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Autore: always_castle    06/04/2014    3 recensioni
Dal cap. 4 [..] Avrebbe voluto dirglielo, non glielo diceva mai abbastanza, avrebbe voluto dirgli così tante cose..ma non fu necessario. Rick le poggiò una mano sul fianco, destandola dai suoi pensieri e la attirò più vicino a sè, abbracciandola con amore e regalandole uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Per il momento non sarebbe stato necessario usare le parole. Si erano parlati così, con il silenzio, ancora una volta. [..]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gina Cowell, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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CAPITOLO 3 - Chiarimenti

Entrarono nel lussuoso ascensore dell'edificio e Castle premette il tasto del piano dove erano situati gli uffici della sua casa editrice.
- "Di sicuro si tratterà di una cosa di poco conto.. Gina è sempre così catastrofica ed esagerata. Ci vorranno pochi minuti per risolvere questa faccenda, vedrai."- affermò lo scrittore con aria spensierata e sicura di sè. Beckett si limitò ad annuire e sorridere, speranzosa che quell'incontro durasse il minor tempo possibile. Anche se la decisione di accompagnare Castle era stata esclusivamente sua, preferiva comunque evitare di intrattenersi per lungo tempo con Gina e Paula, non perchè temesse di non riuscire a tener loro testa, ma perchè era consapevole che loro due appartenessero ad un mondo completamente opposto al suo e certamente questo particolare non sarebbe sfuggito ai loro occhietti velenosi e alle loro lingue biforcute.
Il suono dell'ascensore li avvisò che erano arrivati al piano desiderato e le porte si aprirono davanti a loro, mostrando l'ingresso degli uffici della Black Pawn. Castle afferrò la mano di Kate e la trascinò fuori, percorsero un breve corridoio e poi si fermarono di fronte ad un'enorme porta di vetro trasparente che permetteva di avere una visuale interna dell'enorme ufficio e delle scrivanie dei dipendenti impegnati nel loro lavoro.
Sulla porta campeggiava una scritta nera a caratteri cubitali "BLACK PAWN PUBLISHING".
Lo scrittore la aprì e fece segno a Beckett di seguirlo. Appena furono dentro quell'enorme sala, la detective fu felice nel notare che nessuno si era accorto del loro arrivo, tanto erano tutti così impegnati a svolgere i loro compiti: qualcuno discuteva animatamente a telefono, qualcun'altro pigiava freneticamente sui i tasti del pc, altri ancora erano assorti nella lettura di chissà quale capolavoro letterario.
Non era così diverso dal 12° distretto, si ritrovò a pensare per un attimo Kate, dopo aver osservato la disposizione delle scrivanie e delle postazioni dei diversi dipendenti, sebbene quel posto fosse assai più ordinato, luminoso ed elegante del luogo in cui lavorava lei.
-" Non ci posso credere..toh, ma guarda te chi si rivede. RICHARD CASTLE in persona!"- esclamò ad alta voce un uomo dietro di loro, attirando l'attenzione di Beckett e dello scrittore -"Qual buon vento ti porta qui?"-
- "Ooh, Christoph, è un piacere vederti!" - gli disse Castle, sorridendogli e stringendogli calorosamente la mano. - "Gina voleva vedermi urgentemente...ed eccomi qui."- ma notò immediatamente come l'attenzione dell'uomo si fosse già spostata su Beckett.
