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Autore: Gretel85    06/04/2014    11 recensioni
In occasione di una particolare lezione di filosofia Ranma si ritrova a bramare più convinto che mai una cura definitiva per la sua maledizione. Tuttavia, quando si desidera ardentemente e a lungo una cosa, c'è anche il rischio che questa prima o poi si avveri. Sarà un bene? Io dico di no.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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All I know is that to me
you look like you're having fun
open up your loving arms
watch out here I come

 

You spin me right round
baby right round
like a record baby right round

round round

(Dead or alive – You spin me around - like a record)

Fanart by Aron_oele 
 

 

Certo di aver ben chiuso alle sue spalle la porta scorrevole del dojo ed appoggiato ancora contro di essa, Ranma si fermò un secondo a riflettere sul da farsi. Le mani dietro la schiena, da sotto la morbida frangia i suoi occhi si strinsero in uno sguardo acuto e penetrante. Lei era lì, al centro della sala, e nemmeno si era accorta del suo ingresso, troppo presa com'era a fare stretching a terra.

La scena cui aveva assistito poco prima in giardino lo aveva a dir poco sconvolto, per non parlare di quel “sì” appena sussurrato dalla fidanzata che gli aveva tolto il fiato. Il solo fatto che lei potesse aver preso in considerazione l'eventualità di una scelta e aver promesso a quel damerino imbellettato che ci avrebbe pensato gli faceva ribollire il sangue nelle vene.

*Ma che diamine c'è da pensare?* Si chiese stringendo forte i pugni. Altro che pretendenti! Nel giro di ventiquattro ore il suo alter ego era riuscito a diventare il suo più temibile rivale.

Eppure per un attimo non poté fare a meno di chiedersi se fosse proprio la sua “brutta” copia a costituire il suo principale nemico e a complicargli tanto le cose o piuttosto la sua proverbiale incapacità di esprimersi. Quest'ultima, doveva ammetterlo, ultimamente era persino peggiorata.

Davvero non sapeva darsi una risposta, ma di una cosa era certo: lo invidiava.

Da morire.

Quella dichiarazione, quelle promesse, quelle parole che appartenevano solo ai più reconditi meandri del suo cuore erano state svelate da Ranma 2 con tale leggerezza che ora si sentiva come derubato di un prezioso tesoro. Un tesoro che era stato la sua forza, la sua ragione di vita, il segreto che per tante notti lo aveva aiutato ad accedere al mondo dei sogni con il sorriso sulle labbra.

Sorrise amaramente.

Lei era venuta a sapere tutto, ma non da lui.

Le sue capacità dialettiche, ora che anche quell'ultimo briciolo di anima e di delicatezza sembrava averlo abbandonato, non sarebbero state affatto comparabili con quelle dell'altro.

Ma in fondo lui non era mai stato bravo con le parole, giusto?

Insomma, deglutì, forse suo padre non aveva tutti i torti. Forse davvero l'arrivo di Ranma 2 nella sua vita aveva un senso. Probabilmente si sarebbe trattata della sfida più ardua di sempre, ma ce la doveva fare, doveva sconfiggerlo sul piano a entrambi più caro. Alzò lo sguardo muovendo i primi passi verso l'ignara fidanzata.

*Non me la farò portare via tanto facilmente!*

 

Un lieve scricchiolio delle assi di legno la fece voltare immediatamente.

-Siamo distratte stamattina...- Muovendo scalzo due passi verso di lei, Ranma uscì dal cono d'ombra che lo nascondeva, rivelando così la sua presenza al debole calore del sole che filtrava da una finestra.

Percepì chiaramente lo sguardo di lei tramutarsi all'istante da sorpreso ad accigliato. Akane aveva colto al volo il suo sguardo di sfida e l'ingenuità con cui di scatto si era alzata in piedi, quasi fosse pronta a difendersi da un attacco, lo fece sorridere ancora di più. Non le sarebbe servito a molto.

-Mi sto solo riscaldando...- Si giustificò imbronciata, le mani sui fianchi.

-Da mezzora?-

-E tu che ne sai?-

Senza distogliere lo sguardo da lei avanzò di altri tre passi. Improvvisamente la figura di Akane gli apparve piccola, leggera ed indifesa. S'irrigidì.

