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Autore: hideyourface    09/07/2008    4 recensioni
"La cosa peggiore, forse…era che non se ne pentiva affatto. Nonostante tutto, c’era qualcosa di…giusto nei baci che si erano scambiati, nel calore tranquillizzante dei loro corpi vicini. Quasi sentiva di aver atteso per anni solo quel momento, e tutto ciò che di brutto avevano passato era solo servito ad acuire il piacere del tanto sospirato cedimento."
Fic a 4 mani scritta con una grande amica, sui due grandi chitarristi dei Malice mizer. Yaoi, Manaxkozi Ok, forse non è proprio romantico, ma non è poi così erotico, almeno non per ora O_O
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Közi, Mana
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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BITTERSWEET LOVE

BITTERSWEET LOVE

 

Capitolo 1

 

Mana-Sama amava il silenzio mistico che regnava nel suo grande appartamento. Ogni tanto, si concedeva di accendere lo stereo e lasciare che qualche brano di musica classica o di pop francese lo accompagnasse per il poco tempo che trascorreva in casa.

La casa di Mana era tutt’altro che silenziosa, però, quando con lui c’era Kozi: più o meno tre o quattro volte a settimana, il chitarrista dai capelli ramati invadeva la casa del collega all’ora di cena poiché il suo frigo era vuoto, eccezion fatta per alcolici e dolci. Il più delle volte, con orrore di Mana, si portava dietro anche quei due odiosi gatti che a detta sua, soffrivano troppo di solitudine per restare in casa da soli anche la sera, e lui non voleva che si deprimessero. A Mana, comunque, sin dalla prima volta quei gatti gli avevano dato l’impressione d’esser tutt’altro che depressi. Così come aveva subito capito che lui, a Zaku e Lala, non piaceva più di tanto: antipatia del tutto ricambiata.

Sebbene Mana grugnisse ogni volta che apriva la porta trovandoselo davanti era segretamente felice che Kozi gli facesse compagnia per cena. Era incredibile come riuscisse a sfoderare ogni volta quel sorrisino imbarazzato, e come ogni volta, vedendolo, Mana non trovasse la forza di chiudergli la porta di casa in faccia.

Anche se il silenzio tanto amato veniva rotto, anche se doveva sempre cucinare lui, anche se gli metteva in disordine la casa. Doveva persino sopportare la vista dei gatti sul suo divano, ma era comunque felice che Kozi gli tenesse compagnia.

Nessun  altro membro dei Malice Mizer aveva mai avuto la possibilità di passare così tanto tempo a casa di Mana, o di passarvi addirittura la notte, salvo, una volta e per un’occasione del tutto particolare, Yu-ki. Mana non amava parlare di quell’episodio. Non voleva nemmeno più PENSARCI. Non ora che aveva finalmente trovato la forza di andare avanti.

Quella sera non era andata diversamente: non aveva fatto in tempo a iniziare a cucinare che la familiare scampanellata lo aveva fatto sobbalzare, alzare gli occhi al cielo e, nonostante tutto, sorridere lievemente.
-Mana-chan!- Kozi lo aveva tirato in un abbraccio appena lo aveva visto, per una volta sprovvisto delle due bestiole.
-Sai, avevo…-
-Avevi il frigo vuoto, ti sentivi tanto solo, e hai pensato di venire a disturbare il sottoscritto- Lo interruppe Mana, sbuffando piano.
-Mana-chan, sai anche leggere nel pensiero ora??- Questo, nonostante tutto, li aveva fatti ridere entrambi.
-Dai entra, cosa vuoi che ti prepari stasera?- Mana si era voltato e senza nemmeno mostrargli dove appendere il cappotto si era diretto in cucina…d’altronde, si poteva dire che Kozi conoscesse quella casa anche meglio del suo proprietario. Non sapeva se fosse una cosa buona o meno, però.
-Quello che vuoi, se prepari tu ogni cosa è buonissima!- Gli giunse la risposta, accompagnata da una risatina.
Sapeva sempre come prenderlo, lui e le sue lodi…alzando le spalle, mise a bollire l’acqua per fare un po’ di ramen. Non era serata da grandi pietanze, e Kozi davvero sembrava apprezzare ogni cosa che cucinava. Senza contare che, per come si era autoinvitato, doveva anche solo provare a lamentarsi!
Non passò molto che udì i passi felpati dell’altro che attraversavano la cucina e due braccia snelle che si chiudevano sulla sua vita.
-Allora, cosa mi cucini stasera?- La voce gentile di Kozi si era insinuata nell’orecchio, col suo fiato caldo che gli lambiva la pelle.
Se lo scrollò di dosso non troppo gentilmente, irrigidendosi:
-Ramen
. Ed evita di toccarmi troppo, lo sai che mi dà fastidio- Si sentiva come un paletto di legno, e sapeva che l’altro se ne sarebbe accorto fin troppo facilmente: Kozi aveva una certa dimestichezza, come dire, con i corpi altrui.

