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Autore: _SamanthadettaSam_    07/04/2014    4 recensioni
Dal testo:
"Quel giorno tutte le sfortune del mondo erano ricadute su di lui:
Prima la sveglia, poi la pioggia, poi la cioccolata calda ora lo sciopero degli autobus...
- Giornataccia soldato? - Quella voce ebbe il potere di far alzare in piedi il moro che di scatto si girò verso di lei.
Appoggiata ad un palo, protetta da un ombrello, Jo se ne stava lì in tutto il suo splendore con sguardo beffardo.
Quella giornata non era andata poi così male, l'aveva vista..."
Una piccola Jock per celebrare il mio secondo compleanno su EFP
Tanti auguri a me!!!
E buona lettura :3
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brick, Jo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Giornataccia soldato?

Un raggio di sole penetrò dalla finestra, illuminando la stanza. Una figura si rigirò tra le coperte, mugugnando infastidita. Si alzò a sedere e sbadigliò fragorosamente. Solo in quel momento i suoi occhi neri si spostarono verso la sveglia sul comodino.

10:30

A quella vista, il ragazzo scattò in piedi e cominciò in fretta e furia a prepararsi. Era in un ritardo mostruoso.
Alla velocità della luce si vestì, prese le chiavi di casa e uscì dal suo appartamento. Corse per le strade come un fulmine, arrivando a tempo di record al parco.
Quella mattina aveva appuntamento lì con Jo per correre insieme. L'ora dell'incontro era alle 7:00 e quindi tre ore prima, ma Brick sperava che la ragazza fosse ancora lì.
Raggiunse la panchina sotto il ciliegio, punto d'incontro per i due, ma purtroppo della bionda nessuna traccia. Il moro strinse i pugni e si sedette sconfitto su quella panchina.
Dopo la fine del Reality lui e Jo si vedevano tutti i giorni in quel parco per allenarsi insieme. Brick era felice di passare del tempo con lei, anche se Calamity usava quel tempo per insultarlo e dimostrare la sua superiorità fisica.
Quello però era un giorno importante:
tra due giorni Jo avrebbe dovuto prendere l'aereo che l'avrebbe riportata sull'isola Wawanaqua, per poter gareggiare alla quinta stagione di A tutto Reality.
Era l'ultimo giorno che poteva vederla, l'ultima possibilità di parlargli e lui l'aveva sprecata. Rimase su quella panchina a fissare il cielo per chissà quanto tempo.
Solo quando le nuvole cominciarono a ingrigirsi, il soldato si decise a trovare un posto riparato. Appena uscì dal parco cominciò a piovere. Il ragazzo corse in fretta nel primo locale che aveva incontrato, ritrovandosi all'interno di un cafè.
"Ci vuole una bella cioccolata calda per questo tempaccio...  e per aggiustare questa giornata" Disse tra se e se, sedendosi ad un tavolino libero e ordinando una cioccolata calda con molta panna.
Dopo circa cinque minuti d'attesa, Brick vide il cameriere con la sua ordinazione venire verso di lui. Quando fu a poca distanza da lui però, il ragazzo inciampò e il contenuto della tazza che trasportava si versò addosso al povero soldato.
Egli si alzò di scatto, mentre sentiva chiaramente il bruciore della bibita calda sulla sua pelle.
- Scusi! Sono così desolato... - Ripeteva il cameriere, aiutandolo a pulirsi.
- Tranquillo, sono cose che capitano... - Disse lui, imbarazzato dagli sguardi dei clienti che ora erano fissi su di lui.
Il resto della giornata trascorse in quel café, mentre il cielo non cessava di placare la sua furia.
Non aveva portato l'ombrello con sé. Sorseggiò la cioccolata calda che gli aveva portato dopo quell'incidente il cameriere e, per scusarsi del pasticcio che aveva combinato, gli portò al tavolo un piattino di capcake alla fragola completamente offerti dal ragazzo.
Il moro ringraziò il suo gesto gentile e gustò lentamente i dolcetti offerti. Quando anche l'ultimo dolcetto fu divorato, il soldato si perse a guardare la pioggia fuori.
Il suo pensiero andò a Jo. Era da un bel po' che voleva dichiararsi ma c'era sempre qualcosa che lo fermava, inspiegabilmente.
Quel giorno si era deciso a dirle tutta la verità, ma purtroppo il destino non era d'accordo con lui.
Con questi tristi pensieri appoggiò la testa sul tavolo e, tra il leggero chiacchiericcio dei clienti e il leggero e persistente odore di caffè, Brick chiuse gli occhi.

