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Autore: redflowers    05/04/2014    0 recensioni
Dopo aver lasciato la scuola, Amber lavora insieme al fratello, David, in un night club: il Fire. Sarà proprio il Fire a far scattare le scintille tra i due.
Scappato da un brutto passato, Justin torna a Boston da un suo amico di vecchia data, Dave: il cugino di Amber.
Ad una festa a casa di Dave, in onore del ritorno di Justin, i due si conoscono. Si vedono, si baciano e si vogliono bene. Si vorranno sempre e solo bene, però?
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"Mai avrei potuto immaginare di amare così tanto la casualità," sorrisi, con gli occhi pieni di lacrime. "Io e te ci siamo incontrati per caso. Ed è stato il caso più bello di tutta la mia vita."
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE D'AUTORE.
Vi avverto che non farò le note d'autore ad ogni capitolo, semplicemente dditemi cose ne pensate, recensite, consigliate e, boh.. fatemi felice :( ahah
a presto,
alyx 
xo
Justin Bieber
Amber Cooper
Keyla Bennett
David Cooper
Dave Cooper 
Josh Smith 
First. 
Finii di vestirmi, misi Dr. Martens nere sotto un vestito nero, semplice, con una scollatura ad 'X' dietro la schiena, corto fino a poco sotto il sedere. Fondotinta chiaro, mascara, matita nera dentro gli occhi ed un rossetto bordeaux. Mi diressi verso casa di mio cugino con la sua ragazza, la mia migliore amica. Avevo lasciato il liceo in quarto, avevo iniziato a lavorare da quando avevo compiuto i diciotto anni. Lavoravo in un pub come barrista, dato che mio fratello lavorava lì. Vivevamo insieme alla mia migliore amica in un villino di Boston, una via all'opposto di quella dei nostri genitori. Lavorando e ricevendo un buono stipendio, potevamo permetterci un'abitazione abbastanza lussuosa al centro della città.
Scendemmo dalla mia 500 bianca e suonammo alla porta. Ci aprì un ragazzo mai visto prima, un amico di mio cugino, il motivo della festa. Diciamo che mio cugino ha deciso di festeggiare il ritorno di un suo vecchio amico d'infanzia, il quale si trasferì a Las Vegas per problemi da parte della madre. Ho sentito dire che era un'alcolizzata dipendente dal gioco in sala, ecco spiegata la partenza per Las Vegas  
Gli sorrisi, gentile, ed entrai. 
"Signorine." S'inchinò scherzosamente baciando la mano prima a me, poi a Keyla. 
"Giù le mani dalla mia ragazza, Bieber!" ringhiò Dave, prendendo Keyla e baciandola con passione. Ridacchiai, girandomi verso quello che sembrava chiamarsi 'Bieber'. 
"Ti va di fare lo stesso?" disse, prendendomi e stringendomi a lui. Sorrisi, accarezzandogli i capelli, per poi staccarmi e andare verso gli altri. Presi un bicchiere di Tequila dal bancone della cucina, per poi sedermi sul divano. Mio cugino urlò. 
"Che ne dite di giocare ad obbligo e verità?" 
Tutti esultarono, vogliosi di essere obbligati a saltare addosso a qualche ragazza. Mi sedetti sul divano, quando Justin si avvicinò. 
"Posso?" Indicò il posto vicino a me. 
"Prego." Sorrisi. 
"Sono Justin, comunque." 
"Amber." Ridacchiai per come ci stava provando male. 
Dave iniziò col giro del gioco, partendo dal suo compagno di banco, fino ad arrivare a me, che ero l'ultima della fila.
"Obbligo, e so che me ne pentirò." Ridacchiai. Stava guardando il braccio di Justin sulla mia schiena, con la mano che usciva sulla pancia, facendomi dei grattini dolcemente. 