Queste osservazioni non preannunciavano niente di buono. *Non adesso!* S'impose.

-È semplice. È da mezzora che ti osservo.- Rispose secco.

-Ti sei messo anche a spiare adesso? Che cosa vuoi, Ranma?-

-Secondo te?- Il tono eccessivamente accattivante e rivelatore con cui se ne uscì e il conseguente sguardo allucinato di lei gli fecero chiudere gli occhi per un istante. *Idiota!* Volentieri si sarebbe dato un pugno in faccia da solo. Possibile che non riuscisse più a trattenersi?

-Non farti strane idee, Akane. Sono qui solo per allenarmi.- Cercò di recuperare immediatamente iniziando a sbottonarsi lentamente la casacca.

-Umpf! Non fartele tu, piuttosto! Fai pure quello che devi fare. Io vado a correre.- Gli rispose con scocciata sufficienza. Cercando di superarlo sulla destra, la ragazza mantenne lo sguardo basso. Rossa in volto ed inspiegabilmente accaldata, non osava guardarlo negli occhi.

Spiandone compiaciuto l'andatura nervosa con la coda dell'occhio, in quel momento Ranma prese una decisione.

La parola amore e tutti i suoi derivati rientravano nel suo vocabolario, sì, ma non in quello d'alta frequenza. Mai sarebbe stato in grado di battere sullo stesso piano il suo smielato rivale.

Esteticamente due gocce d'acqua, certamente erano molto simili, ma i loro modi di esprimere lo stesso sentimento non avrebbero potuto essere più diversi.

Schioccò le dita come in preda alla più folgorante delle illuminazioni.

Ecco a cosa gli era servito assistere a quella scenetta da telenovela anni ottanta!

Lui l'avrebbe conquistata in un altro modo, quello più semplice per lui, quello dell'istinto, degli sguardi e del contatto, quello dei fatti e non parole, quello del “ti voglio” per dirti che “ti amo”.

 

Lasciando cadere la casacca a terra si voltò quindi di scatto verso di lei. Ora sapeva cosa fare e soprattutto come portare a termine il suo proposito soddisfacendo al contempo la sua irrefrenabile voglia di averla sempre più vicina.

-Perché invece non ci alleniamo insieme?- La buttò lì con noncuranza.

-Eh?- Nel voltarsi e trovarselo di fronte a petto nudo, Akane sgranò impercettibilmente i grandi occhi. -Come hai detto, scusa?-

-Beh, ti lamenti sempre che non voglio allenarmi con te e che non ti prendo mai sul serio! Oggi però ho cambiato idea, perché non mi metti alla prova?- Godendo del sottile disagio di lei, prese a darle più spazio, dirigendosi di spalle e con calma, le mani incrociate dietro la nuca, verso l'altro lato della palestra. Sapeva come farla sfogare. Sapeva anche che non gli avrebbe mai risposto di no.

-Mi stai forse sfidando?- Appunto.

-Hai forse paura?-

-Paura di chi? Di te? Smettila di dire sciocchezze e fatti sotto!-

-Molto bene, questa è l'Akane che conosco!- Si voltò sorridendo e acquistando immediatamente la sua stessa posizione di attacco.

Di fronte a tanta spontaneità anche Akane sorrise. Questo era il Ranma che lei conosceva.

O che almeno credeva di conoscere.

L'atmosfera era infatti tesa, per niente giocosa, il silenzio assoluto.

-Hai forse cambiato idea, Ranma?- Sbottò Akane qualche minuto dopo. Qualcosa non quadrava.

Per tutta risposta il ragazzo rimase in silenzio e iniziò a muoversi lateralmente, in circolo, un passo dopo l'altro, senza levarle mai gli occhi di dosso. Proprio quegli occhi che fino a pochi minuti prima le erano parsi ridenti e divertiti, ora la stavano studiando con la stessa famelica intensità con cui si attende la portata principale.

Impossibile non ripensare alle parole di Nabiki. Impossibile rimanere ferma ad attendere il suo inesorabile arrivo. Impossibile non sentirsi in gabbia. Doveva reagire.

Le gambe improvvisamente pesanti come il piombo, Akane tentò quindi di imitarlo, muovendo poco dopo i primi tremanti passi lungo l'invisibile circonferenza che si era creata fra loro.

