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Autore: _Shinigami_Dragon_    06/04/2014    2 recensioni
Hazel è ormai arrivata alla fine della sua breve vita.
Il cancro è tornato, pronto a portarla via dai suoi cari.
Poco prima di spegnersi, però, si troverà a parlare con qualcuno di inaspettato, che non sarebbe dovuto trovarsi in quell'ospedale.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OKAY? OKAY.


Erano passati due anni da quando Augustus Waters era morto.
Da quando avevo perduto il mio grande amore.

Noi avevamo continuato la nostra vita comunque, con solo qualche piccola variazione: quasi ogni giorno andato a trovare Isaac a casa e giocavamo insieme a quel videogames per i ciechi e a volte parlavamo di Gus, di come si trova nel suo Posto con la P maiuscola, come avevo provato ad immaginarmelo quando aveva perso contro il suo cancro.
Non sono più andata a trovare i genitori di Augustus da mesi, perchè non volevo ferirli come aveva fatto, purtroppo, loro figlio.
Non sono più andata da loro anche perchè il tumore è tornato.
Pensavo di aver vinto, quando, all'inizio della primavera scorsa, ero risultata completamente NEC. Poi, all'inizio dell'inverno, ho sentito un forte dolore al petto, come se un incendio fosse divampato nei miei polmoni.
I miei genitori mi avevano portato di corsa all'ospedale, dove avevano scoperto che del nuovo liquido calcerogeno si era formato.
Avevano provato a togliermo, più di una volta, ma quello si riformava troppo velocemente per seguirne il ritmo.

Ero finita in terapia intensiva e lì, attorniata da apparecchi strani ed irritanti, avevo trascorso gli ultimi due mesi, riducendomi all'ombra di me stessa.

Ormai sapevo che non sarei più guarita.
Il mio respiro si faceva ogni volta più debole.
Ormai era un procrastinare dettato dalle macchine e dai miei genitori, che non volevano ancora gettare la spugna.

Erano venuti a trovarmi sia Isaac che i genitori di Gus.
E poco fa era uscita Kaytlin.

Sentivo gli occhi sempre pià stanchi ma, vedendo i miei entrare, cercai di tenerli aperti, per poterli salutare.
Oramai, ogni volta che li vedevo, avevo sempre paura che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei potuto salutarli, quindi cercavo di rimanere il più sveglia possibile.
Loro cercavano di starmi il più vicino possibile, di non lasciarmi sola mai.
Ma quella sera erano stati poco: prima la visita di Isaac, poi quella di Kaytlin e poi erano dovuti andare a cenare.
Mi avevano assicurato che sarebbero stati via per poco più di mezz'ora al massimo e io avevo sorriso, cercando di tranquillizzarli.

Appena erano uscita dalla porta, una voce sicura e conosciuta ruppe il silenzio.
“Hazel Grace.”
Mi voltai di scatto, spalancando gli occhi.
Seduto accanto al mio letto, splendente e sexy come non mai, Augustus mi stava guardando con il sorriso sbilenco che mi aveva fatto innamorare di lui.
“Gus.” Riuscii a mormorare appena, gorgogliando un po'.

“Hazel.” Stavolta il suo sorroso svanì, mentre si guardavav intorno, preccupato e triste, quasi malinconico.
“Gus, come fai ad essere qui?” Gli domandai, insicura. Lui era morto. Due anni prima. Ero andata al suo funerale. “Se questo è uno scherzo, è di pessimo gusto!” Mi agitai e un colpo di tosse mi travolse, mozzandomi il fiato.
“Sono qui, ma non sono qui!" Rispose lui. Il sorriso sbilenco tornò “Sono venuto per portati delle notizie, valuta tu se posiive o negative.”
Tirai ad indovinare “Sto per morire, vero?”

“Da cosa l'hai dedotto?” Mi prese in giro lui.
Sorrisi anche io.

“Questo supplizio sta per finire. Morire non è affatto difficile. È più facile che addormentarsi.
Io lo guardai, insucura. Non che non mi fisassi di lui, ma mi sarebbe piaciuto salutare per bene i miei genitori.
“Devi stare tranquilla. Potresti scriver loro un biglietto, poi potremmo andare insime nel Posto con la P maiuscola che hai immaginato tu, okay?” Mi raddizzai sullo schienale e presi il libro e la penna che aveva lasciato lì mia mamma. Era un libro di testo per prendere un Master in Assistenza Sociale. Anche se aveva conseguito il corso alla fine dell'anno scorso, non smetteva mai di aggiornarsi.

Scrissi un poche parole, tutto quello che avrei voluto dir loro se fossero stati lì, vicino a me.

Mamma, papà, vi voglio bene. Mi dispiace. Non preoccupatevi per me, non siate triti per me. Io sarò felice. Siatelo anche voi, okay?

“Okay, sono pronta.”
“Okay.”

Chiusi gli occhi e mi lascia andare.

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Appena finito di leggere “Colpa delle Stelle”, ho sentito la necessità di buttare giù questa breve shot.

Non è allegra, non è felice. È come, secondo me, si sentirà Hazel quando toccherà a lei. La storia si svogle un paio di anni dopo la morte di Augustus, quando, dopo un periodo di tranwuillità per la nostra protagonista, il cancro ritorna, questa volta per portarla via per sempre.

Spero vi sia piaciuta, anch se non è particolarmente dolce ed allegra.

Ci tengo a precisare che tutte le correzioni e le critiche sono ben accette e sarei felice di sentire le vostre considerazioni so questa breve shot.

Ah, la frase “E' più facile che addormentarsi” è presa da Harry Potter quando Sirius incoraggia Harry mentre va benna Foresta Proibita ad ffrontare Voldemort. Non è presa parola per parola dal libro.

Bice

   
 
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