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Autore: Tovie95    06/04/2014    1 recensioni
Le onde si infrangono lente sulla spiaccia cullando i suoi pensieri con un lento sciabordio costante, il mare le sarà sempre fedele: non cesserà mai di attendere insieme a lei.
Questa Song Fic è riferita al post-Hunger Games, tuttavia non si riferisce alla vita di Katniss Everdeen o di Peeta Mellark ma al futuro di un personaggio che, almeno a mio parere è stato trascurato nei tre libri della serie, sto parlando di Annie Cresta, la coraggiosa ragazza del Distretto 4 a cui gli Hunger Games hanno tolto tutto.
Questa storia comprende spoiler sull'ultimo libro.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I wish you were here
 
Era da un po’ di tempo che volevo scrivere questa fic, precisamente dal momento in cui ho sentito la canzone di Avrill Lavigne “ I wish you were here ” l’ho abbinata da subito a questa coppia ed a questa precisa situazione. Spero che il mio lavoro possa soddisfarvi e spero di riuscire a trasmettere la mia preferenza nei confronti di una coppia unita da un amore saldo e sincero che forse, a causa della preminenza della storia tra Katniss e Peeta, o tra lei e Gale potrebbe anche passare inosservata nel romanzo. Fatto sta che Annie e Finnick sono tra i personaggi che più ho apprezzato nel romanzo: il loro amore è sincero ed incondizionato, è stato in grado di passare su ben tre edizioni degli Hunger Games, di sopravvivere alla guerra ed alle difficoltà incontrate… ora davanti alla prova più dura del loro amore Annie riuscirà ad andare avanti?
Questa è la mia visione dei fatti, di come sia proseguita la vita di Annie dopo la morte del suo amato Finnick spero di non deprimervi eccessivamenteXDXD e spero di essere in grado di descriverli al meglio; è forse la mia prima het seria… spero vi piaccia<3
Fatemi sapere cosa ne pensate:3
 
Giuly Keehl
 
Potete trovare la canzone I wish you were here al link: https://www.youtube.com/watch?v=VT1-sitWRtY
 
 
Detto questo auguro a tutti una piacevole lettura<3
 
 
Disclaimer:
i personaggi coinvolti in questa fic non mi appartengono, ma sono una creazione dell’autrice Suzanne Collins.
 
 
I can be tough
I can be strong
But with you, It’s not like that at all
 
 
Theres a girl who gives a shit
Behind this wall
You just walk through it
 
Il lento sciabordio dell’acqua accompagna le sue giornate vuote, trascorse tutte nella medesima maniera e pertanto apparentemente monotone e prive di senso.
I suoi cittadini hanno preso nuovamente a guardarla come una pazza: alcuni le passano vicino per recarsi a pescare senza dare nemmeno l’impressione di averla vista, altri la sorpassano osservandola con compassione, solo alcuni individui, specialmente i bambini, le sono di conforto in quelle lunghe veglie solitarie.
Una giorno, inaspettatamente, Eveline Jackson viene a sedersi vicino a lei sulla sabbia, insieme contemplano in silenzio religioso il moto lento del sole calare sull’acqua, quasi trattenendo il respiro per non infrangere la melodia misteriosa delle onde sulla risacca, la donna deve essere venuta in quel luogo per dirle qualcosa, ma lei non ha intenzione di ascoltare!
Gli occhi chiari di Eveline si rivolgono al suo ventre rigonfio, segno tangibile di una gravidanza e quindi il suo sguardo cristallino si rivolge a lei: sfida i suoi occhi smeraldini sperando, forse, di trovare in essi una breccia, un segno che smentisse la tesi secondo la quale lei è nuovamente caduta preda della follia più pura.
Dopo lunghi istanti in cui Annie si era limitata a sentire la carezza del vento tra i capelli e le onde più lunghe carezzarle le punte dei piedi la giovane compagna si alzata allontanandosi e lasciando sulla sabbia una serie di impronte parallele e nitide senza voltarsi indietro finché non raggiunge la sommità di una duna, allora si volta gridandole la notizia consona.
“ Finnick è morto: non tornerà mai più da te!! ”
Credono forse che non lo sappia? Pensano che sia caduta nuovamente preda delle allucinazioni come al termine della settantesima edizione degli Hunger Games… lei invece è perfettamente lucida!!
Forse è quello il suo più grande problema!
 