Il giovane parve comunque non accorgersene, o decise di far finta di non averci fatto caso.

-Ok, ok… nervosetto, stasera, eh Mana-chan?- domandò sorridendo amabilmente. Mana amava quel sorrisetto. Tuttavia, cercò di mantenere un tono distaccato.

-Non sei nella posizione di lamentarti, Kouji Hagino. Dopotutto, ti sei appena autoinvitato a cena. Come sempre, del resto.- fu quindi la secca risposta del chitarrista, che continuò a dargli le spalle, intento a cucinare.

Aprì la credenza e prese un piatto e un bicchiere da aggiungere al tavolo. Kozi accese la televisione su un canale musicale, giusto in tempo per sentire il nome Malice Mizer, pronunciato da una presentatrice che sorrideva amabilmente allo schermo.

-Uaaa! Mana, Mana! Parlano di noi!-

Sebbene Kozi fosse un chitarrista che vantava già da anni una certa fama, non si era mai abituato al successo mediatico. Ancora si stupiva di sentire una canzone dei Malice alla radio, oppure di vedere il suo volto in televisione.

Desiderò non aver mai acceso quell’aggeggio solo quando dagli altoparlanti del televisore cominciarono a diffondersi malinconiche le prime note di “le Ciel”, accompagnate dalle prime sequenze dell’omonimo video musicale.

Mana, se possibile, si era irrigidito ancora di più. Poggiò seccamente piatto e bicchiere sul tavolo, e si voltò nuovamente a prendere il ramen da versarvi dentro.

-Potremmo…guardare un film anziché trovare qualcosa di decente con lo zapping. Vorrei vedere uno di quei tuoi horror…- Propose Kozi, sedendosi a quello che ormai era diventato abitualmente il suo posto. Mana sembrò prender per buono quel tentativo di allontanarsi dal discorso, sorrise in maniera quasi impercettibile e si sedette a sua volta al tavolo.

-Aspetta, Kozi…prima…vorrei parlarti di un progetto. Un progetto per i Malice…-
L’altro si fermò, il boccone fumante a qualche centimetro dalla bocca spalancata:
-…un progetto?-
-Sì…stavo pensando…la nostra immagine è cambiata radicalmente da quando…quando…- Mana deglutì. Non riusciva davvero a dire “da quando Gackt ci ha lasciato e Kami è morto”, semplicemente non ci riusciva – da quando abbiamo Klaha con noi, quindi vorrei mostrare a tutti come siamo cambiati esattamente…-

L’altro sorrise, annuendo:
-Beh, e come avresti intenzione di farlo?-
Mana posò le bacchette, si pulì delicatamente la bocca e replicò serafico:
-Con un film-
Si godette appieno l’espressione sconvolta di Kozi, che lo guardava come se all’improvviso gli fosse spuntata una seconda testa.
-Un film…sui vampiri- Aggiunse, al colmo del divertimento.

-Mana-chan…credi ne valga la pena? Voglio dire…un film vero e proprio?- domandò. Ricordava ancora l’unico cortometraggio realizzato dai Malice Mizer in precedenza. Nonostante durasse poco più di venti minuti, realizzarlo era costata non poca fatica.

-Sono convinto che la cosa possa funzionare. Non ti fidi forse di me, Kozi?- domandò Mana, osservando l’altro negli occhi. Sorrideva appena, il mento poggiato ad una mano.

Kozi sorrise.

-Come potrei non fidarmi di te, Mana-chan? Lo sai che ti seguirei anche fino all’inferno.- asserì, con convinzione. Si sporse pericolosamente verso l’altro, in equilibrio su due delle quattro gambe della sua sedia.

-Perché lo sai, vero?- domandò, constatando che Mana si era nuovamente irrigidito.

