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Autore: Adaralbion    09/07/2008    4 recensioni
Un viaggio nei pensieri di L attraverso il tempo e i suoi molteplici nomi. Una persona che scopre e ri-scopre sé stesso attraverso gli eventi prendendo coscienza della propria personalità poliedrica (da qui il titolo della fic), ovvero dalle numerose facce che in realtà si concentrano e si riconoscono in una sola... quella vera.
L centric
( 2 classificata al contest "Names" di kiara_chan e yui00 sul forum di EFP)
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nick autore: Adaralbion
Titolo: Polyhedron
Genere: Introspettivo, Triste, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: Spoiler! - One-shot
Trama: Un viaggio nei pensieri di L attraverso il tempo e i suoi molteplici nomi. Una persona che scopre e ri-scopre sé stesso attraverso gli eventi prendendo coscienza della propria personalità poliedrica (da qui il titolo della fic), ovvero dalle numerose facce che in realtà si concentrano e si riconoscono in una sola... quella vera.
Note dell'autore: La storia è suddivisa in piccoli capitoli nonostante sia da considerare come una one-shot. Il fatto di aver scelto questo modo di presentarla è perchè vorrei che fosse vista come se si stessero ascoltando delle tracce di un cd. Da questo la decisione di dividere in Track 1, 2 e 3.


* Polyhedron *




Ma poi, che cos’è un nome?…

Forse che quella che chiamiamo rosa

cesserebbe d’avere il suo profumo

se la chiamassimo con altro nome?”


(William Shakespeare – Romeo e Giulietta)



> Track 1_L


Una lettera in stile Old English spicca, nera e massiccia, sullo schermo bianco del computer: la sua eleganza ha un che di mistico, di prezioso, come un gioiello intarsiato in mostra in una vetrina vuota.

Può una lettera contenere il significato di una persona?

Può una lettera essere quella persona?

Se me lo aveste chiesto qualche tempo fa, avrei sicuramente risposto di no, senza sorridere o permettere al mio viso una qualche espressione particolare: avrei semplicemente dedotto che non poteva essere così, e vi avrei esposto il mio pensiero in modo semplice, senza fronzoli.

No. Avrei risposto così, ne sono certo.

E invece oggi mi trovo a dover tornare sui miei passi cercando di calcare alla perfezione le mie impronte. Oggi posso rispondere di sì: una lettera può essere una persona.

Ci terrei a sottolineare che non stiamo parlando di una lettera posta tra due nomi, come ad esempio Adam J. Fendler, dove quella J crea un'armonia: un apostrofo di significati reconditi accentua l'immaginazione, anche se tutti sappiamo che quella J sta per Junior. Ma potrebbe anche essere Jhon, James, Jim.

No qui stiamo parlando di una... sola... lettera: una L.

Una lettera che diventa sinonimo di un nome, si trasforma in quel nome; una lettera che tutti rispettano, che molti temono, che nessuno può ignorare.

L. E' il mio nome, la mia lettera.

Tutti conoscono L, tutti sanno che è il più grande detective del mondo, che ha risolto ben 3500 casi e che ora combatte contro Kira.

Ma chi ha mai visto il suo volto?

Qualcuno si è mai chiesto, chi sono io?

Perchè è evidente che io non posso essere quella lettera anche se quella lettera è me.

Chi si nasconde dietro lo schermo? E' un uomo o una donna? Ha i capelli neri, biondi o forse verdi? Quanti anni ha?

Eccomi, io sono qui...

Il tempo passa. Il sole sorge il sole tramonta e io sono ancora qui, davanti a questo schermo che mi divide dal resto del mondo: io sono L.


> Track 2_Ryuuzaki


Si presentano da me in giacca e cravatta, ordinati, puliti, vivi.

Mi osservano e posso giurare di vedere nei loro volti lo sgomento. E' un bene che non possano sentire il mio cuore palpitare, rimarrebbero sorpresi dalla velocità delle pulsazioni e forse mi chiederebbero anche se sto bene.

Mi mostrano i tesserini, si presentano. E' bello sentire che, almeno loro, un nome ce l'hanno.

Anche se effettivamente, oggi come oggi, non è sicuro andare in giro a sventolarlo davanti a tutti.

Di questi tempi è meglio fingere di essere qualcun altro o, ancora meglio, non esistere. Per mia fortuna, questo non è mai stato un mio problema.

Adesso però devo espormi, ho bisogno della collaborazione di questi uomini, perchè non voglio perdere: scacco matto al re è quello che vorrei dire. Non per la gloria, non per la fama e tantomeno per orgoglio personale. Lo voglio fare per quella dolce dama bendata che tiene tra le dita di una mano la bilancia, nell'altra la spada: Diligite iustitiam, qui iudicatis terram. Amate la giustizia, voi che governate la terra.

E io la amo. Io sono... la giustizia.

“Da ora in poi, non chiamatemi L. Per voi sono Ryuuzaki. ” dico zuccherando il tea, decisamente troppo amaro per i miei gusti.

Ma avrei voluto dirlo in un altro modo: chiamatemi Ryuuzaki.

Sarebbe stato interessante vedere le reazioni dei loro volti per capire se avevano afferrato la citazione. Ma noi non siamo marinai e la balena che ci troviamo ad affrontare è molto, decisamente più malvagia.

E' strano sentirmi così, percepirmi parte di questo mondo quando solitamente trovo piacere rinchiuso nella mia teca di cemento e parquet, lasciando fuori tutto il resto. Io, me e ancora io.

Sono sensazioni nuove, suoni vicini, odori umani, di pelle, di sapori... un piccolo universo in questa stanza d'albergo.

Non dovrei lasciarmi andare così, non si addice al personaggio: ma io ora sono Ryuuzaki.