***

- Ehi svegliati. Devo chiudere, non puoi stare qua. - La voce del cameriere svegliò la Recluta di colpo. Il café era deserto e fuori finalmente aveva smesso di piovere. 
Si stropicciò gli occhi e subito si scusò con il ragazzo, per poi uscire fuori.
Addormentarsi in un locale pubblico... Che figuraccia!
Camminò per un po' prima di sedersi ad una fermata dell'autobus.
Casa sua non era molto lontana e poteva raggiungerla benissimo a piedi, ma purtroppo stava ricominciando a piovere e lui non voleva prendere altra acqua addosso.
Cominciò a piovere a dirotto mentre il ragazzo aspettava.
Una signora di passaggio lì, vede solo seduto ad aspettare lo avvisò dello sciopero degli autobus per tutta la giornata e questo mise ancora più sconforto nell'animo del soldato.
Quel giorno tutte le sfortune del mondo erano ricadute su di lui:
Prima la sveglia, poi la pioggia, poi la cioccolata calda ora lo sciopero degli autobus...
- Giornataccia soldato? - Quella voce ebbe il potere di far alzare in piedi il moro che di scatto si girò verso di lei.
Appoggiata ad un palo, protetta da un ombrello, Jo se ne stava lì in tutto il suo splendore con sguardo beffardo.
Quella giornata non era andata poi così male, l'aveva vista...
- Scusa Jo per stamattina. La sveglia non è suonata e ho fatto tardi mi dispiace. - Si affrettò a dire lui tutto d'un fiato.
La ragazza lo guardò confuso per poi ridere di gusto.
- Non ti ricordi? L'appuntamento era saltato causa maltempo. Ti ho avvisato ieri sera... - 
La Recluta si grattò la testa imbarazzato.
L'ennesima figuraccia...
Dopo che le risate della bionda si furono calmate, il silenzio regnò tra di loro.
- Che hai combinato Bagna Braghe ai pantaloni? - Disse lei all'improvviso trattenendo le risate per l'enorme macchia che c'era sui pantaloni del soldato.
Egli guardò quella macchia per un po', per poi alzare le spalle e dire:
- Un cameriere mi ha versato la cioccolata calda addosso... Oggi non è la mia giornata. - Calamity lo guardò negli occhi per pochi secondi, cercando in tutti i modi di non ridergli in faccia, senza però riuscirci.
Il moro rimase in silenzio per un bel po' finché, dando fondo a tutto il suo coraggio, Brick parlò:
- Ti va di venire da me per cena? Casa tua è dall'altra parte della città... Ti faresti il bagno per raggiungerla. -
Casa sua era solo a due isolati da lì, quindi era più comoda da raggiungere. Non ci aveva pensato molto prima di parlare, quella proposta era uscita da sola, probabilmente comandata dal cuore.
Egli vide le iridi viola della ragazza sgranarsi di meraviglia, mentre lei smetteva definitivamente di ridere.
Non si aspettava una proposta del genere.
Il silenzio ritornò sovrano fra i due, ma nell'aria era palpabile l'attesa di una risposta da parte del moro.
- Tra due giorni parti... È anche un modo per stare insieme e augurarti buona fortuna... - Sussurrò lui, quasi come a non volerei sentire.
I minuti che precedettero la risposta di Jo furono i più lunghi ed estenuanti della sua vita.
- Pizza, messicano o cinese? -
- Scegli tu. - Rispose lui, sorridendo come un ebete.
- Oggi ho voglia di cinese... - Proclamò lapidaria lei, tirando fuori il cellulare per chiamare il suo ristorante cinese di fiducia.
Brick con un balzo si mise al riparo sotto l'ombrello della bionda e insieme si avviarono verso la loro destinazione, mentre la pioggia non cessava di cadere.
Arrivarono nell'appartamento di Brick in dieci minuti buoni, sfidando la pioggia e le forti raffiche di vento che cominciarono a soffiare sulla città.
L'appartamento era molto piccolo:
Vi era una stanza molto grande che era adibita da una lato a salotto con un vecchio divano e dall'altro a cucina.
I due ambienti erano divisi tra loro da un piano cucina in marmo. Da quella stanza si dipanavano due porte. Una aperta da cui si intravedeva un letto e un'altra chiusa, probabilmente il bagno.
- Io vado un attimo a togliermi questi vestiti sporchi, tu intanto puoi metterti sul divano al caldo ad aspettare che arrivi il fattorino. – Mormorò Brick, correndo nel bagno per potersi mettere addosso qualcosa di più decente di quella maglietta bianca macchiata di cioccolata.
Senza che lei potesse dire niente, Jo si ritrovò da sola in quella stanza. Decise quindi di sistemarsi per bene sul divano che, appena si sedette, emise un leggero cigolio.
Era davvero vecchio.
Si guardò intorno per un bel po’, per poi spostare la sua attenzione sul frigo, dove erano affisse molte fotografie.
Ella si alzò e lentamente andò ad osservare i soggetti di quelle foto. Un paio di esse erano foto dell’infanzia del soldato e lì la ragazza poté osservare bene i volti dei suoi genitori.
Dalla madre aveva preso il colore dei capelli e della carnagione, dal padre invece il colore degli occhi e la passione per la carriera militare, dato che in una di quelle il piccolo Brick era sulle spalle di suo padre, in divisa mimetica.
Le altre foto erano state scattate durante il periodo del Reality. Una in particolare attirò la sua attenzione:
C’erano lei e Brick insieme. Calamity stava festeggiando la sua ennesima vittoria, mentre l’altro era piegato in due per riprendere fiato. Si ricordava perfettamente il giorno in cui fu scattata quella foto. Il giorno in cui fu eliminato…
- Zoey è brava come fotografa. – Non si era neanche accorta quando il moro fosse arrivato.
- Si, se la cava. - Ella si girò verso di lui, per poterlo guardare dritto negli occhi.

