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Autore: Team__    06/04/2014    5 recensioni
-Gli Dei...le creature più potenti dell'universo..antichi quanto la terra stessa, colm-
-EHI MI STAI DANDO FORSE DEL VECCHIO ?! SAI CHI SONO IO ? ah no ovvio che lo sai, tutti! Conoscono il divino APOLLO!-
-Oh..c...certo - continuo intimidito la voce narrante del mio sogno.
-Bene ti do il permesso di continuare! - esclamo Apollo
-Dovresti trattare meglio gli umani Apollo. - intervenne Anubi
-Ehi dio della carta igienica non hai qualche profezia per noi da parte del cesso profetico ?! - Loki si intromise con la sua noncuranza.
-ADESSO BASTA QUESTO È IL MIO SOGNO! VIA DA QUI! - Mi svegliai, da quando quei tre parassiti avevano invaso casa mia tutto era cambiato. Regnava il caos totale. Oh mi sembra anche ovvio, poiché ospitavo a casa mia uno dio della discordia uno del sole ed uno...a quanto pare della carta igienica e dei cessi parlanti.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Apollo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DORIAN

 

Da oggi sono finalmente libero, niente scuola e niente famiglia.
Primo obbiettivo per una nuova vita: LAVORARE.
-Si comincia- mi dissi salendo sul mio moto guzzi rossa.

Dopo un’ ora di viaggio, volevo andare più lontano possibile dalla mia famiglia,
arrivai in una città strana, strana nel senso che varie volte avevo fatto quella
strada ma non avevo mai visto questo posto. Non che abbia una memoria
perfetta ma ero quasi sicuro che quella città prima non c’era.

-Hai sentito, Annie sta nei casini fino al collo, stasera è piena di clienti
e i suoi dipendenti si sono dati malati quasi tutti-
disse un tizio non molto lontano da me.

-Tutti? Influenza di gruppo? 0.o- gli chiese l’altro.

-Stasera al bar ci sono quei 3 che si credono degli Dei e
l’ultima volta che Mattew li ha serviti si è trovato le mani ustionate
.-

-Capito, stasera niente bar- disse il secondo ridendo.

Mmm, questa Annie ha bisogno d’aiuto, potrei provare” pensai ed andai nel bar lì vicino.

-Annie giusto?- chiesi alla ragazza dietro al bancone.

-Si- rispose non molto interessata.                                                            
Poteva avere massimo 2 anni più di me, all’incirca 21.

-Io sono Dorian- mi presentai.

-E a me non può fregar di meno- disse versando un cocktail ad un cliente.

-Io sono la tua salvezza- le dissi sicuro.

-Come no, tu? E di grazia, cosa faresti per rendermi
l’esistenza meno amara?
- mi chiese sogghignando.

-Lavorare per te-

-Mmmm…-

-So che hai bisogno di una mano stasera e che i tuoi
dipendenti non ci sono, una mano in più può farti solo bene
- le esposi la mia argomentazione sorridendo.

-Hai mai servito ad un tavolo?- mi chiese.

-No-

-Hai mai cucinato qualcosa di buono? Anche per sbaglio?-

-No-

-Sai reggere clienti insopportabili?-

-No-

-Sai reggere un bicchiere?-

-Certo-

-Sei assunto- mi disse spingendomi dietro al bancone –cominci da ora-

Mi ritrovai una 30ina di ragazzine ubriache e
alcuni arrapati da servire. Alcuni erano talmente ubriachi
che mi hanno scambiato per Annie.

-Sono arrivati- mi disse Annie.

-Chi?-

-Raul, Fred e Terence-

-E sarebbero?-

-Quelli che tu servirai, su vai!- mi ordinò spingendomi verso il loro tavolo.

-Cosa vi porto?- chiesi gentilmente.

-Sei nuovo?- mi chiese un ragazzo con i capelli neri,
carnagione chiara e occhi di un azzurro inquietante.                                                  
Poteva avere all’incirca 18 anni.

-Si, allora, che vi porto?- continuai.

-Ahww mi piacciono i nuovi, vero Terence, vero che ci piacciono?- disse quello biondo,
occhi marroni chiaro, talmente chiaro che potevano sembrare d’orati e
a vista poteva avere la mia età, 19 anni. Mentre quello che doveva essere Terence era moolto più piccolo,
16 anni probabilmente e capelli neri, piccolo, occhi grigi e carnagione troppo chiara.

-Fred, lascia stare il ragazzino- gli rispose Terence.

-Ragazzino?- chiesi ma non mi calcolarono minimamente.