- "Oh scusatemi..ho dimenticato di fare le presentazioni. Christoph lei è il detective Kate Beckett della Polizia di New York. Kate lui è Christoph, lavora ormai qui da parecchi anni ed è il responsabile grafico della Black Pawn."-
- "Finalmente Richard! Erano anni che ti chiedevo di presentarmi la famosa Nikki Heat e finalmente ho il piacere di fare la sua conoscenza."- disse Christoph, stringendo la mano a Kate gentilmente: "E adesso capisco anche perchè ci hai messo così tanto a presentarmela..Avevi bisogno di tempo per conquistarla e volevi essere sicuro che nessun'altro tentasse di soffiarti questo splendore da sotto il naso.."- affermò, facendo ridere Beckett che cominciò a sentirsi un pò a disagio per quel complimento alquanto inaspettato. Così ritornò immediatamente a vestire i panni della detective dura e sfrontata e chiese con espressione decisa: "Quindi lei è il responsabile della veste grafica dei libri di Castle...dunque è anche responsabile del fatto che Nikki Heat fosse completamente nuda in copertina!?"- chiese incrociando le braccia e fingendo di essere alquanto infastidita. Christoph la osservò per un momento con espressione smarrita, cercando più volte lo sguardo di Castle, che lo rassicurò delle intenzioni per nulla guerrafondaie di Kate, facendogli un sorriso e socchiudendo gli occhi.
- "Beh, è vero, io sono il grafico, ma creai quella copertina su richiesta esplicita di Richard. Quindi diciamo che se cerca un colpevole, detective, di certo non sono io!"- rispose divertito Christoph, lasciando una pacca amichevole sulle spalle di Castle.
- "Perdonatemi, ma adesso vi devo proprio lasciare, ho delle bozze grafiche da visionare. Richard, mi raccomando, non sparire di nuovo, fatti vedere più spesso e...magari porta di nuovo la detective con te.."
- "Smettila di fare il cascamorto con la mia fidanzata e vai a lavorare..!" gli disse Castle con un tono tra il serio e il divertito, mentre l'uomo, dopo averli salutati, si allontanò.
- "Meglio che andiamo da Gina, prima che qualcun'altro si avvicini a te e ci provi spudoratamente. In quel caso, penso che potrei prenderlo a pugni!"- affermò lo scrittore, simulando un'espressione infastidita che suscitò la risata di Beckett.

Giunsero davanti ad un altro ufficio. Sulla porta chiusa, spiccava una targhetta con su scritto "GINA COWELL - PRESIDENT OF BLACK PAWN PUBLISHING".Kate pensò a quanto fosse altisonante e auto celebrativa quella targa sulla porta, e non potè far a meno di sorridere quando le venne in mente che, già che c'era, Gina avrebbe potuto anche scrivere "President of United States of America".
Castle notò il sorriso ironico sulle labbra della detective, ma non le chiese nulla, intuendo quali fossero i suoi pensieri in merito a quella dicitura appesa alla porta.
Bussò un paio di volte con le nocche contro il legno e insieme entrarono nell'ufficio.

- "Finalmente Richard! Cominciavo a pensare che ti fossi dimenticato persino la strada per arrivare qui."- lo accolse Gina con un'espressione sarcastica sul volto. Al suo fianco era seduta anche la sua agente Paula, che gli lanciò uno sguardo disinteressato.
- "Buonasera anche a voi signore! Noto con piacere che siete sempre così gentili ed accoglienti con colui che, grazie ai suoi libri, vi paga da vivere ogni mese."- disse Castle con tono deciso, mentre chiudeva la porta dietro di sè. "E' venuta anche Kate e abbiamo una certa fretta, quindi, se non vi dispiace, vorrei sbrigare rapidamente questa faccenda tanto urgente."-
- "Salve detective"- esclamò Gina porgendole la mano e mostrandole un sorriso tirato. Beckett salutò entrambe le donne in modo cordiale, reggendo il loro sguardo inceneritore e non interrompendo il contatto visivo. Era una cosa che sapeva fare benissimo per via del suo lavoro: mai distogliere lo sguardo, mai mostrare indecisione o debolezza, mai mostrare all'avversario i propri punti deboli. Aveva a che fare ogni giorno con i peggiori criminali della città di New York e riusciva ad avere sempre la meglio, figurarsi se si fosse lasciata intimidire da due ochette dal make-up impeccabile e rimpinzate di botulino da capo a piedi.