Osservando ad ogni giro l'inevitabile e progressiva riduzione del diametro che li separava, Ranma sorrise. Una volta tanto Nabiki Tendo ci aveva preso. Lui era il lupo, il cacciatore e nessuno avrebbe mai capito quanto quegli istanti lo stessero mandando in estasi.

-Si può sapere che diavolo stai facendo? Ti diverte tanto prendermi in giro?- Ormai a tre metri l'uno dall'altro, Akane non era riuscita più a trattenersi. Era così maledettamente evidente che ansia e inquietudine se la stessero divorando. Aveva bisogno delle sue parole, di una sua qualsiasi reazione per sentirsi forse meno preda e più parte del gioco.

E Ranma decise che per il momento l'avrebbe accontentata.

-Potrei chiederti la stessa cosa.-

-Che cosa vuoi dire?-

Meno di due metri all'impatto.

-Questa storia di me e Ranma 2. L'ho visto baciarti in camera tua l'altra notte e l'ho visto dichiararsi in una sequenza di insopportabili smancerie poco prima in giardino. Vuoi forse negarlo?-

-Quindi è vero, mi stai spiando! Ma non hai un minimo di ritegno?-

-Ti sbagli, l'altra notte cercavo Ranma 2 per chiarire e ho assistito a quella scena stucchevole.- Mentì angelico. -E stamattina, beh, perdonami, Akane, ma non è colpa mia se vi siete messi a scambiarvi promesse d'amore eterno in giardino e in pieno giorno! Chiunque avrebbe potuto vedervi!-

-Io non ho fatto proprio un bel niente, Ranma! Che c'è? Sei forse geloso?- Era una domanda che adorava porgli quando discutevano, ma questa volta la risposta di lui ebbe il potere di sorprenderla e farle passare la voglia di respirare.

-Ti piacerebbe, eh? Lo vedi che ho ragione, Akane? In fondo tutta questa vicenda ti diverte, non negarlo...- Neanche lui sapeva perché se ne fosse uscito con un pensiero tanto assurdo quanto specchio delle sue più profonde paure, ma non gli importava. Lo sguardo di lei, ora colmo d'ira e frustrazione, lo avrebbe ripagato di tutto.

Meno di un metro. Possibilità di scampo: zero.

-Tu...tu...davvero pensi questo di me?-

E infatti il primo schiaffo lo colse in pieno. Neanche cercò di scansarlo, tanto desiderava sentire su di sé tutto il male che lui con le sue stupide parole le aveva appena inferto. Quel male testimone di un sentimento ancora forte e radicato in lei.

-Io ti odio, Ranma! Sei sempre il solito idiota!- E allo schiaffo iniziarono a seguire pugni e calci, forti certo, ma assai poco calibrati. Scansarli gli risultò fin troppo facile.

Osservandola mentre accecata d'ira tentava in tutti i modi di non abbandonarsi alle lacrime sfogandosi su di lui, Ranma non poté fare a meno di avvertire nella voce della ragazza una nota spezzata. Non sarebbe durata a lungo.

Ancora un calcio a vuoto.

-Tu pensi che per me sia facile, vero?- Gridava.

-Che per me sia divertente?- E poi un pugno.

-E invece è tutta colpa tua! Mi andavi beniss....- Ma non terminò la frase, preferendo infierire con il consueto stile. -Sei un idiota!- Riprese. -Non...non hai capito niente, Ranma! Niente!-

Le forti braccia conserte e gli occhi chiusi, il ragazzo scansò un ultimo affondo, incerto e tremante come lo sguardo di lei.

Inspirando profondamente, spalancò quindi gli occhi, seri, profondi, quasi offesi.

E la gelò sul posto.

-Ti sbagli, Akane. Sei tu quella che non ha capito nulla.- Grugnì.

Senza darle il tempo di replicare si avventò su di lei, badando ad attaccarla solo per finta, ben sapendo che in quello stato lei non sarebbe stato assolutamente in grado di scansare il suo pugno più leggero.

Afferrandole entrambi i polsi, le costrinse le braccia dietro la schiena.

Sollevandola di peso e nonostante le proteste, la intrappolò quindi con decisione spalle al muro, non prima di averle messo una sua mano dietro la nuca per evitarle di farsi male.