L è silente e osserva, io percepisco e assorbo.

Da ora in poi non sarò più solo con me stesso ad osservare il mondo con pacato distacco: il mondo sarà anche mio... almeno un po'.

E' curioso vedere come questi uomini mi osservano: i loro sguardi liquidi sono così diversi da quelli che rivolgevano alla web-cam. Vorrei toccarle quelle iridi per percepirne il calore, la consistenza.

Mi sforzo di rimanere saldo elencando le mie deduzioni sul caso: Kira è sicuramente uno dei sospettati indagati dall'FBI tra il 14 e il 19 dicembre, agisce da solo.

Quando mostro i dati raccolti dagli agenti loro si eccitano come ragazzini... curioso.

“Ci sono domande?” la mia voce suona scocciata anche se non vorrebbe essere così: vorrei gioire anche io, unirmi all'ilarità comune, ma non posso, non si addice alla persona che sono...


La città scivola piano fuori dalla finestra: un solo indizio Kira, uno solo e sarai mio.



>Track 3_Lawliet


Le campane... le campane...

Sono un ossessione, il loro rumore assordante che mi rimbomba nella mente: quanto durerà? Secondi? Minuti? Ore? Manca poco.... lo sento.

La pioggia è così fresca: vita che porta via la vita... che cosa estremamente crudele.

Guardo il cielo e non vedo altro che nuvole... e il sole, lo rivedrò mai? Mi manca il sole...

Se penso a quante volte ho dormito disteso sotto quell'albero col suono delle campane in lontananza, una dolce ninna nanna continua che mi faceva stare bene... ed eccole ancora qui, l'ultima ninna nanna prima di dormire per sempre.

Dovrei essere triste? Piangere?

Non credo... no... è necessario che le cose vadano così: ora tocca a loro, si loro possono farcela... io non ho avuto la forza di andare contro a lui... non ho potuto, non Light...

E' strano come tutta la mia sicurezza sia stata inghiottita da un solo sguardo, come tu sia riuscito a farmi dubitare fino all'ultimo... anche ora... io no posso crederci... no... il vero problema è che io... non voglio crederci!

Non voglio, mi rifiuto, no!

Tu non puoi... non puoi essere lui... non è giusto!

Ecco, eccomi che ricomincio... sono patetico: numerosi anni per raggiungere un obiettivo, per essere quello che sono, e ora... ora... non sono più sicuro di nulla.

E' forse perchè la fine è veramente così vicina che mi trovo a riconsiderare tutto quello che ho fatto? Chi diamine sono io? Chi voglio essere?

Alla fine di tutto, a cosa sono servito? A niente... niente... niente...

Ho lavorato duramente, ho impegnato tutto me stesso per te, mia dolce dama dagli occhi bendati... e tu... tu mi ripaghi così?

Dillo allora, dillo che io non sono nessuno! Dimmelo in faccia che ho buttato via tutta la mia vita ad inseguire un ideale che non ha senso: allora sì, è così, è Kira il vero portatore della tua volontà!

Stupido... sono uno stupido... ma... ma... non voglio morire... non ora... non ora che ho trovato qualcuno per il quale io sono importante, come nemico è vero, ma valgo qualcosa, sono finalmente qualcuno... per lui... solo per lui...

Light... Kira...

Che cosa assurda, io sono diventato assurdo, proprio ora che sto per morire trovo la forza di ritrovarmi e guardarmi dritto negli occhi: e non posso altro che dirmelo, Lawliet... hai dimenticato troppo in fretta chi sei veramente... dovevi viverla questa vita, non desiderarla, agognarla, e allontanarla da te con tutte le tue forze.

Mi mancherai, dolce vita... non ci siamo mai conosciuti veramente se non attraverso le funzioni vitali di questo corpo che mi hai donato, ma sappi, che sei sempre stata enormemente preziosa per me, e grazie, grazie di avermi fatto sentire la tua presenza costantemente nonostante io cercassi di negarti ai miei occhi... grazie...

La pioggia.

Le campane.

Light non mentirmi ancora perchè io non sono stupido... io lo so chi sei... sei tu che non hai mai saputo chi sono io e mi dispiace per te perchè non lo saprai mai.

Sono sicuro che leggerai il mio nome in seguito, ma sappi mio unico amico, mio grande nemico, le persone non sono un nome... un nome non rappresenta l'essenza di un individuo... è la vita la vera portatrice di quel segreto... e chi distrugge la vita, come te, non potrà mai scoprire quanto è bello gioire della pioggia, impazzire per le campane...

Tu che hai bisogno di un nome per uccidere dovresti saperlo e invece continui a dare importanza solo a quelle lettere scritte: alla mia, L, alle tue, Kira...

Mi prostro a te Dio di false credenze, assassino della giustizia, portatore di morte e dolore: si mi inchino d'innanzi alla tua persona perchè lo so Light, lo so che ci hai provato a combattere, lo so che hai tentato di resistere, ma sei tu il debole qui... non io... io ho il coraggio di ammettere i miei errori e di pagarne le conseguenze mentre tu?

Tu mi mancherai, tanto... ma sono io che mancherò veramente a te... perchè io ho sempre saputo chi sei senza bisogno di stare dietro agli pseudonimi, io ti ho letto dentro... io ti ho capito.

Ti mancherò come L, il detective che ti ha dato la caccia per tutto questo tempo.

Ti mancherò come Ryuga Hideki, il compagno di università con cui giocare a tennis e bere un tea.

Ti mancherò come Ryuuzaki, l'amico che ti è stato vicino, che ha fatto a pugni con te.

Ma soprattutto ti mancherò come Lawliet, l'unica persona che ti abbia mai veramente amato.

   
 
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