-"E' un piacere avere qui anche la Detective Beckett. Hai fatto bene a portare anche lei, Richard. Anzi, a dire il vero, vorremmo discutere di una situazione che riguarda proprio voi due."- affermò Gina, continuando ad osservare intensamente la coppia seduta davanti a lei. Castle la guardò, per un pò, con aria interrogativa..non riusciva davvero ad intuire quale fosse l'argomento di cui Gina volesse parlare non solo con lui, ma anche con Kate. Che cosa centrava Beckett con i libri, le scadenze, i tour promozionali, le feste e tutti gli altri argomenti di cui parlavano solitamente lui e la sua editrice?
Poi improvvisamente un'idea gli balenò in testa.
No. Oh no.
Non può essere. Non era possibile.
Gina non poteva veramente voler parlare di quell'argomento adesso, in presenza di Kate.
-"Ormai siete prossimi alle nozze e avremmo dovuto discutere di questi particolari già alcuni mesi fa. Ma non c'è problema se lo facciamo adesso."- affermò la bionda con un falso sorriso sulle labbra. Si spostò verso l'estremità della scrivania, aprì un cassetto ed estrasse un foglio dal suo interno.
-"Particolari? Di quali particolari sta parlando?"- chiese sottovoce Kate a Castle, che tentò di rassicurarla posandole una mano sul ginocchio, accarezzandola con dolcezza. Lo scrittore aveva ormai intuito quale sarebbe stato il tema della discussione, ma ne ebbe la completa certezza quando la sua ex-moglie fece scivolare sulla superficie liscia della scrivania un foglio, lo ruotò verso di loro e glielo porse.
Beckett riuscì soltanto ad intravedere qualche parola scritta su quel pezzo di carta che aveva l'aspetto di essere un contratto. "Prenuptial Agreement" furono le uniche parole che riuscì a leggere. Erano stampate in cima e al centro del documento, con uno stile chiaro e ben visibile che, pensò la detective, serviva di certo ad incutere soggezione al malcapitato a cui era diretto. Rimase sorpresa e silenziosa per alcuni minuti; avrebbe voluto dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma la voce sembrava averla abbandonata. Non ebbe nemmeno il tempo di mettere in ordine le proprie idee, che sentì la mano di Castle abbandonare il suo ginocchio e voltandosi verso di lui, lo vide alzarsi di scatto dalla sedia.
-"Dimmi che non mi hai chiamato solo per questo motivo!"- chiese lo scrittore con un tono di voce più alto del normale e con un'espressione contratta sul volto. Non ricevette risposta. "Era questa la situazione tanto urgente di cui dovevamo parlare? Mi hai chiamato facendomi fiondare qui, solo perchè volevi che firmassimo uno stupido contratto pre-matrimoniale?"
-"Richard stammi a sent.."
-"Starti a sentire? Sono anni che sto a sentire le tue stronzate e per anni ho dovuto sorbirmi ogni tua stupida lamentela su ogni cosa che facevo e che non ti andava mai bene. Ma ora mi sono davvero stufato Gina..."
-"Richard ma non capisci? E' una precauzione che la casa editrice vuole adottare per tutelarti! E poi è una cosa che abbiamo fatto anche noi prima di sposarci. Non sarebbe una novità per te..Non fare tanto il melodrammatico. " disse la bionda cercando di sdrammatizzare.
- "A me non serve alcun tipo di tutela, soprattutto non la tua. Sai quando avrei avuto bisogno di tutela? Quando decisi di sposarti. Lì avrei avuto bisogno di qualcuno che mi avvertisse e mi dicesse che stavo per fare la più grande cazzata della mia vita..."
-"Rick calmati" intervenne decisa Beckett. Non aveva mai visto lo scrittore così agitato prima d'ora, forse solo durante il rapimento di Alexis, anche se, il sentimento che l'aveva invaso in quei momenti non era stata rabbia, bensì disperazione. "Perchè non ne discutiamo a casa con calma? E se dovrò firmare qualcosa per me andrà ben.."