Bloccandole con il corpo ogni via di uscita, le concesse lo spazio di un secondo per riprendere fiato ed alzare la testa.

-Presa.- Sussurrò un istante prima di fiondarsi ad intrappolare anche le sue labbra.

La stretta intorno ai polsi di lei, i loro corpi perfettamente aderenti, le fronti bollenti e madide di sudore a contatto. Tutto gli trasmise in quel momento le emozioni e palpitazioni che anche la ragazza volente o meno stava provando. Niente di paragonabile a ciò che aveva provato quando aveva visto l'altro Ranma baciarla. Il cuore gli batteva ora così forte nelle orecchie da far quasi male e mai avrebbe immaginato che quella fonte inesauribile di scortesie che era la bocca della sua fidanzata, potesse rivelarsi una parte del suo corpo tanto morbida ed appetibile.

Solo quando la necessità di respirare divenne condizione necessaria alla sopravvivenza, si staccò e comunque a malincuore.

-Allora?- Il fiato corto, riaprì gli occhi sfoderando un sensuale ghigno di pura soddisfazione. -C'è ancora bisogno di scegliere, Akane?-

Inaspettatamente, però, del dolce sorriso che si aspettava di trovare sul viso di lei non vi era la benché minima traccia. Nello scorgere in fondo ai suoi occhi un fuoco di ira violenta ed omicida, persino Ranma ebbe un istante di esitazione. Ma fu appena un attimo.

-Sgrunt! C...come ti sei permesso?- Sibilò la ragazza, lo sguardo a terra.

-Come accidenti ti sei permesso??- Ripeté più forte alzando di scatto la testa per guardarlo dritto negli occhi. -Lasciami andare immediatamente, razza di pervertito!- Ma dimenarsi era inutile.

-E va bene, Akane.- Si agitò Ranma stringendola ancora più a sé. -Se ancora non ti è chiaro il messaggio, te lo ripeto...-

La ragazza si bloccò, terrorizzata da un misto di ansia ed eccitazione.

Cosa aveva intenzione di fare quel pervertito del suo fidanzato? Baciarla di nuovo? Non volessero i Kami! Oppure sì?

Ma accarezzandole il viso con gli occhi, Ranma inclinò leggermente il capo, sporgendosi verso di lei e portando la bocca all'altezza del suo orecchio. Respirò quindi profondamente, regalandole, ne era certo, più di un brivido. E poi deglutì.

-Sono geloso.- Sussurrò con voce roca dopo diversi istanti di esitazione.

-No, non è vero.- Si corresse subito dopo. -Sono tremendamente geloso. E vederti così timida, remissiva e...e dolce sotto lo sguardo di un altro mi fa letteralmente impazzire...-

Quanta fatica gli fosse costato dire quelle poche parole solo lui poteva saperlo. Rimase immobile trattenendo il respiro.

-Oh Ranma...-

Lentamente risollevò quindi lo sguardo, pronto a trovarsi davanti quello di lei, finalmente sorridente, caldo e luminoso come una giornata d'estate. Sorrise anche lui. In fondo non se l'era cavata poi tanto male, no?

-E dimmi anche un'altra cosa...- Continuò la ragazza con tono estremamente calmo e dolce.

-S..sì?-

E in un nanosecondo quello stesso sorriso si tramutò in una smorfia di odio puro.

-Che bisogno c'era di fare tutta questa scena?- Facendo leva sulle sue stesse braccia, ancora incastrate nella stretta di lui, le bastò spiccare un piccolo salto per piantargli entrambe le ginocchia nello stomaco e farlo quindi volare con un calcio qualche metro lontano da lei.

Finalmente libera, gli rivolse un ultimo sguardo di fuoco. -E non ti azzardare a provarci mai più!- Una soddisfatta linguaccia e si diresse verso la porta con passo affatto leggiadro borbottando come una pentola in ebollizione.

-Ma cosa ho fatto di male ora?- Piegato in due a terra, Ranma continuò a spiarla di traverso, tutto sommato conscio e rincuorato dal fatto che, se avesse voluto, Akane avrebbe potuto liberarsi di lui ben prima.

-Ma che...che diavolo?- La sentì protestare e lesto si rimise a sedere come se nulla fosse.

