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Autore: AccioIdee    05/04/2014    6 recensioni
'Erano avvinghiati l’uno all’altro quando la porta del camerino si spalancò e una figura si fermò alla soglia balbettando –L-Luke…- Michael spalancò gli occhi e Luke saltò giù dalle gambe del ragazzo per cadere a terra e fissare la figura alla porta –Non è come sembra…- ma Calum era già andato via correndo.'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le luci come ogni volta gli facevano uno strano effetto al viso, che era di una bellezza unica. I suoi occhi azzurri intensi diventavano color ghiaccio solo in due occasioni: al sole e a quel tipo di luci da palco scenico. La pelle gli si schiariva e la poca peluria bionda che aveva risaltava sempre di più. Era di questo che Michael si era innamorato, del Luke che era sul palco, quello che dava sempre tutto se stesso e suonava con tutta l’energia che aveva per farsi valere, perché voleva realizzare i suoi sogni, del Luke che lo guardava solo quando era sicuro che Mich non riuscisse a vederlo, il ragazzo che nascondeva tutto dietro un sorriso, quel sorriso cosi perfetto e cosi pieno di tristezza e di gioia insieme. –Mich? Mich!- era la voce di Calum. Michael strizzò gli occhi e ci passo le dita sopra per cercare di ritornare alla realtà –che succede?- rivolse il suo sguardo a Calum che lo guardava a sua volta ma con aria preoccupata –sei fermo in quella posizione da cinque minuti, sicuro di sentirti bene?- era cosi apprensivo, cercava sempre di interessarsi a come stava Michael. –sto bene.-  rispose lui con un certo tono di gelo della voce che si stupì capace di usare. Calum annuì lentamente prima di allontanarsi abbassando lo sguardo, cercando di evitare anche quello di Luke che aveva seguito la conversazione. –Ragazzi dobbiamo essere più concentrati, non riusciamo a suonare una nota giusta sta sera e il concerto è tra due ore, quindi per favore cerchiamo di pesare a quello che facciamo, non voglio fare brutta figura.- era Luke che aveva preso il microfono tra le mani guardando dritto davanti a se. Michael scosse la testa lasciandosi sfuggire un leggero sospiro –possiamo fare 5 minuti di pausa? Ho bisogno di bere un po’ d’acqua- Ashton, che aveva notato lo sguardo spento di Calum annuì piano –si serve anche a me una pausa- disse prima di alzarsi dalla sua postazione alla batteria e dirigersi verso il back stage. Luke sbuffò e si sedette al bordo del palco –Avete 5 minuti non di più- brontolò cercando di non farsi sentire troppo arrabbiato. Calum aveva raggiunto Ashton e avevano intrapreso una conversazione piena di sussurri e pacche sulle spalle. Mich si guardò intorno cercando un posto tranquillo dove sedersi per riprendere il controllo delle sue idee; vide una cassa coperta da un telo, un posto perfetto e anche abbastanza appartato, cosi ci si diresse subito. Non fece in tempo a sedersi che era caduto di nuovo nei suoi pensieri. Quegli occhi così azzurri che erano stati l’inizio della sua vita, li aveva visti piangere, sorridere, guardarlo come non aveva guardato nessun altro. A Mich piaceva tutto quello che c’era stato tra loro, tutti i sorrisi, i baci, le carezze e gli sguardi, ormai facevano parte di lui, cosi tanto che non riusciva più a dimenticare. Avrebbe voluto scordare tutto, svegliarsi una mattina ed aver cancellato tutto dalla sua memoria, ma aveva paura che anche in quel caso, una volta rivisto Luke si sarebbe innamorato pazzamente di lui un’altra volta, come era successo al liceo. No, non poteva farlo, non poteva scordare Luke.