-"KATE! Ti prego, non è il momento! E poi tu non devi firmare proprio un bel niente."- affermò Castle voltandosi verso di lei ancora con lo sguardo segnato dall'ira. La detective notò come i suoi bellissimi occhi azzurri fossero diventati improvvisamente più scuri e profondi, proprio come gli succedeva quando facevano l'amore e la passione li travolgeva. "Aspettami fuori, adesso ti raggiungo."
Beckett non riuscì a replicare a quello che le sembrò a tutti gli effetti un ordine ben preciso da parte di Castle. Le sembrò tutto alquanto bizzarro, essendo solitamente lei quella che impartiva comandi sia al distretto che a casa. Era lei la detective, ma quella situazione la stava mettendo non poco in imbarazzo e, a dire il vero, cominciava a sentirsi anche un tantino inadeguata. Agli occhi degli altri, in quell'istante, non era altro che una donna che stava tentando di accalappiare il riccone di turno, in modo da poter godere di una vita piena di agi fino alla fine dei suoi giorni. Ma non era affatto così. Lei lo sapeva. E soprattutto, lo sapeva anche Castle. Continuò a fissare intensamente lo scrittore negli occhi, finchè non fece un cenno di assenso col capo e uscì dalla stanza. Una volta fuori dall'ufficio di Gina, chiuse gli occhi, prese un bel respiro profondo e rimase appoggiata con la schiena al freddo legno della porta.
-"Non dovevi permetterti di fare una cosa del genere! Questi non sono affari che ti riguardano Gina."
-"Certo che mi riguardano Richard! Se quella prima ti sposa e poi ti lascia in mutande, questo posto e tutta la tua brillante carriera vanno a farsi benedire! Come fai a non rendertene conto?"
-"Innanzitutto porta rispetto quando parli di Kate! Tu non la conosci e non hai alcun diritto di poter dire o anche soltanto pensare queste cose. Il fatto che tu sia stata mia moglie e che fossi interessata solamente al mio denaro, non fa della donna che sto per sposare una persona avida e vuota come te. Se solo avessi avuto un pò di buon senso, avresti chiesto il mio parere prima di tirare in ballo anche lei...ma stiamo parlando pur sempre di te, no?"-
-"Nessuno t'ha chiesto di portare qui anche la tua cara detective, ma ormai si sa, non fai più nemmeno mezzo passo senza di lei! Inoltre, mio caro, non sono io la prima ad aver preso una decisione e a spiattellarla su tutti i giornali senza chiedere nemmeno il parere del mio agente."-
-"Oh Dio, lo sapevo che non vedevi l'ora di rinfacciarmelo! e finalmente adesso ne hai avuto l'opportunità"- affermò Castle con un sorriso ironico mentre, esasperato, alzava le mani al cielo "Abbiamo sbagliato, ok? Avevi ragione, avrei dovuto avvisare almeno Paula, ma ormai è successo. Non mi pare sia stata una cosa così scandalosa o eclatante, quindi mettiamoci una pietra sopra."-
Dopo alcuni istanti di silenzio, lo scrittore, ancora alterato per la discussione appena terminata, porse bruscamente il contratto a Gina e si rivolse a lei assumendo un tono più pacato: -"Comunque questo puoi tenerlo. Non mi serve" e l'editrice gli strappò letteralmente il foglio dalle mani.

Beckett era rimasta appoggiata con la schiena alla porta dell'ufficio per tutto il tempo. Quando si accorse che dall'interno della stanza non proveniva più alcuna voce, capì che la discussione era terminata. Si staccò dal legno freddo e si allontanò un pò, aspettando che Castle uscisse. Quando lo scrittore fu fuori, le si avvicinò con un sorriso tirato sul volto e gli occhi ancora un pò scuri per il nervosismo, le prese la mano e le sussurrò: "Andiamo."

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► E finalmente abbiamo scoperto di cosa Gina volesse parlare con così tanta urgenza! Bastarda lei..eh?
Commenti, critiche e suggerimenti sono sempre ben graditi. Nel prossimo e ultimo capitolo vedremo come reagiranno Castle e Beckett e come risolveranno la faccenda! Baci :)
  
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