-È inutile, Akane.- Sorrise di fronte al suo sguardo interrogativo. -La porta è chiusa e indovina? La chiave è nella tasca dei miei pantaloni.-

-Che cosa? Lo sapevo che eri un maniaco depravato, ma non fino a questo punto! Dammi subito quella chiave e fammi uscire di qui, Ranma!-

-Ancora una volta ti sbagli, non ho intenzione di fare niente.- Proseguì l'altro non del tutto certo della sua stessa affermazione e invitandola a sedersi di fronte a lui.

-Se la vuoi, prima devi rispondermi ad una domanda molto semplice. Ci stai?-

-Uff...E va bene, sarebbe? Ma non osare avvicinarti!- Prese posto di fronte a lui.

Suo malgrado il ragazzo annuì. -Beh, ecco, io vorrei sapere...-

-Allora?-

-E non essere impaziente, Akane!-

-Ho capito, ma non ho tutto il giorno! Allora?-

-Che cosa provi per Ranma 2? Perché gli hai detto che ci penserai? Cosa ci trovi in quel pagliaccio...- Si sfogò tutto d'un fiato.

-Ma queste...queste sono tre domande, Ranma!- Lo stuzzicò l'altra improvvisamente sottilmente divertita.

-Tu prova a rispondere almeno a una se ci riesci, Akane!- Sbuffò l'altro, rosso in viso come poche altre volte.

-E va bene, va bene, non ti arrabbiare! Sei proprio certo di volerlo sapere?-

-Mai stato più convinto...- Ma non era vero.

-Ecco vedi...- Si portò un indice alla guancia con fare pensoso e misterioso. -Non è semplice risponderti. Per certi aspetti credo che siate molto simili...-

-Beh, non direi visto quello che ha combinato al mio codino!-

-Non fare il bambino, Ranma.- Le scappò un sorriso davvero spontaneo. -Sai che non parlo di questo.-

-E allora?-

-Insomma, siete entrambi irriverenti, testardi, certamente coraggiosi, ma...- Esitò appena. -Ma è quando si tratta di me che diventate due persone completamente differenti e questo punto, sarò sincera Ranma, mi mette in grandi difficoltà.-

-Eh?-

Fu un colpo al cuore. Allora Akane faceva sul serio!

-Quello che voglio dire è che in te come in lui ci sono caratteristiche di quello che tu eri prima, aspetti della personalità che si sono divisi e questo non renderà il compito che quello sciagurato di mio padre mi ha affidato affatto semplice, anzi...-

-Ma...m...ma io non sono mai stato così!- Sbottò il ragazzo indicando un punto invisibile al di fuori del dojo.

-Non è vero, Ranma, e lo sai. Va bene, d'accordo, forse non sarai mai stato un tipo romantico da passeggiata nel parco mano nella mano...-

-Ah! Quando lo dico io, no eh?-

-Fammi finire, per piacere. Però ci sono stati dei momenti in cui anche tu mi hai guardato con gli stessi occhi con cui mi ha guardata oggi Ranma 2...-

-Ci credo, siamo uguali!-

-Non fare lo stupido! Lo sai che intendo altro!-

-Se erano rose e poesie che cercavi, potevi esserti messa con Kuno già da tempo ed evitarmi tanti guai con quell'imbecille, non credi?-

-E tu non credi forse che certe volte dovresti azionare il cervello prima di aprire bocca? E poi non è tanto ciò che si dice, ma chi lo dice a fare la differenza, sai?-

Ancora quella dannata frase.

-E tu? Cosa vedi nei miei occhi?- Le chiese quindi a bruciapelo fissandola con intensità.

-D...d...desiderio e voglia di vincermi a tutti i costi...- Arrossì abbassando lo sguardo, senza ottenere però l'effetto forse sperato.

-Bene, basta così.- Ranma si alzò di scatto, incupito. Un rumore metallico ai piedi della ragazza precedette di poco le successive parole di lui. -Quelle sono le chiavi, sei libera di andare.-

-Ma...Ranma!-

-Akane, se pensi che io faccia tutto questo per me stesso o per una pura questione di onore, non hai davvero capito niente di me.-

Era terribilmente ferito.

-Ma non era questo che intendevo!-

-Ne sei certa? Non è che ci sia poi molto da interpretare!-

-Invece dico sul serio. Scusami, sono davvero confusa e...- Lo afferrò per il polso costringendolo a girarsi.