And I remember all those crazy thing you said
You left them running through my head
You’re always there, you’re everywhere
But right now I wish you were here
 
All those crazy things we did
Didn’t think about it just went with it
You’re always there, you’re everywhere
But right now I wish you were here
 
Impazzire sarebbe stato decisamente molto più semplice: le sarebbe bastato chiudere gli occhi e smettere di lottare, lasciare i Fantasmi, come ormai ha preso a chiamarli, invaderle la mente per porre fine ad ogni  pensiero consapevole.
Smettere di pensare, cessare di esistere come essere umano senziente sarebbe stata la soluzione più ovvia, forse anche la più scontata. Tutti si aspettavano che la morte di Finnick l’avrebbe annientata, che la perdita dell’ultima persona da lei amata avrebbe destato nuovamente la sua passata follia privandola della possibilità di pensare liberamente, allora tutto sarebbe avvenuto in modo automatico: il loro bambino sarebbe stato affidato ad un’altra madre in grado di crescerlo e lei sarebbe stata, nuovamente, abbandonata ai farmaci.
Se soltanto avesse deciso di pensare egoisticamente a sé stessa tutto sarebbe stato più semplice, ma non l’aveva fatto!
Quando le era stata comunicata la morte del suo amato Finnick si era sentita morire: in lei si era riaperta quella voragine che solamente lui con il suo amore e con la sua presenza costante nella sua vita era riuscito a rimarginare. Sarebbe stato meglio per lei morire a sua volta: lasciarsi andare alla sofferenza e cessare di esistere, a chi sarebbe interessata la sua morte in fondo?
Gli antidepressivi non mancavano nel Distretto 13, era stato così semplice procurarsene una dose dei più potenti che quasi si era sorpresa, dato il modo oculato con cui ogni cosa era gestita in quel luogo; tuttavia davanti alle manciate delle pastiglie nella sua mano aveva esitato… in realtà non era stato del tutto merito suo. Nell’atto di portare la mano alla bocca aveva sentito un calore invaderle tutto il corpo a partire da una zona nascosta del suo ventre, allora la presa delle sue mani era diventata debole e le pastiglie, con la loro promessa di indifferenza, si erano riversate al suolo.
 
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Here, Here, Here
I wish you were here
 
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Near, Near, Near
I wish you were here.
 
La decisione di tenere loro figlio era sorta spontanea: nemmeno nell’agonia della disperazione aveva pensato per un istante di porre fine a quella piccola vita che, anche se solo da pochi mesi, aveva preso a crescere silenziosamente all’interno del suo corpo.
Non avrebbe mai abortito! Dove avrebbe trovato la forza di farlo?
Il bambino per lei significava molto: non era solamente l’ultimo dono fattole dall’uomo amato, era molto più di questo!
Per loro figlio lei avrebbe trovato la forza di non arrendersi! Per lui si sarebbe dimostrata forte, determinata e, per una sola volta, avrebbe dimostrato a sé stessa chi era veramente e che ancora aveva la possibilità di realizzare qualcosa di buono!
Durante l’interminabile processo a Katniss era stata costretta a rimanere a Capitol City, ma ( ed era una delle poche cose di cui aveva la certezza ) vi sarebbe rimasta comunque: perché voleva essere sempre al fianco della giovane che le aveva consentito di rivedere Finnick per un’ultima volta, il tempo era stato inclemente con loro, ma nel poco tempo trascorso insieme si era sentita finalmente felice!
Al termine del processo aveva lasciato Capitol City facendo ritorno al suo Distretto, qui aveva ottenuto di far costruire una piccola capanna in legno sulla riva del mare… sulla stessa spiaggia in cui si erano incontrati per la prima volta!
 