Improvvisamente una mano sfiorò la spalla di Michael che sussultò e scosse appena la testa alzando gli occhi sulla figura davanti a se –Dobbiamo ricominciare Mich.- odiava quando lo chiamava cosi, sapeva che era il suo punto debole, sapeva che avrebbe fatto tutto quello che gli avrebbe chiesto. –Arrivo- saltò giù dalla cassa e si avviò sul palco cercando di non notare lo sguardo di Luke accanto a se. Calum era tornato al suo posto, al basso e strimpellava qualche nota cercando di mostrarsi indifferente mentre Ashton si abbuffava di merendine. Avevano ricominciato a suonare, ormai Michael continuava a suonare a memoria, non sentiva neanche gli altri, non riusciva proprio a concentrarsi. Erano sul palco del loro primo concerto live, a Sidney. Dove era iniziato tutto, era impossibile suonare correttamente con tutti quei ricordi che gironzolavano nella testa del ragazzo. Michael sussultò una seconda volta quando la mano che lo aveva sfiorato prima gli prese il braccio –Michael, non puoi suonare sta sera, non sei in condizioni.- Luke lo guardava dall’alto, cercava di non essere troppo aggressivo, Mich lo sapeva, lui voleva essere il capo ma raramente i ragazzi gli davano retta, tranne quella volta. –Ma che dici? Ce la faccio benissimo- Luke prese un respiro profondo che lasciò andare lentamente –Stai continuando a suonare mentre noi siamo fermi non puoi fare cosi.- Michael strabuzzò gli occhi e si guardò attorno. Era vero, Ashton e Calum lo guardavano preoccupati. –Io sto bene, devo solo riprendermi un attimo- si sfilò la chitarra e la posò a terra prima di camminare a grandi passi verso i camerini. Appena svoltato l’angolo la camminata veloce si trasformò in una corsa che si concluse quando spalancò la porta del proprio camerino e ci si fiondò dentro sbattendola alle sue spalle. Si lasciò cadere sulla sedia passandosi entrambe le mani sul viso –Ora basta Michael, devi riprenderti- fece un lungo sospiro seguito da un momento di silenzio. Mich rivolse il suo sguardo allo specchio davanti a se osservando le evidenti ombre nere sotto i suoi occhi. Passò la mano destra tra i capelli scompigliandoli un po’. –Sono sempre stati perfetti senza che li spettinasti troppo- Michael, che continuava a guardare il proprio riflesso, ebbe un tuffo al cuore, erano due mesi che non si trovavano in una stanza da soli. –Sono sempre stati un disastro, e lo sai bene- gli rispose cercando di non far trapelare l’agitazione e il nervosismo nella propria voce, mentre Luke si avvicinava a lui e faceva scivolare le mani sulle sue spalle.  Michael chiuse istintivamente gli occhi a quel gesto, era un abitudine, tutte le sere dopo i concerti Luke si dedicava un po’ a lui facendolo rilassare. Solo lui ci riusciva. –Non è il caso di tornare sul palco?- chiese Mich. Luke scosse la testa –Non finche tu non starai bene- fece una leggera pressione con le mani sulle spalle di Mich e iniziò a massaggiarle piano. Mentre Michael si scioglieva completamente sotto il tocco delle mani di Luke, lui posò le labbra tra i capelli colorati di Mich lasciandone un leggero bacio. Michael rabbrividì leggermente a quel gesto, gli ricordava tutto ciò che cercava di dimenticare da mesi, mentre il biondo lasciò cadere le mani lungo le sue braccia e posò il mento sulla sua spalla –Non voglio vederti cosi Michael-  il ragazzo girò appena la testa aprendo lentamente gli occhi e notando quelli azzurri di Luke –Te l’ho detto sto bene, è stato solo.. un momento- erano cosi vicini che Mich poteva sentire il respiro del biondo sulle proprie labbra –Un momento che non passerà mai se non parliamo no?- Luke si era avvicinato ancora un po’, ora erano qualche centimetro, e Michael aveva paura che da quella distanza Luke potesse sentire come il suo cuore andasse veloce. Chiusero entrambi gli occhi, mentre Luke posava delicatamente le labbra sua quelle di Michael che invece sembrava aver bisogno di quel bacio per vivere, quel qualcosa che era come l’aria ma che allo stesso tempo te la toglieva. Si i baci di Luke ti mozzavano il fiato. Le loro labbra si toccavano e Mich sentiva il sapore del metallo del piercing di Luke in bocca, ma non gli importava, gli era mancato quel sapore, era il sapore del ragazzo di cui era innamorato da anni. Anche Luke si era abbandonato al bacio, aveva socchiuso le labbra e intrecciato la lingua con quella di Mich come non faceva da mesi. Michael si era girato e aveva preso tra le mani il viso del biondo che si era seduto sulle gambe del ragazzo senza smettere di baciarlo.  Erano avvinghiati l’uno all’altro quando la porta del camerino si spalancò e una figura si fermò alla soglia balbettando –L-Luke…- Michael spalancò gli occhi e Luke saltò giù dalle gambe del ragazzo per cadere a terra e fissare la figura alla porta –Non è come sembra…- ma Calum era già andato via correndo.

   
 
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