Se c'era una cosa che Ranma non avrebbe mai potuto sopportare era vedere una ragazza piangere per lui. Se poi si trattava di Akane, la questione prendeva tutta un'altra piega. Un frustrante senso di panico ed angoscia lo attanagliava e il desiderio di abbracciarla prevaleva su tutto.

E quindi l'abbracciò.

Non che Akane stesse piangendo in quel momento, ma questo è un altro discorso.

-E va bene, Akane. P...posso chiederti solo una cosa?- Sussurrò fra i suoi capelli.

-Che cosa?-

-Prometti anche a me che ci p...penserai?-

Staccandosi dalla stretta del fidanzato per guardarlo meglio negli occhi, Akane sorrise intenerita. -Ci penserò...- Annuì.

Era bella. Troppo per gli occhi di un uomo solo.

-E per quanto riguarda lui...- Chiese ancora un po' titubante, incapace di distogliere lo sguardo da quelle labbra così invitanti ed improvvisamente troppo vicine alle sue.

-Lui...- Le rispose.

-Lui?- Chiese di nuovo.

-...-

-Lui è qui!- Grugnì dall'esterno una voce fin troppo familiare.

-Ma cosa...?-

Un crack di legno spezzato, un tonfo sordo e un'enorme nuvola di polvere segnarono l'improvvisa e shockante interruzione di quello che avrebbe potuto essere un fantastico preludio per...

Al solo pensiero e alla vista di Ranma 2, la cui statuaria ed elegante figura si ergeva ora all'ingresso del dojo, o quel che ne rimaneva, i pugni di Ranma 1 si strinsero come non mai.

E l'odiato gemello non era nemmeno solo.

-Figliolo! Ma l'abbiamo fatta nuova un mese fa, che bisogno c'era di buttarla giù?- Piagnucolava Soun di fronte ai resti polverizzati della porta.

-Ranma 2...-

-Papà!-

-Eh eh eh! Non badate a noi, ragazzi! Fate pure con comodo!- Sghignazzò Genma.

-Che ti avevo detto, Akane?-

-Ci stavamo solo allenando, Nabiki!- Provò a giustificarsi la diretta interessata prendendo subito le dovute distanze dal fidanzato.

Drin! Drin!

-Ni Hao, Lanma!- Parcheggiando delicatamente la propria bicicletta sulla testa di Genma, una nota cinesina schizzò cinguettante all'interno del dojo.

-Levati di mezzo, Shampoo! Che cosa significa questa storia, Ran-chan?-

-Shampoo! Ucchan! Che...che cosa ci fate qui?-

-Gliel'ho detto io!- Sorrise con soddisfazione l'eterno disperso appoggiato allo stipite dell'ingresso.

-Ma tu guarda...il maiale viaggiatore ha ritrovato la via!-

-Stai zitto, Ranma! Non solo sei miseramente fuggito con la coda tra le gambe durante il nostro ultimo scontro, ora ti permetti anche di intrappolare la piccola Akane per mettere in atto i tuoi propositi più oscuri e perversi. Non avrei mai creduto fossi capace di tanto! Se sei un uomo, combatti!- Lo afferrò per la casacca.

-Ryoga, ma che...?- Ma gli fu impossibile finire la frase. Usato come zerbino dalle due accanite pretendenti, l'eterno disperso si ritrovò improvvisamente stesso a terra. Destino voleva che le due signore avessero diritto di precedenza.

-Allola, Lanma?-

-Mi scoccia ammetterlo, ma la gatta morta ha ragione. Vogliamo una spiegazione, Ran-chan!-

Al solo sentir parlare di gatti, Ranma dovette fare affidamento a tutto il suo scarso autocontrollo per non perdere i sensi e per lo sforzo, improvvisamente gli venne un'idea.

