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Autore: Lady Mirai    06/04/2014    4 recensioni
[Don Matteo]
[Don Matteo]E' una piccola scena, inventata da me, della coppia che amo di più in questa serie.
Spero vi piaccia! :'D
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lia Cecchini, la nipote solare e simpatica del maresciallo Nino Cecchini, si era perdutamente innamorata di Giulio Tommasi, capitano dei carabinieri di Spoleto.
Si sentiva tremendamente in colpa.
Con tutti gli uomini che ci sono al mondo proprio del marito della sua amatissima cugina Patrizia, che ormai erano due anni che li aveva lasciati, per colpa di quel maledettissimo incidente.
Da una parte si sentiva in colpa, appunto perché, le sembrava di tradire Patrizia o comunque di farle un torto, dall’altro lato, invece, si sentiva morire perché Giulio aveva occhi solo per Bianca, il nuovo Pubblico Ministero di Spoleto, nonché sua amica d’infanzia.
Quella sera decise di andare a fare una passeggiata, perché quei pensieri la tormentavano più del solito. Non riusciva a nascondere il suo triste stato d’animo e non voleva far preoccupare i suoi zii.
Il cielo era ricoperto di stelle e quella sera, insieme alla luna, sembrava brillassero come non mai. In più un leggero venticello, le accarezzava il viso.
Ogni tanto qualche lacrima, che non riusciva a trattenere, le rigava il viso.
Arrivò davanti la chiesa, quando si sentì chiamare da una voce famigliare, anzi che conosceva fin troppo bene. Sperava non fosse quella, ma era proprio dell’uomo che amava, l’avrebbe riconosciuta fra tutte quelle della popolazione mondiale, non poteva sbagliarsi: era la voce di Giulio.
Alzò la testa e il mondo le crollò, del tutto, addosso. Vide Giulio con al suo fianco Bianca. Sembrava che il destino ce l’avesse con lei.
“Cosa ci fai qui?” le domandò il capitano incuriosito. Lia non sapeva cosa rispondere, poi notò dietro i due la chiesa, così si limitò a rispondere:”Ero venuta da Don Matteo…”.
“A quest’ora? Ma smettila! Dai..cosa ci fai qui?” insistette Giulio, non credendo alla ragazza.
Ora non sapeva veramente cosa inventarsi e in quel momento aveva la mente troppo offuscata per pensare, in fretta, a qualche scusa fatta bene.
“E’ vero Capitano! La stavo aspettando!” affermò una voce poco distante dai tre. Era Don Matteo. Per puro caso, ascoltò la conversazione e così decise di andare incontro alla nipote del suo caro amico.
Giulio annuì, come per scusarsi per non averle creduto, la ragazza accennò un mezzo sorriso e a passo svelto raggiunse il sacerdote ed entrarono in chiesa.
“Non so davvero come ringraziarla!” disse la ragazza. “Tranquilla, non devi!” la tranquillizzò Don Matteo.
Lia si sfogò e raccontò tutti i suoi pensieri, soffermandosi sul fatto di sentirsi in colpa per Patrizia.
Don Matteo l’ascoltò e quando Lia finì si limitò a dire:”Secondo me Patrizia tifa per te e non per Bianca! Credo che sarebbe la persone più felice, se fossi tu ad essere, diciamo così, la sua sostituta!”. La ragazza sorrise e poi si mise in ginocchio e guardando il crocifisso disse qualche preghiera.
Successivamente si accorse che si era fatto tardi, così salutò e ringraziò Don Matteo e uscì dalla chiesa.
La ragazza, appena uscita, si sentì nuovamente chiamare.
“Lia..”
“Giulio..Ma tu cosa ci fai qui? Non eri con Bianca?” chiese stupita e sorpresa allo stesso tempo. “Si, ma io volevo aspettarti e così è andata a casa! Non volevo tornassi a casa da sola e poi avevi una faccia…Cos’è successo? Stai bene?” spiegò Giulio, preoccupato.
“Sto benissimo, grazie!” esclamò Lia, incamminandosi verso casa.
“Aspetta! Si può sapere, almeno, cos’hai? È da un po’ che sei strana..” il capitano cercò di scoprire qualcosa, correndole dietro, ma non ottenne nessuna risposta.
Restarono in silenzio entrambi per tutto il tragitto. Si trovarono alle rispettive porte. Lia non riusciva a trovare la chiave, che molto probabilmente si era dimenticata in casa dalla fretta, mentre Giulio aprì immediatamente la porta. Notò la ragazza in difficoltà, così non perse occasione e la tirò per un braccio portandola in casa sua. In caso si fosse lamentata, non c’era il problema di svegliare la piccola Martina, visto che era dai Cecchini.
“Ma cosa ti salta in mente?” urlò Lia.
Giulio la bloccò contro il muro e a due centimetri dal suo viso e non rispose. Lia notò che Giulio si avvicinava sempre di più e cercò invano di andare indietro, ma il muro dietro e Giulio davanti le impedivano di muoversi. Appena le loro labbra si toccarono sbarrò gli occhi, ancora gonfi per le lacrime versate in precedenza. Dopo poco si lasciò andare e chiuse gli occhi lasciandosi trasportare da quel bacio che, ogni secondo che passava, diventava sempre più passionale.
 
Salve a tutti! :D
Come ho anche detto nell'introduzione, è una piccola scena di questa coppia, inventata da me! La amo troppo così, dopo averci pensato un po', una sera ho preso carta e penna e ho buttato giù questa storiella e oggi finalmente posso sentire il vostro parere! Quindi fatemi sapere se vi è piaciuta!
Grazie mille! Besos! :'D
  
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