"Amber, lingua in bocca a Justin!" Risi, voltandomi verso di lui. Mi avvicinai lentamente, lo guardai negli occhi fino a che istintivamente li chiusi. Posai le mie labbra sulle sue, dolcemente, sentendo la sua lingua insinuarsi nella mia bocca. Mi strinsi a lui, ricambiando questo gioco di lingue. Mi staccai velocemente, sorridendo a Justin e ai presenti. 
"Woah, beata lei." Borbottò una ragazza seduta di fronte a noi. Ridacchiai dolcemente, mettendomi composta. Poggiai una mano sulla sua coscia destra per poi alzarmi. 
"Ragazzi, devo andare. Mio fratello mi uccide se non arrivo in tempo." Ridacchiai, per poi buttarmi su mio cugino ed abbracciarlo. 
"Cuginetta, è un problema se veniamo con te?" Sorrise. 
"Muovetevi!" 
Corsi fuori mettendo in moto, aspettando Keyla. Con mia sorpresa salì in macchina Justin. 
"Keyla è incollata a tuo cugino." Rise. 
Feci spallucce, per poi partire verso il Fire. Era un locale enorme. Molti non vennero, non avendo soldi con loro. Le ragazze entravano gratis, mentre per i ragazzi l'entrata era quindici dollari. Arrivammo ed entrai facendo vedere il cartellino. Di solito entravo dal retro, essendo una del personale, ma avrei dovuto timbrare il cartellino più o meno vicino l'entrata principale, quindi sarebbe stato lo stesso. Timbrai il cartellino e baciai Justin sulla guancia, ricevendo una pacca sul sedere. Risi teneramente, scappando da mio fratello. 
"Donna!" Urlai, abbracciandolo. 
"Sei bellissima, sorella!" Urlò muovendo le mani. Sì, era gay. Sorrisi, baciandolo in guancia. Iniziai a servire fino a che, ovviamente, mi si piazzò davanti il mio cliente abituale. 
"Dave, tesoro," Ridacchiai, ricordando che ero appena andata via da casa sua. "Dov'è Keyla?" 
"Sta ballando con Justin come una lesbicona ubriaca." 
Scoppiai a ridere insieme a mio fratello e la guardai. Sì, era decisamente la sorella che non ho mai avuto. 
"Fammi una vodka." Ridacchiò Dave. 
Preparai il drink per vari minuti e glielo servii. 
"A te." Sorrisi. 
Dopo ore di lavoro e divertimento, tornai a casa insieme a mio fratello. Mi cambiai, mi lavai e m'infailai nel letto. Vibrò il telefono. 
Sconosciuto:
Salvati il mio numero che domani ti porto al mare, baciatrice professionista.
Sorrisi capendo che era Justin. Subito risposi. 
Fammi uno squillo quando stai qui sotto. Notte Justin.
Inviai, e non aspettai per la risposta che subito arrivò. 
Notte Amber.
Sorrisi e spensi il cellulare. Mi addormentai. 

Borbottai in protesta di mio fratello che urlava di svegliarmi. Aprii gli occhi e mi trovai davanti David. 
"Diamine, sorella, sono minuti che ti chiamo!" 
"Ho sonno, David, cosa vuoi?" Ringhiai verso di lui. 
"Justin è fuori la porta che ti aspetta per andare al mare." Ridacchiò. Sbuffai.
"Fallo entrare." 
Uscì e sentii dei passi. Justin si avvicinò e si sedette sul letto. 
"Buongiorno," risi. "Che ore sono?" 
"Le undici e mezza. Alzati, dormigliona." Rise. 
Mi alzai dal letto e mi stirai, buttandomi addosso a Justin per il sonno. 
"Mmmhh," borbottai. "Che ne dici di dormire? Ti prego." 
Lo sentii ridere. Mi prese e mi fece stendere sotto le coperte, per poi mettersi vicino a me dopo essersi tolto le scarpe. Mi strinsi a lui, rilassandomi. 
"Sei coccolosa." Rise Justin, contagiando anche me. Mi strinsi più a lui. 
"Mi fa male la testa." Borbottai. 
