È ormai passato un anno ,da quando Ziva se ne era andata, e ormai era solo un ricordo nella mente di tutti i suoi colleghi; tranne in quella di Tony.
Tony è sul molo, che sta cercando di impedire ad un assassino: Mohamend, che aveva ucciso un marinaio, di suicidarsi, dato che la moglie lo aveva lasciato.
Tony: metti giù la pistola Mohamed, non ne vale la pena.
Mohamed: tu non puoi dirmi cosa devo o non devo fare, tu non provi quello che sto provando io. Tu non sei stato sposato con una donna, che poi ti ha lasciato.
Tony: si, lo so. Ma tu sei un assassino!
Mohamed: lei non lo sapeva! Perché mi ha lasciato!?
In tanto che stava per rispondere, Tony si fece la stessa domanda, ma non riferita a Mohamed e sua moglie, ma a lui e Ziva. E capì che lui e Mohamed erano sulla stessa “barca”, anche Ziva lo aveva in qualche modo lasciato.
Tony: ascolta Mohamed, io, è vero non sono sposato, ma….ho amato anche io, e continuo ad amare ancora la persona che mi ha lasciato. Lo so che è dura. Ma ascoltami se ti fai portare alla centrale, io chiederò al giudice di darti una pena ridotta…. E se vuoi potrei anche contattare tua moglie per i chiarimenti.
Mohamed abbassò la pistola, e anche se non ne era consapevole, gli scappò un sorrisetto.
Mohamed: ok, ok va bene! Mi fido di te.
Tony dopo queste parole abbassò a sua volta la pistola. Dopo chiamò l’agenzia per portare Mohamed in sala interrogatorio. Poi chiamò Gibs.
Tony: capo, Mohamed sta venendo da voi!
Gibs: bravo DiNozzo! Ora torna qui, per fare il rapporto.
Tony: in verità capo io sarei parecchio stanco. Potrei farlo domani?
Gibs: va bene. Ma tirati uno scappellotto.
Tony riattaccò e per paura si diede uno scappellotto piano.
Per tutto il viaggio fino a casa non riusciva a pensare ad altro che a Ziva. Si era deciso: voleva chiedere al capo se poteva prendersi delle ferie, per andarla a  trovare. Ma aveva paura che potesse trovarla con qualcun altro. Che l’avesse dimenticato.
DRINNNN!!        La sveglia suona.
Sono confuso. È da la notte prima che penso solo a una cosa.
LEI! ZIVA! L’AGENTE CHE MI HAL LSCIATO. IO NON HO COMBATTUTO. NON HO DETTO NIENTE. MA ORA SO, CHE LEI VOLEVA CHE IO MI RIBELLARSI.
Entro in ufficio. Bishop e McGee non sono ancora arrivati, mi dirigo alla mia scrivania, metto giù lo zaino, e vado alla scrivania del capo che mi guarda incuriosito.
Gibs: cosa c’è DiNozzo?
Tony: vede capo, io..ehm.. vorrei solo..
Gibs: vai al punto DiNozzo!
Tony: vorrei avere un permesso per … andare in Israele da Ziva. Si… in somma, vedere come sta!
Gibs: non fai prima a chiamarla?!
Tony: giusto capo, in effetti ci avevo già pensato è che, vorrei rivederla. Dopo tutto non siamo più colleghi.
Nella sua mente Tony non lo pensava veramente. Lui credeva che Ziva prima o poi sarebbe tornata all’ NCIS
Gibs: prima chiamala, se per lei va bene, ti rimane solo il direttore da consultare!
Tony: grazie mille, capo!
Il DIN dell’ascensore, gli interruppe. Vede Bishop e McGee che entrano nella soglia dell’ufficio.

Tony: ciao ragazzi!

Gibs: Tony è stata una lunga giornata. Vai a casa!
Tony: si capo! Solo un attimo che controllo la posta.
Gibs: ok ma ti lascio McGee come guardia.
A quella frase McGee si gira guardando strano il capo.
McGee: capo, io in verità avrei un appuntamento con Delhaila.
Gibs: Bishop! Resta tu!
Bishop: anche io avrei un impegno!
Gibs: dora in avanti non prendete impegni fino a turno finito.
Bishop, McGee, Tony: ok capo!
Gibs: Tony hai 15 min. se domani sei stanco. Raffica di scappellotti.
Appena i colleghi escono dalla stanza, Tony prende il suo computer personale che aveva portato da casa. Apre una chat con Ziva: inizia con un semplice “ciao”, ma spera di finire la conversazione con un “ci vediamo là”. Dopo 5 min. Ziva non dà segno di risposta. Quindi esce dalla chat, spegne il computer, e deluso esce dall’ufficio.
2
Il mattino seguente, Tony viene svegliato da un rumorino che si ripete varie volte, e quando apre gli occhio tormentati e infastiditi vede il computer che lampeggia. Fa uno scatto in avanti e scende dal letto con un salto. Si precipita dal computer e trova aperta la chat con Ziva, e un suo messaggio di risposta:
CIAO TONY! 
Tony sa che in Israele adesso è sera, ma vuole provare comunque.
ZIVA, TI VOLEVO CHIEDERE UNA COSA.
Dopo solo qualche secondo il computer riinizia a squillare.
TI ASCOLTO :-)
È DA UN Po’ CHE NON TI VEDO, E ANCHE GLI ALTRI SONO UN Po’ PENSIERIOSI SUL TUO CONTO. TI PIACREBBE SE TI VENISSI A FARE UNA VISITA?
IN VERITà TONY IO SONO QUI A WASHINGTON! VOLEVO FARTI UNA SORPRESA!
SE MI DICI DOVE SEI VENGO SUBITO A TROVARTI!
SONO ALL’NCIS! TI ASPETTO!
CONTA FINO A 10.000 STO ARRIVANDO!
Chiusa la chat Tony non credeva a quello che era appena successo…dato che erano le 5.00 poteva fare in tempo ad stare con Ziva da soli prima che arrivassero i primi colleghi. Cosi fece, si vestì e di corsa prese la macchina per andare in ufficio tenendo il pensiero di Ziva fisso nella mente!  Prese le scale per farle una sorpresa. La vide, era seduta alla sua scrivania, che beveva un caffè. Lui si sedette alla sua scrivania.
Tony: buongiorno agente David.
Ziva lo guarda incuriosito, ma dopo qualche secondo:
Ziva: agente DiNozzo, da quanto tempo.
Tony va alla scrivania di Ziva, tenendola come punto fisso nello sguardo, gli porge la sua mano. Lei si alza. Lui la porta a se. E iniziano a ballare.
Tony: mi sei mancata Ziva.
Ziva: anche tu Tony, se solo sapessi quante volte ti ho pensato.
Tony: bhe… potevi venire a trovarmi o mandarmi un messaggio.
Ziva: anche tu!
È il momento cruciale, Tony sa che non deve andare troppo di fretta. Lei si avvicina alla sua bocca, lui alla sua. Si danno il bacio che Tony aveva sempre aspettato. Uno dei tanti premi per aver aspettato 8 anni.