-Oh, beh. A quanto pare Ryoga vi ha già detto tutto, no?- Tirò fuori dal nulla un microfono. -Sì è vero, mi sono sdoppiato e il risultato è sotto gli occhi di tutti.- Spostò lo sguardo su un Ranma 2 improvvisamente meno sicuro di sé. -Guardate il mio gemello, i suoi capelli corti, gli abiti nuovi...è davvero bello e aitante, non trovate? E forte, prestante, muscoloso, insomma il sogno proibito di ogni giovane donna in circolazione!-

-Ranma, ma ti sei bevuto il cervello, per caso?-

-Lasciami fare, Akane...-

-Non so perché, sorellina, ma non sono del tutto sicura che stia parlando dell'altro Ranma...-

-Tu dici?-

In ogni caso funzionò.

Dopo un attimo di perplessità le due rivali si guardarono, avevano avuto la stessa idea.

Abbandonando contemporaneamente lo spazio vitale di Ranma 1, in meno di un secondo si ritrovarono a strattonare a destra e a sinistra il povero Ranma 2.

-È velo! Due Lanmi al plezzo di uno! Ola ho solo l'imbalazzo della scelta! Lanma 2, mi plometti che qualsiasi cosa succeda non lottelete fino alla molte pel me? Non potlei mai peldonalmelo!-

-Ma non essere ridicola! Come se tu potessi avere una qualche speranza! Diglielo Ran-chan 2, diglielo che sono io la tua fidanzata carina!-

-Sgrunt! Non pelmettelò mai che i miei Lanmi finiscano nelle spile di una cuoca di telza categolia!-

-Che cosa hai detto? Ma ti senti quando parli? Tu e le tue zuppe! Lo sanno anche i muri che è solo glutammato!-

-Argh! Limangiati subito quello che hai detto, blutta spatolona!!-

Apparentemente incapace di proferire parola, Ranma 2 rischiò seriamente lo stiramento di entrambe le braccia. Questo almeno fino a quando non incontrò lo sguardo crudelmente divertito del suo doppio. Ranma 1, finalmente libero, osservava soddisfatto il suo operato, mentre accanto a lui la piccola Tendo sembrava quasi shockata.

Insopportabile.

*Ahahah! Te l'ho fatta, damerino! Così impari la prossima volta a...*

*Mi dispiace per te, ma non credo proprio!*

*Eh?*

-Permettete una parola, signore?- Tentò quindi di intervenire Ranma 2.

-Lascialo, è mio!-

-Come osi?-

-Ho detto: “permettete una parola, signore??”-

-Eh? Sì, tesoluccio?- Miagolò la cinese allentando la presa.

-Posso avere la vostra cortese attenzione un momento? Bene. Io sono terribilmente dispiaciuto, ma per quanto lusinghiere siano le vostre attenzioni nei miei confronti, mi trovo nella spiacevole situazione di dovervi mettere al corrente della verità: io non le merito.-

-C...cosa vuoi dire, Ran-chan 2?-

-Quello che ho detto, Ukyo. Io non merito le vostre attenzioni né il vostro sentimento e questo perché il mio cuore è già da tempo impegnato...-

-Non dilmi che tu...- Gettando una rapida occhiata verso Akane, Shampoo la sorprese ad abbassare lo sguardo, evidentemente colpevole e imbarazzata.

-Accidenti, com'è difficile...- Si voltò il ragazzo verso il muro dando prova di notevoli capacità recitative. -Io...vi prego di non avercela troppo con me, ma non desidero continuare ad illudervi in modo tanto vigliacco. Spero possiate prima o poi perdonarmi.-

Silenzio.

*Ma...ma...ma....ma...*

-Uh uh! Accidenti, è proprio in gamba! Non trovi anche tu, Ranma?-

-Grrrr, ancora qui sei, Ryoga? Te lo ripeto per l'ennesima volta: ma da che parte stai?-

 

Colpite dalle parole di Ranma 2, le due storiche pretendenti lo fissavano ora tra il mesto e l'allucinato, quasi commosse dalla sincerità e dalla cortesia che il giovane senza codino gli aveva riservato nel distruggere il loro sogno d'amore.

-Ho capito, Lanma 2...-

-A questo punto l'unica cosa da fare è...- Si scambiarono uno sguardo d'intesa.

-Akane!- E in un lampo le due ragazze le furono accanto spingendola poco dopo fra le braccia di Ranma 2, già aperte e pronte ad accoglierla.

-Sapete? Siete proprio una bellissima coppia!- Sorrideva felice la cuoca.

-Già! Auguli e figli maschi!- Si complimentò anche Shampoo facendo l'occhiolino.