I love the way you are
It’s who I am don’t have to try hard
We always say, Say like it is
And the truth is that I really miss
 
L’incontro con Finnick le aveva cambiato radicalmente la vita: aveva incontrato una persona in grado di comprenderla profondamente e di restarle accanto anche dopo che il resto del mondo le aveva voltato le spalle, non avrebbe mai potuto dimenticare le lunghe ore davanti alla spiaggia.
Il suo sguardo era perso oltre l’orizzonte e correva in contro a cieli sconfinati a cui nessuno, nemmeno Finnick, avrebbe mai avuto accesso eppure lui era sempre al suo fianco nonostante le difficoltà crescenti, sebbene lei non trovasse mai la forza di rispondere alle sue domande, per lui non erano mai occorse molte parole: gli era sempre bastato starle accanto.
Ogni giorno le portava un fiore diverso, glielo posava tra i capelli con delicatezza e sedeva al suo fianco tessendo una rete: con quel metodo era riuscito a convincerla ad entrare in acqua nonostante le sue resistenze, doveva essere convinto che una volta ultimata la rete da pesca anche la sua amata Annie sarebbe tornata da lui, il che era avvenuto in effetti!
La sua presenza l’aveva aiutata a riemergere dalle tenebre della depressione ed il pensiero del suo viso illuminato dai raggi del sole, del suo sorriso, delle parole rassicuranti con cui riusciva sempre a calmarla non l’avevano mai abbandonata… nemmeno durante le torture inflittale da Capitol City con lo scopo di estorcerle quelle informazioni che non possedeva.
 
All those crazy thing you said
You left them running through my head
You’re always there, you’re everywhere
But right now I wish you were here
 
All those crazy things we did
Didn’t think about it just went with it
You’re always there, you’re everywhere
But right now I wish you were here
 
Persino poco prima di salutarla per l’ultima volta le sue parole erano riuscite a darle la forza: “ Aspettami, Annie!! Perché io troverò un modo di tornare da te ed allora… ” lei avrebbe voluto non ascoltare le sue parole rassicuranti perché in fondo al cuore sentiva che la fortuna avrebbe voltato presto le spalle a Finnick, in fondo gli aveva consentito di sopravvivere a due Hunger Games!
Il suo volto era inondato di lacrime, i suoi singhiozzi scuotevano le pareti della stanza grigia che avevano diviso dalla prima notte di nozze: aveva imparato ad apprezzare persino quello squallore perché il sorriso di suo marito bastava ad illuminare anche il cielo terso, come avrebbe fatto a sopravvivere senza di lui.
Le labbra di Finnick avevano cercato le sue con dolcezza, si erano baciati come se fosse stata l’ultima volta in cui avrebbero potuto farlo: qualcosa stava per cambiare, il pericolo palpitava nell’aria come una cosa viva!
“ Io non ti lascerò mai più da sola Annie!! Sarò sempre al tuo fianco!! ” le aveva promesso dopo averle asciugato le lacrime con le sue calde mani; lei aveva voluto credergli ed illudersi, forse scioccamente, che la sorte sarebbe stata dalla loro parte per una volta!
 
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Here, Here, Here
I wish you were here
 
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Near, Near, Near
I wish you were here.
 