Pessima idea.

I due si trovarono a così poca distanza l’uno dall’altra, che entrambi sentivano chiaramente il battito accelerato dell’altro.
Si guardarono negli occhi a lungo, come se intorno a loro non ci fosse nient’altro.
Brick molto lentamente si avvicinò ancora di più a lei, come per paura che quel momento potesse volatilizzarsi da un momento all’altro.
Fu però il suono del campanello a rovinare quel momento magico. Il moro strinse i denti e si allontanò a malavoglia dalla bionda per andare dal fattorino. Jo in quel momento tirò un lungo sospiro, mentre tastandosi le guance constatava che era arrossita.
“Dannazione Jo! Ti stai rendendo ridicola…” Disse tra sé e sé. Si era mostrata vulnerabile, debole. Erano sempre rivali e lei non poteva perdere.
Non aveva mai perso e non voleva cominciare a farlo in quel momento.
E mentre Calamity si calmava il rossore alle sue guance e Brick ritornava con le loro ordinazioni, la corrente saltò e i due rimasero al buio.

***

- Sembra che sia un Black-out della centralina del palazzo. La signora Margareth nell’appartamento qui di fronte mi ha detto che dobbiamo solo aspettare che ripristino la corrente. – Annunciò Brick, chiudendo la porta e sedendosi sul divano accanto a Jo.
La ragazza intanto aveva cercato nella cucina trovando un paio di candele, che aveva opportunamente acceso e posizionato in giro per il salotto.
I due si guardarono di sfuggita negli occhi e, appena il rossore cominciò a colorare i loro volti, si girarono dall’altro lato.
Mangiarono in silenzio le loro pozioni di cibo cinese, mentre il lieve sottofondo della pioggia che picchiettava sulla finestra.
All’improvviso un forte tuono squarciò quel silenzio, facendo balzare entrambi. Brick, già agitato per la poca luce che c’era nella stanza, si spaventò di più e la sua mano andò a incontrare quella della ragazza, appoggiata sul divano.
Quel contatto ebbe il potere di far incrociare i loro sguardi e di ricreare il magico momento che si era creato prima.
Jo esaminò lo strano luccichio degli occhi di Brick, mentre l’altro scrutava quelle iridi violette cercando anche un minimo segno di sentimenti ricambiati.
I due si avvicinarono ancora, ma questa volta con meno cautela di prima. Si ritrovarono presto a pochi centimetri l’uno dalle labbra dell’altro. Solo il sfiorarsi di quelle labbra provocava in entrambi brividi per tutta la schiena.
La Recluta guardò intensamente la bionda negli occhi, cercando un tipo di permesso ad annullare definitivamente la distanza tra di loro.
Quello che lesse in quelle iridi fu si.
Purtroppo per i due, il fato aveva deciso che non era ancora arrivato il loro momento. Infatti, un secondo tuono, più forte del precedente, scosse entrambi e fu così rumoroso da far “ritornare in sé” Jo.
Ella si alzò in fretta da quel divano e ancora più in fretta prese le sue cose, per poi correre verso la porta.
- Jo aspetta! – Urlò il ragazzo, mentre Calamity apriva la porta per uscire da quell’appartamento. I due rimasero immobili, come se il tempo si fosse congelato.
Jo rimase di spalle al soldato. Sapeva che non avrebbe resistito ad un altro dei suoi sguardi.
Brick aveva nella mente una delle più belle dichiarazioni che una persona potesse dire al proprio amore, ma l’unica cosa che disse e che ritenne più giusta da pronunciare in quel momento fu:
- Buona fortuna. Spero tu vinca il Reality… -
- Grazie Brick. – Fu la flebile risposta della bionda, prima di chiudere la porta.
Il moro rimase in quella posizione per un sacco di tempo poi si riscosse e cominciò a sorridere come un ebete.

“Farò il tifo per te Jo. Vinci e torna da me…”

Angolo dell'Autrice:
Salve a tutti!!!
E tanti auguri a me!
*arriva in sala una torta con due piccole candeline rosa*
La vostra Sammy oggi compie due anni!
Sto diventando grande, quasi mi commuovo (quasi...)
E qual miglior modo per festeggiare?
Pubblicare una bella Jock!
Mi era pancata questa coppia...
E sarà mancata anche a voi vero? (DITE DI SI!!!!)
Ringrazio tutti voi che mi seguite da un anno, da due anni oppure anche solo da un giorno...
Vi ringrazio tutti!!!!
Chi mi recensisce
Chi ha inserito le mie storie tra le preferite/ricordare/seguite
Chi mi ha messo tra gli autori preferiti e anche chi solo legge e mi segue in silenzio.

I LoVe YoU So MucH! <3

Ok adesso purtroppo devo andare, mio fratello mi sta letteralmente sradicando dal pc (AIUTO T.T)
Un bacione:^.^:

Sammy

   
 
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