"Prendi una medicina," si alzò. "dove sono?" 
Lo guardai, "sul serio, Justin?" Corrugò la fronte.  
"Cosa?" 
Risi, "Non mi va. Non ho le pasticche e non prendo quelle che si sciolgono." Feci spallucce. 
"Come sei complicata." Borbottò, facendomi ridere. 
Dopo qualche ora se ne andò, così mi alzai e mi preparai per il pranzo. Andai in bagno e feci una doccia veloce, feci i boccoli alle punte dei capelli biondi per poi tornare in camera a cambiarmi. Misi pantaloni di Jeans scuri a vita alta con sopra un top rosso che arrivava fino a poco sopra i pantaloni. Misi un cardigan nero e le Vans rosse. Scesi le scale e andai in cucina, trovai mio fratello e Keyla preparare il pranzo come due amici di vecchia data. Che poi era ciò che realmente erano. 
Mi appoggiai allo stipide della porta, sorridendo. "Buongiorno." Sorrisi. 
Si girarono verso di me e sorrisero, "buongiorno dormigliona," Rise Keyla. "È sabato, oggi si esce?" 
"Justin voleva andare al mare. Andiamo tutti insieme, no?" Sorrisi. 
"Sorella, quel ragazzo è proprio un figo." 
Scoppiai a ridere, "Non rubarmi anche lui." Risi, ricordando di quando un ragazzo mi chiese di uscire solo per incontrare mio fratello. Erano fidanzati da due anni. 
"No, tranquilla, sono occupato." Sorrise. 
"Fai venire anche Josh, oggi." 
"Logicamente!" Sorrise. 
Mi sedetti in salone, aspettando la pasta. Keyla portò la pentola e la posò sul tavolo, fece i piatti e mangiammo. 
"È ottima, David." Borbottai mangiando con la gentilezza di un leone. 
"Mi ha aiutato Keyla, ma grazie comunque." Ridacchiò. 
Mangiai anche la carne, per poi buttarmi sul divano. Poco dopo il campanello suonò, facendomi borbottare infastidita. 
"Vi prego, mi sono appena seduta!" Urlai a David e Keyla. Quest'ultima andò ad aprire, trovandosi Justin davanti. Si abbracciarono teneramente e sorrisi alla scena, vedendo poi mio fratello saltare praticamente in braccio a Justin. 
"Mi fai diventare gay." Rise Justin, contagiando anche me. Sentendo la mia risata si sporse verso il divano, baciandomi la guancia. Per essere precisi, all'angolo della bocca. Ridacchiai.
"A cambiarsi! Si va al mare!" Urlò, sorridendo. Io e Keyla salimmo le scale saltellando, contente. Stavamo a metà Giugno, faceva caldo, e non poco. Mi cambiai e misi un costume rosso corallo, per poi mettere dei pantaloncini neri e una cannottiera rossa. Indossai le mie infradito nere e scesi. Justin subito mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui. Si era creato molto feeling tra noi nel giro di due giorni, lo sentivo vicino fisicamente. Mi piaceva il contatto con la sua pelle e amavo le sue labbra. L'avrei baciato, anche in quel momento, anche dopo un'ora. 
"Come sei bella, Amber." Sorrise. 
Gesù, se era bello. Era uno dei ragazzi più belli che io avessi mai visto. Mi avvicinai al suo viso e lo baciai, lo baciai con tanta passione. Non potei resistere, la voglia di baciarlo mi assaliva. Ricambiò il bacio con ulteriore passione per poi staccarsi. Sorrise, facendo sorridere anche me. 
"Anche tu sei bello, andiamo?" 
Aprì la porta, "Dopo di te." Sorrise. 
Uscii e andai in macchina, accorgendomi del fatto che Keyla e David erano già lì. 
"Finalmente!" Dave urlò.
"E tu da dove esci?" Guardai confusa mio cugino.
"Eh, Amber, sono dieci minuti che sono qui!" 
 
 
  
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