Il vento le accarezza il viso sfiorando i suoi capelli ramati e disperdendoli in direzione del flusso: i suoi occhi ancora non si sono stancati di osservare il mare immoto o in tempesta, è convinta che non si sarebbe mai stancata di aspettare. Avrebbe ripetuto quel medesimo rito tutti i giorni della sua vita: al mattino presto avrebbe lasciato la capanna tenendo loro figlio prima in braccio, poi per mano ed infine lasciandosi da lui condurre fino alla risacca, quindi avrebbero preso posto entrambi sulla sabbia asciutta là dove la costa viene lambita dalle onde ed insieme avrebbero osservato il corso del sole nel cielo.
La sera stava cedendo rapidamente il posto alla notte ed anche i pescatori ritardatari ormeggiano le loro barche di legno nei pressi della costa, quindi le si avvicinano donandole parte della loro pesca: lei li ringrazia con lo sguardo, rispondendo con un debole sorriso alle loro parole di incoraggiamento, non sa bene quando avrebbe ripreso ad avere fiducia nell’uomo.
Erano stati gli uomini a creare gli Ibridi Lucertola che avevano ucciso Finnick, così come era stata la scelta di un gruppo di persone a lanciare le bombe provocando la morte di tutti quei bambini; era buffo come le decisioni di pochi si ripercuotevano sulle vite di molti.
A volte si domandava come sarebbe stata la sua vita se gli Hunger Games non fossero esistiti: se i tredici Distretti si fossero limitati ad accettare la predominanza di Capitol City senza inaugurare una guerra senza frontiere e tregua destinata ad soffocare annualmente ventitré fiammelle di speranza, ma il passato non poteva essere cambiato! Per i sopravvissuti a tutti quegli orrori restava solamente la speranza nel futuro!
Attende la discesa delle tenebre sull’acqua, tiene gli occhi fissi sulle stelle che a poco a poco illuminano la notte con la loro lucerna; solo quando comincia ad avere freddo si alza in piedi, operazione che diveniva più complessa ogni giorno di più, e si avvia verso casa.
 
No, I don’t wanna let go
I just wanna let you know
That I never wanna let go
Let go, Oh, Oh,
 
No, I don’t wanna let go
I just wanna let you know
That I never wanna let go
Let go, Let go, Let go…
 
No: non si sarebbe mai arresa all’evidenza!
Le persone potevano continuare a sbatterle in faccia la cruda verità, ma lei non si era mai fatta schiacciare dalla realtà: aveva sempre trovato un modo per andare oltre ad essa, per osservare il cielo libero di un mondo migliore invisibile ai più!
Tutte le mattine della sua vita si sarebbe alzata per andare ad ammirare il mare, perché in quel modo avrebbe conservato nel cuore il suo sogno più prezioso, nonostante a volte la ragione le ricordasse che non si sarebbe mai realizzato… osservando le onde lo avrebbe aspettato!
Ogni giorno della sua vita avrebbe atteso il ritorno di suo marito consapevole che continuando a perseverare un giorno il volto di Finnick sarebbe emerso dai flutti per dirle ancora una volta di amarla, allora gli sarebbe corsa in contro perché loro due avevano già perso troppo tempo.
Allo spuntare del giorno si recava, dunque, sulla spiaggia sedendo sulla sabbia umida nello stesso posto di sempre, fissando gli occhi smeraldini sul mare ed attendendo con il fiato sospeso il ritorno di Finnick. Uno strano timore animava il suo cuore mentre lo sguardo si perde tra i flutti, il timore primitivo che se anche un solo giorno avesse evitato tale pratica avrebbe potuto perdere l’occasione di incontrarlo nuovamente: per questo costantemente si recava sulla battigia ad attendere.
 
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Here, Here, Here
I wish you were here
 
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Near, Near, Near
I wish you were here.
 
I bambini giocano spensieratamente tra le onde, il suo sguardo saggio ed attento non perde mai di vista una testa di capelli ramati morbidi e lisci: la segue ad ogni immersione contando i secondi prima che riemerga, quindi il suo sguardo cristallino si fissa nei suoi occhi sorridendole con dolcezza.
Allora anche le sue labbra si piegano in un sorriso dolce e sincero mentre osserva il loro bambino immergersi tra i flutti o nuotare con più grazia ed abilità degli altri compagni di gioco: è incredibile come somigli a Finnick!
Se solo fosse qui certamente lui avrebbe molte cose da raccontargli, sicuramente saprebbe rassicurarlo quando si nasconde sotto le coperte per gli incubi, ma lui non c’è a rassicurarla a sorriderle per confermarle di essere una buona madre, purtroppo questo sarà il tempo a deciderlo.
Le onde si infrangono lente sulla spiaccia cullando i suoi pensieri con un lento sciabordio costante, il mare le sarà sempre fedele: non cesserà mai di attendere insieme a lei.
 
  
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