo in mezzo la famiglia?” disse ghignante. Anche se realmente non sapeva il vero significato della parola appena usata.
Gli occhi rossi del ragazzo si posarono inespressivi su di lui. Non disse una parola, lo guardò solamente. Con uno sguardo fisso e senza emozioni .
“ho un’arma segreta anche io !” disse rabbioso.
Strattonò via i suoi seguaci e si recò sulla terra .
Lì avrebbe trovato la combattente che cercava .
 
  
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