-Ti sono mancato, cara? Perdonami se ti ho lasciato tanto sola...-

-Ma veramente io...-

-Lasciala andare immediatamente!- Ruggì Ranma 1 in maniera spaventosa a pochi metri da loro.

 

-Ecco che va a fuoco di nuovo!-

-Lo vedo, Ryoga. Senti, mi terresti un attimo la telecamera?-

-Uh? Sì...perché?-

-Che domande, scatto delle foto! Questo sarà il miglior reportage della storia!-

 

-Ti ho detto di levarle quelle mani di dosso, bastardo!- Ranma 1 prese la rincorsa, pronto a spedire all'altro mondo l'indesiderato ospite. Ma ormai era troppo tardi. Le braccia abilmente bloccate, era in trappola.

La solita trappola umana di irrimediabilmente incondizionato, ora più che mai inopportuno e ovviamente non corrisposto amore.

-Ma Lanma, tu ora hai me!-

-Ti sbagli, carina! Ha me!-

-No, me!-

-Ho detto me!-

Fanart by Spirit 99



-Ahhhhrg! Se è un incubo, vi prego svegliatemi!-

L'inquinamento acustico era ormai giunto a livelli di guardia e, a dire il vero, non solo per colpa della componente giovanile.

-Buahhh! La mia povera palestra!-

-Eh già, amico Tendo. Questa faccenda dello sdoppiamento di Ranma si sta rivelando più complessa del previsto.-

-Ma va?- Sbottò l'altro aggrappandosi al collo dell'amico. -Lo sai, Saotome? Non ti facevo tanto perspicace!-

-Eheheh! Lo so, sono doni di natura...Cough! Cough!-

Solo una persona avrebbe potuto trasformare quel caos in silenziosa e sconcertante perplessità.

E quella persona decise di palesarsi proprio in quell'istante.

-Papà, signor Genma, scusate l'interruzione...-

-Kasumi?-

-Sono venuta solo per dirvi che se volete, il tè è pronto!-

-...-

-...-

-Uffa...Kasumi, hai interrotto tutto sul più bello!- Si lamentò la mezzana.

-Oh, mi dispiace! Però se avete la pazienza di seguirmi di là, credo di aver appena avuto un'idea per risolvere questa situazione!- Sorrise la maggiore delle Tendo, gentile e luminosa come il sole alle sue spalle. Impossibile dirle di no.

Pochi minuti dopo il nutrito gruppo di familiari, amici, gemelli diversi e rivali di vario genere si avviava verso la veranda di casa Tendo. I loro volti esprimevano, a seconda dei casi, interesse, curiosità, frustrazione, disagio e ira repressa. Mentre camminavano, Ranma 1 si trovò improvvisamente a sostenere con la coda dell'occhio lo sguardo di Ranma 2. Scambiandosi con lui una frecciata d'odio, un ultimo pensiero attraversò la sua mente.

*Non finisce qui, brutta copia!*

E aveva ragione.


* * *

 

 

Ed eccoci giunti anche alla fine di questo capitolo. Troppo lungo come sempre, ma spero vi sia piaciuto ugualmente. Questa volta non posso non rivolgere subito subito un ringraziamento particolare a Aron_oele e a Spirit 99. Le meravigliose fan art presenti in questo aggiornamento sono opera loro ed hanno costituito per me una doppia, fantastica ed inaspettata sorpresa ricevuta in settimana. Ragazze mie, avete un talento pazzesco e anche se ve l'ho detto e ridetto in privato, vi ribadisco volentieri il concetto anche qui: grazie infinite e di cuore! Mi avete resa davvero felice!! :D Alla fine le ho pubblicate insieme, perché entrambe erano troppo pertinenti con quanto volevo raccontare in questo capitolo.

In ogni caso non meno sincero è il ringraziamento anche per tutti voi che continuate a seguirmi e, in particolare, a farmi sapere la vostra opinione in merito. Il vostro entusiasmo, i vostri commenti e spunti, sono sempre preziosissimi per me. Insomma, un bacione a tutti e buona domenica! :D

Gretel.

Ps. So di essere un po' indietro con le recensioni e di essere un filino sparita :( Chiedo perdono a tutte voi e vi prometto che mi farò sentire il prima possibile!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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