Sorrise divertito aspettando il solito commento infastidito dell’altro che lo spingesse ad allontanarsi.
Mana stava quasi per rispondere per le rime, poi decise con un ghigno appena accennato di fare di meglio. Allungò una manina paffuta, poggiandola con tenerezza sul petto di Kozi, vicino al cuore.
Si sporse in avanti, il volto a pochi centimetri da quello del chitarrista, e soffiò:
-Lo so…-
Dopodichè spinse inaspettatamente, mandando l’altro a gambe all’aria sul pavimento.
-Ahia!! Mana, che diavolo ti prende?!-
Kozi si massaggiò la testa, ancora per metà sulla sedia e per metà a terra.
-Oh, non pensavo bastasse così poco a farti cadere, Kozi…poi scusa, non avevi detto che mi avresti seguito anche all’inferno? Allora dovresti accettare qualunque cosa io ti dia…-
Mana si era alzato, portando la propria scodella vuota nel lavello, senza degnarlo di un altro sguardo. Non poteva fidarsi di lui, non quando l’altro non faceva nemmeno un tentativo per dissimulare il fatto che passasse le sue notti a letto con gente sempre diversa.

E questa era una delle cose di Kozi che più odiava: la facilità con cui l’amico cambiava partner lo infastidiva non poco, una sensazione sgradevole già inquadrata da tempo per quello che era: pura e semplice gelosia.

-si…ma mi hai fatto male!!- si lamentò Kozi, finendo di scompigliarsi i capelli nel tentativo di massaggiarsi la testa.

-e se mi fossi rotto una mano come facevi senza chitarrista?- domandò, alzandosi in piedi.

-Un chitarrista così fragile non mi serve. Ti avrei cacciato dai Malice senza tanti problemi.- Rispose Mana, ben sapendo, in cuor suo, che non l’avrebbe mai fatto. I Malice senza Kozi non sarebbero stati i Malice. Era già difficile…senza Kami, ecco.

-Ma si può sapere cos’hai stasera? Sei più intrattabile del solito!- chiese l’altro, il tono piagnucoloso di un bambino indifeso, mentre gli porgeva la sua scodella.

-Hai forse le tue cose?- chiese poi mentre usciva dalla cucina per dirigersi in sala. Si sedette scompostamente sul divano che, prima del suo arrivo, era in ordine perfetto con tutti i suoi cuscini a posto, in attesa del padrone di casa.

Sentiva ancora il cuore martellargli in petto, lì, vicino a dove Mana lo aveva appena spinto.

Sorrise mestamente. <Sono un povero illuso.> Pensò. Era un pensiero che faceva spesso, quando era in compagnia di Mana, ma si guardava bene dal farlo percepire all’altro.

Era innamorato di Mana da…quanto? Troppo tempo ormai. Eppure, non era mai riuscito a capire se l’altro ricambiasse o meno. Un attimo era così dolce con lui, come non era con nessuno…quello successivo, sembrava che ferire i suoi sentimenti non gli creasse alcun problema.
Il suo comportamento era semplicemente un enigma.
La voce irritata di Mana lo distrasse dai quei pensieri tetri:
-COSA avrei esattamente IO?-
-…uh? Nulla, nulla!!- Si affrettò a rispondere, un sorrisino nervoso sulle labbra.

-Buon per te… allora, mi hai detto che volevi vedere un film horror? Che genere?-
-Quel che piace a te…e a proposito di film…ne hai parlato agli altri?-

-Klaha non lo sa ancora.- Fu la pronta risposta di Mana, che stava passando in rassegna con l’indice tutti i suoi film.

-Quindi ne hai parlato prima con Yu-chan che con me?-

-Koziè stata una sua idea…- sospirò Mana, spazientito.

-Ah…Capisco…-

-Guarda come hai ridotto il MIO divano!!- Si lamentò Mana, e a ragione. Il copridivano era una pallottola informe, un cuscino era finito per terra e l’altro era fra le braccia di Kozi, che lo guardava alla stregua di un cane bastonato.

-Ma uffa! Sempre a lamentarti! Sei così pignolo con tutti i tuoi ospiti?-

-Tu non sei un ospite- fu la risposta seccata dell’altro, che raccolse il cuscino da terra e si sedette in parte a Kozi.

-Sei un gatto randagio che quando ha fame si ricorda che ha un padrone.-

-…myah.-

Sorrisero entrambi divertiti, e, seduti uno in parte all’altra, cominciarono a guardarsi un film che a nessuno dei due interessava realmente vedere.




-ok, come primo capitolo è piuttosto lungo! a presto col secondo!^^-
  
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