-Portami qualcosa di buono- disse quello che doveva essere Raul.

-Ognuno ha propri gusti, non posso portarvi ciò che
piace a me, a voi potrebbe non piacere
- spiegai.

-Mi contraddici?!- si irritò.

-Eh? Nooo è solo che…-

-Ragazzo, non continuare, qui finisce male,
portaci 3 birre
- mi sussurrò all’orecchio Fred.

-Sempre voi siete- li sgridò Terence.                                                              
Mentre me ne andavo mi bloccarono il polso Raul.

-Dove vai?- mi chiese.

-A lavorare- dissi cercando di divincolarmi.

-Puoi lavorare anche qui- mi sorrise Fred.

-Ma..-

-Raul gli rompi il polso, lascialo- appena mi lasciò –beh, come ti chiami?- continuò.

-Dorian, devo andare…-

-Uuh originale, Doriandevoandare siediti- mi suggerì Fred.

-Io sono Fred- si presentò il biondo –lui Raul- indicò il 18enne
mentre lui è Terence, il più piccolo- indicò il 16enne.

-L’avevo intuito- sorrisi.

-Ma la nostra ordinazione?- sbraitò Raul dopo un’oretta.

-Ma Raul, l’ordine sarebbe arrivato se non avessi fermato- ghignò Fred vedendo l’amico alterato.

-E ORA SAREBBE COLPA MIA?- sbraitò.

-Calmino- disse Terence poggiandogli una mano sulla spalla.

-La vita è bella se la viviamo tutti insieme- cominciò a cantare
Raul saltando per tutto il locale facendo scoppiar a ridere i suoi amici.

-Dorian?- mi chiese Fred sorridendo vedendomi schioccato.

-Eh? Si scusa, dicevate?- chiesi.

-Scappa, appena torna non sarà così
contento e non ti lascerà andare-
mi suggerì Terence.

-Ma scappare dove?- chiesi.

-VATTI A NASCONDERE- mi urlarono vedendo l’amico tornare.

-Annie, hai un ufficio qui?- le chiesi correndo da lei.

-Si, perché?-

-Stasera dormo qui, non so dove andare, dov’è la stanza?-

-Centrano loro?- mi chiese indicando Raul e
i suoi amici che si avvicinavano al bancone.

-Si si, muoviti, devo scappare- le misi fretta.

-Dietro quella porta- mi indicò la stanza e scappai.

____________
-Su svegliati- mi smosse Annie.

-Eh, mamma lasciami dormire-

-Più tosto ti rompo una sedia in testa! ESCI!!- mi urlò nell’orecchio
facendomi saltare dalla paura.

-ANNIE- la rimproverai.

-DORIAN- disse nello stesso tono –Hai dormito ora esci- disse indicandomi il bancone.
Andai dove mi disse e lei si avvicinò alla cassa, prese dei soldi e me li diede
Questo è per l’extra- disse dandomi un aumento di 50 euro.

-Extra?- chiesi.

-Me li hai tenuti a bada per qualche ora senza rimaner ferito.       
Da oggi hai il lavoro fisso, torna stasera
.- disse cacciandomi.
Salii sulla moto e partii.                                                                            
Primo obbiettivo, fatto.                                                                       
Secondo obbiettivo: TROVARSI UN APPARTAMENTO.                      

Mi girai vari palazzi ma nessuno mi convinceva, dopo un po’
vidi un appartamento bellissimo, grande e aveva anche la piscina ma era troppo grande per me.

-Ti avviso, se vuoi vivere qui devi condividere la casa con 3 coinquilini- mi spiegò la donna anziana.

“Bè si può fare” pensai.

-Ci sto, quando posso cominciar a vivere qui?- le chiesi.

-Anche ora- mi disse e se ne andò.                                                              
Posai la poca roba che avevo finche non sentii la porta
sbattere e andai a presentarmi dai miei nuovi coinquilini.

-Salve io sono Dorian, il vostro coinqu….- dissi prima di guardarli.

-Ma che sorpresa, Fred, Dorian è venuto a farci compagnia- ghignò Raul.

-O NO!- dissi rendendomi conto del casino in cui mi ero cacciato.
___________________________________________________________________________
*SALVE*

Spero vi piaccia la storia, 
io sono Mich e scriverò questa storia
con altre due mie amiche, Lulù e Fede.
Si presenterannò nei prossimi capitoli c:
VORREMO CHE RECENSISTE PER SAPERE COSA
NE PENSATE 

_Mich xx

  
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